domenica 28 febbraio 2021

Ho fatto il commesso a Bulgaro

Da giovane ho fatto il commesso a Bulgaro, anche se la dicitura corretta sarebbe Bulgarograsso. C'è poco da fare gli spiritosi su Bulgarograsso, comune italiano di 4.027 abitanti situato nella provincia di Como che nel IX secolo fece parte della Contrada del Seprio. Fu importante centro della lavorazione della seta almeno per tutti gli anni '80, poi, nell’imminenza del mio esordio nel mondo del lavoro, entrò in crisi. Questione di timing. Per tenersi a mente il nome bisogna immaginarsi un bulgaro, grasso. Come sono fatti i bulgari? Più o meno come noi, solo che vivono in Bulgaria. Ma a Bulgarograsso non ci sono bulgari, tutt'al più i discendenti di quelle bande di nomadi, in particolare unno-bulgari occidentali kutriguri non slavizzati e ancora pagani proto-turchi che furono collegati con l'invasione longobarda e che si stabilirono nel territorio di Bulgarograsso (grasso dal germanico grasa, cioè “pratone”). A Bulgaro ero commesso in un negozio di scarpe, all’interno vasto assortimento di sandali, ballerine, zoccoli e Mary Jane, che devono il loro nome al protagonista della serie a fumetti "Buster Brown" che ricalcava le fattezze del piccolo Buster Keaton, allora già affermato attore di vaudeville (“Buster” significa  appunto “capitombolo”). Entrava poca gente perché davamo sulla strada, difficoltà di parcheggio, ma quando entravano compravano in stock. Una tedesca una volta comprò due mocassini verdi che era rimasto il 37, una cesta di infradito, dei sandali col tacco e un paio di ciabatte per il suo uomo della serie replica della Birkenstock di cui mi chiese se vendevo anche i calzini bianchi da appaiargli. No signora, mi dispiace, keine Socken (quel giorno telefonai entusiasta alla direzione: doppia razione di biada per il commesso). In compenso diventai esperto di collant e calze per signora: 10 denari trasparenti, 80 denari coprenti. Queste, signora, sono una seta, le provi e vedrà come sono comode. Con le signore ero sollecito e premuroso, le aiutavo perfino a calzare quando le vedevo in difficoltà accompagnando il piede con una leggera apposizione delle dita all’altezza dei calcagni. Le signore apprezzavano e ritornavano soddisfatte, anche quando non compravano niente. Ci sapevo fare, avrei potuto dire la mia come accompagnatore, come commesso fui invece sfavorito dalla posizione, come già detto, davamo sulla strada. Già, la strada, grande maestra di vita. Vicino al negozio c’era un gelataio, alla sera chiudevo e aspettavo l’autobus leccando il mio cono alla vaniglia e pistacchio, il golf club Monticello, di cui si intravedevano le verdi collinette oltre la provinciale, era una promessa di sicuri successi e felicità. Chiudemmo di lì in capo a un anno.

giovedì 25 febbraio 2021

How It's Made

Quando viene ammazzato qualcuno se è donna inserirla fra i femminicidi, femminicidio è click assicurato (cercare immagine di scarpette rosse abbandonate sull'asfalto, meglio se col tacco per attirare i feticisti). Se è trans si va sul sicuro, aprire parentesi sui diritti LGBTQI, pescare dichiarazione di presidente ARCI (immagine: bandiera arcobaleno). Se uomo la cosa si fa più difficile, bisogna profilare la vittima: che lavoro fa? Se disoccupato accennare alla crisi economica, se lavora da casa biasimare lo smart working, se libero professionista dirottare su crisi delle Partite Iva. E i medici? Se lavora in ospedale specificare "Eroe", se medico di base lamentare la crisi della medicina sul territorio. Va creato in primis un milieu, un'atmosfera, va resa più accattivante la notizia inserendola in un filone di cronaca. Per i filoni fare riferimento a Live - Non è la D'Urso, che adesso pare glielo chiudano, porella, hanno già raccolto tutte le informazioni, adesso stanno lavorando a un GF Vip incentrato sui governatori della BCE.

Le nomine

Della nomina dei sottosegretari, alla gente, non gliene frega niente, tutt'al più ci si menano il bigolo i giornalisti del twitter e le "agenzie di informazione" che sono alla fin fine delle bolle autoreferenziali che producono in primo luogo per se stesse e per l'idea di mondo decisa dai clic. Per questo occorre imbastire la narrazione dello scontro tra i partiti, per ricavarci il sangue dalla rapa delle nomine che altrimenti non importerebbero a nessuno. Intendiamoci, i partiti si prestano benissimo al gioco, se non ci fossero i partiti a litigarsi le poltrone la politica sarebbe come un campionato dove non c'è competizione, gli sponsor se la darebbero a gambe e i giornali non avrebbero più di che cianciare. Adesso invece abbiamo già pescato il sottosegretario all'istruzione che cita Topolino credendolo Dante e un altro ripescato dai turni precedenti che non aveva letto un libro da più di tre anni per cui ora probabilmente gli anni saranno diventati quattro. Bisogna creare i personaggi, dargli vita, un tocco qui, un altro là e se hai fortuna ci esce un thread da dieci-ventimila clic. Il giornalismo è un'arte.

martedì 23 febbraio 2021

Bagno

Fa bene al celebrato MoVimento il lungo bagno di realtà della XVIII legislatura, lo monda da quella sua idea puerile della rivoluzione dal basso e lo priva di una buona metà di quel consenso farlocco frutto della bolla speculativa del 2018, "speculativa" qui proprio nel senso della meditazione intellettuale, seppure del popolo credulone. Si sono sporcati, finalmente, hanno perso agli occhi dei loro più candidi elettori quella loro aurea di cavalieri senza macchia e si sono ridotti a quei bigi burocrati che tanto avevano disprezzato dall'alto dei loro incazzatissimi vaffanculo. Non si tratta di preferigli l'oligarchia ben organizzata delle élite, che per tanto che sia ben organizzata può benissimo valere quanto il suo contrario, cioè niente, si tratta qui di rimettere in moto l'altalena delle fasi politiche, come sempre in bilico tra esplosioni incontrollate di euforia e ricadute altrettanto ingiustificate nella più cupa e sconsolata disillusione. Gli avvocati del popolo non sono riusciti nemmeno ad imbastire la campagna di immunizzazione mettendo il carro dei padiglioni a forma di primula davanti ai buoi della somministrazione del vaccino, se poi è stata chiamata la cavalleria delle élite ad aggiustare le cose è pure colpa loro, la cortina di fumo, in questo caso, non poteva venirgli in aiuto essendo fondamentale l'arrosto. Ben inteso, non c'è da tenere per nessun partito, c'è solo da sperare che tra un flutto e l'altro si produca per miracolo l'eterogenesi di una qualche azione efficace e soprattutto coerente alla buona riuscita dei nostri destini.

sabato 20 febbraio 2021

Scritto nelle stelle

È scritto nelle stelle, il governo Draghi porterà l'alta pressione. La prossima settimana sarà caratterizzata da una marcata anomalia del geopotenziale a 500 hPa sull'Europa centrale, regione alpina compresa. Si tratterà di una condizione anticiclonica in cui la massa d'aria piuttosto calda in quota tenderà a stazionare sulle nostre regioni non permettendo alle perturbazioni atlantiche di penetrare da ovest verso il Vecchio Continente (cfr. MeteoSwiss). Per farla breve: arriverà il caldo. Un caldo che sarà come la kriptonite per il virus che batterà in ritirata come già annunziato la scorsa estate dalla edottissima voce della Signora Angela da Mondello: non ci sarà più coviddi. Le scuole riapriranno, le ditte stremate scoppieranno e dalle ceneri della distruzione creatrice rinascerà la primula radiosa della Speranza: Viva Viva Mario Draghi, nostro Salvatore! (per il conferimento in parrocchia degli ex voto è raccomandata la massima prudenza almeno finché non sarà completata la prima tranche della campagna di somministrazione vaccinale).

giovedì 18 febbraio 2021

Clamoroso al Cibali

Il voto era vincolante, la scelta irreversibile: il Movimento Cinque Stelle mostra il cartellino rosso ai 15 parlamentari che non hanno votato la fiducia a Draghi, praticamente un'intera squadra che da oggi non potrà più essere a disposizione dell'allenatore nel frattempo anch'esso sfiduciato dalla società. Gli espulsi sono in rigoroso ordine alfabetico: Abate, Angrisani, Corrado, Crucioli, Di Micco, Giannuzzi, Granato, La Mura, Lannutti, Mantero, Mininno, Moronese, Morra e Ortis, quel giusto mix di talento ed esperienza del quale da oggi il MoVimento dovrà imparare a fare a meno, sarà un po' come giocare senza piedi. Ma sono questi i momenti in cui la squadra deve rimanere più unita, concentrata sull'obiettivo. Quale, di preciso, non si sa. Ha detto Grillo che l'anno prossimo compra dei nuovi giocatori ma per quest'anno è andata così. Amalo, pazzo MoVimento amalo.

Antitesi

Bisognerà cominciare a trovarci un qualche difetto in Mario Draghi, giusto così, per antitesi, sicché la storia rivolga di nuovo in sintesi. Per esempio è andato in confusione sui numeri: tu quoque, Mario. Non si è dimenticato di ringraziare Giuseppe Conte per il grande lavoro svolto ma nella foga del momento - era emozionato - ha dimenticato di ringraziare anche il suo cuoco e il suo parrucchiere di fiducia. Errori di protocollo. Queste vuote ritualità andranno comunque riformate, a questo ci penserà Renato Brunetta, figlio di un venditore ambulante divenuto economista e accademico italiano, simbolo della nuova Italia fondata sul merito. L'€uro, ha poi aggiunto, è irreversibile, ma tutti noi sappiamo che di irreversibile c'è solo la morte. Altri difetti: non è stato mai visto lavare i piatti, al massimo asciuga le posate ma anche quello, assicura il suo giornalaio, lo fa controvoglia. Altro che papa Francesco, Mario Draghi è un rapsodo del capitale finanziario che dietro ai discorsi edificanti nutre un malcelato disprezzo per i vinti. Toglierà il Reddito, ci costringerà tutti a lavorare. Lui che si fa bello comodamente seduto dietro alla sua scrivania ("mi dite voi quando posso sedermi?" pare abbia detto rivolto al suo vicino di banco, mai Mario, devi anche tu fare i tuoi sacrifici), noi fuori al freddo a scaricare le cassette di frutta. Dicono anche che si mangi le unghie e che porti gli stessi calzini per più di una settimana: siamo proprio sicuri di voler consegnare il paese in mano a quest'uomo?

martedì 16 febbraio 2021

Mardi gras

Martedì grasso: da domani inizia la Quaresima. Da qui e per i quaranta giorni che precedono la Pasqua siamo tenuti a mangiare di magro, ad astenerci dal fumo e dalle bevande alcoliche, ad abbandonare la ricerca smodata del piacere e i comportamenti consumistici, a non stare tutto il giorno su Instagram o davanti alla televisione. Così fu stabilito da san Tommaso. La Quaresima ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima di avviarsi al ministero pubblico.

Giovanni, detto il Battista, insegnava e soggiornava in una contrada sperduta, i suoi bisogni erano molto semplici, la sua veste consisteva di un mantello di pelo di cammello con una cintura di cuoio, le sue vivande di locuste, che in quelle contrade erano commestibili, e del miele delle api selvatiche (cfr. La vita di Gesù, F. Hegel). La carne di locusta eguaglia dal punto di vista nutritivo le carni rosse e il pollame: cento grammi di termiti africane contengono 610 calorie, 38 grammi di proteine e 0,5997 once di grassi. Un'analoga porzione di larve di falena di calorie ne offre invece 375, di proteine 46 grammi e 10 di grassi. Ad evitargli invece la crisi ipergilcemica ci pensò Erode Antipa che lo fece arrestare perché ne aveva criticato la relazione con la cognata Erodiade. Questa aveva una bellissima figlia di nome Salomé che mostrava un particolare talento per la danza:

“…danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, istigata dalla madre, disse: "Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista…“ (Matteo 14, 1-12)

Il soggetto ebbe grande fortuna nelle arti, in particolare ricordiamo la Salomé di Franz von Stuck, cupa e tenebrosa, con nell’angolo una donna dall'aspetto scimmiesco che regge il vassoio con la testa del Battista. Era fra i quadri preferiti da Adolf Hitler.


Più soave e latina la Salomé del Tiziano, che regge indifferente il piatto con la testa del Battista come si trattasse di un vassoio di pasticcini secchi. Nemmeno i capelli del morto che le ricadono sul braccio sembrano inorridire questa Salomé che sembra più una Madonna, probabilmente l’amante dell’artista.


Per quanto riguarda Gesù, un destino crudele attendeva tutti quelli della sua generazione: chi finì impiccato, chi scuoiato vivo, chi privato della testa o gettato in un calderone d’olio bollente, lo stesso Gesù morirà a trentatre anni inchiodato sulla croce, ma con un inaspettato colpo di scena resusciterà dopo tre giorni per risiedere alla destra del Padre. Quei tre giorni servirono per creare la suspense.

lunedì 15 febbraio 2021

Il repertorio

Renato Brunetta è il leprecauno, lo gnomo, l'ottavo nano, Mara Carfagna invece è Margherita Gautier, la signora delle camelie, cioè la cortigiana, la dama di corte che s'è fatta strada non si sa bene come, però lo si può ben immaginare. Tanti Germont padre risbucano ai quattro angoli dell'internet a ricordarci di certe cene eleganti, comprese tante Germont donne, come quei bussetani che dicevano male della soprano Strepponi per la convivenza more uxorio con il vedovo Giuseppe Verdi. Giuseppe Conte, invece, aveva il naso a trombetta che Makkox gli disegnava sottile come un fiammifero, come se lì in mezzo ci avesse una patatina fritta, che ridere. Le battute su Brunetta e Mara Carfagna, invece, risentono degli anni. Aggiornare il repertorio.

sabato 13 febbraio 2021

Lasciamolo lavorare

L'italiano, popolo latino, ha il pianto nelle tasche, non c'è argomento sul quale, applicandosi un poco, non possa prodursi in una geremiade. Finalmente abbiamo il governo Draghi, l'hanno fortissimamente voluto, l'hanno portato in carrozza con la fanfara e adesso di fronte alla lista dei ministri trovano lo stesso il modo di lamentarsi perché ci sono Brunetta e la Gelmini. Embè? Anche nella lista della spesa al biscotto integrale corrisponde sempre un pacchetto di patatine, qualcosa di sfizioso bisogna pure concederselo. E poi c'è sempre Di Maio, alimento sano, che pareggia. (il poro Draghi s'è messo in un bordello che neanche lui lo sa).

Gina Carano

Negli Stati Uniti stiamo assistendo a un'ondata di maccartismo al contrario che sarebbe anche ridicola se non fosse che stanno davvero sbracando. È successo che hanno licenziato Gina Carano, l'attrice di The Mandalorian, la fortunata serie della franchigia di Star Wars che fa capo alla multinazionale Disney, per le sue "orribili" dichiarazione antisemite. Vediamole queste "orribili" dichiarazioni antisemite: 

"Gli ebrei furono picchiati nelle strade, non dai nazisti ma dai loro vicini, anche dai bambini. Siccome la storia viene riscritta, la maggior parte delle persone non sa che per rendere possibili i rastrellamenti  di migliaia di ebrei, prima il governo ha dovuto fare sì che i loro vicini di casa li odiassero per il semplice fatto di essere ebrei. Non c'è differenza con l'odiare qualcuno per le sue idee politiche."

A una nemmeno attenta lettura non sembra qui prendersela con gli ebrei, anzi, piuttosto il contrario, al limite può aver esagerato nel paragonare la propria condizione di repubblicana nell'era del politicamente corretto a quella degli ebrei vittime dei rastrellamenti nazifascisti. Gina Carano, occorre dirlo, si era già macchiata in precedenza di altri terribili delitti, primi fra tutti quelli di avere sostenuto Trump e di avere contestato l'uso delle mascherine. E tutto questo a cosa porta? Porta che la Carano si è rivolta per il suo nuovo film a una casa di produzione di destra che accoglie tutte le vittime della cancel culture di sinistra, come a dire: muro contro muro, occhio per occhio, dente per dente. Gli americani, come al solito, granitici nella loro fissazione di tagliare il mondo con l'accetta: tutti i buoni da una parte, tutti i cattivoni dall'altra. E in più Gina Carano è pure gnocca, un donnone campionessa di arti marziali che ci mette un attimo a svitarti la testa (disclaimer: attenzione, questa ultima affermazione è sessista e corrisponde solo in parte al vero pensiero dell'autore).

venerdì 12 febbraio 2021

Alessandro Di Battista

Di Battista è un concetto, il concetto che esprime il sogno di ogni aspirante pensatore dell'internet di essere preso sul serio dai giornali per ogni idea venutagli sotto la doccia. Lui però ha lavorato sodo per diventare un leader, nella vita non si ottiene niente per caso. Si è laureato in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo, ha fatto il cooperante, ha lavorato per l'UNESCO, ha odiato Berlusconi. È apparso sul blog di Beppe Grillo pubblicando un reportage sulle azioni Enel in Guatemala e un ebook sui sicari sudamericani commissionatogli dalla Casaleggio Associati. Poteva diventare il nuovo Saviano. Eletto in Parlamento, data la vasta esperienza internazionale ("Nel 2010 è stato in Argentina, Cile, Paraguay, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, Guatemala e Cuba per scrivere il libro Sulle nuove politiche continentali") gli è stata affidata la vicepresidenza della Commissione Affari Esteri e Comunitari. Poi, forse intuendo la piega che avrebbe preso il MoVimento, decide di non ricandidarsi alle politiche. Ritorna in Sudamerica, la sua patria d'adozione, pubblicando i suoi reportage sul Fatto Quotidiano. Si spende per i più deboli, si impegna a comprendere i terroristi oppressi dall'imperialismo americano, odia i banchieri, non è nel suo stile scendere a patti con il capitale. Fra i primi a fargli sentire la loro vicinanza l'economista Stefano Fassina e il filosofo Diego Fusaro, uomini del suo calibro raramente rimangono senza estimatori. In questo momento Di Battista è un leader che fa gola a molti ma lui potrebbe anche decidere di spiazzare tutti come al suo solito e di ritirarsi a vita privata per servire gli ultimi da privato cittadino. Ma forse il suo è soltanto l'ennesimo arrivederci.

mercoledì 10 febbraio 2021

Matteo 7, 7-11

Hai un problema a casa? Chiedi a Mario Draghi di risolvertelo. Se hai un tubo che perde Draghi fa una legge che proibisce ai tubi di perdere, se si fulmina una lampadina Draghi fa una legge che inasprisce le pene per le lampadine. Hai una richiesta da presentare all'amministratore di condominio? Questo è il momento buono per presentarla direttamente a Draghi, ci parla lui coi proprietari. Draghi riapre subito cinema e teatri perché glielo ha chiesto Pupi Avati, riapre anche i bar e i ristoranti perché Matteo Salvini è stufo di portarsi il panino da casa. E Beppe Grillo? Be', Beppe Grillo è un genio, gli ha chiesto di creare il Ministero per la transizione ecologica, glielo ha chiesto direttamente la Natura (perché Lui ci parla con la Natura, e anche con Dio quando non è impegnato a scrivere sul blog, perché anche Dio legge il blog di Beppe Grillo per vedere se può copiarGli qualche idea). La megalomania dilaga più del covid, Napoleone al confronto era un peppino.

martedì 9 febbraio 2021

La vita di Gesù

Quanto la stanno tirando per le lunghe con questo governo Draghi, ci hanno messo meno a far santa Maria Goretti, lo fanno solo per salvare le forme perché Mario Draghi potrebbe già da un pezzo essere presidente di tutto per acclamazione popolare e trovarsi già al lavoro per salvare l'Italia dai disastri della democrazia. Quando l'Assoluto che sovrintende la Storia, da Spirito qual è, decide di farsi carne e consustanziarsi in Eroe Cosmico (vedi anche "Uomo della Provvidenza"), i farisei che affollano il tempio dovrebbero farsi da parte a capo chino e bearsi della luce redentrice del Salvatore, e invece se ne stanno lì a negoziare poltrone e poltroncine, segno inconfondibile della loro piccineria, è un'indecenza. (cfr. "Das Leben Jesu", La vita di Gesù, G. W. F. Hegel).

domenica 7 febbraio 2021

Concordia civium

Tito Livio scriveva: nil concordi collegio firmius ad rempublicam tuendam (Storie, 10,22), "niente è più sicuro per la salvezza di una repubblica di un collegio di governanti concordi" (o così almeno traducono i latinisti dell'internet), soprattutto alle viste di un bottino. Ma questa volta a guardia del forziere hanno messo lo sceriffo, conviene a tutti stargli appresso per verificare "che l'attuazione di quei fondi sia fatta con onestà, trasparenza e nell'interesse dei cittadini" (viene messa forse in dubbio, qui, l'onestà del pubblico ufficiale?), cioè nella speranza di posare la mano su qualche dobloncino eventualmente sfuggito all'attenta sorveglianza degli esattori. Troppa la liquidità che confluirà nelle casse dello Stato per commissionarne la spartizione a una sola parte politica, serviva un magistrato delle acque che sorvegliasse a monte l'apertura delle chiuse. Come sempre il governo eletto dal popolo ci ha fatto la sua figura barbina.

venerdì 5 febbraio 2021

Il governo tecnico di Platone

Il governo tecnico, manco a dirlo, l'aveva già inventato Platone. Via Socrate descriveva questa ipotetica polis affidata alla guida della sapienza filosofica, non dunque alle delibere della Boulé, l'alto consiglio che consultava l'Ecclesia, l'assemblea dei cittadini, ma alla guida della razionalità scientifica per come la intendevano all'epoca (fate conto che la sapienza per gli antichi era quella che oggi è per noi la scienza moderna). Fra democrazia e tecnocrazia si innesca da sempre un corto circuito: se il cittadino deve infatti essere informato correttamente per deliberare si pone l'antico problema di come far scaturire in lui la conoscenza, e come si infonde nel cittadino la conoscenza? Attingendo alla vera sapienza, quella filosofica. Ma se sono i filosofi a diffondere la vera conoscenza tanto vale conferirgli direttamente l'incarico di guidare la polis saltando il passaggio della decisione popolare. E la dialettica socratica, e la libera discussione delle idee? La dialettica socratica, a guardarla bene, più che una libera discussione è pretesto per condurre lo sprovveduto interlocutore, che recita la parte del popolo bue, ad abbracciare le tesi dell'avveduto filosofo, che prende le parti del tecnocrate, del competente, dell'esperto in materia (che è in definitiva tutto lo scibile, essendo la filosofia scienza prima), dunque:

Per il bene degli Stati sarebbe necessario che i filosofi fossero re o che i re fossero filosofi.

giovedì 4 febbraio 2021

I miei consigli a Draghi

Ho incontrato Draghi oggi, gli ho esposto i miei rilievi sul ruolo della tecnica, lui mi ha ascoltato con attenzione, mi ha rivolto un sorriso di circostanza e molto cortesemente mi ha condotto alla porta dietro la quale attendeva tutto trepidante Carlo Calenda, l'Enrichetto di Cuore. Mario mi ha fatto una buona impressione, lo facevo più basso. Io gli ho detto che secondo me deve fare un governo politico perché così è più facile che lo votano, perché i politici sono gelosi delle attenzioni che ricevono e non ci stanno ad essere messi da parte dall'ultimo arrivato, che deve trattarli da pari e farli sentire al nostro stesso livello, anche se sappiamo bene che non lo sono, ci vuole una gran pazienza con loro. Mi è sembrato che l'ha capito. A Crimi non bisogna fargli pesare che non ha finito gli studi, ha lavorato come assistente alla Corte d'Appello, basterà un semplice "Signor Giudice". Fico è un compagnone, gli piace Pino Daniele, "Presidente" andrà benissimo. Mario mi ha detto che se lo voto mi regala l'album delle figurine, io ho risposto che dovrò parlarne in direzione e che rilascerò una dichiarazione pubblica appena mi sarà possibile.

mercoledì 3 febbraio 2021

Grazie Renzi grazie

Adesso è tutto chiaro, ha stato Renzi con i suoi niet e i suoi dannati documenti scritti a predisporre la tela che ha portato Draghi al Quirinale, ce l'aveva in testa fin dall'inizio, tutta l'ammuina portava a quello. Quell'uomo lì (Renzi) la saprebbe fare pure al diavolo, è un mago, un prestidigitatore, se lo inviti a cena controlla però che ti ritrovi la casa e se hai ancora il braccio quando gli dai di gomito, è veramente un genio ma non ci farei amicizia (per i non più giovani: Renzi è l'Albertino di Mamma mia, che impressione! che frega la gente vendendo meccanismi antifurto).

Ciclotimia

Questo periodico ricorso all'amministrazione straordinaria, al governo di alto profilo, al governo dei migliori, non è già una palese ammissione che quello espresso dal Parlamento è invece di norma un governo ordinario, una soluzione di profilo piuttosto comune? È come dire: poveretti, tocca farli partecipare anche loro al governo del paese, fanno quel che possono, però quando il gioco si fa duro ci vuole il fuoriclasse a risolvere la situazione. L'alto profilo che dovrebbe essere la regola diventa invece il caso particolare e allora ecco che ci appelliamo al Cincinnato di turno, al servitore dello Stato che regge le sorti della Repubblica per il periodo richiesto dalle straordinarie circostanze e finito il suo mandato ritorna al suo orticello: un governo Draghi è la garanzia che arriverebbero i soldi dell'Europa, il Conte bis aveva la reputazione di un'armata Brancaleone. Ma bisogna prima passare per il Parlamento.

martedì 2 febbraio 2021

Imbarazzo

Davvero Renzi è ancora convinto di essere il golden boy, il game changer della politica italiana, pazienza lui, ma piuttosto quelli che lo seguono, sono casi che andrebbero studiati. Deve averci in testa un piano Renzi, di quelli sopraffini, di quelli che filano come il suo inglese, ce lo ritroveremo Premier che vince la guerra contro il Covid e rilancia l'economia, un misto fra Napoleone III e Winston Churchill, che imbarazzo.

Durkheim

Visto che continuo a citarlo en passant, ci vuole la spiegazione. La società moderna, diceva Durkheim, non si capisce su che cosa si regge. Ai suoi tempi ancora non aveva attecchito la malattia del calcio e non c'erano ancora il gratta & vinci e la lotteria degli scontrini, per cui Durkheim si domandava come fosse possibile tenere insieme la società visto il progressivo venir meno della famiglia, dello Stato e della religione quali elementi costitutivi del sentimento comune. La società moderna si fonda sullo sviluppo scientifico e sull'economia che si serve della scienza per diffondere il benessere e la prosperità, è caratterizzata dall'individualismo, dall'egoismo che isola le persone, e cioè in definitiva dall'anomia, cioè dall'assenza di principi e di leggi, dalla mancanza generale di disciplina. Siccome era in un certo senso un puro di cuore e credeva nelle scienze sociali quali strumento di miglioramento della società, suggerì che la soluzione al problema dell'anomia potessero fornirla le corporazioni: l'organizzazione di gruppi professionali che favoriscono l'integrazione degli individui nella collettività. In Unione Sovietica si diedero una spintarella con la vodka. Quando si concentrò sulla questione del suicidio, che lui, partendo da certe statistiche tratte da uno studio sulla società tedesca, aveva notato essere di molto aumentato in seno alle società moderne, concluse che è un fenomeno individuale le cui cause sono essenzialmente sociali. Essendo le società moderne basate sull'individualismo esse tendono ad isolare di più le persone, le quali, così isolate, faticano ad affrontare i rovesci e gli sgambetti della sorte private del sostegno degli antichi istituti sociali quali la famiglia e la comunità religiosa (suicidio anomico). È una fase della società del benessere, che d'altronde Durkheim non vuole negare. La società moderna ha dato inizio a un processo di liberazione e di grande sviluppo della società che tuttavia presenta ancora dei buchi in cui cadono dentro le persone. Risente ancora di un certo classicismo ottocentesco, Durkheim, soprattutto nella parte che difende la stabilità dei principi di fronte alla generale caduta degli immutabili, mancava ancora il post-moderno che si porterà via tutto. Era il sosia di Oscar Giannino.

Anomia

La gente non ci capisce niente di questa crisi di governo, è anche vero che non ci capisce niente di meccanica quantistica e di relatività generale, però qui è diverso, anche chi non ha studiato scienze politiche capisce che non c'era ragione di far cadere il governo. D'accordo che non era più il governo di una volta, alto, elegante, bello come il sole, però almeno emanava, colorava, insomma se la cavava, difficilmente ne verrà fuori qualcosa di meglio visto che nel frattempo gli ingredienti si sono tutti irranciditi. Fosse arrivato Draghi allora la gente avrebbe capito, Draghi è il game changer, il punto di svolta, ma Fico, che ha fatto la tesi sui neomelodici napoletani, non rappresenta nessuna rupture, anzi è un segnale ulteriore di anomia, quel tipo di afasia per cui il paziente riconosce gli oggetti ma non sa definirli o chiamarli con il loro nome: dice che è stato un certo Renzi a far cadere il governo, Renzi... Renzi chi?