giovedì 10 ottobre 2024

La ragione insegna che il libero arbitrio non è qualcosa che si manifesta, è qualcosa che si vuole, si manifesta come volontà ma non come incontestabile facoltà di scelta, così come i princìpi morali, che non si manifestano come princìpi ma a seconda dei casi come fastidi o piaceri a cui si dà corso di leggi universali. Nella battaglia tra moralità e immoralità vince un'autorità che li precede e sovrasta, l'ineluttabile necessità di quel che accade: "Nemmeno gli dei combattono contro Anánkē" (Simonide di Ceo).

4 commenti:

  1. Infatti: i principi morali cambiano continuamente.
    "Molte azioni vengon dette cattive mentre erano solo stupide, in quanto il grado di intelligenza che le ha scelte era molto basso. Anzi, in un certo senso, ancor oggi tutte le azioni sono stupide, perché il grado di intelligenza attualmente raggiungibile verrà sicuramente superato..."
    Riconosci la citazione? Quello che non mi convince è la previsione di Nietzsche su un inevitabile progresso dell'intelligenza. A me pare il contrario.

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    1. Nietzsche era un ottimista perché doveva superare il pessimismo schopenhaueriano, dove questi diceva no alla volontà, Nietzsche diceva sì, ma qui volontà si intende come impulso, psichico o metafisico, che trascina, che conduce i giochi, non come libero arbitrio. Lui era coerente al suo ideale.

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  2. "La filosofia insegna" mi pare un incipit impegnativo

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