C'era bisogno per stigmatizzare un fatto puramente politico - come oggi ci assicurano tutti da sinistra («Per noi non cambia niente, le nostre accuse contro Salvini sono sempre state politiche», assicura Arturo Scotto) - di mettere in piedi un processo, occupare il sistema giudiziario, spendere tempo e risorse per un procedimento che si è risolto nell'insussistenza del fatto? Questa cattiva abitudine di utilizzare la magistratura per scopi politici, questa brutto vizio, lassù nelle alte sfere, di farsi fuori con tutti i mezzi possibili, finisce per non rendere sicura la vita nemmeno a noi, minuscoli cittadini, che abbiamo sempre l'impressione che la giustizia sia un circo che investe la gente come una lotteria, con altri scopi che non sono quelli che ci vengono annunciati (si ha un bel parlare di Kafka, ma è evidente che lo si intende solo a piacere proprio, secondo i casi e le necessità). (e poi la solita manfrina: «Le sentenze si rispettano», che è come dire: ci costa, ma vi facciamo vedere quanto siamo beneducati. "L'educazione sarebbe l'arte di parere inoffensivi", Corrado Alvaro).
sabato 21 dicembre 2024
venerdì 20 dicembre 2024
Antiche misure idrometriche: la catinella
catinèlla s. f. [dim. di catino]. antica unità di misura della pioggia precedente all'introduzione di internet, che ha visto l'imporsi della locuzione di chiara deriv. bellicista "bomba d'acqua", quando non viene addirittura adottata la datazione geologica ("il giorno più piovoso dalla fine del Pleistocene"). Per noi confinanti con la provincia di Rovigo l'unità di misura della quantità di pioggia caduta al suolo era la "secia rovesa", la secchiata riversa testimoniata nella locuzione di deriv. dialettale "a piove a sece rovese"; di quante "sece rovese" fosse poi composta una singola "bomba d'acqua" a tutt'oggi non ci è dato sapere con precisione.
giovedì 19 dicembre 2024
Ma chi sono questi superuomini che potranno andare in pensione a 64 anni? Gente già col didietro paratissimo, con redditi che gli permettono di pagare fondi privati complementari. Ma poi che fai in pensione a 64 anni se non hai una vita interiore ricca come quella del sottoscritto? Se non ti interessi di arte, musica, filosofia, biglie colorate, navi pirata, bulloni filettati della seconda guerra mondiale? Fisico permettendo, se mi pagassero per quello che faccio potrei lavorare fino a 90 anni, ma chi mi paga, a me? La vita pensata dalla modernità è un paradiso artificiale in cui la felicità promessa non è mai quella disegnata sulla confezione.
mercoledì 18 dicembre 2024
martedì 17 dicembre 2024
Sciences Po
Vedi come si sono messi tutti d'accordo a rimandare indietro i profughi siriani ora che la Siria è stata liberata, ora che al potere ci sono questi specchiati democratici che ci hanno solennemente garantito che non torceranno un capello alle donne: quand'è così, siamo a posto con la coscienza. La Siria è diventata dall'oggi al domani "paese sicuro", per comune accordo dei paesi occidentali che appena hanno intravisto l'opportunità di lavarsene le mani salvando le apparenze non hanno trovato nessun impedimento, mentre per accoglierli si sono dovute fare le conferenze internazionali. L'umanità è sempre quella degli altri vista coi lontanissimi binocoli dell'École libre des sciences politiques (il nostro razzismo è così ben camuffato dietro il mito dell'istruzione che manco più ce ne rendiamo conto).
domenica 15 dicembre 2024
Questa è una Autobianchi A112 Élite blu-medio del 1985, non so se è esattamente quella spasimata dal mio lettore Roberto perché ce ne sono sette serie, e questa è appunto la settima serie prodotta nel 1985 e lo si vede dall'abbondanza di rifiniture in plastica che a quei tempi era considerata il non plus ultra dello stile e dell'eleganza. L'Autobianchi poi confluì nella Lancia (l'Y10 all'inizio era commercializzata dall'Autobianchi) e poi chiuse ufficialmente i battenti nel 1995 e tutte insieme confluiscono oggi nella rovina generale dell'automotive (la gente più aggiornata dice così, "automotive"), e della Fiat, del Gruppo FCA o Stellantis che dir si voglia.
venerdì 13 dicembre 2024
Ci ritroveremo tutti all'Ades un giorno, un localino dark, molto underground, parecchio underground, ci ritroveremo tutti, ma proprio tutti, tutti quelli che sono lì da prima di noi, compresi Socrate, Platone e Aristotele, Eschilo e Sofocle, Omero e James Joyce, e i nostri antenati, anche, zii mai conosciuti, le donne che ci hanno lasciati, tutti ridotti a ombre, tutti con le orecchie abbassate, senza più niente, né privilegio né vanto. Ah che goduria, tutti depressi uguali, guariti per sempre dalla paura di crepare, col dispiacere di non poter resuscitare. Volevo domandare a Omero: come si fa a scrivere così bene senza avere conseguito un PhD?
giovedì 12 dicembre 2024
Nei momenti di massima inquietudine mi viene in soccorso il sapere che non esistono colpe, che nemmeno gli dei combattono Anánkē, che la libertà con le sue scelte illusorie porta solo afflizione. Sono calato in una specie di nirvana ontologico-filosofico che approda nell'Amor Fati, o sono molto saggio o molto pazzo, ma visto che la pazzia è di solito diagnosticata da gente immersa fino al collo nella follia del mondo, speriamo di non dare troppo nell'occhio, altrimenti siamo fritti (pardon, sono fritto).
Banausia
Da poco finito di rileggere Il Gattopardo, ieri Re Filippo e Mattarella mi sono improvvisamente apparsi trasfigurati nei ruoli di Don Fabrizio e di Don Calogero Sedara, anche se lo dico con tutte le prudenze del caso (oltretutto Re Filippo in veste di Don Fabrizio è un torto che si farebbe al Principe di Salina). Questa nobiltà ormai così discesa al livello del minuto commercio borghese ("giovedì mattina Re Felipe VI incontrerà una rappresentanza di imprenditori italiani e spagnoli e inaugurerà il Business Forum Italia-Spagna") è un triste destino che tocca ormai a tutte le casate reali, tanto varrebbe "spretarsi", ridiventare borghesi e vestire i panni del supertecnico o del Ceo di multinazionale: nobiltà è soprattutto distanza, questo affaccendarsi nei traffici mercantili che allungano su ogni cosa le loro manacce mondane le toglie tutte le sue prerogative ("una bottega non può avere nulla di degno di un uomo libero", Cicerone).
martedì 10 dicembre 2024
domenica 8 dicembre 2024
Con questa macchina zio veniva da Milano con tutta la famiglia, ci facevano il viaggio in tre o quattro, due "comodamente" seduti davanti e due scomodamente di dietro, a concepirlo oggi sembra impossibile, 250 km in quella condizione, con quelle ruotine, seduti praticamente col culo per terra, in autostrada. Dello zio si vedeva spuntare solo la testa e il berrettino all'inglese.
E inglese era anche la macchina, ma costruita su licenza in Italia dalla Innocenti, quella dei tubi, replica perfetta di quella di Mr. Bean. Solo che quella di zio era verde, forse per richiamare la vocazione provinciale del modello, anche se circolava a Milano.
sabato 7 dicembre 2024
Abbiamo fatto un presepe talmente grande che ci paghiamo sopra pure l'Imu.
mercoledì 4 dicembre 2024
Povero Peppe, gli hanno rotto il giocattolo e adesso è costretto a dare fondo a mezzucci comici un po' penosi come il comizio del carro funebre. C'era più dignità in Calvero.
martedì 3 dicembre 2024
La democrazia non si sente tanto bene
In Corea del Sud annunciano e ritirano la legge marziale come fosse un avviso di interruzione della corrente elettrica, più modestamente, qui a Cosenza hanno fatto un referendum consultivo per chiedere ai cittadini se volevano il super-comune Cosenza-Rende-Castrolibero, risultato: affluenza del 26% (ripeto: 26%) e vittoria del no con il 58%. Siccome erano d'accordo tutti, da Fratelli d'Italia al PD, tutti uniti per puntare al finanziamento del nuovo comune per coprire i buchi di quelli attuali, i politici dicono che è la gente che non ha capito e loro gli riproporranno il progetto, fino a farglielo ingoiare a forza per il loro bene, come l'olio di ricino. Ma, dico io, la democrazia non funzionava che la volontà popolare, chiamata a decidere su un quesito, è sacra? Se non vi va bene come vota il popolo sovrano, fatevela fra di voi la democrazia, vi fate la vostra bella oligarchia e perlomeno lasciateci in pace.
domenica 1 dicembre 2024
Canto di Natale, nuova traduzione
Pubblico qui la mia nuova traduzione del Canto di Natale di Dickens a cui sto lavorando da questa estate, la potete trovare a questo indirizzo:
https://canto-di-natale-dickens.blogspot.com/
Ci sono parti che ancora non mi convincono e magari qua e là potrete trovarci ancora qualche errore, l'ho letto ormai così tante volte che non vedo più niente. Spero vi piaccia, a me è sempre piaciuto da morire, Scrooge è il mio villain preferito.
sabato 30 novembre 2024
Eccone un'altra: l'educazione sentimentale insegnata a scuola con voti che fanno curriculum e la pagella a fine quadrimestre. Qui ci vorrebbe Schopenhauer, sì, il misogino Schopenhauer a metterci un bel carico con la sua proverbiale arte di insultare. Come può non far orrore quella "educazione sentimentale" affiancata a "curriculum"? Ma sarò io che sono un libertario, che pensavo ingenuamente che non si danno i voti, non si inquadrano in un sistema di valutazioni i sentimenti. Della sinistra, io che sono socialista, mi fa paura questa specie di buona fede, questa vis edificante (e un po' bigotta) che pensa che tutte le cose si devono imparare sotto il patrocinio di professori selezionati per concorsone statale. Contro la sinistra hegeliana.
Ho letto di questo divieto australiano dei social per i minori di 16 anni, solita ipocrisia: prima crei i social e incoraggi i contenuti per deficienti, poi ah no, attenti, i social sono pericolosi per la crescita dei ragazzi, vanno proibiti fino a 16 anni (a 17, invece, tutti membri della Scuola di Francoforte). Io sono della modesta opinione che o li togli a tutti o a nessuno, che casomai i social andrebbero tolti per primi ai genitori, perché sono loro i più imbecilli, che per giunta non hanno nemmeno la scusa di essere ragazzi.
venerdì 29 novembre 2024
Gli dei ci si presentano nell'Odissea nella placida agiatezza dei ricchi borghesi che amabilmente discorrono fra di loro di politiche aziendali, la loro ditta sono i mortali, e il capofamiglia, il commendator Zeus, non si esime dal lamentarsi della loro ingratitudine:
Ahimè sempre gli uomini accusano gli dei: dicono che da noi provengono le sventure, mentre è per i loro errori che patiscono e soffrono oltre misura.
Noi mandammo Hermes messaggero, dice il commendatore, ad avvisare Egisto di non unirsi alla sposa legittima del figlio di Atreo, ma quello ha voluto fare di testa sua ed ecco i risultati. Certo anche il commendatore, quando gli prende l'uzzolo, è dio di grandi passioni e non esita a pescare nel grande cesto delle sue sottoposte le più succulente primizie, ma egli ne ha la potestà, e il possesso brutale della femmina mortale è sempre da leggersi come la più alta forma di onorificenza.
Ma a questo punto prende la parola la figlia prediletta Athena, a cui il padre ha affidato il ramo sapienza, arti & mestieri e strategia in battaglia. Athena è l'unica dea che può concedersi qualche licenza con il padre, sapendo che con lui l'avrà sempre vinta. L'ha generata divorandone la madre, per cui in lei ha trasmesso tutte le sue sostanze. Athena dà certamente ragione al padre, ma ecco che c'è una questione che sottopone alla sua attenzione, c'è questo povero Odisseo, che sempre ha mostrato grande rispetto per il principale, che langue di nostalgia sull'isola di Ogigia tenuto prigioniero dalla bella Calipso, la ninfa dai bei capelli, figlia di Atlante che sorregge la terra. Zeus si dimostra subito accondiscendente nei suoi confronti, e approfittando della momentanea assenza del suo terribile fratello Poseidone, ospite d'onore presso un banchetto organizzato dagli Etiopi, maestri nell'arte del catering, ne approva il piano di salvataggio (Poseidone ha una vecchia ruggine con Odisseo, egli gli ha accecato suo figlio Ciclope e adesso fa di tutto per contrastarne il ritorno).
Veramente questa vicinanza degli dei olimpici alle forme della vita mortale, quasi una confidenza, è la cosa che più sorprende nei poemi greci, ma alla fin fine è la stessa volontà frustrata di potenza che genera gli dei e quella scimmiottatura della loro vita beata fra le nuvole che è la fede nel benessere terreno. Ma negli dei, che sono grandi, trova posto anche un'umanità quasi "cristiana":
Stranieri e mendicanti vengono tutti da Zeus, ciò che ricevono, anche se poco, è gradito. Allo straniero offrite, ancelle, da mangiare e da bere, fatelo lavare nelle acque del fiume, al riparo dal vento. (Nausicaa, che parla ispirata dal dio)
Avevamo appena finito di leggere come ogni sera prima di dormire:
Sulla riva del mare la gente di Pilo sacrificava dei tori neri a Poseidone che scuote la terra, il dio dai bruni capelli.
e avevo anche pensato quando sarebbe toccato anche a noi che non avevamo sacrificato dei tori, che un boato, come un fortissimo colpo di vento, ci ha squassato la casa e il letto, riportandoci immantinente alla realtà di mortali in balia di forze più grandi e potenti di noi. Tutto si è svolto quasi come in una premonizione, e nemmeno la scienza, che come l'hegeliana nottola di Minerva arriva a darci nozione dell'epicentro solo a fatti già compiuti, non può farci un bel niente e ci è in questo caso di scarsa consolazione, tanto che valeva pensare che fosse stato davvero Poseidone e in che modo avremmo potuto ingraziarci la sua benevolenza.
giovedì 28 novembre 2024
Ho appena disegnato una bella Alfa 155 DTM degli anni '90, quella portata al successo da fior fior di piloti tra cui Larini, Nannini, Tarquini e Christian Danner. Perché disegno soprattutto Alfa? Per una questione affettiva, probabilmente, ricordi dell'Alfasud e dell'Alfa 33 Quadrifoglio Oro del nonno che mi scarrozzavano in giro quand'ero ragazzo, e perché come macchine hanno quella allure da muscle cars italiane che mi piace tanto. Poi L'Alfa 155 DTM fu un progetto felice, un campionato nel 1993 e poi tante vittorie nel Gran Turismo tedesco, il Deutsche Tourenwagen Masters, che fra tutti i campionati è il più ignorante di tutti ("ignorante" nel senso di eccessivo, genuinamente esagerato): minigonne, spoileroni assurdi, prese d'aria, assetto ribassato, penumatici giganti, insomma, il sogno di tutti i bambini omaggiati di macchinine della Bburago, azienda fondata dal cav. Mario Besana di Burago di Molgora, e oggi venduta, come tutto quanto a questo mondo, ai cinesi. Che gioia, che felicità, sono ritornato bambino.
venerdì 22 novembre 2024
Oggi qui è arrivata la buriana, la tempesta perfetta, piove e tira vento che sembra di stare a Capo Horn, abbiamo chiuso i boccaporti e ammainato le vele, orzato gli orzaioli e sodomizzato gli ombrinali, siamo pronti per affrontare la tormenta. In poche ore cadrà la pioggia che normalmente cade in un secolo, è come se su un letto a due piazze si riversassero in una volta sola le intere cascate del Niagara: la Sila ci osserva imponente avvolta nelle brume, dal ventre di Erebor sale sinistro il ruggito di Smaug (va be', mi sono fatto prendere un po' la mano...).
giovedì 21 novembre 2024
Venti di guerra
Siccome è capitato che l'Ucraina ha sconfinato in territorio russo con un Lince italiano, Putin si riserva il diritto di lanciare un ICBM sull'Iveco per ritorsione, è così, occhio per occhio, dente per dente. Ora, se avete fornito armi all'Ucraina, anche solo una fionda o una cerbottana, io vi consiglio vivamente di fare baracca e burattini e andare a stare per un po' dalla suocera, almeno finché si calmano le acque. Voi mi direte: ma proprio dalla suocera? Capisco l'obiezione, ma credetemi, meglio una suocera in casa che un ICBM all'uscio.
martedì 19 novembre 2024
Giorni fa ho aperto un profilo DeviantArt dove raccolgo i miei disegni safe for work. Sono acquerelli digitali fatti a Photoshop ma che hanno tutto il sapore di acquerelli veri, più veri di quelli spacciati per veri dall'intelligenza artificiale. Per chi vuole curiosare, l'indirizzo è: https://www.deviantart.com/t-annhauser. Col tempo conto di variare i soggetti, ho l'ambizione di ritrarre anche rovine, monumenti e altri ruderi della modernità e non, come i veri romantici (anche se la mia vera passione sono le macchine e gli aerei della seconda guerra mondiale). Per consultazione aggiungo il link nella colonnina di destra. Non ho l'ambizione di entrare all'Accademia di Belle Arti di Vienna.
domenica 17 novembre 2024
Il nostro ecosistema artificiale si chiama civiltà, che come dice la parola stessa è la presunzione di vincere la natura chiudendosi entro le mura della città, dove si crea quella natura diversa che è la legge positiva contrapposta a quella naturale. Pur amando la vita di città, non mi illudo più di tener fuori dal computo la potenza della natura, e per potenza della natura intendo tutti gli aspetti che sfuggono alla presunzione di poterla dominare, compresa la presunzione, ormai tramutata in nevrastenia, di poter rimediare ai guasti del riscaldamento globale.
Quando Erodoto lesse le sue Storie alle Olimpiadi, l’entusiasmo fu tale che ai nove libri furono imposti per acclamazione i nomi delle nove muse. Non s’immagina uno storico dei nostri tempi, Johan Huizinga per esempio, che legge il suo Autunno del Medio Evo alle olimpiadi di Anversa, o di Berlino, o di Los Angeles, e ottiene altrettanto successo. Perché quello che era possibile 'allora’, ora non è possibile?
Savinio, Nuova enciclopedia, alla voce Deliberazioni
La tecnologia, a cui, come quasi tutti, sono grandemente riconoscente, ha però il vizio di insinuarci nella mente che ogni cosa si può risolvere per schemi razionali, e che anzi solo lo schema razionale porta a veri risultati; ecco, questo è un pregiudizio vetero-illuminista, una sorta di superstizione che ha preso il posto delle antiche devozioni, ma una volta liberati dalla tirannia di questo luogo comune, l'uomo che è in noi torna a vivere secondo la naturale espressione delle sue umanissime qualità. Ho in progetto di tornare a credere negli dei greci.
venerdì 15 novembre 2024
giovedì 14 novembre 2024
Li ho visti oggi Biden e Trump, i due grandi nemici, scambiarsi cordialmente una stretta di mano e parlottare amabilmente fitti fitti davanti al caminetto, "Ma tu che colla per dentiera usi?", "Polident!", "anch'io!", e insomma alla fine la pace trionfa e l'amore vince ogni cosa.
Il mondo è cambiato, i ricchi votano a sinistra e i poveri a destra, ma si continua a pensare il contrario per una specie di pigrizia mentale o di ignavia, che per chi ci crede è pure peccato capitale, si finisce all'inferno, anzi, nell'antiferno, anche se ignavia non è la parola giusta perché significa timore di schierarsi, di decidere, e invece la gente si schiera fin troppo facilmente senza sapere quel che sta facendo, dove sta andando su questa terra, e io nel frattempo ho perso il filo e se voglio vedere la partita è meglio che vado a lavare i piatti, bon, vado, non mi ricordo più quel che volevo dire. (anzi, forse l'ignavia è proprio questo schierarsi troppo facilmente, senza far la fatica di ragionarci sopra).
sabato 9 novembre 2024
Dice che è ridicolo che critico Elon Musk io che non sono nessuno, lui che è il fondatore di PayPall, Space X, X-Files, X-Factor, ecc., e questo mi ricorda mio zio che tutte le volte che criticavano Andreotti lui diceva che almeno Andreotti aveva creato un sacco di posti di lavoro, mentre i comunisti no, e io di fronte a un argomento tanto cogente rimanevo giustamente umiliato e fritto nello strutto della verecondia e della sconfitta. È così, non contiamo proprio un cazzo e per questo non ci meritiamo altro che l'oblio e l'eterna punizione degli improduttivi. AMEN.
venerdì 8 novembre 2024
SDENG!
Mi chiedo se si stanchino mai di pensare sempre le stesse cose: che i neri votano per i neri, gli ispanici per gli ispanici, che chi crede in Dio è un fesso, che il progresso sia quello definito e promosso solo da una parte politica, e gli altri sono tutti misoneisti. A ogni catastrofe democratica (vale a dire quando non vincono, che in democrazia è un fatto possibile), tirano in ballo la fine dei tempi e della civiltà. Il guaio grosso è che gli slogan del progresso sono per loro natura discutibili, quello che si ritiene civile o non civile è oggetto di disputa, e nella disputa si vince e si perde. Anche il progresso è una fede, non appare se non nelle speranze dei progressisti e non lo si può quantificare sulla presenza o meno di internet in un dato momento storico, pensare che gli antichi fossero per questo arretrati è un pregiudizio da moderni, una misera consolazione da mortali: ehi, sfigati, siamo davanti a tutti!... SDENG!
giovedì 7 novembre 2024
Ci vuole qualcosa di più della sapienza dei campus e delle accademie per spiegare l'ineffabile realtà, tutta l'intellighenzia demoscopica, con alle spalle i suoi alti studi di sociologia e antropologia, non riesce a ricondurre alle sue regole un fenomeno anche semplice come il trumpismo. Gli scienziati umanistici si specchiano nelle loro teorie che regolarmente vengono smontate dal popolaccio ignorante, come fosse una variabile impazzita caduta dal cielo, di origine aliena, che non dovrebbe trovare posto nella realtà. Eppure l'ignorante esiste, e ha la sua logica e la sua razionalità, perché tutto è logos, e, come dice il filosofo, il reale è razionale, sicché l'ignoranza può cadere sul capo a tutti, inattesa e inaspettata, perché il mare dell'ignoto è vastissimo e la conoscenza il guscio di noce che ci naviga sopra. Scusate il tono elegiaco.
L'eterna lotta fra l'urbs e il pagus
I pagani, gli abitanti del pagus, l'unità amministrativa rurale dell'impero romano, erano rimasti affezionati agli antichi dei, e quando nelle zona urbane si diffuse la moda cristiana, i pagani continuarono per molto tempo a seguire i vecchi riti e il pagano diventò il miscredente, il politeista legato ai riti magici. Così oggi la fede tutta cittadina nel processo di globalizzazione trova la sua opposizione nelle periferie e nelle zone rurali, che in America come altrove votano in preferenza i conservatori, i miscredenti del cambiamento climatico. Questi non-cittadini sono il popolaccio ignorante e retrogrado che vota i candidati populisti: l'eterna lotta tra l'urbs e il pagus.
mercoledì 6 novembre 2024
L'ultimo sondaggio, dicevano, dava in vantaggio Harris di tre punti su Trump, ci sarebbero voluti giorni per sapere chi avrebbe vinto. Tutte balle. È come dice il mio lettore in un commento, l'informazione è un gigantesco mock-up della realtà, un finto prodotto in esposizione che ha la stessa corrispondenza col vero di certe pubblicità dei biscotti, dove le messi d'oro svolazzano soavi piegate dal vento e i frollini sono fragranti come torte appena sfornate, poi quando apri la confezione sanno di olio total.
lunedì 4 novembre 2024
Primum vendere, deinde verificare
Per giorni hanno continuato a martellare, allarmati, che c'era a Valencia un parcheggio sotterraneo allagato con 5.700 posti auto, un gigantesco cimitero, facendo intendere che c'erano un morto o due per ogni posto auto, 11.400 morti, i sommozzatori al lavoro con le idrovore, la conta dei dispersi che non venivano più contati, ecc., che poi in realtà si scopriva che erano 1.800 posti auto sotterranei - per carità, sempre un numero ragguardevole - nel centro commerciale "più grande d'Europa" (ci sono svariati centri commerciali più grandi d'Europa anche da noi in Italia), oggi per fortuna si viene a sapere che nelle 50 macchine che hanno trovato lì sotto non ci sono vittime. Da 5.700 a 0 passando da 1.800, numeri in libertà, poi dicono che la gente non crede più a quello che legge e diventa complottista.
Così titolava l'Ansa, un capolavoro di capziosità, vendevano tragedia prima ancora di accertarsene.
Tragedia nel parcheggio del centro commerciale allagato a Valencia. I sub: 'Ha 5.700 posti auto. È un cimitero'
Primum vendere, deinde verificare.
La gonna a matita
Dice Vogue Italia che è tornata la gonna a matita, un classico di eleganza senza tempo, ma per indossare la gonna a matita ci vuole una donna a matita con i fianchi a matita, e chi li ha invece a viola d'amore dovrà in qualche modo procedere piuttosto speditamente alla matitizzazione della sua figura se non vorrà ritrovarsi tagliata fuori dal trend del momento (alla donna moderna è richiesto il cambio della silhouette con cadenza stagionale FW/SS, una stagione va la donna chiatta, quella dopo la donna piatta; "chiatta" si fa per dire, perché gli stilisti, per deformazione professionale, guardano alla donna essenzialmente come un'esile gruccia su cui appendere le loro striminzite taglie 38, perché gli costa la stoffa). A noi cultori delle culottes de cheval queste miserie fanno sorridere, noi sacerdoti del culto di Afrodite Callipigia e della Venere di Willendorf (che poi, a dispetto del nome altisonante, sembra essere stata realizzata nella zona dell'Alto Garda, specialità i canederli in brodo). La gonna a matita mi mette una mestizia, ma una mestizia, che per riprendermi dovrò disegnare per un mese solo donne cannone (e con le mani amore, per le mani ti prenderò, e senza dire parole nel mio cuore ti porterò).
sabato 2 novembre 2024
Gli altri tre candidati delle presidenziali americane, i minus habentes, non si meritano gli onori della cronaca perché non sono riusciti a guadagnarsi visibilità con le proprie forze, è giusto che perdano, è un principio di libera concorrenza. Quando poi questa concorrenza sia davvero libera è vexata quaestio, solitamente la concorrenza è davvero libera soprattutto per chi la vince, anche grazie all'aiuto di lobbies e comitati d'affari in cui gli uomini sono dopotutto liberi di riunirsi. La libera concorrenza è un miraggio perché un miraggio è in fondo anche la libertà, la libera concorrenza è vera quanto gli enti metafisici dell'Iperuranio, ma voi fate conto che esiste certamente, soprattutto in questo momento in cui la democrazia è così fragile e ha bisogno di tutto il nostro sostegno: votate quella buona, liberamente, per la meno peggio. Poi un giorno discuteremo, a bocce ferme, quando non ci sarà più pericolo per la democrazia, quanto sia democratica una democrazia in cui ci vengono davvero presentate solo due alternative quando in realtà ce ne sono tre, e che le alternative non esistono nella misura in cui si vuole che non esistano. (mi correggo, le alternative non sono tre, perché trattasi pur sempre della stessa solfa, ma se ci sono, almeno che partecipino ai dibattiti, tanto per salvare le apparenze).
venerdì 1 novembre 2024
La dignità del gatto
Penso che sia un po' umiliante per i gatti mangiare i nostri avanzi, loro non ce lo fanno notare perché sono animali sensibili e per non farci osservazione mangiano tutto senza far storie, solo delle volte, quando pecco di troppo ottimismo e gli getto nel piattino i cocchi delle noci, ecco, allora lì si voltano indietro e con l'espressione più dignitosa che hanno è come se ti dicessero: deh, i cocci de e noci te li magni te, a tutto c'è un limite.
I fervorini dell'homo interneticus hanno sostituito i bisogni dell'operaio dickensiano
Ero di sinistra poi ho notato proprio in quelli di sinistra un certo disprezzo per il proletariato, di più, un vero e proprio scherno nei suoi confronti, essendo noi della sinistra internettiana raffinati uomini di cultura ("coltura" come scriveva Tomasi di Lampedusa ne La sirena, che è più fine); e in special modo durante la pandemia, quando il proletario che chiedeva di lavorare era diventato un vile untore e sterminatore dell'umanità perché attaccato ai suoi miseri piccioli. I marxisti di oggi, con amabile sinteticità, usano dire che l'uomo di sinistra è sempre più utile idiota del capitale. Nell'attuale crisi dell'automotive ("automotive" fa più fine di "industria automobilistica", perché possiede allure internazionale), l'operaio che chiede di continuare a produrre motori termici (leggi "motori a scoppio") è equiparato al troglodita con la clava, mentre si rende obbligatoria per legge la doggy bag "per evitare gli sprechi" (gli avanzi per il cane, detta papale papale, cosa che noi qui tra l'altro si fa tutti i giorni, ma per i gatti, senza sentirci eroi dell'etica nicomachea): i fervorini dell'homo interneticus hanno sostituito i bisogni dell'operaio dickensiano e riverberano via cavo le loro fesserie su tutto il globo terraqueo.
giovedì 31 ottobre 2024
Programma di governo
Perché sono sempre stato poco coraggioso, anzi, direi che ho sempre avuto troppo pudore di imporre la mia volontà sugli altri, ma se fossi diventato io il re del mondo avrei per prima cosa sistemato il clima, avrei stabilito per decreto 15 gradi di minima e 25-26 di massima, con piogge moderate ma gentili giusto ogni 10-15 giorni, e mai nei fine settimana, e magari solo un periodo di freddo sottozero la settimana di Natale, con abbondante nevicata, per ammazzare la cocciniglia sui fichi e gli acari dei tappeti. Ecco, questo io farei per prima cosa se fossi il re del mondo, votatemi votatemi votatemi, con me al comando tutti felici.
domenica 27 ottobre 2024
È impossibile pensare in grande in questa società piccina, si diventa piccini pure noi, per aver grazia di sirene bisogna vivere in fondo agli oceani, completamente e salutarmente avulsi dall'organizzazione sociale, la quale, maturata fino a marcire, da tollerante è diventata sopportante, di impaccio alla felicità degli uomini, e non d'aiuto. Siamo quello in cui viviamo, e se viviamo dentro internet finiremo per diventare come internet, cistifellici.
venerdì 25 ottobre 2024
In ogni caso di cronaca nera, a maggior ragione all'apertura del processo (oggi le news ci servono in palinsesto il caso Turetta) riemerge quell'atavico residuo di linciaggio presente in ogni rispettabile società: un tempo, prima che gli impedimenti delle leggi ci incipriassero con la loro patina di civiltà, questi casi venivano risolti virilmente, pestando seduta stante il colpevole a morte o ideando sagaci metodi di tortura, quali lo smembramento e il taglio degli organi sessuali, cose che oggi ci fanno giustamente orrore ma che il circo mediatico trasfigura nella sua morbosità in altre fogge, trattenendo a stento i suoi istinti nell'ipocrita formula del "presunto colpevole" che di quando in quando i redattori si sforzano di ripetere tanto per salvare la forma. Nello schifo dell'opinione pubblica che si erge a giudice riverbera insomma lo stesso schifo dell'azione violenta dell'assassino, innocenti e colpevoli si tengono per mano, amandosi segretamente l'un l'altro, come due fratellini che si menano per gioco.
mercoledì 23 ottobre 2024
Io voglio tornare, voglio compiere l'azione del tornare, non in un luogo del mondo, ho un luogo dentro che mi chiama e voglio tornare in quel luogo.
lunedì 21 ottobre 2024
Vedo GPA e leggo GTA, Gran Turismo Alleggerita (o Gran Theft Auto per i più giovani). La GPA che è diventata RU in tutti il paesi del MO. Voglio interpretare RU alla lettera, che se una cittadina CH, per ipotesi, chiede a una cittadina SWE di fare una GPA in RCB, la MI avrà il dovere di perseguire le cittadine CH e SWE anche in RCB, altrimenti che RU è? Un CMDP.
[legenda: GPA: Gestazione Per Altri. RU: Reato Universale. MO: Mondo. CH: Confederation Helvetique. SWE: Svezia. RCB: Repubblica Del Congo. MI: Magistratura Italiana. CMDP: Casino Mica Da Poco]
sabato 19 ottobre 2024
Generare, come non ci fosse un domani
L'antico testamento è tutto un infoiamento, una frenesia procreativa senza fondo, padroni con schiave (Abramo e Agar), figlie con padri (Lot e le sue figlie), suoceri con nuore (Giuda e Tamar), non si salva nessuno, primum procreare, e con quale accanimento vengono enumerate le genealogie, puntigliosamente, compulsivamente, per non trovarsi mai sprovvisti di una pronta risposta alla fatidica domanda "a chi sei figlio?". È vero che c'era da riempire un mondo dopo il grande reset del diluvio universale, ma che il filo rosso di un libro così importante e sacro si dipani tutto dentro il bassoventre invece che nello spirito è qualcosa che a noi atei colpisce profondamente, mentre sembra ben digerito dagli uomini di fede. Ti si attacca addosso un atavismo a leggere l'antico testamento che dopo bisogna correre a leggersi la dichiarazione dei diritti umani per sentirsi di nuovo aedi del progresso (beninteso, io che piglio in giro anche loro, che si attaccano alle dichiarazioni dei diritti universali come alle favole di Andersen, oh come siamo bravi noi moderni e com'erano brutti e arretrati gli antichi!).
venerdì 18 ottobre 2024
Report sul tonno
Viviamo immersi in questa forma di ideologia tipicamente occidentale che predica che c'è un posto per tutti, per tutti c'è un futuro, una casa, una macchina, un cane che ti aspetta in giardino, ma non è vero, è un modello commerciale, non è vero che c'è posto per tutti, una parte del mondo deve per forza lavorare per noi in condizioni miserrime, per ogni mulino bianco ci sono un'infinità di pozzi neri, e puoi benissimo vederlo da te cercando semplicemente su Google Map una qualsiasi factory vietnamita di inscatolamento del tonno segnata in minuscolo sul retro delle confezioni del discount, delle catapecchie con il tetto in lamierino ondulato che manco le favelas, poi noi ripuliamo il lavoro sporco dei vietnamiti con un packaging accattivante in linea con le direttive europee.
"Secondo Eurostat, il Vietnam è diventato il principale fornitore di tonno fresco, congelato e secco al di fuori dell'Unione Europea per l'Italia."
Non andate a fare indagini per conto vostro, meglio non sapere e farsi il segno della croce.
(anche una delle più note marche italiane lavora il tonno in loco in factories tailandesi, però poi ci mettono sopra la bandierina italiana per fare fessi i sovranisti)
giovedì 17 ottobre 2024
[proseguo con le metafore calcistiche] Ci sono certi allenatori avvolti nella loro aura di profeti come gli involtini nel burro che a un certo punto del "progetto", visti i risultati che non arrivano, la prendono sul personale: la società non ha mantenuto i patti, i giocatori non mi ascoltano, quando c'ero io qui era tutta campagna, se non c'ero io stavano ancora a farsi la doccia sotto le grondaie, ecc., personalità narcisistiche che non ammettono critiche e scaricano tutto all'esterno perché il loro ego ne risulterebbe altrimenti sommamente ferito, i periti la chiamano "sindrome di Fonzie", che non riusciva a pronunciare la frase "mi scuso, ho sbagliato, colpa mia". Voi sostituite pure la parola "allenatori" con "politici", "capiufficio", "colleghi" e "datori di lavoro" e vedrete come l'argomento continui a tenersi in piedi, perché si tratta di un topos, cioè non di un roditore, ma di un tema ripetuto che è la causa principale di un'infinità di inutili complicanze che avvelenano la vita dei cristiani (e anche quella di altre confessioni). ("io, io!... il più lurido di tutti i pronomi.", cit.). (in Brianza si diceva: "cià i me cic ca vù a cà", qua le mie biglie che me ne vado a casa, cioè mi sono offeso, mi porto via il pallone).
martedì 15 ottobre 2024
[disamina calcistica] Formidabili le analisi del nostro ct: "è huel tipo di giohatore llì che mi va dentro il hampo a tener su la linea del gioho a livello umano e haratteriale", chissà che voto aveva in italiano, ma si sa, la scuola non serve a niente se si capisce di calcio, il calcio sta sopra tutta la grammatica, se si sa di pallone, ci escono delle belle villette, e anche degli appartamentini in centro, da vendere o affittare, o da farci dei B&B. Meno male che, pare, finalmente si siano compresi fra di loro, adesso abbiamo una bella linea pulita di cinque centrocampisti, ognuno nel ruolo suo, un unico ruolo, mica due come agli europei, quando si chiedeva a Frattesi di fare la mezzala e il trequartista, e se gli avanzava tempo anche il portiere, era un 4(3)-3(4)-2-{½}-1(2) di movimento, che se veniva capito avrebbe fatto sfracelli, ma ahimè, nun s'è hapito. E anche Dimarco, finalmente liberato dall'astruseria dell'impianto logico-formale, ti fa di quei tagli "hon huei piedi llì da topp plaier" da tagliarti fuori tutta la difesa avversaria come i tedeschi nelle Ardenne con la linea Maginot, abbiamo insomma in mano il nostro destino, Anánkē permettendo.
Non me la sento di partecipare al festivàl delle opinioni sul caso Israel-Unifil-libanocentrico, è proprio oggi che mi accorgo di quanto davvero mi manca quel master in geopolitica con Prodi e Lamberto Dini che avrei potuto frequentare nel lontano '96 quando mi proposero di fare l'usciere alla Farnesina, è lì che mi sono giocato davvero la mia carriera diplomatica e ahimè oggi posso ben scordarmi di capire veramente il mondo e le sue grandi rivoluzioni, e lo scacchiere mediorientale, che rappresenta un po' la cintura nera della diplomazia, compreso quello, compreso tutto del mondaccio infame, anche come si fa a sostituire il rotolino della carta igienica quando ci si trova seduti sul w.c. col deretano impegolato e non c'è nessuno a portata di voce né Unifil che tenga a garantire la pace, caro mio aspirante diplomatico, e insomma mi basta sapere, a parziale consolazione, che gli abbiamo spezzato le redini sul campo di gioco, quattro a uno con doppietta (di) Di Lorenzo e un Dimarco spettacolare e un Retegui oriundo di San Fernando a tutto campo e un giovane Daniel Maldini che già si intravede quant'è elegante come il padre, e per ultimo che il Libano non partecipa nemmeno alla Nation League, quindi secondo me non bisogna dargli troppa importanza a questi qui con tutto il loro carico di odio, altrimenti non la piantano più: nelle cose che contano veramente siamo più forti noi, non c'è partita.
giovedì 10 ottobre 2024
La ragione insegna che il libero arbitrio non è qualcosa che si manifesta, è qualcosa che si vuole, si manifesta come volontà ma non come incontestabile facoltà di scelta, così come i princìpi morali, che non si manifestano come princìpi ma a seconda dei casi come fastidi o piaceri a cui si dà corso di leggi universali. Nella battaglia tra moralità e immoralità vince un'autorità che li precede e sovrasta, l'ineluttabile necessità di quel che accade: "Nemmeno gli dei combattono contro Anánkē" (Simonide di Ceo).
lunedì 7 ottobre 2024
Lo stato del progresso
Se avessimo avuto twitter x ai tempi della peste bubbonica e delle guerre mondiali, certamente l'umanità avrebbe avuto la sua bella vagonata di expertise; periti analisti contabili, scienziati politici, avrebbero trovato certamente le soluzioni più adatte, ma, ahimè, noi umanità abbiamo vagato nel buio per millenni e solo di recente, diciamo da poco meno di un ventennio, disponiamo di strumenti di conoscenza superiori, della possibilità di condividere idee più velocemente con persone all'altro capo del mondo, sicché, se un singaporiano, per ipotesi, scopre una mattina che si è buscato un raffreddore, uno di Cuneo, in Piemonte, con un po' di fantasia può vederci anche i segni di un'imminente epidemia di febbre gialla e farsi sovranista per tentare di fermare l'itterico flagello alle porte dell'Europa. Siamo figli dell'agorà globale, un endorsement in Pennsylvania può guastare la bile di un pacifico dem di Vedelago nel giro di un minuto, e questo, pare, è lo stato del progresso attuale.
domenica 6 ottobre 2024
Questi fascisti che abbiamo al governo sembrano addirittura meno fascisti di certi democristiani del dopoguerra, la loro fascistità è più dentro di noi che dobbiamo trovare argomenti per riempire i nostri profili social, altrimenti vuoti di ogni passione civile. Io sarei più preoccupato, al momento, dall'impoverimento della democrazia, che scivola sempre più verso una specie di dirigismo burocratico che si arroga il diritto di decidere ciò che è bene e giusto in nome del popolo sempre meno sovrano. Ora, per sgomberare il campo dagli equivoci, il sovranista che oggi va tanto di moda in qualità di villain della attuale commedia umana, è proprio colui che ha fiutato questo pernicioso andazzo e cinicamente lo monetizza in termini elettorali, e il dem suo antagonista lo segue a ruota accusandolo della socratica ignoranza del bene. Insomma, si è capito: come la giri giri, la commedia è scadente, e il pubblico abbandona le sale (con grave danno per il cinema).
mercoledì 2 ottobre 2024
La guerra arabo-israeliana è uno di quei conflitti tra suocera e nuora che non troverà mai una fine, o uno decide di esaurire le proprie energie nella minuziosa enumerazione delle rispettive ragioni, cosa del tutto inutile ai fini di una soluzione che peraltro non sarebbe gradita, oppure con un po' di fatalismo e tanta saggezza si dovrebbe semplicemente dire: ecco, prendete nota e guardatevi bene dal non infilarvi in certe situazioni, non fatevi compatire.
martedì 1 ottobre 2024
Mr Bloom e la terra promessa
[Ripropongo qui un pezzo pubblicato l'anno scorso per riprende da capo il discorso delle origini del moderno conflitto arabo-palestinese]
In Calipso, l'episodio della colazione di Mr Bloom, viene citata questa ebraica "compagnia di piantatori", Agendath Netaim, che nel 1904 attraverso annunci sui giornali prometteva di (qui è il flusso di coscienza di Mr Bloom che parla):
"Acquistare dal governo turco tratti di sabbia abbandonati e piantarci alberi di eucalipto. Eccellenti per fare ombra, legna combustibile e da costruzione. Aranceti e immensi campi di meloni a nord di Giaffa. Paghi ottanta marchi e loro piantano per te un dunam di terreno con olive, arance, mandorle e cedri. Le olive sono più economiche: gli aranceti necessitano di irrigazione artificiale. Tutti gli anni ti spediscono una parte del raccolto. Il tuo nome iscritto a vita come possidente nei registri dell’associazione. Puoi pagare dieci subito e il resto a rate annuali. Bleibtreustrasse 34, Berlin, W. 15."
L'impero Ottomano, dunque, già vendeva suolo palestinese a scopi commerciali.
Viene citata la figura di Mosè Montefiore (1784-1885), miliardario sefardita italiano, poi naturalizzato inglese, che fece fortuna a Londra come banchiere, nominato poi baronetto dalla regina Vittoria, quindi filantropo nella seconda parte della sua vita con lo scopo di migliorare la condizione generale degli ebrei nel mondo, di emanciparli, di restituire loro dignità e libertà.
"Sul finire degli anni Trenta [del 1800] compì un nuovo viaggio in Terra Santa, dopo aver attraversato le principali città italiane e soggiornato a Roma, dove studiò le condizioni della locale comunità ebraica. Obiettivo di questo secondo viaggio in Palestina fu introdurre nuove tecniche agricole e favorire lo sviluppo economico." (Treccani)
Alla ricerca della sua personale terra promessa ("la fattoria modello a Kinnereth, sulle rive del lago di Tiberiade"), Mr Bloom fantastica quadretti orientali da cartolina, esotismi alla Jean-Léon Gérôme, il pittore dei mercanti di schiave.
"Da qualche parte in oriente: mattino presto: partenza all’alba. Viaggiando per il mondo anticipando il sole, rubandogli un giorno di cammino. Avanti così e tecnicamente non si invecchia mai di un giorno. Camminare lungo una spiaggia, terra straniera, raggiungere una porta della città, [...] Vagare per strade piene di tende. Facce inturbantate che passano. Antri scuri i negozi di tappeti, un grande omone, Turko il Terribile, seduto a gambe incrociate, che fuma un narghilè. Per le strade i richiami dei negozianti. Bevono acqua aromatizzata al finocchio, sorbetto."
Rifugio sicuro, la terra promessa, frutta esotica, palmeti, caldo, mollezze orientali: il mito delle origini.
lunedì 30 settembre 2024
Ho fatto anche politica, sono stato per un breve periodo socialista e radicale, ho fatto anche dei banchetti in quel di Como, la punta avanzata del progresso, sol dell'avvenire, sono stato lì lì per prendere la tessera (per mia fortuna ha prevalso la mia taccagneria e anche il fastidio di essere coinvolto nel rutilante mondo della tecnica, in questo caso politica). È strano l'entusiasmo che si può provare da giovani per la politica, questa voglia di aiutare l'umanità, prima di rendersi conto di quanto velleitaria sia la stessa azione politica, se non dannosa per la società e per la propria reputazione. Ora è rimasto solo un sano disgusto per tutte le posizioni, e quelle governative e quelle non governative, e per non dire di tutte le battaglie sui valori, quelli che se la prendono con i trans, e quelli che se la prendono con i cis. La morale, diceva il nostro amico Nietzsche, e su questo aveva ragione, è solo la nobile proiezione delle nostre meno nobili frustrazioni, non occorre che siate d'accordo (essere d'accordo è un sentimento troppo intimo per condividerlo con degli sconosciuti).
sabato 28 settembre 2024
In Messico la guerra dei cartelli di Sinaloa fa centinaia di vittime al giorno, se si ha la perizia di spulciare la cronaca se ne trova notizia qua e là, ma senza troppa convinzione, dopotutto è un filone già ampiamente sfruttato dal cinema e dalle serie di Netflix, ci fanno dei videogiochi e forse delle magliette spiritose, magari ci scappa un po' di gloria anche per i tatuatori, ma poca roba. Sono tragedie, queste, molto localizzate, per noi europei non hanno il fascino di una guerra nucleare con la Russia, dei droni e dell'Iron Dome di Israele, l'europeo in questo momento cerca il cyberpunk, l'intelligenza artificiale applicata all'accoppamento, la droga è ormai argomento vieto e vetusto come la comunità di San Patrignano e tutt'al più ci si può spremere un po' di sugo quando c'è da fare un pezzo sui rave e sulla gioventù bruciata. È un po' come quando disegnavo i motivi per tessuti: quest'anno vanno le geometrie, per i fiori aspettiamo il cambio di stagione.
La storia
Se la storia siamo noi allora qualcuno mi deve spiegare (De Gregori, oppure Hegel) come sia possibile che da questa accozzaglia di otto miliardi di sderenati possa emergere un qualche senso razionabile, ma senza scomodare i poeti e le categorie filosofiche, come sia possibile che siamo ancora qui a domandarcelo, che nonostante tutto il merdaio di guerre, accoppamenti, di omicidi di massa e al dettaglio, di stupri di gruppo e violenze minute, l'umanità si regga ancora in piedi, ci vuole una gran volontà di vivere e una pervicace ostinazione nel sostenere la commedia, forse la fede nell'avvenire, forse la paura di morire, a testimonianza della formidabile tenacia dell'istinto di conservazione come regola fondamentale della vita sulla terra (si nasce hegeliani, si muore schopenhaueriani): la storia siamo noi, nessuno si senta offeso, questa campo di morti sotto il cielo, na na na, na na na....
venerdì 27 settembre 2024
Ho una teoria, che informarsi di più in realtà non informa, intendo attraverso i modernissimi mezzi messi a disposizione da internet. Si crea a livello mentale una specie di bias per cui il cervello non si mette a cercare il vero (ammesso che esista un vero nei fatti di cronaca) ma si innesca invece un meccanismo che crea risposte verosimili e confermative, nel senso che vanno a confermare quel che già si vuole sapere. Ora, la teoria non è nuova e non è nemmeno originale, ma riflettendo sopra quei frullini che sono i social, con la loro abitudine a indurre nell'utente una certa risposta a determinati stimoli (condividi, discuti, sei parte attiva del grande intrattenimento democratico), mi appare più che mai evidente. La curiosità di informarsi rimane sempre, ma nel frattempo è intervenuto un certo scetticismo su quanto viene raccontato dall'informazione e dalla controinformazione, che ormai si azzuffano beatamente fra di loro lasciando nel frattempo i fatti inspiegati, abbandonati al loro destino.
mercoledì 25 settembre 2024
Tutta l'hybris della guerra si riassume in quell'autorizzazione all'omicidio che a un certo punto, in una società normalmente ben regolata secondo i pacifici criteri borghesi, viene da un giorno all'altro concessa ai suoi cittadini più volenterosi dall'autorità ufficiale: ecco, adesso puoi uccidere, anzi, ti diamo pure il confetto del buon Gesù se uccidi quelli giusti! Non ha importanza chi ha ragione, di casus belli è piena la storia, a un certo punto, semplicemente, è un libera tutti, e una volta slegata la bestiola impossibile distinguere con chiarezza tra soldati e civili, tra innocenti e colpevoli, un buon pretesto si trova sempre per accoppare in nome della ragion di stato. Ma questo è solo il primo livello, la prima linea, se così si può dire, perché dietro le linee, opportunamente a distanza, si agitano tutti i rancori dei pacifici cittadini che evacuano quotidianamente i loro sterco nelle cloache dei social network: dagli al russo! dagli all'ucraino! dagli a quel carognone d'un libanese! dagli all'israeliano! abbiamo l'intelligence più dritta del mondo! due a uno per noi! Gratta gratta, ci vuole un niente per riscoprirsi quelli di sempre, alla faccia di tutti i solenni proclami di civiltà.
martedì 24 settembre 2024
Elon Musk ha una cotta per la nostra Presidente del Consiglio, e c'è da capirlo, Elon è l'unico africano che Giorgia non ha ancora incluso nel decreto flussi, Giorgia è l'Artemide, l'Amazzone, la Pallade Atena, Elon per Giorgia farebbe pazzie, finanche mandarla su Marte (fascisti su Marte), rimarrebbe imbambolato per ore a fissarle i capelli (shatush, shatush, fanno le sue ginecoplastiche chiome trattenute dalle preziose gommalacche) e quando deve fare un discorso a stento riesce a trattenere le sue emozioni: "è un onore essere qui per consegnare questo premio ad una persona che è addirittura più bella dentro che fuori" (foto). Se questo non è amore. Sono fatto così, quando ci sono di mezzo i sentimenti, non mi trattengo (fazzolettino).
domenica 22 settembre 2024
C'è il caso di quel masochista che venne spedito all'inferno a patire gli eterni tormenti e constatato che invece di soffrire godeva come un riccio, si cominciò a pensare, riuniti tutti gli angeli caduti attorno a una tavola rotonda, a un'alternativa valida per quell'impunito. Si decise allora di spedirlo in paradiso per privarlo in eterno di ogni patimento, ma anche lì, essendo che in paradiso era impossibile soffrire, si riscoprì beato di non patire, e oltretutto le alte sfere non vedevano di buon occhio che un condannato alla sofferenza eterna si trovasse in paradiso per scontare la sua pena, era palesemente contrario al regolamento e anche in contraddizione con i principi divini, per cui si decise di rispedirlo nuovamente all'inferno dove ovviamente riprese a godere. Non c'era soluzione. Il caso è tutt'ora dibattuto e il condannato vaga ancora adesso da un luogo e l'altro dell'aldilà senza posa, impossibilitato a soffrire, palleggiato fra angeli e demoni, obbligato ben volentieri a godere: che fare? C'è tempo per pensarci, un'eternità.
Le opinioni politiche sono gli asini dei comportamenti umani, chi ha espresso opinioni politiche in vita dovrebbe essere spedito per direttissima in un girone infernale apposito, e per chi si è ravveduto, un soggiorno propedeutico in purgatorio per purificare l'anima prima di ascendere eventualmente in cielo. Io mi dichiaro colpevole di avere espresso opinioni politiche in vita, ma mi sono ravveduto per tempo per cui sono qui a sperare nel purgatorio, e che la colpa precedente al ravvedimento non sia tanto grave da meritare l'eterno tormento, che sarebbe poi l'obbligo di polemizzare sui social per l'eternità, con Salvini Meloni Schlein Conte, la Tetramurti, sempre davanti agli occhi (e Travaglio e Gruber a metter legna nella fornace), impossibilitato a chiuderli, come Alex con la Cura Ludovico.
lunedì 16 settembre 2024
Rari furono gli imperatori romani morti di vecchiaia, privilegio che spettò a pochi, Ottaviano Augusto, Vespasiano, Diocleziano, Antonino Pio, per dirne alcuni, molti caddero in battaglia e altrettanti vennero assassinati, e pure oggi che ci troviamo, a detta di tutti, all'apice del progresso civile, un progresso civile mai realizzato prima nel corso della storia umana, non sono infrequenti i tentativi di assassinio nei confronti dei candidati e dei presidenti americani, i quali, per potenza e per influenza politica, sono da considerarsi a tutti gli effetti i sovrani elettivi del grande impero democratico occidentale (lat. imperator, "detentore del potere militare", "detentore del potere coercitivo"). La carica di imperatore mette in moto certi malanimi che sono la vera maledizione del potere, in parte è lo stesso imperatore che li suscita, e in parte è il suddito che li cova dentro come una nevrastenia, e in tutto questo la violenza regna sovrana, più sovrana ancora dell'autorità imperiale, che se ne serve e poi fa la vittima, quando è lei a farne le spese. "In America non c'è posto per la violenza!": e meno male, figuriamoci se c'era!
domenica 15 settembre 2024
sabato 14 settembre 2024
E voi, chi vorreste avere per imperatore, Nerone o Livia Drusilla? Dai metechi senza diritto di voto agli schiavi liberati, dai clienti più prossimi alle province più lontane dell'impero, tutti siamo chiamati a esprimere la nostra preferenza. Scegliendo Livia Drusilla scegliamo la possibilità di un qualche interesse benevolo nei nostri confronti, anche se dobbiamo comprendere che gli interessi di Roma potrebbero comportare eventualmente il nostro sacrificio (non c'è problema, questo e altro per l'Impero); scegliendo Nerone scegliamo di essere abbandonati al nostro destino, sotto minaccia d'invasione. I governatori della Sarmazia reclamano aiuto contro gli Unni e spingono affinché scegliamo Livia Drusilla: aiutaci Livia Drusilla, sei la nostra unica speranza. Se proprio devono esserci dei morti, che almeno non siano i figli di Roma.
Compagnia delle Indie Occidentali
Il mondo funziona come un grande consiglio d'amministrazione comandato dai paesi occidentali. Ora, nei consigli di amministrazione cosa succede? Che si prendono decisioni in accordo con i proprietari delle quote di maggioranza, e se c'è un ramo della società che non funziona più si nomina un tecnico ristrutturatore e gli si fa tagliare il ramo, via, zac zac, potare, sfoltire, amputare, e la gente che ci lavora si fotta pure, dopotutto è stata un po' anche colpa loro se il ramo è rinsecchito, di 'sti lavativi. Ahimè però i rami secchi del mondo sono nazioni fatte di persone e uno di questi rami è Timor Est ("sono arrivato alla fine del mondo!" ha detto Papa Francesco, come a dire: qui non ci sta proprio un cazzo). E allora il consiglio di amministrazione, con santa pazienza, vede cosa ci può fare con quel paese lì e comincia a pensare: che ci possiamo fare? Ci possiamo fare un resort? Sì, ha delle potenzialità, solo che per farne un'altra Varadero ce ne va di lavoro, e poi nel mondo ci sono già tante spiagge, una più, una meno... Lasciamo che ci sbatta le corna un po' la Caritas, che ci estirpi un po' la malapianta del comunismo, anche se con la Caritas bisogna andarci coi piedi di piombo, il cristianesimo è un comunismo per il popolo, poi finisce che alzano la cresta e non ti fanno l'endorsement giusto (prendere appunto: la prossima volta ricordarsi di eleggere un papa della NATO)... nel frattempo che si decide che cosa fare di Timor Est, che allo stato attuale non ci sposta nulla in termini di quote di mercato, vediamo un po' di cavar fuori qualcosa dall'Ucraina prima che ci faccia la fine del Vietnam, e poi si vedrà.
mercoledì 11 settembre 2024
Abbiamo un geco, si chiama Ugo (tutti i gechi di casa si chiamano Ugo), non sono animali cattivi, anzi, sono molto timidi ed educati, ogni tanto ce lo troviamo sul muro e ci prende lo scanto, a noi e a lui, tanto che andiamo tutti a nasconderci dietro i mobili, e quando cerchiamo di stanarlo i suoi occhietti spaventati ci guardano nel buio, fermi, immobili, aspettando che gli umani si mettano tranquilli, poi, quando tutto tace, esce di nuovo fuori e va a caccia di ditteri per conto suo. Gli piace il caldo, chissà come farà quest'inverno, quasi quasi gli preparo una cuccia in una scatolina del philadelphia.
La democrazia, quando va bene, son tutti a celebrarla come una divinità, se poi le cose un giorno dovessero andare male e la democrazia fosse improvvisamente d'intralcio alla perpetuazione dei meccanismi del potere, o a certe prospettive di avanzamento tecnologico, comincerebbero a metterne sottilmente in discussione anche i suoi principi: "sì, va bene la democrazia, ma ben temperata e in mano a persone competenti", che detta così suona ragionevole, ma se poi vai a ben guardare ti accorgi che si tratta in buona sostanza di figure proficue a un certo gruppo di pressione, a certe lobbies, come si dice all'estero, operanti all'interno di una certa pratica del mondo già consolidata, che non è permesso mettere in discussione. Quel "démos" che nella parola "democrazia" figura solo ormai in effigie, ha sempre meno voce in capitolo, perché non gli si dà più credito (la gente è ignorante, ragiona con la pancia), e se mai volesse contare qualcosa dovrebbe prima essere istruito agli usi delle élite a cui dovrebbe poi essere alternativo. Tra i due imperatori palpitiamo per quello che ci sembra più magnanimo, ormai certi del fatto che l'impero conviene a tutti e che la "democrazia" - e metto fra virgolette per rispetto al significato originario - è giusto imporla anche con la forza, se necessario: all'inizio fa un po' male, ma vedrai che poi ti piace.
lunedì 9 settembre 2024
Io non ho più l'illusione che l'atteggiamento scientifico sia la panacea di tutti i mali, che la scienza ci condurrà nel paradiso razionale della tecnica, certo sono grato alla medicina, e non potrei più vivere senza le mie pastiglie per la pressione, ma il sogno positivista di risolvere ogni cosa grazie alla scienza mi pare ormai inconsistente quanto quello dei cristiani di salvarsi attraverso le opere di bene. Sparite le principali ideologie, è rimasta davvero solo l'ideologia scientifica, che percola sopra ogni campo dello scibile illuminandolo con la sua bacchetta magica. Da vecchi si vede meglio come stanno le cose: la fregatura ultima, la svampata escatologica, ci sarà comunque servita, non c'è scienza che tenga. (il titolo del post potrebbe essere: Dio è morto e anche la Scienza non si sente tanto bene).
domenica 8 settembre 2024
The halting problem
Quando comincia a menare il torrone, l'algoritmo di Google non si ferma più, è andato avanti per giorni con il Bayesian e Sharon Verzeni, adesso è il turno di Maria Rosaria Boccia, e non la pianterà finché non ce la farà uscire dalle orecchie. "Il problema dell'arresto (o problema della fermata) chiede se sia sempre possibile, descritto un algoritmo e un determinato ingresso finito, stabilire se l'algoritmo in questione termina o continua la sua esecuzione all'infinito." La risposta è che continua la sua esecuzione all'infinito, e per arrestare la macchina bisogna staccarle la spina, tagliarle i cavi, sminuzzarle tutti i transistor e sotterrare i pezzi in un bunker di cemento armato a duecento metri sotto il livello del mare.
sabato 7 settembre 2024
Dimmi come vesti e ti dirò chi sei: Zelens'kyj sempre in maglioncino militare, perché è in guerra. Non può mettersi in abiti civili, in giacca e cravatta come un ministro italiano qualsiasi, no, il suo armocromista ha detto verde kaki, perché è in guerra. Diversamente Putin è sempre in abito formale perché deve dare l'idea che la sua sia a tutti gli effetti una democrazia come quella occidentale, per cui si veste all'occidentale, non in cherkeska come Taras Bul'ba. Anche il più nostalgico dei fratelli d'Italia si veste come un ministro democristiano e non in camicia nera, perché deve rassicurare tutti che è democratico. Io per esempio mi vesto come un ragazzino degli anni '80, in pantaloncini corti e maglietta con scritta americana, e non già perché sono filoamericano, ma perché ho l'aspetto di un ragazzino e se mi metto la giacca faccio l'effetto di un bambino alla prima comunione. Il mio armocromista ha detto che devo indossare colori scuri perché ho la pelle molto chiara, il kaki solo per i safari nella savana.
mercoledì 4 settembre 2024
Quando sopravviene una certa noia dell'abbondanza, solitamente i governi rimpastano, ma come già suggerisce il termine si tratta di rimpastare la medesima materia per la verità già ampiamente rimasticata e ridotta a una poltiglia senza sugo. È un po' come rimpastare una torta stantia sperando che ne venga fuori una fresca. Da giorni sto cercando di venire a capo di questo scandolo che coinvolge San Giuliano, protettore dei pellegrini e dei viandanti, risultato: non ci ho capito un cazzo. Ogni tanto spunta una chiave d'oro, un'altra volta una Milano Fashion Week, gente che si muove in un mondo di cui non ho la benché minima nozione, non ho capito il punto né tantomeno la virgola, ma non importa, credo che sopravviveremo all'eventuale rimozione del santo in questione, in fondo di santi è pieno il calendario, e quando li avremo finiti tutti ci rimarranno pur sempre i poeti e i navigatori.
martedì 3 settembre 2024
Carissimi, ci sono, non sono sparito, è che sto scrivendo di più sull'altro blog che mi permette uno stile e degli argomenti più casual, più informali, e poi di grandi sistemi mi occupo sempre di meno, ormai dedicandomi ai più piccoli, ma non temete, quando il pianeta necessiterà nuovamente della mia importante opinione certamente ritornerò a dire la mia.
domenica 25 agosto 2024
Chissà come mai queste terre bellissime che un tempo furono scelte dai greci e dai fenici per farne un supplemento della loro arcadia, oggi arrancano così tanto e non ce la fanno a stare al passo con la modernità. E se fosse invece il contrario, che queste terre per essere belle e perfettamente in linea col proprio destino non avessero bisogno di piu modernità, ma di più antichità? Considerazione più che mai inattuale.
Il giornalista, si sa, è un cretino per contratto, ma quando per contratto gli viene per di più richiesto di fare il poeta, il cerchio si chiude e la sua cretineria emerge intera e perfetta, come lo sfero di Parmenide: Bayesian, lo speleo sub dei vigili del fuoco: «Quei frammenti di vita dentro il relitto». Il "frammento di vita" è licenza stabilmente presente nel miserabile breviario giornalistico delle frasi fatte, parimenti a "vita spezzata" e a "giro di vite". "Speleo sub" è invece termine tecnico che rimanda alla competenza specialistica tanto cara all'uomo attuale, accostabile all'apocalittico "bomba termobarica" e al fantascientifico "cane molecolare", che poi, stringi stringi, si rivela il segugio del Tenente Colombo. Il giornalista come aedo dell'attualità, l'attualità acefala delle ciance che durano un giorno e che riposano sulla storia ridotta a rotocalco, come nei programmi di Rai Tre.
lunedì 19 agosto 2024
Stamattina pare che stiano spostando sedie e armadi, lassù, per le pulizie di fine estate, o che il motorino di Giovepluvio si sia ingolfato e lui col piedone olimpico si stia accanendo sul pedale dell'accensione per farlo ripartire, insomma, è arrivato questo famoso crollo termico, è passata la goccia fredda, e l'acqua corrente quasi si degna di salire al primo piano, perché oggi ci sono meno perdite nell'acquedotto, o forse perché in via del tutto eccezionale oggi nessuno se la fuma per innaffiare di straforo le sue piantagioni.
("Goccia fredda" è neologismo della moderna meteorologia per indicare il comune "peggioramento del tempo", come lo chiamava a suo tempo il colonnello Bernacca, ma "goccia fredda" fa più effetto e dà proprio l'impressione di un cubetto di ghiaccio intinto nel Cointreau e passato sulla pancia, il ditino freddo dell'irruzione artica che ti fa l'esame della prostata. Dobbiamo sempre esagerare tutto, noi della civiltà di internet, sennò nessuno ci clicca più in mezzo a questa marea di cazzate.)
venerdì 16 agosto 2024
State in campana, arriva il crollo termico. Serrate i giubbini, allestite le stufette, niente sarà come prima. Alcuni consigli per evitare l'ipotermia: coprirsi bene, non uscire nelle ore più fredde, mangiare tanta zuppa e bagna cauda. Sarà il fine agosto più freddo di sempre. Addio "caldo africano" arriva il "freddo polare". Adiós Caronte, wilkommen Thor. Anche la meteorologia da circo fa il cambio degli armadi. E quell'idea innocente che impostando un grado in meno di termostato e comprando un'auto elettrica possiamo addomesticare la natura a farcela amica, come i leoni di Walt Disney.
mercoledì 14 agosto 2024
L'Italia è ormai una provincia svuotata di un impero anche lui piuttosto decrepito. Film, musica, libri e tutta la produzione culturale che accompagna solitamente un luogo che si dà arie di nazione sono ormai copie di importazione. Recarsi in Germania, come in Italia o in Spagna o addirittura in Giappone non fa alcuna differenza, tutti i paesi sono uguali, fatte salve le peculiarità climatiche, artistiche, paesaggistiche e culinarie, anch'esse vendute come preziosi souvenir, per il resto gli stessi vestiti, le stesse scarpe, le stesse macchine, gli stessi film, la stessa organizzazione del lavoro, tant'è che su internet c'è pure chi campa girando video dei supermercati incontrati in giro per il mondo. L'unica stranezza concessa è il tè con le bolle o lo stufato di canguro, trofei da inserire nella personale Wunderkammer da condividere sui social, ma i preziosi reperti ormai sono alla portata di tutti, e tempo un lustro non fanno più notizia, sicché si rende continuamente necessario scovare nuove eccentricità. È già una fortuna, nel bel mezzo di questa monotonia organizzata, riuscire a conservare in un cofanetto le proprie cose preziose.
martedì 13 agosto 2024
"brave nere italiane"
"Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Enogu e Myriam Sylla: brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente"
C'è cascato, Vespa, con tutte le scarpe, voleva fare lo splendido spendendo due parole su "Enogu" e Sylla esempi di integrazione, dimenticandosi non solo che essendo italiane, a rigor di logica, non devono dimostrare di integrarsi, ma sorvolando su Antropova e Fahr, le quali, a rigor di logica, forse sarebbero stati esempi più calzanti. Si fa notare che Antropova ha ottenuto la cittadinanza (e per giunta "per motivi sportivi") giusto l'anno scorso. Senonché Antropova e Fahr sono alte, bionde e bianche, sicché al compilatore automatico di Vespa è sfuggita l'associazione con la minoranza "nera" da elevare a esempio. In due righe c'è tutto il discorso fatto nel post precedente: antirazzismo di maniera, paternalistico, provinciale, strumentale, mero virtue signalling, l'usuale piaggeria. Non ce la possiamo fare.
lunedì 12 agosto 2024
Attenzione che Gasparri ci sorprende. In merito alla querelle Egonu/Vannacci, il nostro avrebbe risposto: "L'ex, per fortuna, generale, si atteggia a De Gobineau 'de noantri' (se lo ignora può consultare Wikipedia, fonte di apprendimento alla sua portata)". A noi andarci a studiare, su Wikipedia, appunto, che è alla nostra portata, chi sia questo De Gobineau e i suoi rapporti di stima e amicizia con il "liberale" Alexis de Tocqueville, a sua volta mito e idolo del democratico egoamericanocentrico, de noantri.
venerdì 9 agosto 2024
Dov'è andata tutta l'acqua che c'è nel cielo? Ce n'è così tanta che potrebbe annaffiare tutta la terra e invece qui se n'è fuita su Urano, forse s'è messa a cadere all'incontrario, da sotto all'insù, come in un film di Christopher Nolan. C'è posti che si muore annegati e altri che si muore seccati. Ci era rimasto un solo lupino, è morto anche quello, resistono le begonie che sono cammelli, le belle di notte che non si sa come campano, forse degli avanzi dei gatti. La natura per me rimane un mistero: pianti delle cose e ti muoiono, non le pianti e ti entrano in casa. Sai che ti dico? Fate un po' come vi pare, io non annaffio più un cazzo.
giovedì 8 agosto 2024
Il caldo mi ammazza, rinvengo solo di notte, come i vampiri, di giorno dormo come un pipistrello. Devo prendere i minerali, il magnesio, il potassio, il topazio, l'opale, il quarzo citrino, tutta la tavola di Mendeleev e un po' quella di Tiffany. Che nomi curiosi che hanno i minerali, per esempio l'ametista. Améthystos in greco vale per "non ebbro". Per i greci era un rimedio contro l'alcol: versando acqua in una coppa d'ametista, questa prendeva i riflessi violacei del minerale, dando l'illusione di bere del vino. Il potassio invece viene estratto dalle cave di banane, o dalle banane cave. Nessun mistero invece sul suo nome: deriva dall'inglese "pot ash" (cenere di pentola), poiché in passato veniva ricavato dalla lisciviazione delle ceneri di legna. Il potassio farebbe bene ai muscoli, peccato che io ne sia quasi completamente sprovvisto, percepisco la loro presenza solo quando iniziano a dolermi.
venerdì 2 agosto 2024
Cosenza è una città molto religiosa, su un muro scrostato di una casa vicino al Duomo qualcuno ha scritto "Dio non si tocca", ed è una frase che si presta a molteplici interpretazioni: una minaccia, certo, oppure un'evidenza ontologica, l'essere ineffabile rilegato al piano dell'immaterialità. Al sud è ancora in genere molto sentita la religiosità, molto più che al nord, io ipotizzo per via della più marcata vocazione agricola, o forse perché la fiducia dell'uomo di dominare la natura è continuamente minata dai frequenti guasti agli acquedotti.
mercoledì 31 luglio 2024
Dopo l'oro nella spada a squadre alle Olimpiadi di Saint Louis, lasciai la spada per lo spiedino e mi impiegai presso una rosticceria di Toledo, ma il mio destino non era quello di infilzare polli, sicché abbandonai Toledo e trovai impiego presso un circo di Madrid come lanciatore di coltelli. Col nome di Pablo El Destripador Tímido mi esibivo con la mia assistente Juanita, una graziosa brunetta di Alcántara priva del lobo destro per un incidente occorsole con un precedente datore di lavoro, Ernesto El Bizco Loco, che soffriva di esotropia all'occhio sinistro. Per timore di colpirla, i miei lanci risultavano così distanti dal suo bel corpo formoso che durante gli allenamenti centrai due leoni, una giraffa, tre macachi e accecai Bubu El Perro con dos Ojos, il quale da quel giorno si esibì col nome di Bubu El Perro Pirata. Ma ahimè un giorno centrai a una gamba Armanda La Bruja Maliarda, a cui dal quel momento toccò esibirsi col nome di Armanda El Flamenco de una Sola Pierna, così decisi di spezzare la lama una volta per tutte e appendere l'elsa al chiodo. Ora per riparare a tutti i miei errori sto frequentando un corso di taglio e cucito, il mio animo è mutato e desidero solo aiutare il mio prossimo.
lunedì 29 luglio 2024
(Tragicommedia dell'infanzia). In pieni anni ottanta a Rivabella di Rimini si smarrivano i bambini sulla spiaggia, ammucchiati come ombrelli venivano raggruppati presso il chiosco dei bambini smarriti e se ne dava contezza attraverso accorati appelli trasmessi dagli altoparlanti, la maggior parte di loro veniva recuperata in giornata, le giacenze venivano tradotte mestamente all'orfanotrofio e qui dimenticate per sempre. Io non volevo finire all'orfanotrofio, sicché rimanevo sempre attaccato alle gambe della nonna, avevo il terrore di essere smarrito, io che ero già stato smarrito dai miei genitori, la possibilità di perdermi apriva nella mia mente impressionabile di bambino scenari sconcertanti alla Dickens, già mi vedevo spedito in paesi lontani dove venivo scambiato con una Mercedes, io che ero bello e biondo come il figlio dei ricchi e sicuramente valevo il prezzo di una berlina di grossa cilindrata. Le paure che avevo quando ero piccolo non si possono spiegare, percepivo le presenze, intuivo gli spettri, mi sembravano oggetti reali come reale è l'occhio che vede il sole, la mano che tocca la terra, e insomma, per farla breve, ero un fifone di prima categoria, il non plus ultra dei paurosi, e ancora oggi che mi nascondo dietro a quello che scrivo non mi sento tanto al sicuro, nella vita come in spiaggia. Dei bambini dimenticati all'orfanotrofio poi non ho saputo più niente, spero solo che abbiano trovato una famiglia che abbia dato loro da mangiare.
Siccome bisognava fare una cerimonia inclusiva allora hanno chiamato il visagista delle dive che ha riempito Parigi di drag queen e obese body positive inscenando un "rito pagano". Il cosiddetto "rito pagano" si è poi risolto in una serata pazza al Muccassassina, perché ormai tutta la trasgressione si è conformata al modello borghese del night club, quando i veri pagani strappavano il cuore delle loro vittime oblandolo a Tezcatlipoca, il dio del destino e della notte (e poi pagano sarà lei, direbbe il fiero azteco guardando il cristiano mangiare il corpo di Cristo). Nemmeno una cosa nobile come la liberazione dell'individuo, qualunque cosa sia, riesce a mantenersi tale quando viene data in pasto alle cosiddette "campagne di sensibilizzazione". Il gusto attuale, ritenendosi superbamente più smart di quello di tutte le epoche precedenti, procede alla cieca per progressive trasgressioni che non trasgrediscono ormai un bel niente, essendo ormai abbondantemente concesso tutto, ormai tutto digerito e rimasticato dal grosso stomaco ruminante della modernità, post- o meno che sia. Alla base di tutto, il grande equivoco: io non voglio essere incluso in una società, io voglio che la società non mi includa affatto e mi lasci semplicemente essere in santa pace quel che sono.
"Questo invero significa soltanto: gli uomini devono essere adattati agli scopi del tempo, per potervi metter mano il più presto possibile: devono lavorare nella fabbrica delle utilità generali prima di essere maturi, anzi perché non diventino maturi affatto - in quanto questo sarebbe un lusso che sottrarrebbe una quantità di forze al «mercato del lavoro». Si accecano certi uccelli perché cantino meglio: io non credo che gli uomini di oggi cantino meglio dei loro avi, ma quello che io so, e che li si acceca per tempo."
Nietzsche, Sull'utilità e il danno della storia per la vita
domenica 28 luglio 2024
Adesso siamo ancora agli sports minori, tipo le gare di puzzette e il lancio della forchetta, ma quando arriverà l'atletica, la regina delle discipline, allora sì che vedremo all'opera il superuomo, l'ideale greco. No agli sport ridicoli: quelli col visierino e i paraocchi che centrano un post-it con la pistolina ad acqua, la breakdance, la BMX, lo skateboard, il beach volley e tutte ste americanate del picio, le arti marziali orientali in genere che francamente non c'entrano una mazza col Monte Olimpo (visione bizzarra di Zeus in accappatoio che atterra Marte con una piedata in testa come Bruce Lee), sì al pancrazio e agli sport che prevedono il lancio di solidi platonici ed euclidei, come l'esaedro, il dodecaedro, il peloponneso, ecc., ritorno all'ideale della kalokagathia, modernità come malattia infestante della bellezza.
sabato 27 luglio 2024
Dentro il rovo di lauro c'è una complessa metropoli stratificata abitata da lucertole che dai livelli più bassi risalgono sui tetti per riscaldarsi il sangue freddo al sole. I gatti ci si appostano davanti aspettando che escano, le acchiappano e di tanto in tanto le lasciano a terra morenti con le code mozzate, così, per gioco, perché poi preferiscono mangiare gli avanzi di caciocavallo che arrivano regolarmente dopo i due pasti principali. Anche i gatti, appena possono, si imborghesiscono, è un principio universale. L'altra sera, non avendo avanzato niente, ci siamo dimenticati di dargli da mangiare, così il più sfacciato è salito sul davanzale della finestra della cucina, miagolando e guardando dentro contrariato, come a dire: hey, che succede, quando arriva la pappa? Ci ha fatto ridere. Anche il tacchino induttivista si era imborghesito e aveva dedotto che il pasto principale fosse in realtà un principio cosmico certissimo, ma i nostri gatti possono stare tranquilli, nonostante le mie origini venete non abbiamo in previsione di tirargli il collo per farceli arrosto.
Ci hanno messo dentro davvero tutto: la montgolfier, i fratelli Lumière, le savon de Marseille, mancava solo la guillotine che pur ebbe larga diffusione in Svizzera, Belgio, Germania, Stato Pontificio, un omissis storico, oltre che ideologico. A un certo punto, ormai stremato dal pandemonio dei tarantolati e nel bel mezzo di un attacco epilettico, mi par d'aver udito distintamente anche un "mangiatrice di giavellotti" che ha dato la stura a tutta una serie di rêverie piuttosto bizzarre che è meglio non star qui a specificare.
venerdì 26 luglio 2024
Ci fu un filosofo, il primo, Talete, che morì di caldo sugli spalti mentre assisteva a una gara della 58ª olimpiade, così lo ricorda Diogene Laerzio:
Curiosamente, proprio a Talete capitò di morire di disidratazione, lui che tutto l'universo aveva fatto d'acqua: acqua la terra, acqua l'aria, acqua anche il fuoco, e proprio nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno, non gli capitò di trovarne sugli spalti nemmeno una goccia essendo in quel momento fuori servizio anche il servizio di ristorazione. Sembra quasi una storiella inventata a bella posta, e probabilmente in effetti lo è, agli antichi greci piaceva sbertucciare da morto chi in vita aveva avuto troppa fortuna, probabilmente per senso di giustizia, o forse solo perché erano invidiosi.
Anche a Talete, come ad Icaro, poche semplici regole avrebbero forse salvato la vita: bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e non uscire nelle ore più calde.
Come sono già tutti eccitati i cronisti nel dar notizia dei primi sabotaggi e dei primi allarmi bombe, non vedono l'ora che gli passi davanti la Storia nella forma di qualche prelibatissimo attentato, i fuochi d'artificio dello Zeitgeist, a loro gli fa curriculum. Le più eccitate, come al solito, le testate on line, in combutta con i colleghi iettatori della televisione che ogni tre per due ci impacchettano col fiocco i servizi su Monaco '72, quella sì un'edizione storica, altro che Tokyo 2020 che se non fosse stato per il Covid non avrebbe fatto manco statistica. Beccamorti.
La natura è in splendida forma stamattina, l'afa ci ha dato un po' di tregua e il termostato del caldo è tarato sulla giusta temperatura. La Sila ci guarda maestosa e immobile come un dio, il basilico e il prezzemolo sono belli tonici, l'erba cipollina ha messo su una zazzera da adolescente nella fase di sviluppo, le begonie si stanno riprendendo. Abbiamo certe begonie rosse come le labbra di Marilyn Monroe, con le foglioline pelosine e le clorofille tutte roride di sudore. Sensualità della natura qui nel meridione, le colline sono le mammelle e gli avvallamenti le cosce lanose di alberi d'ulivo.
mercoledì 24 luglio 2024
Odio i cetrioli, il cetriolo è un'anguria che non ce l'ha fatta. La mia ideale linea Maginot quando mangiavo l'anguria si fermava almeno a un centimetro e mezzo dalla parte verde, lei considera invece parte edibile del melone ad acqua tutta la buccia fino a un millimetro dalla corchia esterna, io ancora non mi capacito. Dico: abbiamo l'anguria, anzi, l'angüria, come si diceva dalla nostre parti, con il suo cuore rosso rosso e succoso, doce come 'o zucchero, e tu vai a cercarti proprio la parte verdognola che sa di terra? Tanto vale mangiare l'erba. No, non mi capacito. Il guaio è che fa proseliti, l'eresia si sta diffondendo come l'arianesimo ai tempi di Sant'Agostino.
La sgradevole sensazione che le decisioni prese oltreoceano dagli elettori americani andranno ad impattare anche sulla nostra placida routine quotidiana, che ci entreranno direttamente in casa dalla biologica quando saremo comodamente seduti sulla tazza del water, che non si potrà più beatamente vivere nascosti come gli epicurei, che la Weltanschauung di un coltivatore diretto del Minnesota deciderà le sorti del nostro bel giardino filosofico con annesso tutto il cenacolo di discepoli. L'unica salvezza è che nell'attuale panopticon globale l'occhio del grande scrutatore non si posi mai sul nostro piccolo angolino di mondo, che la nostra irrilevanza possa suscitare in lui quel briciolo di compassione.
martedì 23 luglio 2024
Ha piovuto finalmente, abbiamo avuto la nostra razione di acqua mensile, adesso aspettiamo l'episodio di agosto e nel frattempo mettiamo in atto tutte le procedure di resilienza, quest'acqua ci dovrà bastare per altre quattro settimane. Dai tuareg abbiamo appreso l'imperturbabilità, dalle lucertole spinose del Sahara il trucco di sollevare alternativamente le zampine sulla sabbia rovente, dalle rane psicotrope del Mojave lo stratagemma di succhiare la condensa dei cactus senza rimanere attaccati con la lingua, insomma, natura magistra vitae. Per sopravvivere alla natura bisogna farsi natura, un esatto processo di mimesi è il solo che può garantirci la salvezza, come Achille a Sciro travestito da donna noi ci facciamo zolle riarse e piante grasse, guai a incrociare lo sguardo di Medusa, guai a sfidare vis-à-vis il sole rovente, si rischia la fine di Icaro, o di Prometeo, che rubato il fuoco agli dei ha dovuto pagar dazio e patire l'eterno tormento. Resto comunque dell'opinione che Icaro con una buona protezione solare ed evitando di uscire nelle ore più calde sarebbe potuto scampare al disastro.
lunedì 22 luglio 2024
I deliri di Zarathustra ci indicano la strada che porta al superamento dell'uomo, ma lo fanno appunto liricamente, lo spirito della terra va compreso zompettando come fauni nella foresta e il compito esige da noi un'attitudine già oltreumana, insomma, servono orecchie speciali per comprendere non solo la soluzione proposta ma anche e soprattutto il problema. Stiamo forse diventando superuomini noi attuali, a nostra insaputa? Sembrerebbe che siamo ancora in alto mare. Lo spirito della terra è per noi un panino al prosciutto e una spolverata d'ateismo, così facile per noi che non ci sentiamo ormai più di tanto minacciati dalla natura imprevedibile, e quand'anche fosse ci appelliamo alle politiche green. Non era esattamente quello che aveva in mente Nietzsche.
sabato 20 luglio 2024
Ohi che pace quando le cicale finalmente interrompono lo sfregamento del timballo posto sull'addome, vera colonna sonora dell'estate, dopo mezz'ora però hanno già rotto i marones. Con un fucilino ad aria compressa appostarsi quatti quatti tra la vegetazione, beccarle dritte in mezzo alle palle degli occhi, pem pem pem, vederle cadenti a terra stecchite, come le stelle. Ho appena udito su internet il canto delle cicale della Nuova Zelanda: delle mitragliatrici automatiche. A che servono le cicale? Erano sacre agli ateniesi. "Secondo Orapollo la cicala simboleggiava l'iniziazione ai misteri, poiché essa, anziché cantare con la bocca, emette suoni dalla coda". Ma che li emettesse pure col culo, sempre fastidiose restano. Secondo un'errata credenza ripresa dall'illustre naturalista comasco Plinio il Vecchio "si riteneva che le cicale si nutrissero di sola rugiada e ciò faceva sì che il loro corpo non contenesse sangue e non dovessero espellere escrementi" per cui gli antichi le ritenevano simbolo di purezza. Io sto invece con Virgilio e Ludovico Ariosto che le ritenevano querule e noiose. Delle cicale, ci cale ci cale ci cale, della formica invece non ci cale mica.
C'è un tempo di internet in cui siamo tutti epigoni della contestazione giovanile comodamente collegati dal tablet e dal cellulare. C'è un tempo di internet in cui siamo tutti liberal, progressisti, libertari, rispettosi delle minoranze (sorvolando su quanto sia irrispettoso e oltretutto razzista indicarle benevolmente come minoranze). C'è un tempo di internet in cui finalmente smettiamo di fare i bravi e magari iniziamo ad esserlo veramente. Riempitisi le bocce con l'accoglienza dei migranti, la maggioranza di questi accoglienti storcerebbe il naso ad invitare a pranzo il lavavetri trovato all'incrocio, e anche qualora lo facessero, lo farebbero per segnalare a se stessi e agli altri la loro azione virtuosa, non per un genuino trasporto umano. Ravvolti come siamo nei nostri civilissimi costumi, di questo genuino trasporto umano si sta perdendo in noi ogni traccia.
Bertrand Russell, ahimè, gode di buona stampa, ma non posso perdonargli la meschinità con la quale liquida il pensiero di Nietzsche in quella raffazzonata accozzaglia di lezioncine filosofiche che è la sua Storia della filosofia. Ahimè ha vinto per giunta un Nobel per la letteratura, quando si sa che in fatto di letteratura anche solo un Gadda o un Céline potrebbero cagargli in testa su tutta la linea. Ma si sa, il Nobel è una faccenda politica, e Russell era a quei tempi un mito della contestazione giovanile. C'è nel giudizio su Nietzsche il pregiudizio del filosofo analitico nei confronti dei continentali e l'accusa assai trita e cretina di aver ispirato il nazismo. Bertrand Russell è un cretino. Il che non vuol dire che non sia anche intelligente, si può essere molto intelligenti e anche cretini, e questo è proprio il caso di Bertrand Russell.