domenica 27 ottobre 2024

È impossibile pensare in grande in questa società piccina, si diventa piccini pure noi, per aver grazia di sirene bisogna vivere in fondo agli oceani, completamente e salutarmente avulsi dall'organizzazione sociale, la quale, maturata fino a marcire, da tollerante è diventata sopportante, di impaccio alla felicità degli uomini, e non d'aiuto. Siamo quello in cui viviamo, e se viviamo dentro internet finiremo per diventare come internet, cistifellici.

venerdì 25 ottobre 2024

In ogni caso di cronaca nera, a maggior ragione all'apertura del processo (oggi le news ci servono in palinsesto il caso Turetta) riemerge quell'atavico residuo di linciaggio presente in ogni rispettabile società: un tempo, prima che gli impedimenti delle leggi ci incipriassero con la loro patina di civiltà, questi casi venivano risolti virilmente, pestando seduta stante il colpevole a morte o ideando sagaci metodi di tortura, quali lo smembramento e il taglio degli organi sessuali, cose che oggi ci fanno giustamente orrore ma che il circo mediatico trasfigura nella sua morbosità in altre fogge, trattenendo a stento i suoi istinti nell'ipocrita formula del "presunto colpevole" che di quando in quando i redattori si sforzano di ripetere tanto per salvare la forma. Nello schifo dell'opinione pubblica che si erge a giudice riverbera insomma lo stesso schifo dell'azione violenta dell'assassino, innocenti e colpevoli si tengono per mano, amandosi segretamente l'un l'altro, come due fratellini che si menano per gioco.

mercoledì 23 ottobre 2024

Io voglio tornare, voglio compiere l'azione del tornare, non in un luogo del mondo, ho un luogo dentro che mi chiama e voglio tornare in quel luogo.

lunedì 21 ottobre 2024

Vedo GPA e leggo GTA, Gran Turismo Alleggerita (o Gran Theft Auto per i più giovani). La GPA che è diventata RU in tutti il paesi del MO. Voglio interpretare RU alla lettera, che se una cittadina CH, per ipotesi, chiede a una cittadina SWE di fare una GPA in RCB, la MI avrà il dovere di perseguire le cittadine CH e SWE anche in RCB, altrimenti che RU è? Un CMDP.

[legenda: GPA: Gestazione Per Altri. RU: Reato Universale. MO: Mondo. CH: Confederation Helvetique. SWE: Svezia. RCB: Repubblica Del Congo. MI: Magistratura Italiana. CMDP: Casino Mica Da Poco]

sabato 19 ottobre 2024

Generare, come non ci fosse un domani

L'antico testamento è tutto un infoiamento, una frenesia procreativa senza fondo, padroni con schiave (Abramo e Agar), figlie con padri (Lot e le sue figlie), suoceri con nuore (Giuda e Tamar), non si salva nessuno, primum procreare, e con quale accanimento vengono enumerate le genealogie, puntigliosamente, compulsivamente, per non trovarsi mai sprovvisti di una pronta risposta alla fatidica domanda "a chi sei figlio?". È vero che c'era da riempire un mondo dopo il grande reset del diluvio universale, ma che il filo rosso di un libro così importante e sacro si dipani tutto dentro il bassoventre invece che nello spirito è qualcosa che a noi atei colpisce profondamente, mentre sembra ben digerito dagli uomini di fede. Ti si attacca addosso un atavismo a leggere l'antico testamento che dopo bisogna correre a leggersi la dichiarazione dei diritti umani per sentirsi di nuovo aedi del progresso (beninteso, io che piglio in giro anche loro, che si attaccano alle dichiarazioni dei diritti universali come alle favole di Andersen, oh come siamo bravi noi moderni e com'erano brutti e arretrati gli antichi!).

venerdì 18 ottobre 2024

Report sul tonno

Viviamo immersi in questa forma di ideologia tipicamente occidentale che predica che c'è un posto per tutti, per tutti c'è un futuro, una casa, una macchina, un cane che ti aspetta in giardino, ma non è vero, è un modello commerciale, non è vero che c'è posto per tutti, una parte del mondo deve per forza lavorare per noi in condizioni miserrime, per ogni mulino bianco ci sono un'infinità di pozzi neri, e puoi benissimo vederlo da te cercando semplicemente su Google Map una qualsiasi factory vietnamita di inscatolamento del tonno segnata in minuscolo sul retro delle confezioni del discount, delle catapecchie con il tetto in lamierino ondulato che manco le favelas, poi noi ripuliamo il lavoro sporco dei vietnamiti con un packaging accattivante in linea con le direttive europee.

"Secondo Eurostat, il Vietnam è diventato il principale fornitore di tonno fresco, congelato e secco al di fuori dell'Unione Europea per l'Italia."

Non andate a fare indagini per conto vostro, meglio non sapere e farsi il segno della croce.

(anche una delle più note marche italiane lavora il tonno in loco in factories tailandesi, però poi ci mettono sopra la bandierina italiana per fare fessi i sovranisti)

giovedì 17 ottobre 2024

[proseguo con le metafore calcistiche] Ci sono certi allenatori avvolti nella loro aura di profeti come gli involtini nel burro che a un certo punto del "progetto", visti i risultati che non arrivano, la prendono sul personale: la società non ha mantenuto i patti, i giocatori non mi ascoltano, quando c'ero io qui era tutta campagna, se non c'ero io stavano ancora a farsi la doccia sotto le grondaie, ecc., personalità narcisistiche che non ammettono critiche e scaricano tutto all'esterno perché il loro ego ne risulterebbe altrimenti sommamente ferito, i periti la chiamano "sindrome di Fonzie", che non riusciva a pronunciare la frase "mi scuso, ho sbagliato, colpa mia". Voi sostituite pure la parola "allenatori" con "politici", "capiufficio", "colleghi" e "datori di lavoro" e vedrete come l'argomento continui a tenersi in piedi, perché si tratta di un topos, cioè non di un roditore, ma di un tema ripetuto che è la causa principale di un'infinità di inutili complicanze che avvelenano la vita dei cristiani (e anche quella di altre confessioni). ("io, io!... il più lurido di tutti i pronomi.", cit.). (in Brianza si diceva: "cià i me cic ca vù a cà", qua le mie biglie che me ne vado a casa, cioè mi sono offeso, mi porto via il pallone).

martedì 15 ottobre 2024

[disamina calcistica] Formidabili le analisi del nostro ct: "è huel tipo di giohatore llì che mi va dentro il hampo a tener su la linea del gioho a livello umano e haratteriale", chissà che voto aveva in italiano, ma si sa, la scuola non serve a niente se si capisce di calcio, il calcio sta sopra tutta la grammatica, se si sa di pallone, ci escono delle belle villette, e anche degli appartamentini in centro, da vendere o affittare, o da farci dei B&B. Meno male che, pare, finalmente si siano compresi fra di loro, adesso abbiamo una bella linea pulita di cinque centrocampisti, ognuno nel ruolo suo, un unico ruolo, mica due come agli europei, quando si chiedeva a Frattesi di fare la mezzala e il trequartista, e se gli avanzava tempo anche il portiere, era un 4(3)-3(4)-2-{½}-1(2) di movimento, che se veniva capito avrebbe fatto sfracelli, ma ahimè, nun s'è hapito. E anche Dimarco, finalmente liberato dall'astruseria dell'impianto logico-formale, ti fa di quei tagli "hon huei piedi llì da topp plaier" da tagliarti fuori tutta la difesa avversaria come i tedeschi nelle Ardenne con la linea Maginot, abbiamo insomma in mano il nostro destino, Anánkē permettendo.

Non me la sento di partecipare al festivàl delle opinioni sul caso Israel-Unifil-libanocentrico, è proprio oggi che mi accorgo di quanto davvero mi manca quel master in geopolitica con Prodi e Lamberto Dini che avrei potuto frequentare nel lontano '96 quando mi proposero di fare l'usciere alla Farnesina, è lì che mi sono giocato davvero la mia carriera diplomatica e ahimè oggi posso ben scordarmi di capire veramente il mondo e le sue grandi rivoluzioni, e lo scacchiere mediorientale, che rappresenta un po' la cintura nera della diplomazia, compreso quello, compreso tutto del mondaccio infame, anche come si fa a sostituire il rotolino della carta igienica quando ci si trova seduti sul w.c. col deretano impegolato e non c'è nessuno a portata di voce né Unifil che tenga a garantire la pace, caro mio aspirante diplomatico, e insomma mi basta sapere, a parziale consolazione, che gli abbiamo spezzato le redini sul campo di gioco, quattro a uno con doppietta (di) Di Lorenzo e un Dimarco spettacolare e un Retegui oriundo di San Fernando a tutto campo e un giovane Daniel Maldini che già si intravede quant'è elegante come il padre, e per ultimo che il Libano non partecipa nemmeno alla Nation League, quindi secondo me non bisogna dargli troppa importanza a questi qui con tutto il loro carico di odio, altrimenti non la piantano più: nelle cose che contano veramente siamo più forti noi, non c'è partita.

giovedì 10 ottobre 2024

La ragione insegna che il libero arbitrio non è qualcosa che si manifesta, è qualcosa che si vuole, si manifesta come volontà ma non come incontestabile facoltà di scelta, così come i princìpi morali, che non si manifestano come princìpi ma a seconda dei casi come fastidi o piaceri a cui si dà corso di leggi universali. Nella battaglia tra moralità e immoralità vince un'autorità che li precede e sovrasta, l'ineluttabile necessità di quel che accade: "Nemmeno gli dei combattono contro Anánkē" (Simonide di Ceo).

lunedì 7 ottobre 2024

Lo stato del progresso

Se avessimo avuto twitter x ai tempi della peste bubbonica e delle guerre mondiali, certamente l'umanità avrebbe avuto la sua bella vagonata di expertise; periti analisti contabili, scienziati politici, avrebbero trovato certamente le soluzioni più adatte, ma, ahimè, noi umanità abbiamo vagato nel buio per millenni e solo di recente, diciamo da poco meno di un ventennio, disponiamo di strumenti di conoscenza superiori, della possibilità di condividere idee più velocemente con persone all'altro capo del mondo, sicché, se un singaporiano, per ipotesi, scopre una mattina che si è buscato un raffreddore, uno di Cuneo, in Piemonte, con un po' di fantasia può vederci anche i segni di un'imminente epidemia di febbre gialla e farsi sovranista per tentare di fermare l'itterico flagello alle porte dell'Europa. Siamo figli dell'agorà globale, un endorsement in Pennsylvania può guastare la bile di un pacifico dem di Vedelago nel giro di un minuto, e questo, pare, è lo stato del progresso attuale.

domenica 6 ottobre 2024

Questi fascisti che abbiamo al governo sembrano addirittura meno fascisti di certi democristiani del dopoguerra, la loro fascistità è più dentro di noi che dobbiamo trovare argomenti per riempire i nostri profili social, altrimenti vuoti di ogni passione civile. Io sarei più preoccupato, al momento, dall'impoverimento della democrazia, che scivola sempre più verso una specie di dirigismo burocratico che si arroga il diritto di decidere ciò che è bene e giusto in nome del popolo sempre meno sovrano. Ora, per sgomberare il campo dagli equivoci, il sovranista che oggi va tanto di moda in qualità di villain della attuale commedia umana, è proprio colui che ha fiutato questo pernicioso andazzo e cinicamente lo monetizza in termini elettorali, e il dem suo antagonista lo segue a ruota accusandolo della socratica ignoranza del bene. Insomma, si è capito: come la giri giri, la commedia è scadente, e il pubblico abbandona le sale (con grave danno per il cinema).

mercoledì 2 ottobre 2024

La guerra arabo-israeliana è uno di quei conflitti tra suocera e nuora che non troverà mai una fine, o uno decide di esaurire le proprie energie nella minuziosa enumerazione delle rispettive ragioni, cosa del tutto inutile ai fini di una soluzione che peraltro non sarebbe gradita, oppure con un po' di fatalismo e tanta saggezza si dovrebbe semplicemente dire: ecco, prendete nota e guardatevi bene dal non infilarvi in certe situazioni, non fatevi compatire.

martedì 1 ottobre 2024

Mr Bloom e la terra promessa

[Ripropongo qui un pezzo pubblicato l'anno scorso per riprende da capo il discorso delle origini del moderno conflitto arabo-palestinese]

In Calipso, l'episodio della colazione di Mr Bloom, viene citata questa ebraica "compagnia di piantatori", Agendath Netaim, che nel 1904 attraverso annunci sui giornali prometteva di (qui è il flusso di coscienza di Mr Bloom che parla): 

"Acquistare dal governo turco tratti di sabbia abbandonati e piantarci alberi di eucalipto. Eccellenti per fare ombra, legna combustibile e da costruzione. Aranceti e immensi campi di meloni a nord di Giaffa. Paghi ottanta marchi e loro piantano per te un dunam di terreno con olive, arance, mandorle e cedri. Le olive sono più economiche: gli aranceti necessitano di irrigazione artificiale. Tutti gli anni ti spediscono una parte del raccolto. Il tuo nome iscritto a vita come possidente nei registri dell’associazione. Puoi pagare dieci subito e il resto a rate annuali. Bleibtreustrasse 34, Berlin, W. 15." 

L'impero Ottomano, dunque, già vendeva suolo palestinese a scopi commerciali.

Viene citata la figura di Mosè Montefiore (1784-1885), miliardario sefardita italiano, poi naturalizzato inglese, che fece fortuna a Londra come banchiere, nominato poi baronetto dalla regina Vittoria, quindi filantropo nella seconda parte della sua vita con lo scopo di migliorare la condizione generale degli ebrei nel mondo, di emanciparli, di restituire loro dignità e libertà.

"Sul finire degli anni Trenta [del 1800] compì un nuovo viaggio in Terra Santa, dopo aver attraversato le principali città italiane e soggiornato a Roma, dove studiò le condizioni della locale comunità ebraica. Obiettivo di questo secondo viaggio in Palestina fu introdurre nuove tecniche agricole e favorire lo sviluppo economico." (Treccani)

Alla ricerca della sua personale terra promessa ("la fattoria modello a Kinnereth, sulle rive del lago di Tiberiade"), Mr Bloom fantastica quadretti orientali da cartolina, esotismi alla Jean-Léon Gérôme, il pittore dei mercanti di schiave. 

"Da qualche parte in oriente: mattino presto: partenza all’alba. Viaggiando per il mondo anticipando il sole, rubandogli un giorno di cammino. Avanti così e tecnicamente non si invecchia mai di un giorno. Camminare lungo una spiaggia, terra straniera, raggiungere una porta della città, [...] Vagare per strade piene di tende. Facce inturbantate che passano. Antri scuri i negozi di tappeti, un grande omone, Turko il Terribile, seduto a gambe incrociate, che fuma un narghilè. Per le strade i richiami dei negozianti. Bevono acqua aromatizzata al finocchio, sorbetto."

Rifugio sicuro, la terra promessa, frutta esotica, palmeti, caldo, mollezze orientali: il mito delle origini.

lunedì 30 settembre 2024

Ho fatto anche politica, sono stato per un breve periodo socialista e radicale, ho fatto anche dei banchetti in quel di Como, la punta avanzata del progresso, sol dell'avvenire, sono stato lì lì per prendere la tessera (per mia fortuna ha prevalso la mia taccagneria e anche il fastidio di essere coinvolto nel rutilante mondo della tecnica, in questo caso politica). È strano l'entusiasmo che si può provare da giovani per la politica, questa voglia di aiutare l'umanità, prima di rendersi conto di quanto velleitaria sia la stessa azione politica, se non dannosa per la società e per la propria reputazione. Ora è rimasto solo un sano disgusto per tutte le posizioni, e quelle governative e quelle non governative, e per non dire di tutte le battaglie sui valori, quelli che se la prendono con i trans, e quelli che se la prendono con i cis. La morale, diceva il nostro amico Nietzsche, e su questo aveva ragione, è solo la nobile proiezione delle nostre meno nobili frustrazioni, non occorre che siate d'accordo (essere d'accordo è un sentimento troppo intimo per condividerlo con degli sconosciuti).

sabato 28 settembre 2024

In Messico la guerra dei cartelli di Sinaloa fa centinaia di vittime al giorno, se si ha la perizia di spulciare la cronaca se ne trova notizia qua e là, ma senza troppa convinzione, dopotutto è un filone già ampiamente sfruttato dal cinema e dalle serie di Netflix, ci fanno dei videogiochi e forse delle magliette spiritose, magari ci scappa un po' di gloria anche per i tatuatori, ma poca roba. Sono tragedie, queste, molto localizzate, per noi europei non hanno il fascino di una guerra nucleare con la Russia, dei droni e dell'Iron Dome di Israele, l'europeo in questo momento cerca il cyberpunk, l'intelligenza artificiale applicata all'accoppamento, la droga è ormai argomento vieto e vetusto come la comunità di San Patrignano e tutt'al più ci si può spremere un po' di sugo quando c'è da fare un pezzo sui rave e sulla gioventù bruciata. È un po' come quando disegnavo i motivi per tessuti: quest'anno vanno le geometrie, per i fiori aspettiamo il cambio di stagione.

La storia

Se la storia siamo noi allora qualcuno mi deve spiegare (De Gregori, oppure Hegel) come sia possibile che da questa accozzaglia di otto miliardi di sderenati possa emergere un qualche senso razionabile, ma senza scomodare i poeti e le categorie filosofiche, come sia possibile che siamo ancora qui a domandarcelo, che nonostante tutto il merdaio di guerre, accoppamenti, di omicidi di massa e al dettaglio, di stupri di gruppo e violenze minute, l'umanità si regga ancora in piedi, ci vuole una gran volontà di vivere e una pervicace ostinazione nel sostenere la commedia, forse la fede nell'avvenire, forse la paura di morire, a testimonianza della formidabile tenacia dell'istinto di conservazione come regola fondamentale della vita sulla terra (si nasce hegeliani, si muore schopenhaueriani): la storia siamo noi, nessuno si senta offeso, questa campo di morti sotto il cielo, na na na, na na na....

venerdì 27 settembre 2024

Ho una teoria, che informarsi di più in realtà non informa, intendo attraverso i modernissimi mezzi messi a disposizione da internet. Si crea a livello mentale una specie di bias per cui il cervello non si mette a cercare il vero (ammesso che esista un vero nei fatti di cronaca) ma si innesca invece un meccanismo che crea risposte verosimili e confermative, nel senso che vanno a confermare quel che già si vuole sapere. Ora, la teoria non è nuova e non è nemmeno originale, ma riflettendo sopra quei frullini che sono i social, con la loro abitudine a indurre nell'utente una certa risposta a determinati stimoli (condividi, discuti, sei parte attiva del grande intrattenimento democratico), mi appare più che mai evidente. La curiosità di informarsi rimane sempre, ma nel frattempo è intervenuto un certo scetticismo su quanto viene raccontato dall'informazione e dalla controinformazione, che ormai si azzuffano beatamente fra di loro lasciando nel frattempo i fatti inspiegati, abbandonati al loro destino.

mercoledì 25 settembre 2024

Tutta l'hybris della guerra si riassume in quell'autorizzazione all'omicidio che a un certo punto, in una società normalmente ben regolata secondo i pacifici criteri borghesi, viene da un giorno all'altro concessa ai suoi cittadini più volenterosi dall'autorità ufficiale: ecco, adesso puoi uccidere, anzi, ti diamo pure il confetto del buon Gesù se uccidi quelli giusti! Non ha importanza chi ha ragione, di casus belli è piena la storia, a un certo punto, semplicemente, è un libera tutti, e una volta slegata la bestiola impossibile distinguere con chiarezza tra soldati e civili, tra innocenti e colpevoli, un buon pretesto si trova sempre per accoppare in nome della ragion di stato. Ma questo è solo il primo livello, la prima linea, se così si può dire, perché dietro le linee, opportunamente a distanza, si agitano tutti i rancori dei pacifici cittadini che evacuano quotidianamente i loro sterco nelle cloache dei social network: dagli al russo! dagli all'ucraino! dagli a quel carognone d'un libanese! dagli all'israeliano! abbiamo l'intelligence più dritta del mondo! due a uno per noi! Gratta gratta, ci vuole un niente per riscoprirsi quelli di sempre, alla faccia di tutti i solenni proclami di civiltà.

martedì 24 settembre 2024

Elon Musk ha una cotta per la nostra Presidente del Consiglio, e c'è da capirlo, Elon è l'unico africano che Giorgia non ha ancora incluso nel decreto flussi, Giorgia è l'Artemide, l'Amazzone, la Pallade Atena, Elon per Giorgia farebbe pazzie, finanche mandarla su Marte (fascisti su Marte), rimarrebbe imbambolato per ore a fissarle i capelli (shatush, shatush, fanno le sue ginecoplastiche chiome trattenute dalle preziose gommalacche) e quando deve fare un discorso a stento riesce a trattenere le sue emozioni: "è un onore essere qui per consegnare questo premio ad una persona che è addirittura più bella dentro che fuori" (foto). Se questo non è amore. Sono fatto così, quando ci sono di mezzo i sentimenti, non mi trattengo (fazzolettino).

domenica 22 settembre 2024

C'è il caso di quel masochista che venne spedito all'inferno a patire gli eterni tormenti e constatato che invece di soffrire godeva come un riccio, si cominciò a pensare, riuniti tutti gli angeli caduti attorno a una tavola rotonda, a un'alternativa valida per quell'impunito. Si decise allora di spedirlo in paradiso per privarlo in eterno di ogni patimento, ma anche lì, essendo che in paradiso era impossibile soffrire, si riscoprì beato di non patire, e oltretutto le alte sfere non vedevano di buon occhio che un condannato alla sofferenza eterna si trovasse in paradiso per scontare la sua pena, era palesemente contrario al regolamento e anche in contraddizione con i principi divini, per cui si decise di rispedirlo nuovamente all'inferno dove ovviamente riprese a godere. Non c'era soluzione. Il caso è tutt'ora dibattuto e il condannato vaga ancora adesso da un luogo e l'altro dell'aldilà senza posa, impossibilitato a soffrire, palleggiato fra angeli e demoni, obbligato ben volentieri a godere: che fare? C'è tempo per pensarci, un'eternità.

Le opinioni politiche sono gli asini dei comportamenti umani, chi ha espresso opinioni politiche in vita dovrebbe essere spedito per direttissima in un girone infernale apposito, e per chi si è ravveduto, un soggiorno propedeutico in purgatorio per purificare l'anima prima di ascendere eventualmente in cielo. Io mi dichiaro colpevole di avere espresso opinioni politiche in vita, ma mi sono ravveduto per tempo per cui sono qui a sperare nel purgatorio, e che la colpa precedente al ravvedimento non sia tanto grave da meritare l'eterno tormento, che sarebbe poi l'obbligo di polemizzare sui social per l'eternità, con Salvini Meloni Schlein Conte, la Tetramurti, sempre davanti agli occhi (e Travaglio e Gruber a metter legna nella fornace), impossibilitato a chiuderli, come Alex con la Cura Ludovico.

lunedì 16 settembre 2024

Rari furono gli imperatori romani morti di vecchiaia, privilegio che spettò a pochi, Ottaviano Augusto, Vespasiano, Diocleziano, Antonino Pio, per dirne alcuni, molti caddero in battaglia e altrettanti vennero assassinati, e pure oggi che ci troviamo, a detta di tutti, all'apice del progresso civile, un progresso civile mai realizzato prima nel corso della storia umana, non sono infrequenti i tentativi di assassinio nei confronti dei candidati e dei presidenti americani, i quali, per potenza e per influenza politica, sono da considerarsi a tutti gli effetti i sovrani elettivi del grande impero democratico occidentale (lat. imperator, "detentore del potere militare", "detentore del potere coercitivo"). La carica di imperatore mette in moto certi malanimi che sono la vera maledizione del potere, in parte è lo stesso imperatore che li suscita, e in parte è il suddito che li cova dentro come una nevrastenia, e in tutto questo la violenza regna sovrana, più sovrana ancora dell'autorità imperiale, che se ne serve e poi fa la vittima, quando è lei a farne le spese. "In America non c'è posto per la violenza!": e meno male, figuriamoci se c'era!

domenica 15 settembre 2024

Se nella speculazione ci facessimo guidare dall'attraente volontà di verità saremmo già belli che spacciati, perché la volontà è una voglia e ognuno si dà le voglie che vuole, ma la speculazione non vuole, la speculazione conduce a conclusioni senza che vi sia bisogno di volerlo. A loro volta, queste poche righe non sono animate dalla volontà di persuadere che questa sia una verità, sono piuttosto il tentativo, più o meno maldestro, di trovare i segni più appropriati per darne conto. (e i segni sono a loro volta quel limite che spesso ci porta a fallire l'obiettivo di dare conto dei pensieri).

sabato 14 settembre 2024

E voi, chi vorreste avere per imperatore, Nerone o Livia Drusilla? Dai metechi senza diritto di voto agli schiavi liberati, dai clienti più prossimi alle province più lontane dell'impero, tutti siamo chiamati a esprimere la nostra preferenza. Scegliendo Livia Drusilla scegliamo la possibilità di un qualche interesse benevolo nei nostri confronti, anche se dobbiamo comprendere che gli interessi di Roma potrebbero comportare eventualmente il nostro sacrificio (non c'è problema, questo e altro per l'Impero); scegliendo Nerone scegliamo di essere abbandonati al nostro destino, sotto minaccia d'invasione. I governatori della Sarmazia reclamano aiuto contro gli Unni e spingono affinché scegliamo Livia Drusilla: aiutaci Livia Drusilla, sei la nostra unica speranza. Se proprio devono esserci dei morti, che almeno non siano i figli di Roma.

Compagnia delle Indie Occidentali

Il mondo funziona come un grande consiglio d'amministrazione comandato dai paesi occidentali. Ora, nei consigli di amministrazione cosa succede? Che si prendono decisioni in accordo con i proprietari delle quote di maggioranza, e se c'è un ramo della società che non funziona più si nomina un tecnico ristrutturatore e gli si fa tagliare il ramo, via, zac zac, potare, sfoltire, amputare, e la gente che ci lavora si fotta pure, dopotutto è stata un po' anche colpa loro se il ramo è rinsecchito, di 'sti lavativi. Ahimè però i rami secchi del mondo sono nazioni fatte di persone e uno di questi rami è Timor Est ("sono arrivato alla fine del mondo!" ha detto Papa Francesco, come a dire: qui non ci sta proprio un cazzo). E allora il consiglio di amministrazione, con santa pazienza, vede cosa ci può fare con quel paese lì e comincia a pensare: che ci possiamo fare? Ci possiamo fare un resort? Sì, ha  delle potenzialità, solo che per farne un'altra Varadero ce ne va di lavoro, e poi nel mondo ci sono già tante spiagge, una più, una meno... Lasciamo che ci sbatta le corna un po' la Caritas, che ci estirpi un po' la malapianta del comunismo, anche se con la Caritas bisogna andarci coi piedi di piombo, il cristianesimo è un comunismo per il popolo, poi finisce che alzano la cresta e non ti fanno l'endorsement giusto (prendere appunto: la prossima volta ricordarsi di eleggere un papa della NATO)... nel frattempo che si decide che cosa fare di Timor Est, che allo stato attuale non ci sposta nulla in termini di quote di mercato, vediamo un po' di cavar fuori qualcosa dall'Ucraina prima che ci faccia la fine del Vietnam, e poi si vedrà.

mercoledì 11 settembre 2024

Abbiamo un geco, si chiama Ugo (tutti i gechi di casa si chiamano Ugo), non sono animali cattivi, anzi, sono molto timidi ed educati, ogni tanto ce lo troviamo sul muro e ci prende lo scanto, a noi e a lui, tanto che andiamo tutti a nasconderci dietro i mobili, e quando cerchiamo di stanarlo i suoi occhietti spaventati ci guardano nel buio, fermi, immobili, aspettando che gli umani si mettano tranquilli, poi, quando tutto tace, esce di nuovo fuori e va a caccia di ditteri per conto suo. Gli piace il caldo, chissà come farà quest'inverno, quasi quasi gli preparo una cuccia in una scatolina del philadelphia.

La democrazia, quando va bene, son tutti a celebrarla come una divinità, se poi le cose un giorno dovessero andare male e la democrazia fosse improvvisamente d'intralcio alla perpetuazione dei meccanismi del potere, o a certe prospettive di avanzamento tecnologico, comincerebbero a metterne sottilmente in discussione anche i suoi principi: "sì, va bene la democrazia, ma ben temperata e in mano a persone competenti", che detta così suona ragionevole, ma se poi vai a ben guardare ti accorgi che si tratta in buona sostanza di figure proficue a un certo gruppo di pressione, a certe lobbies, come si dice all'estero, operanti all'interno di una certa pratica del mondo già consolidata, che non è permesso mettere in discussione. Quel "démos" che nella parola "democrazia" figura solo ormai in effigie, ha sempre meno voce in capitolo, perché non gli si dà più credito (la gente è ignorante, ragiona con la pancia), e se mai volesse contare qualcosa dovrebbe prima essere istruito agli usi delle élite a cui dovrebbe poi essere alternativo. Tra i due imperatori palpitiamo per quello che ci sembra più magnanimo, ormai certi del fatto che l'impero conviene a tutti e che la "democrazia" - e metto fra virgolette per rispetto al significato originario - è giusto imporla anche con la forza, se necessario: all'inizio fa un po' male, ma vedrai che poi ti piace.

lunedì 9 settembre 2024

Io non ho più l'illusione che l'atteggiamento scientifico sia la panacea di tutti i mali, che la scienza ci condurrà nel paradiso razionale della tecnica, certo sono grato alla medicina, e non potrei più vivere senza le mie pastiglie per la pressione, ma il sogno positivista di risolvere ogni cosa grazie alla scienza mi pare ormai inconsistente quanto quello dei cristiani di salvarsi attraverso le opere di bene. Sparite le principali ideologie, è rimasta davvero solo l'ideologia scientifica, che percola sopra ogni campo dello scibile illuminandolo con la sua bacchetta magica. Da vecchi si vede meglio come stanno le cose: la fregatura ultima, la svampata escatologica, ci sarà comunque servita, non c'è scienza che tenga. (il titolo del post potrebbe essere: Dio è morto e anche la Scienza non si sente tanto bene).

domenica 8 settembre 2024

The halting problem

Quando comincia a menare il torrone, l'algoritmo di Google non si ferma più, è andato avanti per giorni con il Bayesian e Sharon Verzeni, adesso è il turno di Maria Rosaria Boccia, e non la pianterà finché non ce la farà uscire dalle orecchie. "Il problema dell'arresto (o problema della fermata) chiede se sia sempre possibile, descritto un algoritmo e un determinato ingresso finito, stabilire se l'algoritmo in questione termina o continua la sua esecuzione all'infinito." La risposta è che continua la sua esecuzione all'infinito, e per arrestare la macchina bisogna staccarle la spina, tagliarle i cavi, sminuzzarle tutti i transistor e sotterrare i pezzi in un bunker di cemento armato a duecento metri sotto il livello del mare.

sabato 7 settembre 2024

Dimmi come vesti e ti dirò chi sei: Zelens'kyj sempre in maglioncino militare, perché è in guerra. Non può mettersi in abiti civili, in giacca e cravatta come un ministro italiano qualsiasi, no, il suo armocromista ha detto verde kaki, perché è in guerra. Diversamente Putin è sempre in abito formale perché deve dare l'idea che la sua sia a tutti gli effetti una democrazia come quella occidentale, per cui si veste all'occidentale, non in cherkeska come Taras Bul'ba. Anche il più nostalgico dei fratelli d'Italia si veste come un ministro democristiano e non in camicia nera, perché deve rassicurare tutti che è democratico. Io per esempio mi vesto come un ragazzino degli anni '80, in pantaloncini corti e maglietta con scritta americana, e non già perché sono filoamericano, ma perché ho l'aspetto di un ragazzino e se mi metto la giacca faccio l'effetto di un bambino alla prima comunione. Il mio armocromista ha detto che devo indossare colori scuri perché ho la pelle molto chiara, il kaki solo per i safari nella savana.

mercoledì 4 settembre 2024

Quando sopravviene una certa noia dell'abbondanza, solitamente i governi rimpastano, ma come già suggerisce il termine si tratta di rimpastare la medesima materia per la verità già ampiamente rimasticata e ridotta a una poltiglia senza sugo. È un po' come rimpastare una torta stantia sperando che ne venga fuori una fresca. Da giorni sto cercando di venire a capo di questo scandolo che coinvolge San Giuliano, protettore dei pellegrini e dei viandanti, risultato: non ci ho capito un cazzo. Ogni tanto spunta una chiave d'oro, un'altra volta una Milano Fashion Week, gente che si muove in un mondo di cui non ho la benché minima nozione, non ho capito il punto né tantomeno la virgola, ma non importa, credo che sopravviveremo all'eventuale rimozione del santo in questione, in fondo di santi è pieno il calendario, e quando li avremo finiti tutti ci rimarranno pur sempre i poeti e i navigatori.

martedì 3 settembre 2024

Carissimi, ci sono, non sono sparito, è che sto scrivendo di più sull'altro blog che mi permette uno stile e degli argomenti più casual, più informali, e poi di grandi sistemi mi occupo sempre di meno, ormai dedicandomi ai più piccoli, ma non temete, quando il pianeta necessiterà nuovamente della mia importante opinione certamente ritornerò a dire la mia.

domenica 25 agosto 2024

Chissà come mai queste terre bellissime che un tempo furono scelte dai greci e dai fenici per farne un supplemento della loro arcadia, oggi arrancano così tanto e non ce la fanno a stare al passo con la modernità. E se fosse invece il contrario, che queste terre per essere belle e perfettamente in linea col proprio destino non avessero bisogno di piu modernità, ma di più antichità? Considerazione più che mai inattuale.

Il giornalista, si sa, è un cretino per contratto, ma quando per contratto gli viene per di più richiesto di fare il poeta, il cerchio si chiude e la sua cretineria emerge intera e perfetta, come lo sfero di Parmenide: Bayesian, lo speleo sub dei vigili del fuoco: «Quei frammenti di vita dentro il relitto». Il "frammento di vita" è licenza stabilmente presente nel miserabile breviario giornalistico delle frasi fatte, parimenti a "vita spezzata" e a "giro di vite". "Speleo sub" è invece termine tecnico che rimanda alla competenza specialistica tanto cara all'uomo attuale, accostabile all'apocalittico "bomba termobarica" e al fantascientifico "cane molecolare", che poi, stringi stringi, si rivela il segugio del Tenente Colombo. Il giornalista come aedo dell'attualità, l'attualità acefala delle ciance che durano un giorno e che riposano sulla storia ridotta a rotocalco, come nei programmi di Rai Tre.

lunedì 19 agosto 2024

Stamattina pare che stiano spostando sedie e armadi, lassù, per le pulizie di fine estate, o che il motorino di Giovepluvio si sia ingolfato e lui col piedone olimpico si stia accanendo sul pedale dell'accensione per farlo ripartire, insomma, è arrivato questo famoso crollo termico, è passata la goccia fredda, e l'acqua corrente quasi si degna di salire al primo piano, perché oggi ci sono meno perdite nell'acquedotto, o forse perché in via del tutto eccezionale oggi nessuno se la fuma per innaffiare di straforo le sue piantagioni.

("Goccia fredda" è neologismo della moderna meteorologia per indicare il comune "peggioramento del tempo", come lo chiamava a suo tempo il colonnello Bernacca, ma "goccia fredda" fa più effetto e dà proprio l'impressione di un cubetto di ghiaccio intinto nel Cointreau e passato sulla pancia, il ditino freddo dell'irruzione artica che ti fa l'esame della prostata. Dobbiamo sempre esagerare tutto, noi della civiltà di internet, sennò nessuno ci clicca più in mezzo a questa marea di cazzate.)

venerdì 16 agosto 2024

State in campana, arriva il crollo termico. Serrate i giubbini, allestite le stufette, niente sarà come prima. Alcuni consigli per evitare l'ipotermia: coprirsi bene, non uscire nelle ore più fredde, mangiare tanta zuppa e bagna cauda. Sarà il fine agosto più freddo di sempre. Addio "caldo africano" arriva il "freddo polare". Adiós Caronte, wilkommen Thor. Anche la meteorologia da circo fa il cambio degli armadi. E quell'idea innocente che impostando un grado in meno di termostato e comprando un'auto elettrica possiamo addomesticare la natura a farcela amica, come i leoni di Walt Disney. 

mercoledì 14 agosto 2024

L'Italia è ormai una provincia svuotata di un impero anche lui piuttosto decrepito. Film, musica, libri e tutta la produzione culturale che accompagna solitamente un luogo che si dà arie di nazione sono ormai copie di importazione. Recarsi in Germania, come in Italia o in Spagna o addirittura in Giappone non fa alcuna differenza, tutti i paesi sono uguali, fatte salve le peculiarità climatiche, artistiche, paesaggistiche e culinarie, anch'esse vendute come preziosi souvenir, per il resto gli stessi vestiti, le stesse scarpe, le stesse macchine, gli stessi film, la stessa organizzazione del lavoro, tant'è che su internet c'è pure chi campa girando video dei supermercati incontrati in giro per il mondo. L'unica stranezza concessa è il tè con le bolle o lo stufato di canguro, trofei da inserire nella personale Wunderkammer da condividere sui social, ma i preziosi reperti ormai sono alla portata di tutti, e tempo un lustro non fanno più notizia, sicché si rende continuamente necessario scovare nuove eccentricità. È già una fortuna, nel bel mezzo di questa monotonia organizzata, riuscire a conservare in un cofanetto le proprie cose preziose.

martedì 13 agosto 2024

"brave nere italiane"

"Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Enogu e Myriam Sylla: brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente"

C'è cascato, Vespa, con tutte le scarpe, voleva fare lo splendido spendendo due parole su "Enogu" e Sylla esempi di integrazione, dimenticandosi non solo che essendo italiane, a rigor di logica, non devono dimostrare di integrarsi, ma sorvolando su Antropova e Fahr, le quali, a rigor di logica, forse sarebbero stati esempi più calzanti. Si fa notare che Antropova ha ottenuto la cittadinanza (e per giunta "per motivi sportivi") giusto l'anno scorso. Senonché Antropova e Fahr sono alte, bionde e bianche, sicché al compilatore automatico di Vespa è sfuggita l'associazione con la minoranza "nera" da elevare a esempio. In due righe c'è tutto il discorso fatto nel post precedente: antirazzismo di maniera, paternalistico, provinciale, strumentale, mero virtue signalling, l'usuale piaggeria. Non ce la possiamo fare.

lunedì 12 agosto 2024

Come si sforzano, gli americani, di fare gli antirazzisti, si vede che non gli viene naturale, ma si può ben dirlo anche delle nostre istituzioni democratiche, le quali si muovono sempre sul piano dell'esempio edificante: il campione sportivo, l'uomo di scienza, il musicista, l'immigrato che salva la vecchietta, una famiglia di bianchi rimasti a piedi con la macchina, come a dire: anche loro sono brave persone! E poi il mito dell'integrazione, che già di per sé è razzista, come se per elevarsi di valore, il minus habens privo di eguali diritti, dovesse incorporarsi come riconosciuta entità etnica in una società ulteriore, che la protegge, sì, ma che in cambio la segnala, la sottolinea. Le contraddizioni, per tanto che ci si impegna, non si risolvono, l'antirazzismo di maniera, quello delle grandi campagne di persuasione, contiene già in sé i germi della malattia che vorrebbe debellare. Per essere davvero antirazzista uno dovrebbe davvero vivere tra gli uomini, con le persone, e invece l'antirazzismo che si fa nelle nostre cosiddette società civilizzate diventa un cliché che ci regala la comodità di lavarci la coscienza ma che alla fine lascia le cose come stanno.

Attenzione che Gasparri ci sorprende. In merito alla querelle Egonu/Vannacci, il nostro avrebbe risposto: "L'ex, per fortuna, generale, si atteggia a De Gobineau 'de noantri' (se lo ignora può consultare Wikipedia, fonte di apprendimento alla sua portata)". A noi andarci a studiare, su Wikipedia, appunto, che è alla nostra portata, chi sia questo De Gobineau e i suoi rapporti di stima e amicizia con il "liberale" Alexis de Tocqueville, a sua volta mito e idolo del democratico egoamericanocentrico, de noantri.

venerdì 9 agosto 2024

Dov'è andata tutta l'acqua che c'è nel cielo? Ce n'è così tanta che potrebbe annaffiare tutta la terra e invece qui se n'è fuita su Urano, forse s'è messa a cadere all'incontrario, da sotto all'insù, come in un film di Christopher Nolan. C'è posti che si muore annegati e altri che si muore seccati. Ci era rimasto un solo lupino, è morto anche quello, resistono le begonie che sono cammelli, le belle di notte che non si sa come campano, forse degli avanzi dei gatti. La natura per me rimane un mistero: pianti delle cose e ti muoiono, non le pianti e ti entrano in casa. Sai che ti dico? Fate un po' come vi pare, io non annaffio più un cazzo.

giovedì 8 agosto 2024

Il caldo mi ammazza, rinvengo solo di notte, come i vampiri, di giorno dormo come un pipistrello. Devo prendere i minerali, il magnesio, il potassio, il topazio, l'opale, il quarzo citrino, tutta la tavola di Mendeleev e un po' quella di Tiffany. Che nomi curiosi che hanno i minerali, per esempio l'ametista. Améthystos in greco vale per "non ebbro". Per i greci era un rimedio contro l'alcol: versando acqua in una coppa d'ametista, questa prendeva i riflessi violacei del minerale, dando l'illusione di bere del vino. Il potassio invece viene estratto dalle cave di banane, o dalle banane cave. Nessun mistero invece sul suo nome: deriva dall'inglese "pot ash" (cenere di pentola), poiché in passato veniva ricavato dalla lisciviazione delle ceneri di legna. Il potassio farebbe bene ai muscoli, peccato che io ne sia quasi completamente sprovvisto, percepisco la loro presenza solo quando iniziano a dolermi.

venerdì 2 agosto 2024

 Cosenza è una città molto religiosa, su un muro scrostato di una casa vicino al Duomo qualcuno ha scritto "Dio non si tocca", ed è una frase che si presta a molteplici interpretazioni: una minaccia, certo, oppure un'evidenza ontologica, l'essere ineffabile rilegato al piano dell'immaterialità. Al sud è ancora in genere molto sentita la religiosità, molto più che al nord, io ipotizzo per via della più marcata vocazione agricola, o forse perché la fiducia dell'uomo di dominare la natura è continuamente minata dai frequenti guasti agli acquedotti.

mercoledì 31 luglio 2024

Dopo l'oro nella spada a squadre alle Olimpiadi di Saint Louis, lasciai la spada per lo spiedino e mi impiegai presso una rosticceria di Toledo, ma il mio destino non era quello di infilzare polli, sicché abbandonai Toledo e trovai impiego presso un circo di Madrid come lanciatore di coltelli. Col nome di Pablo El Destripador Tímido mi esibivo con la mia assistente Juanita, una graziosa brunetta di Alcántara priva del lobo destro per un incidente occorsole con un precedente datore di lavoro, Ernesto El Bizco Loco, che soffriva di esotropia all'occhio sinistro. Per timore di colpirla, i miei lanci risultavano così distanti dal suo bel corpo formoso che durante gli allenamenti centrai due leoni, una giraffa, tre macachi e accecai Bubu El Perro con dos Ojos, il quale da quel giorno si esibì col nome di Bubu El Perro Pirata. Ma ahimè un giorno centrai a una gamba Armanda La Bruja Maliarda, a cui dal quel momento toccò esibirsi col nome di Armanda El Flamenco de una Sola Pierna, così decisi di spezzare la lama una volta per tutte e appendere l'elsa al chiodo. Ora per riparare a tutti i miei errori sto frequentando un corso di taglio e cucito, il mio animo è mutato e desidero solo aiutare il mio prossimo.

lunedì 29 luglio 2024

(Tragicommedia dell'infanzia). In pieni anni ottanta a Rivabella di Rimini si smarrivano i bambini sulla spiaggia, ammucchiati come ombrelli venivano raggruppati presso il chiosco dei bambini smarriti e se ne dava contezza attraverso accorati appelli trasmessi dagli altoparlanti, la maggior parte di loro veniva recuperata in giornata, le giacenze venivano tradotte mestamente all'orfanotrofio e qui dimenticate per sempre. Io non volevo finire all'orfanotrofio, sicché rimanevo sempre attaccato alle gambe della nonna, avevo il terrore di essere smarrito, io che ero già stato smarrito dai miei genitori, la possibilità di perdermi apriva nella mia mente impressionabile di bambino scenari sconcertanti alla Dickens, già mi vedevo spedito in paesi lontani dove venivo scambiato con una Mercedes, io che ero bello e biondo come il figlio dei ricchi e sicuramente valevo il prezzo di una berlina di grossa cilindrata. Le paure che avevo quando ero piccolo non si possono spiegare, percepivo le presenze, intuivo gli spettri, mi sembravano oggetti reali come reale è l'occhio che vede il sole, la mano che tocca la terra, e insomma, per farla breve, ero un fifone di prima categoria, il non plus ultra dei paurosi, e ancora oggi che mi nascondo dietro a quello che scrivo non mi sento tanto al sicuro, nella vita come in spiaggia. Dei bambini dimenticati all'orfanotrofio poi non ho saputo più niente, spero solo che abbiano trovato una famiglia che abbia dato loro da mangiare.

Siccome bisognava fare una cerimonia inclusiva allora hanno chiamato il visagista delle dive che ha riempito Parigi di drag queen e obese body positive inscenando un "rito pagano". Il cosiddetto "rito pagano" si è poi risolto in una serata pazza al Muccassassina, perché ormai tutta la trasgressione si è conformata al modello borghese del night club, quando i veri pagani strappavano il cuore delle loro vittime oblandolo a Tezcatlipoca, il dio del destino e della notte (e poi pagano sarà lei, direbbe il fiero azteco guardando il cristiano mangiare il corpo di Cristo). Nemmeno una cosa nobile come la liberazione dell'individuo, qualunque cosa sia, riesce a mantenersi tale quando viene data in pasto alle cosiddette "campagne di sensibilizzazione". Il gusto attuale, ritenendosi superbamente più smart di quello di tutte le epoche precedenti, procede alla cieca per progressive trasgressioni che non trasgrediscono ormai un bel niente, essendo ormai abbondantemente concesso tutto, ormai tutto digerito e rimasticato dal grosso stomaco ruminante della modernità, post- o meno che sia. Alla base di tutto, il grande equivoco: io non voglio essere incluso in una società, io voglio che la società non mi includa affatto e mi lasci semplicemente essere in santa pace quel che sono.

"Questo invero significa soltanto: gli uomini devono essere adattati agli scopi del tempo, per potervi metter mano il più presto possibile: devono lavorare nella fabbrica delle utilità generali prima di essere maturi, anzi perché non diventino maturi affatto - in quanto questo sarebbe un lusso che sottrarrebbe una quantità di forze al «mercato del lavoro». Si accecano certi uccelli perché cantino meglio: io non credo che gli uomini di oggi cantino meglio dei loro avi, ma quello che io so, e che li si acceca per tempo."

Nietzsche, Sull'utilità e il danno della storia per la vita

domenica 28 luglio 2024

Adesso siamo ancora agli sports minori, tipo le gare di puzzette e il lancio della forchetta, ma quando arriverà l'atletica, la regina delle discipline, allora sì che vedremo all'opera il superuomo, l'ideale greco. No agli sport ridicoli: quelli col visierino e i paraocchi che centrano un post-it con la pistolina ad acqua, la breakdance, la BMX, lo skateboard, il beach volley e tutte ste americanate del picio, le arti marziali orientali in genere che francamente non c'entrano una mazza col Monte Olimpo (visione bizzarra di Zeus in accappatoio che atterra Marte con una piedata in testa come Bruce Lee), sì al pancrazio e agli sport che prevedono il lancio di solidi platonici ed euclidei, come l'esaedro, il dodecaedro, il peloponneso, ecc., ritorno all'ideale della kalokagathia, modernità come malattia infestante della bellezza.

sabato 27 luglio 2024

Dentro il rovo di lauro c'è una complessa metropoli stratificata abitata da lucertole che dai livelli più bassi risalgono sui tetti per riscaldarsi il sangue freddo al sole. I gatti ci si appostano davanti aspettando che escano, le acchiappano e di tanto in tanto le lasciano a terra morenti con le code mozzate, così, per gioco, perché poi preferiscono mangiare gli avanzi di caciocavallo che arrivano regolarmente dopo i due pasti principali. Anche i gatti, appena possono, si imborghesiscono, è un principio universale. L'altra sera, non avendo avanzato niente, ci siamo dimenticati di dargli da mangiare, così il più sfacciato è salito sul davanzale della finestra della cucina, miagolando e guardando dentro contrariato, come a dire: hey, che succede, quando arriva la pappa? Ci ha fatto ridere. Anche il tacchino induttivista si era imborghesito e aveva dedotto che il pasto principale fosse in realtà un principio cosmico certissimo, ma i nostri gatti possono stare tranquilli, nonostante le mie origini venete non abbiamo in previsione di tirargli il collo per farceli arrosto.

Ci hanno messo dentro davvero tutto: la montgolfier, i fratelli Lumière, le savon de Marseille, mancava solo la guillotine che pur ebbe larga diffusione in Svizzera, Belgio, Germania, Stato Pontificio, un omissis storico, oltre che ideologico. A un certo punto, ormai stremato dal pandemonio dei tarantolati e nel bel mezzo di un attacco epilettico, mi par d'aver udito distintamente anche un "mangiatrice di giavellotti" che ha dato la stura a tutta una serie di rêverie piuttosto bizzarre che è meglio non star qui a specificare.

venerdì 26 luglio 2024

 Ci fu un filosofo, il primo, Talete, che morì di caldo sugli spalti mentre assisteva a una gara della 58ª olimpiade, così lo ricorda Diogene Laerzio:

«Assistendo un tempo a una gara ginnica, Zeus Elio,
il sapiente Talete strappasti dallo stadio.
È bene che tu l'abbia accolto: ormai vecchio,
dalla terra non vedeva più le stelle.»

Curiosamente, proprio a Talete capitò di morire di disidratazione, lui che tutto l'universo aveva fatto d'acqua: acqua la terra, acqua l'aria, acqua anche il fuoco, e proprio nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno, non gli capitò di trovarne sugli spalti nemmeno una goccia essendo in quel momento fuori servizio anche il servizio di ristorazione. Sembra quasi una storiella inventata a bella posta, e probabilmente in effetti lo è, agli antichi greci piaceva sbertucciare da morto chi in vita aveva avuto troppa fortuna, probabilmente per senso di giustizia, o forse solo perché erano invidiosi. 

Anche a Talete, come ad Icaro, poche semplici regole avrebbero forse salvato la vita: bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e non uscire nelle ore più calde.

Come sono già tutti eccitati i cronisti nel dar notizia dei primi sabotaggi e dei primi allarmi bombe, non vedono l'ora che gli passi davanti la Storia nella forma di qualche prelibatissimo attentato, i fuochi d'artificio dello Zeitgeist, a loro gli fa curriculum. Le più eccitate, come al solito, le testate on line, in combutta con i colleghi iettatori della televisione che ogni tre per due ci impacchettano col fiocco i servizi su Monaco '72, quella sì un'edizione storica, altro che Tokyo 2020 che se non fosse stato per il Covid non avrebbe fatto manco statistica. Beccamorti.

La natura è in splendida forma stamattina, l'afa ci ha dato un po' di tregua e il termostato del caldo è tarato sulla giusta temperatura. La Sila ci guarda maestosa e immobile come un dio, il basilico e il prezzemolo sono belli tonici, l'erba cipollina ha messo su una zazzera da adolescente nella fase di sviluppo, le begonie si stanno riprendendo. Abbiamo certe begonie rosse come le labbra di Marilyn Monroe, con le foglioline pelosine e le clorofille tutte roride di sudore. Sensualità della natura qui nel meridione, le colline sono le mammelle e gli avvallamenti le cosce lanose di alberi d'ulivo.

mercoledì 24 luglio 2024

Odio i cetrioli, il cetriolo è un'anguria che non ce l'ha fatta. La mia ideale linea Maginot quando mangiavo l'anguria si fermava almeno a un centimetro e mezzo dalla parte verde, lei considera invece parte edibile del melone ad acqua tutta la buccia fino a un millimetro dalla corchia esterna, io ancora non mi capacito. Dico: abbiamo l'anguria, anzi, l'angüria, come si diceva dalla nostre parti, con il suo cuore rosso rosso e succoso, doce come 'o zucchero, e tu vai a cercarti proprio la parte verdognola che sa di terra? Tanto vale mangiare l'erba. No, non mi capacito. Il guaio è che fa proseliti, l'eresia si sta diffondendo come l'arianesimo ai tempi di Sant'Agostino.

La sgradevole sensazione che le decisioni prese oltreoceano dagli elettori americani andranno ad impattare anche sulla nostra placida routine quotidiana, che ci entreranno direttamente in casa dalla biologica quando saremo comodamente seduti sulla tazza del water, che non si potrà più beatamente vivere nascosti come gli epicurei, che la Weltanschauung di un coltivatore diretto del Minnesota deciderà le sorti del nostro bel giardino filosofico con annesso tutto il cenacolo di discepoli. L'unica salvezza è che nell'attuale panopticon globale l'occhio del grande scrutatore non si posi mai sul nostro piccolo angolino di mondo, che la nostra irrilevanza possa suscitare in lui quel briciolo di compassione.

martedì 23 luglio 2024

Ha piovuto finalmente, abbiamo avuto la nostra razione di acqua mensile, adesso aspettiamo l'episodio di agosto e nel frattempo mettiamo in atto tutte le procedure di resilienza, quest'acqua ci dovrà bastare per altre quattro settimane. Dai tuareg abbiamo appreso l'imperturbabilità, dalle lucertole spinose del Sahara il trucco di sollevare alternativamente le zampine sulla sabbia rovente, dalle rane psicotrope del Mojave lo stratagemma di succhiare la condensa dei cactus senza rimanere attaccati con la lingua, insomma, natura magistra vitae. Per sopravvivere alla natura bisogna farsi natura, un esatto processo di mimesi è il solo che può garantirci la salvezza, come Achille a Sciro travestito da donna noi ci facciamo zolle riarse e piante grasse, guai a incrociare lo sguardo di Medusa, guai a sfidare vis-à-vis il sole rovente, si rischia la fine di Icaro, o di Prometeo, che rubato il fuoco agli dei ha dovuto pagar dazio e patire l'eterno tormento. Resto comunque dell'opinione che Icaro con una buona protezione solare ed evitando di uscire nelle ore più calde sarebbe potuto scampare al disastro.

lunedì 22 luglio 2024

I deliri di Zarathustra ci indicano la strada che porta al superamento dell'uomo, ma lo fanno appunto liricamente, lo spirito della terra va compreso zompettando come fauni nella foresta e il compito esige da noi un'attitudine già oltreumana, insomma, servono orecchie speciali per comprendere non solo la soluzione proposta ma anche e soprattutto il problema. Stiamo forse diventando superuomini noi attuali, a nostra insaputa? Sembrerebbe che siamo ancora in alto mare. Lo spirito della terra è per noi un panino al prosciutto e una spolverata d'ateismo, così facile per noi che non ci sentiamo ormai più di tanto minacciati dalla natura imprevedibile, e quand'anche fosse ci appelliamo alle politiche green. Non era esattamente quello che aveva in mente Nietzsche. 

sabato 20 luglio 2024

Ohi che pace quando le cicale finalmente interrompono lo sfregamento del timballo posto sull'addome, vera colonna sonora dell'estate, dopo mezz'ora però hanno già rotto i marones. Con un fucilino ad aria compressa appostarsi quatti quatti tra la vegetazione, beccarle dritte in mezzo alle palle degli occhi, pem pem pem, vederle cadenti a terra stecchite, come le stelle. Ho appena udito su internet il canto delle cicale della Nuova Zelanda: delle mitragliatrici automatiche. A che servono le cicale? Erano sacre agli ateniesi. "Secondo Orapollo la cicala simboleggiava l'iniziazione ai misteri, poiché essa, anziché cantare con la bocca, emette suoni dalla coda". Ma che li emettesse pure col culo, sempre fastidiose restano. Secondo un'errata credenza ripresa dall'illustre naturalista comasco Plinio il Vecchio "si riteneva che le cicale si nutrissero di sola rugiada e ciò faceva sì che il loro corpo non contenesse sangue e non dovessero espellere escrementi" per cui gli antichi le ritenevano simbolo di purezza. Io sto invece con Virgilio e Ludovico Ariosto che le ritenevano querule e noiose. Delle cicale, ci cale ci cale ci cale, della formica invece non ci cale mica.

C'è un tempo di internet in cui siamo tutti epigoni della contestazione giovanile comodamente collegati dal tablet e dal cellulare. C'è un tempo di internet in cui siamo tutti liberal, progressisti, libertari, rispettosi delle minoranze (sorvolando su quanto sia irrispettoso e oltretutto razzista indicarle benevolmente come minoranze). C'è un tempo di internet in cui finalmente smettiamo di fare i bravi e magari iniziamo ad esserlo veramente. Riempitisi le bocce con l'accoglienza dei migranti, la maggioranza di questi accoglienti storcerebbe il naso ad invitare a pranzo il lavavetri trovato all'incrocio, e anche qualora lo facessero, lo farebbero per segnalare a se stessi e agli altri la loro azione virtuosa, non per un genuino trasporto umano. Ravvolti come siamo nei nostri civilissimi costumi, di questo genuino trasporto umano si sta perdendo in noi ogni traccia.

Bertrand Russell, ahimè, gode di buona stampa, ma non posso perdonargli la meschinità con la quale liquida il pensiero di Nietzsche in quella raffazzonata accozzaglia di lezioncine filosofiche che è la sua Storia della filosofia. Ahimè ha vinto per giunta un Nobel per la letteratura, quando si sa che in fatto di letteratura anche solo un Gadda o un Céline potrebbero cagargli in testa su tutta la linea. Ma si sa, il Nobel è una faccenda politica, e Russell era a quei tempi un mito della contestazione giovanile. C'è nel giudizio su Nietzsche il pregiudizio del filosofo analitico nei confronti dei continentali e l'accusa assai trita e cretina di aver ispirato il nazismo. Bertrand Russell è un cretino. Il che non vuol dire che non sia anche intelligente, si può essere molto intelligenti e anche cretini, e questo è proprio il caso di Bertrand Russell.

venerdì 19 luglio 2024

Eppure, e non lo dico per semplice polemica, l'idea che esiste un mondo materiale che viene poi tradotto in immagini mentali da certi organi di senso essi stessi materiali e che per giunta fanno da ponte fra quello stesso mondo materiale e il fantasmatico mondo sensoriale, non è supportata di fatto da alcuna evidenza empirica. E ve lo dice uno che quando sente dire "corpi intermedi" pensa subito a qualche diavoleria spiritica.

giovedì 18 luglio 2024

Ne abbiamo parlato così tanto, lasciate che ve li presenti: eccoli qua, gli amori di paparino loro, una piantina di basilico e una di prezzemolo, l'erba cipollina invece non è potuta entrare nell'inquadratura ma vi manda lo stesso tanti saluti (forse fa in tempo a spuntarne un zic in alto a destra).

Io Dioniso? Al massimo un fauno con la sciatica, ma rileggersi Nietzsche dopo vent'anni di filosofia lasciata sedimentare, liberato finalmente dal bisogno di trovare delle risposte, rileggersi Nietzsche e Schopenhauer è per me un piacere pari al bicchierino di passito che di tanto in tanto mi concedo fra una boccata di Red Virginia e l'altra. Ora comprendo lo Zarathustra, chiedermi anche il superuomo sarebbe un tantino esagerato, al massimo una corda tesa fra l'uomo e il diclofenac.

mercoledì 17 luglio 2024

"La fine dello scorso secolo è stata l’epoca d’oro dell’etimologismo. Devoti alla dea Ragione, gli uomini s’illusero di aver toccato con mano la Verità. Fu un momento di gioia piena, orgogliosa, trionfante. Poi, a poco a poco, e mentre le concioni degli ‘illuminati’ e gli zum-zum delle filarmoniche echeggiavano ancora nel cielo senza Dio, la delusione cominciò a minare quel terreno in apparenza così solido. E quello che in principio sembrava l’aurora di una vita nuova e lucidissima, non era invero se non il segno che corri corri, arranca arranca, la civiltà settentrionale era arrivata su un binario morto."

Savinio, Alberto. Nuova enciclopedia (p.124). Adelphi.

lunedì 15 luglio 2024

Sembra tutto una sciocchezza ormai, hanno sparato a Trump, ci fanno sopra un meme e passano alla prossima stronzata, ormai informarsi su internet è come andare all'ortofrutta, che ti va oggi, un po' di Biden? Ma sì, vada per un po' di Biden, una fregnaccia su Biden e via, avanti il prossimo. Che poi la salute di Biden fino a ieri era argomento di destra, argomento indicibile, argomento populista, ora che pure George Clooney (sì, George Clooney, il pediatra di E.R - Medici in prima linea) s'è pronunciato, fra i democratici è tutto un "eh be', si vede che è vecchio, si deve ritirare". Quando attaccano con una fola non la finiscono più, il bullismo dei mezzi di informazione organizzati in spedizione punitiva, una volta che ci capiti sotto sei fritto, da oggi l'abilismo su Biden è consentito anche a sinistra: vai con la merda. Faccio bene a dedicarmi al mio prezzemolo.

domenica 14 luglio 2024

Al sud la natura è aggressiva, la natura ci vuole morti. Non siamo assediati solo dal caldo, dall'arsura e dalla mancanza d'acqua (la quale acqua ci assedia invece sottoforma di immancabile afa), ma frotte di insetti cattivi ci fanno la posta dalle finestre chiuse per entrare e divorarci nel sonno. Insetti simili a vespe che qui chiamano cudilonghe iniziano a ronzare fra persiane e vetri fin dalla mattina e ronzando e urtando contro i vetri ci svegliano ricordandoci che là fuori ci attende un mondo ostile, che non siamo i benvenuti, che là fuori comandano loro e vogliono entrare e invadere anche lo spazio degli uomini civili così faticosamente e artificialmente sottratto al dominio degli imenotteri. Già nei miei incubi mattutini vedo il mio corpo delicato e muliebre di maschio settentrionale divorato vivo da questi operosi assassini che non conoscono il riguardo che si deve al baygon e alle zanzariere. I corpi di qui, temprati dalle alte temperature e ancestralmente addestrati agli assalti della natura ostile, non sembrano darsene cura, dovrò al più presto rinforzarmi anch'io, o non ne uscirò vivo.

venerdì 12 luglio 2024

"l'uomo moderno soffre di una personalità indebolita. Come il romano dell'epoca imperiale [...] perdette se stesso sotto l'irrompere delle cose straniere e degenerò in mezzo al cosmopolitico carnevale degli dèi, costumi ed arti, così deve accadere all'uomo moderno, che si fa preparare di continuo dai suoi artisti della storia la festa di un'esposizione universale; è diventato uno spettatore gaudente e peregrinante, ed è caduto in una situazione dove perfino grandi guerre e grandi rivoluzioni possono cambiare a malapena qualcosa per un momento. Ancora non è finita la guerra, e già essa è convertita in carta stampata in centomila copie, già gli viene presentata come nuovissimo stimolante al palato estenuato dei bramosi di storia." "così l'individuo si fa esitante e insicuro [...] sprofonda in se stesso, nell'interiorità, cioè in questo caso nel deserto accumulato delle cose apprese che non agiscono all'esterno, dell'erudizione che non diventa vita."

Nietzsche, Sull'utilità e il danno della storia per la vita

lunedì 8 luglio 2024

Nel 1948, alle elezioni della neonata Repubblica Italiana, si presentò il Partito Unionista Italiano, scopo del partito era l'annessione dell'Italia agli Stati Uniti d'America. L'annessione era da leggersi nell'ottica di un più ampio quadro politico mondiale che avrebbe visto il governo degli Stati Uniti d'America annettere "tutte le nazioni libere e democratiche del pianeta, in modo da trasformarsi in un governo mondiale di tipo federale, in grado di mantenere la Terra in una condizione di pace perpetua". La formazione ebbe vita breve e raccolse scarsi risultati elettorali non essendo stata avallata dagli stessi Stati Uniti che avevano nel frattempo scelto la DC come proprio luogotenente in Italia. Apprezzo il tentativo, se non altro per l'onestà intellettuale. La rovina elettorale, per giunta, comprova in un certo senso la buona fede dei promotori. Me li immagino, questa specie di giurati della Pallacorda, stringere tra di loro il patto unionista in nome dell'umanesimo universale, pindaricamente stupefatti della loro idea di pace perpetua, senza mettere in conto tutti i futuri Vietnam e Coree, i Nicaragua e i Guatemala. Sull'utilità e il danno degli utopisti per la vita. (gli Stati Uniti, egemoni culturalmente, perseguono nel frattempo l'unionismo per vie più ufficiose).

sabato 6 luglio 2024

Prima regola di una piantina felice: trovarle il posto giusto, questo perché, a differenza dei gatti che quando hanno freddo si appallottolano sui cofani e quando hanno sete bevono dal water, le piantine, ad esclusione dei trifidi, non deambulano autonomamente, a meno che assieme alle radici non deambuli anche il terreno circostante, ma questo dopotutto è un fenomeno raro e se vogliamo anche catastrofico. Altro aspetto importante è l'irrigazione: stamattina le piantine mi chiedevano il Polase, si erano sdraiate afflitte nei loro vasi sudari stremate dall'afa mattutina, innaffiate, ora sfidano baldanzose la legge di gravità come le poppe di Dolly Parton: missione compiuta. Le succulente, diversamente, sono i cammelli del regno vegetale, le loro poppe, pardon, le loro foglie carnose, grazie ai loro parenchimi acquiferi, trattengono tutta l'acqua di cui hanno bisogno, e in emergenza, come i radicali, possono riciclare anche la propria pipì. Queste sono le basi, il vostro apprendista giardiniere vi dà appuntamento alla prossima puntata.

venerdì 5 luglio 2024

Il mondo dell'informazione è così laido che ogni volta che ascolto o guardo un notiziario poi sento il bisogno di lavarmi le orecchie e riposarmi gli occhi, andrebbero guardati con gli occhiali scuri, ascoltati con i tappi di cera, oppure proprio non ascoltarli affatto e vivere la vita beata delle piante e godere della luce e della fotosintesi clorofilliana, senza coinvolgimento in questioni che pensiamo debbano richiedere un nostro pronto intervento etico-morale: il femminicidio, le guerre, il cambiamento climatico. Io personalmente non ammazzerei nessuna femmina, non provocherei nessuna guerra, non cambierei nessun clima al mondo, mi accontenterei che piovesse, che so, almeno una volta a settimana, una pioggerellina corroborante come un massaggino shiatsu, giusto per dissetare l'erba cipollina, e per il resto mi ritiro umilmente nella mia irrilevanza, sordo alla cacofonia del mondo.

lunedì 1 luglio 2024

Appunti nietzschiani: Lo Spirito della Tragedia

Se non ora, quando? Era questo il momento di riprendere Nietzsche attingendo dall'originale invece di farselo spiegare sempre per interposta persona. Ho portato a termine la lettura de La Nascita della Tragedia e mi sono talmente immerso nell'esperienza estetica, immerso nel clima del romanticismo tedesco, che pur con questo caldo mi è spuntata una redingote e tuttavia anche un chitone corto al ginocchio, alla moda di Odisseo. In questo libro è il giovane professore universitario Nietzsche che scrive con lo sguardo rivolto a Wagner e a Schopenhauer, la tesi è che la bella tragedia attica di Eschilo e Sofocle emerga dallo spirito musicale di Dioniso mediato dal necessario contrappunto logico-formale dell'apollineo. Dionisiaca è dunque la pura intuizione artistica, l'infinita forza vitale da cui tutto sgorga in grado di mettere in relazione l'individuo con il Tutto (in pratica la Volontà di Schopenhauer), apollineo è il moto intellettuale che racchiude quell'infinito nella bella forma codificata. Ma ahimè, a un certo punto giunge un corruttore, un distruttore di quell'eccellente equilibrio, il suo nome è Socrate.

"il prototipo dell'ottimismo teorico che, con la menzionata fede nell'attingibilità della natura delle cose, concede al sapere e alla conoscenza la forza di una medicina universale e vede nell'errore il male in sé." "Perfino i fatti morali più sublimi, i moti della compassione, dell'abnegazione, dell'eroismo [...] derivano secondo Socrate e i suoi seguaci o simpatizzanti fino ad oggi, dalla dialettica del sapere, e sono considerati in conformità come apprendibili." 

Quella di Socrate è dunque la corruzione dell'intellettualismo che limita la disposizione alla grandezza, un superficiale richiamo alla ragionevolezza che opera in nome del principio morale e moralizzatore, l'eruditismo ottimistico contrapposto alla conoscenza tragica vissuta sulla pelle dal greco antico.

Qui Nietzsche, egli stesso ottimista, non nasconde però la sua speranza che il vero spirito tedesco si stia infine risvegliando, incorrotto nella sua grandezza e portatore di antichi miti, per mezzo della musica di Wagner, e che essa possa spazzare via tutto il socratismo della vita moderna, speranza vana e come vedremo destinata ad essere disillusa (rottura con Wagner nel frattempo convertitosi al cristianesimo, ennesima emanazione del socratismo).

[continua]

venerdì 28 giugno 2024

Il basilico, poverino, appena sta un po' al sole s'ammoscia tutto, poi, a forza di innaffiarlo, verso sera trova la forza di rialzarsi, gli si riempiono di linfa tutti i corpi cavernosi e si raddrizza, che è un piacere prenderlo in mano. Io lo tocco sempre, mi piace quell'aroma fresco e un po' mentoso che lascia sulle dita, e anche il rosmarino, ho scoperto che sa di bagnoschiuma Felce Azzurra. Infatti il rosmarino officinalis fa parte del genere salvia, il suo nome vero è salvia rosmarinus, o rosmarinus officinalis, il che depone a favore della teoria che si tratta di una pianta artificiale, prodotta in officina, per l'appunto. Quando raccolgo i fichi, invece, mi guardo prima in giro per vedere se c'è qualcuno che mi sta osservando, mi pare di tirare i coglioni ad un passante, "mi scusi, devo sentire se sono maturi... mmm, no, non sono ancora pronti"; e quando li mangi, che ti credi, sembra proprio di leccare una... per lo stesso motivo non mangio le banane. Preferisco la frutta già processata e ridotta ad essenza industriale, svuotata della sua carica sessuale. Chi vende banane, per esempio, dovrebbero chiudergli il negozio, inutile mettere un limite al porno se poi basta entrare in supermercato per essere sopraffatti dai cetrioli. La natura è sudicia, altro che frociaggine nei seminari, si pensi piuttosto a tutte le suore, le suorine e i fraticelli che proprio in questo momento stanno prendendo in mano nel segreto della loro clausura e con la scusa dell'ora et labora, zucche, zucchine, melanzane e pisellini, è una guerra persa con tutti questi adescamenti predisposti dalla natura.

martedì 25 giugno 2024

Quanti affitti ho pagato nella mia vita, le mie pigioni, alzarsi presto, dormire tardi per guadagnare un po’ di tempo allo studio, alle fioche luci delle candele di sebo, alla sera leoni, la mattina… sveglia alle 7:00, richiamo alle 7:30, ancora cinque minuti, tutto calcolato, come Fantozzi: tè, fetta di torta fatta in casa, me la preparavo la domenica, poi evacuazione mattutina. Avevo abituato il corpo ad obbedirmi, ricordo delle colonie estive quando si cacava come uccellini fra due burrasche, estote parati. D'inverno il saluto al sole che avremmo rivisto la mattina seguente, come al polo nord, sei mesi di buio, tornare a casa alle 18:30, senza luce, a whiter shade of pale, dei Dik Dik. E poi le mie colleghe, solo raggio di sole nelle tenebre, poi d'estate, quando si mettevano i sandali… ero ingrassato di 15 chili, sembravo l'omino Michelin ma conservavo un mio fascino, beato fra le donne, come il Tannhauser di Wagner. Tutto perduto.

«Gustin», gli feci, «tu mica sei sempre stato così rincoglionito come oggi, abbrutito dalle circostanze, il mestiere, il bere, le sottomissioni più funeste… Te la senti, per un momentino, di tornare alla poesia?… di fare un salterello di cuore e di minchia alla lettura d’un’epopea, tragica certo, ma nobile… sfavillante!… Te ne credi capace?…»

lunedì 24 giugno 2024

Potete dirmi per favore come si chiamano in italiano le pagliuzze che svolazzano nel fuoco? Mi ricordo che c'è un nome preciso, nel nostro dialetto del basso mantovano si chiamavano per esempio "falistre", per esempio "falistra" (voce del verbo "falistrare") quando comincia a nevicare e svolazzano tutto intorno le scagliette gelate che preannunciano il fiocco vero e proprio. Oppure scopriamo che si chiamano proprio pagliuzze e abbiamo risolto il caso.

Cioè, per Roberto Baggio è arrivato perfino il RIS di Parma, se avessero rapinato a me mi avrebbero guardato come un Pasquale Ametrano qualsiasi e mi avrebbero detto con un sorrisino di compatimento: "ci hanno rubato i Rolex? Eh, lo fanno, lo fanno...". Fortuna che io ho preferito investire in libri di Nietzsche, che tra l'altro non li voleva nemmeno la biblioteca, gratis. È incredibile come i libri non valgano niente. Mi sono interessato alla cosa per via del trasloco, ho dovuto scartare mezza libreria, così sono andato al Libraccio che aveva una grande insegna sulla vetrina che diceva: "Porta qui i tuoi libri usati, te li paghiamo!", sì, come no, pubblicità ingannevole. Erano disposti a pagarmi solo quelli di De André con le foto per via degli studentelli di sinistra che si fanno le pippe coi cantautori del passato, ma tipo due euro... Dio che gente spregevole che si trova nelle librerie. Non erano i miei libri ad essere brutti, sono loro che sono delle brutte persone. È una cosa che mi ha ferito profondamente.

domenica 23 giugno 2024

Preferisco i papi ultraconservatori, almeno sai chi hai davanti, hanno ragione quelli che non riconoscono gli ultimi pontefici, è dal Concilio Vaticano II che si è diffusa questa moda dei papi moderni, i quali hanno sbiadito via via sempre più i loro connotati, come se si trattasse di una strategia di camouflage appositamente predisposta per disorientare i loro avversari. La figura del papa buono, aperto ai gay e agli esiti della modernità, è un'invenzione spudorata della stampa democratica che ci vuole pigliare per fessi, guardate invece i papi del passato, con quale santissimo piglio si congratulavano con Francisco Franco per il buon esito della controrivoluzione (fonte: radiomessaggio di Sua Santità Pio XII ai cattolici di Spagna, Domenica, 16 aprile 1939):

"paterna felicitazione per il dono della pace e della vittoria con il quale Dio si è degnato di coronare l'eroismo cristiano [...] I disegni della Provvidenza, amatissimi figli, si sono manifestati ancora una volta sopra l’eroica Spagna. La Nazione eletta da Dio come principale strumento di evangelizzazione del Nuovo Mondo e come baluardo inespugnabile della fede cattolica, ha testé dato ai proseliti dell’ateismo materialista del nostro secolo la più elevata prova che al di sopra di ogni cosa stanno i valori eterni della religione e dello spirito. [...] A Voi particolarmente, Venerabili Fratelli nell’Episcopato, spetta di consigliare gli uni e gli altri affinché nella loro politica di pacificazione tutti seguano i princípi inculcati dalla Chiesa, e proclamati con tanta nobilità dal Generalissimo, di giustizia, cioè, per il delitto, ma di generosa benevolenza verso coloro che hanno errato."

Altro che "quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare il vicino, la vicina che ha bisogno… così non va". È giunto il momento, insomma, che noi proseliti dell'ateismo materialista dobbiamo prenderci cura anche dei nostri cari rivali, perché ritornino quelli di una volta, in piena salute, così che la nostra affermazione acquisti maggior valore di questa patetica gherminella che è diventata la battaglia per i diritti civili (si veda per es. "Bertinotti: il movimento operaio è morto, in CL ho ritrovato un popolo", ecc. ecc.).

venerdì 21 giugno 2024

Digressione un po' breriana sul mondo dell'ars pedatoria (sto leggendo in questi giorni un libro di Brera, I campioni vi insegnano il calcio). Avevano chiamato Spalletti in nazionale per ripetere il miracolo di San Gennaro, ma i miracoli, proprio per loro stessa natura, sono dionisiaci, unici ed estemporanei, e solo sotto il Vesuvio, sotto la spinta apollinea della società civile, si possono ripetere uguali nel tempo (sto leggendo anche La nascita della Tragedia dallo spirito della musica). Credo che una nazionale così brutta non si è vista nemmeno ai tempi di Ventura, o forse sono io che ricordo male. Con la Spagna eravamo sempre in ritardo, asincroni rispetto ai tempi di gioco imposti dagli avversari, e non valga nemmeno il discorso della scarsa qualità degli interpreti perché nel calcio chi non ha testa almeno deve avere gamba. Spalletti ha una sua sintassi tutta particolare, una sintassi sofferta: "La chiave del problema è sempre la stessa, eravamo sotto il livello per reazione, per accompagnare l'azione, per rientrare", tradotto, "non abbiamo visto la palla". Ma non credo nemmeno che sia solo un problema di freschezza fisica, sotto la quale si vogliono nascondere molto astutamente guai più seri, credo ci sia una certo problema di frenesia nel palleggio, l'idea spavalda che dobbiamo dominare il gioco, una certa sovrastima delle nostre possibilità, e in ultimo una confusione anche tattica, una difesa a quattro invece che a tre, dove i nostri vari Bastoni, Dimarco e Barella, abituati al formidabile 3-5-2 di Inzaghi, finiscono per perdersi come pesciolini in un acquario troppo grande. A parte gli ultimi europei, quelli vinti da Mancini per un miracolo per l'appunto unico ed estemporaneo, l'Italia del calcio ha sempre vinto con il gioco all'italiana, per cui credo provocatoriamente che la nazionale italiana sia da consegnare oggi stesso a Massimiliano Allegri, il re del corto muso, con buona pace degli esteti e dei folgorati sulla via del tiqui-taca (bravo Calafiori, abbiamo trovato uno stopper, irritante Scamacca, piuttosto mettiamo un falso nueve, piuttosto chiamiamo dal Cosenza Tutino che da queste parti sta facendo sfracelli).

martedì 18 giugno 2024

Mi mettono una fiacca le prime ondate di calore che non vi dico, mi ci vogliono giorni prima di abituarmi alle mutate condizioni igrometriche, ogni volta rischio la vita. Anni fa potevo saltare due e trentasette come Tamberi alle due del pomeriggio, oggi mi sciolgo sul terrazzino come spuma al sole. Viste le eccezionali condizioni climatiche si raccomanda di bere un litro d'acqua ogni n secondi per evitare l'istantanea liofilizzazione dell'organismo. Oramai l'atmosfera terrestre è più venefica di quella venusiana dove pure imperversano piogge acide corrosive e le elevate temperature farebbero bruciare spontaneamente ogni oggetto a pressioni paragonabili a quelle delle profondità marine, Fossa delle Marianne, Fossa della Tonga e delle isole Aleutine comprese. Le mappe di internet hanno terminato il rosso e il magenta è in via di esaurimento. Penso a quei poveretti che lavorano sotto il sole, da socialista io farei una legge che li esenti dal lavoro dalle 13:00 alle 17:00 per tutto il periodo estivo, e diametralmente che gli proibisca di recarsi in spiaggia. Va anteposta la salute delle persone allo sfruttamento commerciale delle coste impedendo l'accesso alla battigia tramite posa di filo spinato e cavalli di Frisia. Ma ritornando a noi: posta un'umidità del 115% e applicando sull'avambraccio e sulle gambe due elettrodi su cui sono montati due tamponi assorbenti e due gel contenenti pilocarpina la possibilità che il corpo, esposto all'esterno, imploda all'istante impossibilitato a traspirare da ogni suo poro sono salite del 350% negli ultimi 70 anni. Fa pensare.

domenica 16 giugno 2024

Perché da giovani ci appassionava tanto Nietzsche? Be', perché innanzitutto scriveva bene. Questo è un tratto che Nietzsche ha ereditato dal suo primo maestro Schopenhauer. Era anche spiritoso, per giunta, non spiritoso come Schopenhauer, ma c'era una certa vena umoristica. E poi perché Nietzsche è il genio incompreso che siamo stati tutti noi genî incompresi a quell'età. Ci sentivamo spavaldi con Nietzsche sotto il braccio. Me li sono portati tutti i miei Nietzsche, si sono fatti un viaggio di 1000 km via FedEx, gli Adelphi gialli con la copertina ruvida. Andavo a comprarli apposta a Milano, alla Feltrinelli che c'era in Galleria. Milano, sì, un altro mio grande rimpianto assieme a Como. Avrei voluto finire l'università a Milano, ma ero troppo timido, ed era troppo grande Milano. Vorrei ritornare a vivere al nord, a Como, e a Milano. Chissà, magari un giorno, con una misera pensioncina, in un microlocale, come quelli di Hong Kong. Nietzsche ovviamente e ampiamente frainteso, magari piegato alle ragioni del postmoderno, che è come dire le fettuccine Alfredo, una schifezza. Mi impegnerò a rileggermelo Nietzsche, vi farò sapere.

giovedì 13 giugno 2024

Adesso c'è la vita coniugale che mi appassiona e mi basta, non ho più bisogno della politica, anzi, ho passato tutta la lunga campagna elettorale europea disinteressandomi beatamente degli incresciosi fatti e delle deplorevoli dichiarazioni, non seguo un telegiornale da settimane, e anche se mi capita mantengo nei suoi confronti lo sguardo vitreo della mucca che guarda passare i treni. Al contrario di quel che si può pensare non si tratta di un arretramento quanto piuttosto di un avanzamento dell'assennatezza personale, mi sento leggero, sgravato dalla tossicità delle cretinerie del giorno. Mi ha fatto ridere Bergoglio, questo sì, perché è un mattacchione, però non c'è più Berlusconi, non ci sono più i grandi caratteri di una volta, questi che ci sono oggi non mi piacciono, non mi dicono niente, non mi appassionano più.

sabato 8 giugno 2024

I cosentini, all'epoca conosciuti come brettii o bruttii, erano un popolo assai orgoglioso e bellicoso, avevano vinto una guerra contro i lucani e si erano stabiliti alla confluenza dei fiumi Crati e Busento sul monte Pancrazio e qui vi avevano fondato la loro città, Cosentia, a significare il raggiunto consenso con i lucani, con i quali fondarono una lega. Qui avevano prosperato e si erano allargati fino a raggiungere a sud la città di Regium e a minacciare le città della Magna Grecia. Quando arrivarono i romani, però, i cosentini dovettero arrendersi, e tuttavia continuarono nei secoli ad approfittare di ogni minima rivolta contro il potere centrale di Roma alleandosi ogni volta con i suoi nemici: Pirro, Annibale, perfino Spartaco. Sconfitti ogni volta, persero sempre più la loro autonomia e dovettero sottostare alle più crudeli umiliazioni. A Cosenza, in pieno disfacimento dell'impero romano, arriva Alarico di ritorno dal saccheggio dell'Urbe, e qui vi muore, sepolto alla confluenza dei due fiumi assieme al suo tesoro. Un moderno monumento equestre è oggi posto a memoria del molto ipotetico luogo della sua sepoltura all'ombra della Chiesa di San Francesco da Paola. E qui finisce il momento Ulisse - il piacere della scoperta.

venerdì 7 giugno 2024

E cosa credi, gli inverni in Insubria passati coi piedi gelati, gli stessi, del resto, passati ai piedi della Silva Brutia, per via del clima, sì, ma anche dell'atenololo ("sensazione di freddo intenso a mani e piedi"). Ricordo l'inverno passato a Como da unici inquilini del condominio tra due strati di appartamenti disabitati e freddi, la temperatura non si alzava mai più di 17 gradi anche col termostato a 30, era il tempo della pax merkeliana quando il gas costava quanto una gazzosa, non ci facevamo caso. Nemmeno lo scaldino poteva rimediare, anzi, per proprietà adiabatica raffreddavo anche quello, trasferivo a lui il freddo coi piedi più di quanto ricevevo in calore. Dio solo sa quanto mi costa cambiare le mie abitudini, l'abitudine alla mia città, bionda e bella come i figli dei ricchi, addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! 

mercoledì 5 giugno 2024

Cacciato dalle sue terre, discriminato in base al censo, esiliato, l'insubre filosofo ripara offeso in Magna Grecia dove tutto è un magna magna, però non riesce più a mettere su un chilo, ormai pesa meno degli scatoli ("scatolo" è meridionalismo che sta per "scatolone"), l'è magar agmè 'n ciò (è magro come un chiodo), ha le gambine secche secche chi par du spròc (che sembrano due rametti), forse ha un male che lo divora dal di dentro ma non ci vuole pensare: ducunt volentem fata, nolentem trahunt.

martedì 28 maggio 2024

Io sono fondamentalmente un candido e pensavo nella mia ingenuità che questa storia dell'eccesso di "frociaggine" nei seminari fosse soltanto una storiella messa in giro dagli anticlericali, ma se adesso lo dice il papa allora sarà vero. Io avrei fatto volentieri il seminario da giovane perché mi pareva un ambiente protetto, tanto studio e un lavoro sicuro, se non l'ho fatto è perché sentivo forte in me la pulsione sessuale, non sarei stato un buon prete pensando sempre al sesso, e adesso invece che vengo a scoprire certe cose mi sento come se mi avessero ingannato. Comunque, a parte il sesso, non sarei stato un buon prete perché ho paura delle persone, il gregge va curato, non se ne deve avere timore. Forse sarei stato un bravo teologo, o magari un bravo bibliotecario, una cosa meno a contatto col pubblico, cioè con le pecorelle. Sulla pecorina, invece, se ne può discutere, in fondo, siamo tutte pecorelle del Signore. (me lo immagino Bergoglio pronunciare "frosciascine" con quel suo accento veneto in mezzo allo sbigottimento generale).

giovedì 23 maggio 2024

Comunicazione di servizio: sono assai impicciato in questo periodo, ci sentiamo più avanti.

lunedì 6 maggio 2024

Mi piacciono i santi, soprattutto quelli popolari, gli irregolari, gli eccentrici, qualche volta anche un po' picchiatelli ma in stretta relazione con le tribolazioni quotidiane di noi miserrimi. Per esempio io ormai soffro di mal di schiena fisso, disco fissurato, le torsioni del bacino mi risultano dolorosissime, sicché mi ero rivolto sulle prime a San Rocco, così, in via generale, ma poi ho scoperto che il suo ramo erano più le ginocchia e le articolazioni, allora ho fatto delle ricerche più approfondite e ho scoperto il santo che fa al caso mio: Sant'Orso d'Aosta, un buon diavolo originario dell'Irlanda che era sceso fino alle Alpi e lì si era stabilito aiutando i poverelli vessati dalle angherie del vescovo, viveva nella povertà materiale più scrupolosa, coltivando la terra e donando tutto ai bisognosi, riservando però una parte del raccolto agli uccellini, i quali, nell'iconografia popolare, gli si posano riconoscenti sulle spalle. Ai poveri distribuiva anche i tradizionali sabot in legno d'abete perché si proteggessero dal freddo e un santo che pensa ai piedi freddi non può che essere il mio santo. È il protettore di "Cogne, Jovençan e Derby, invocato contro la siccità, le malattie del bestiame, le intemperie, le alluvioni, i soprusi dei potenti, i parti difficili, i reumatismi e il mal di schiena", insomma, a parte il parto e il bestiame mi calza a pennello, Sant'Orso aiutami tu, guarda un po' in giò, come dicono i lumbàrd, nell'attesa affido i miei dischi al beato Voltaren.

giovedì 2 maggio 2024

Io, che non sono uomo di mare, sul treno mi volgo sempre a guardare l'entroterra, alle onde marine preferisco l'ondeggiare dei monti, abbiamo appena superato Policastro con i suoi bellissimi castri merlati che sbucano in mezzo agli alberi, anche se bisogna dire che l'architettura civile tra Paola e Scalea risente ahimé di quell'orrido stile coloniale moderno che tende al condominio sovietico. Cos'è quella roba grigia che si estende a perdita d'occhio fino all'orizzonte? È il mare!, dice lei, ma io non ne sono sicuro, mi sembrava più cemento. Ci sono dei cani nello scompartimento e le è venuta l'idea di prenderne uno, al che io ho risposto che almeno per il trasporto sarebbe stato preferibile una coccinella (la tieni in una scatolina, con dei buchi, e una fogliolina d'erba per il giusto apporto di fibre). A Pisciotta abbiamo impattato l'anticiclone delle Azzorre, all'improvviso si è fatto tutto buio e un pulviscolo acquoso ha avvolto case e paesaggi come un sudario oltre il finestrino rigato di pioggia, il treno non rallentava e anzi sfrecciava sicuro sulle rotaie come una zucchina spalmata di vaselina, coefficiente di penetrazione.

martedì 30 aprile 2024

Abbiamo piantato anche dei lupini e com'era prevedibile sono spuntanti dei lupini, l'evento straordinario sarebbe stato se fossero spuntate, che so, delle braciole di maiale, la natura in questo è piuttosto prevedibile. Inizialmente io non sapevo com'erano fatti i lupini, infatti all'inizio mi stavo prendendo cura, ignaro, di una piantina di trifoglio, me la curavo con tanto amore, come una morosa giovane, quando mi hanno detto che non si trattava di un lupino l'ho abbandonata subito al suo destino, come una morosa vecchia. E i limoni, che ti credi, hanno le spine, sì, le piante di limoni, per proteggersi dai predatori, i suoi fiori somigliano a quelli dell'arancio, solo che quelli dei limoni all'esterno sono violacei e generano dei limoni. Parimenti all'incrocio fra l'asino e il cavallo da cui nasce il bardotto, da quello fra il limone e la limetta nasce il bergamotto. L'inflorescenza della pianta di lupino è stupenda, ricorda vagamente la lavanda, ma quella del lupino è più turgida, diritta, ornamentale, io più che per i lupini la terrei infatti per ornamento. L'unica pianta che mangio è la mela, preferibilmente gialla, a pasta morbida, delle altre non mi fido.

lunedì 29 aprile 2024

Stasera abbiamo gli aristogatti che fanno il concertino, creaturine semplici in balia degli influssi lunari, lontanissime dall'intelligenza umana, dall'uomo copula mundi, che è immagine delle cose divine e ragione delle cose inferiori, cose inferiori come i felini, appunto, che mangiano per terra e leccano il piattino sporco di latte. La gatta nera l'ho battezzata Trombetta, per via della sinusite cronica e del fischietto che emette dal naso mentre mangia le corchie del formaggio, vale a dire li crosti dal furmai, preferisce quelle del caciocavallo, meno quelle del pecorino, se le do quelle del pecorino mi guarda offesa, come se le avessi gettato dei calzini sporchi, le annusa, mi squadra e poi se ne va via annacando il sedere, come una signora. Sono gatti resident, come i DJ dell'Hollywood, cioè stanziano ormai fissi in cortile pur rimanendo randagi e regolando i loro cicli circadiani sopra i nostri pasti giornalieri. Alla sera la gatta sta attaccata al portone e visto che è nera, nero su nero, di notte non si vede un tubo, bisogna stare attenti a non pestarla, a minga striflarla in mezz a l'üss, a non schiacciarla in mezzo all'uscio, cioè alla porta. Non parlerò altro che di gatti e di piante, voglio vedere quanto durate.

sabato 27 aprile 2024

Volevo chiedere al pontefice, visto che dicono che se ne occuperà, di cosa pensa del nuovo motore grafico di Firefly, l'intelligenza generativa di Adobe, perché io lo trovo peggiorato. Stavo generando delle belle immagini nello stile dei dipinti ad olio, di un'intelligenza davvero insospettabile per un'AI, ma adesso, quando li genero con lo stesso prompt, mi escono delle ciofeche da bambini dell'asilo e questo perché, dicono loro, hanno "migliorato" il motore grafico. L'unica eticità che comprende l'AI è quella che proibisce di rappresentare le pipe e le persone che fumano, con buona pace di Magritte (questa non è una pipa), quando scrivi "vecchio lupo di mare" ti esce capitan Findus, scrivi "nudo di donna" e ti esce "questo prompt viola le linee guida dell'applicazione". Il complesso di Frankenstein, la macchina che si ribella al proprio creatore, ma se il creatore è scemo anche la macchina ha tutto il diritto di esserlo. Ciccio se l'è presa per quello scherzo della giacca a vento.

giovedì 18 aprile 2024

Sono una vittoria di Franco Basaglia, dovevo stare dentro e invece sono fuori, fingo molto bene di essere sano, mano a mano sto raggiungendo livelli sempre più alti di sanificazione, poi, sono sicuro, un bel giorno basterà un dettaglio, una pagliuzza infilata precisamente in mezzo all'ingranaggio giusto e ritornerò pazzo da legare. Mi guardo da fuori e mi giudico: questo va bene, questo non va bene, dove bene e male sono qualcosa di puramente strumentale alla capacità di sembrare sano agli occhi degli altri. Certo misurare la propria salute mentale nel giudizio degli altri è qualcosa da pazzi, ma è la pazzia che va per la maggiore, e quando tutti sono pazzi nessuno alla fine lo è. Bye. 

martedì 9 aprile 2024

Bisogna arrivare a cinquant'anni per scoprire che perfino il pomodoro fa i fiori, e persino il prezzemolo, nozioni che in città non servono affatto essendo che i fiori crescono in certi luoghi specifici chiamati "fioristi", contesti urbani e oserei dire anche civili in cui la frutta non si spicca volgarmente dall'albero ma si trova già signorilmente imballata nei reparti ortofrutta. Venire a contatto con una lumachina è qualcosa di sconcertante, la natura offende profondamente la nostra dignità, e tuttavia sono sulla buona strada per diventare un contadino provetto, come Poirot in pensione che tirava giù i santi perché non gli crescevano abbastanza grosse le zucchine (c'entra Freud, presumo). Le angiosperme, per esempio, voi non sapete cosa sono: sono tutte le piante in cui i semi sono avvolti nei frutti, cioè che hanno dei semi ben costuditi, secondo etimo (angio-, "ricettacolo" in botanica, "vaso sanguigno" in anatomia). Tutte le comuni piante che fanno i fiori sono delle angiosperme e questa scoperta in qualche modo mi ripaga di tanto lavoro e tanto sacrificio. Offro questo fiore di zucchina a tutte le signore lettrici, come tutti sanno, sono fiori edibili, soprattutto in pastella.

lunedì 8 aprile 2024

I miei cognati nordamericani sono tutti presi dall'eclissi totale, in Canada hanno chiuso perfino le scuole per evitare che i più piccoli ne abbiano un danno permanente alla vista, come ne Il giorno dei Trifidi, l'umanità accecata da una pioggia di meteore verdi, tutti col naso all'insù ad osservare il fantasmagorico spettacolo pirotecnico e l'indomani ciechi e alla mercé di deambulanti piante carnivore, meglio non rischiare. Io ricordo probabilmente l'eclissi parziale del 1980, Gianni con la maschera da saldatore e gli occhialini con il filtro rosso e blu, quelli per vedere l'albo di Topolino in 3D che tutt'ora conservo come una reliquia, e la carta dei Boeri, i Ray-ban a specchio e un'altra caterva di vetrini fumé, sul telescopio avevo invece montato uno schermo bianco su cui si posava, assorbita, la luce del sole, smanettavo sulle manopole per inseguirne il disco, lo sfuggente dio Ra. Il sole ha tante piccole macchioline che vagano sulla sua superficie come i moschini davanti agli occhi, ma guai ad osservarle direttamente, si rischiano guai seri (le macchie solari sono zone della superfice in cui la temperatura è più bassa). Dell'eclissi parziale del 1999, a Como, in via Milano alta, ricordo solo la sensazione repentina di freddo e la luce crepuscolare, il dio Ra è il più figo di tutti.

domenica 7 aprile 2024

Stamattina pensavo all'idea romantica di Nietzsche che fosse più virile il tipo di uomo greco, presocratico, "romantico" nel senso del movimento culturale, ma anche nel senso sentimentale, l'iperboreo greco, insomma, il mortale che ha di fronte a sé la nuda verità della morte, il destino maschio da preferire a quello femmineo e mammollesco del rimedio teologico e filosofico, morali per rammolliti; da opporre al romanticismo e al sentimentalismo di Kierkegaard, il furore di Dio, lo scandalo della fede, scandalo perché la modernità già aveva cominciato a rosicchiare i talloni del Dio certissimo ed eterno, ontologicamente trascendente e tuttavia praticamente operante nella vita degli uomini attraverso le tradizioni religiose, il Dio poi decretato morto dal Nietzsche ma inseguito da Kierkeegard con lo stesso infoiamento con cui Nietzsche inseguiva zompettante come un fauno in redingote il suo Dioniso; questo è quello che pensavo stamattina.

sabato 6 aprile 2024

Siamo solo dei poveretti a cui il mezzo internet ha dato un'illusione d'importanza, potrei anche omettere il "noi" per passare a un più appropriato "io", ma il fatto di coinvolgervi, non abbiatene a male, mi allevia in parte le sofferenze. Soffro in buona sostanza di vergogna per avermi dato tutta questa importanza, per essermi illuso di fare dei grandi discorsi di principio, cancello tutto e ripartiamo, senza più princìpi e senza più importanza. Il sistema, che sia democratico o meno, ci sovrasta, i diritti umani sono dei dell'Olimpo che olimpicamente se ne fregano di noi, facciamo allora che ce li concederemo uno per uno, individualmente, quando ci incontreremo per fare amicizia come atto di cortesia, e finita lì. Grazie per la cortese attenzione e a risentirci.