venerdì 2 giugno 2023

 "Usa, raggiunto accordo sul tetto del debito: evitato il default."

Mi affascina questa cosa per cui gli Stati Uniti d'America sono da sempre in default ma ne escono ogni volta auto-decidendo di aumentarsi per legge il massimo scoperto. Siccome la retta dei numeri reali prosegue all'infinito sia in avanti che indietro, in teoria gli USA potranno continuare beatamente ad auto-assolversi all'infinito portando il limite del default alla cifra che più desiderano, oggi poniamo il caso 1 fantastiliardo di miliardi, domani 10 fantastiliardi di miliardi, fra dieci anni 1 miliardo di fantastiliardi di miliardi, sta all'estro e alla fantasia del momento. Oh comunque è tutto regolare, fatto secondo la legge.

Reati universali

Indipendentemente dalla questione etica, che lasciamo ai professori dell'internet, quello che mi affascina di questo "reato universale" è proprio la sua roboante ingiunzione di universalità. L'alieno che abiti eventualmente nella galassia di Andromeda sappia che la signora Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio di un piccolo Stato terrestre annesso a quello che noi chiamiamo "Sistema Solare", ha deciso che la maternità surrogata non s'ha da fare, né qui né su Andromeda, si rischia la reclusione da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600.000 a 1.000.000 di euro terrestri secondo il sistema decimale. Sì, direte voi, ma l'universalità sarà fatta valere solo per gli italiani, il che renderà necessario stipulare anche una convenzione di estradizione fra noi e la galassia di Andromeda, ma questi sono dettagli, l'importante è che si sappia che da noi non si scherza, che qui da noi certe cose non sono ammesse. Venghino gli andromediani ad apprendere l'etica da noi italiani, un popolo che se prendesse le redini dell'universo magari finirebbe per far crollare i bastioni di Orione ma sui figli non si scherza, legittimissimi devono essere, carne della propria carne, sangue del proprio sangue.

mercoledì 31 maggio 2023

Qui nella bolla di internet è più facile pensarci perfetti uomini di sinistra, brave persone, difensori dei più deboli e delle "minoranze", la creazione di un personaggio migliore di quelli che siamo nella vita reale da spendere su internet per averne un ritorno in termini di immagine, fa bene all'autostima, solo che in un gran numero di casi è tutta autostima per un personaggio fasullo, artificiale, "virtuale". Il pensiero cosiddetto "di sinistra" si specchia troppo in questa vacuità le cui intenzioni sono buone ma i risultati non altrettanto. Un conformismo tutto automatico per i temi preconfezionati della cultura di sinistra anima una pletora di socialisti che si contano sempre in sovrannumero rispetto ai dati reali. Grandi sermoni sulla tolleranza e l'inclusione ci vengono propinati da predicatori itineranti, ma più che a noi pare che si rivolgano sempre a se stessi. Li anima un sottile razzismo per chi vive fuori dalla modernità avanzata dei centri urbani, fuori dai quali si trovano ordinati in vilette a schiera tutti gli ignoranti che votano a destra. Tutti si servono delle stesse donne delle pulizie, ma quelli di sinistra lo fanno con un'umanità tutta speciale. Ripensare i modi della loro attenzione verso i deboli sarebbe troppo faticoso, meglio affidarsi ai pacchetti di idee che si possono trovare già pensate e denocciolate per evitare di spaccarsi i denti su concetti troppo duri. La sinistra in questo modo è diventata una destra camuffata, perfettamente inserita nel marcato e nei meccanismi dello sfruttamento mondiale delle "minoranze", tanto che occorre oggi inondare la gente di spot sui detersivi bio e sul rispetto dell'ambiente per rimbambirla a puntino e sfruttarne il senso di colpa a scopi commerciali.

lunedì 29 maggio 2023

Improvvisamente vi siete riscoperti a definire "voci della sinistra" Luciana Littizzetto e Fabio Fazio, e Lucia Annunziata. Ora, uscite per un attimo dall'incantesimo e guardate la cosa a mente fredda: l'egemonia culturale vi ha preso la mano, dal paradiso del proletariato Antonio Gramsci vi guarda e si domanda perplesso scuotendo la testa: dove ho sbagliato? La verità è che vi fa così dispetto che quelli abbiano vinto le elezioni che sareste disposti a canonizzare come martiri di sinistra anche tutti gli inquilini del Bosco Verticale, nota base logistica di tutti i più importanti testimonial dei diritti dei più deboli. Siete andati in corto, non pensate più bene, vi siete ritrovati a tifare per dei "borghesi" super-referenziati che strappano contratti milionari a televisioni private per non dire assolutamente nulla (se non per farvi la morale, la morale "borghese"). Poi, come già detto, il pesce della lottizzazione puzza dalla testa.

domenica 28 maggio 2023

Quelli di Rai Tre che fanno l'ammuina quando per anni hanno beatamente sguazzato in quello stesso sistema di lottizzazioni che ora, all'intrasatta, denunciano, sicché è voce libera quando la lottizzazione è la loro, pertinente al loro sistema di clientele, e strangolamento della libertà quando lo spoil system è quello degli altri. In mezzo, la collina del disonore della Rai, conquistata da questi e da quelli secondo le occasionali fortune elettorali. Noi ci dobbiamo solo chiedere se il servizio che ci forniscono a turno gli organi di informazione, occupati da questi e da quelli, ci diano davvero un'intellettualmente onesta rappresentazione della realtà, e la risposta è ovviamente no. Finché sarà la politica a fare da editore, destra o sinistra che sia, il criceto dell'informazione libera continuerà a girare a vuoto dentro la sua ruota.

giovedì 25 maggio 2023

Ho rivisto in un flashback tutta la mia presenza decennale su internet e ho provato imbarazzo: ho fatto anch'io il bandierino, mi sono creduto filosofo, ambasciatore della ragione illuminatrice, difensore dei diritti civili e altre cazzate equivalenti. Intendiamoci, la filosofia, la ragione, le mozioni illuminatrici, in sé non sono cazzate, siamo noi che le rendiamo tali, è il mezzo internet, è l'intricato apparato fognario dei social, il giochino osceno dei media che suscita in noi la necessità di schierarci, ci mette in mano una bandiera e poi ci addita: tu sei filorusso, tu novax, tu fascio, omofobo, negatore del riscaldamento globale. Ho visto le menti migliori della mia generazione (e di quelle precedenti) cadere sotto il fuoco di questa artiglieria mediatica che ormai ci investe da tutti i lati. Voglio ritrovare la leggerezza, l'innocenza del pensare e del ragionare.

martedì 23 maggio 2023

Noi che abitiamo nella grande ZTL globale dei paesi cosiddetti sviluppati guardiamo al razzismo e all'inclusione sociale sostanzialmente come dei problemi di scuola, non ci è mai capitato di vivere in una favela o in uno slum subsahariano, non la concepiamo nemmeno come vita, la vera vita degli integrabili che vorremmo includere nella società ci è perlopiù sconosciuta, mediata tutt'al più da qualche documentario o qualche film straniero del circuito indipendente, cinema d'essai, e anzi invece di prenderci la briga di conoscerli calati nelle loro vite reali predisponiamo per loro un bel modello sociale che a conti fatti è il nostro. Qui ogni tanto mi spendo inutilmente per far emergere questa forma introiettata di presunzione, o se volete di prepotenza, che finisce per invalidare il nostro giudizio di occidentali sul mondo, ma pare che venga perlopiù scambiata per cavillosa pignoleria, e quindi amen.

lunedì 22 maggio 2023

La transizione ecologica dovremmo forse farla con le carriole, che sono ancora più ecologiche dell'elettrico, ma siccome siamo europei civilizzati finirebbe che alla guida delle carriole metteremmo dei portantini africani (tutti lavori che l'intelligenza artificiale non vuole più fare), facendoci perdonare al nostro solito modo: affidando ad attori di colore i ruoli principali nei blockbuster (la Fata Turchina, Albino Luciani, Moby Dick), uno spudorato blackwashing che ci permetta di uscirne puliti come il sederino di un cherubino, noi, gli innocenti messaggeri della democrazia, gran maestrini dei diritti civili, paraculi.

venerdì 19 maggio 2023

L'ecologismo mediatico come versione aggiornata dell'antico pensiero religioso: se fino a ieri era Dio che ci puniva per i nostri peccati, oggi è la Natura, dea terribile e senziente, antropomorfizzata, dotata di volontà castigatrice, che ci punisce perché come Prometeo abbiamo rubato la fiamma agli dei e recato oltraggio agli antichi Lari del focolare.

Usciamo da questa forma moderna di animismo: né la Natura intende punirci perché abbiamo fatto i cattivi né la modernità intende recarle oltraggio, basta con questa smielata e sdolcinata retorica della Natura ferita e dell'umanità scellerata, basta con questa alienazione metafisica: la natura non ci guarda, non ci punisce, la natura non è un essere senziente.

Detto questo, cerchiamo senz'altro un modo intelligente di rapportarci con l'ambiente che ci circonda, ma per favore basta con questo drammone di terz'ordine in cui ci mettiamo tutti a compiere le nostre piccole azioni eroiche quotidiane nella speranza di essere risparmiati dalla collera degli elementi, non facciamoci compatire.

(e guai a chi mi incolpa di non fare niente per l'ambiente: faccio regolarmente la mia differenziata, non guido, non fumo e non bevo alcolici, sfido chiunque ad avere un'impronta ecologica migliore della mia).

mercoledì 17 maggio 2023

Ve la ricordate quando Bonelli dei Verdi aveva mostrato in parlamento i sassi dell'Adige in secca? Erano appena due mesi fa. "Lei ride ma la questione della siccità è una questione attuale", aveva replicato Bonelli alla premier che a sua discolpa aveva chiamato in causa nientepopodimenoche Mosè. Ebbene, è finita la siccità, ma siccome il clima impazzito conduce a fenomeni estremi, due mesi dopo la "questione attuale" è il diluvio universale. La colpa è sempre dell'uomo: se fino a ieri era Dio che ci puniva per i nostri peccati, oggi è la Natura che ci punisce per il nostro "elevato impatto ambientale". Sarà mai possibile, giunti al punto in cui siamo, separare la scienza dalla politica e garantirci uno sguardo più obiettivo sul futuro? Non è possibile. In poche ore cade sempre più pioggia che nei 700 anni precedenti, quando non rischiamo tout court l'immediata desertificazione: épater le bourgeois. 17 ottobre 589, rotta della Cucca (Paolo Diacono, Historia Langobardorum, Liber III, 23-24): 

«In quel tempo ci fu un diluvio d'acqua [...] che si ritiene non ci fosse stato dal tempo di Noè. Furono ridotti in rovina campagne e borghi, ci furono grosse perdite di vite umane e animali. Furono spazzati via i sentieri e distrutte le strade; il livello dell'Adige salì fino a raggiungere le finestre superiori della basilica di San Zeno martire, che si trova fuori le mura della città di Verona [...] Anche una parte delle mura della stessa città di Verona fu distrutta dall'inondazione.»

Ci trovavamo allora a 1200 anni dalla rivoluzione industriale.

domenica 14 maggio 2023

Leggevo di sfuggita la polemica che ha coinvolto il prof. Rovelli, che trovo interessante nel suo ambito di studio, il modello di un universo atemporale, ma che per qualche ragione legata presumo al suo ethos (ethos anthropoi daimon), al di fuori del suo ambito indossa la divisa dell'intellettuale con i sandali (per una suggestione francescana i sandali costituiscono un accessorio imprescindibile del trovarobato di sinistra) ed esprime concetti piuttosto elementari in linea con i dettami di un certo pacifismo hippie (mettete dei fiori nei vostri cannoni). La cosa sgradevole è che tali dichiarazioni ormai perlopiù innocue vengano subito stigmatizzate come si trattasse di pericolosissime eresie ("il professor Rovelli è filorusso!, forse è pure novax!"), d'altronde viviamo ormai in uno stato di nevrastenia permanente in cui un'escursione termica di appena quattro gradi è sufficiente per strillare al "crollo termico". L'hanno pure escluso, dice il professore Rovelli, da un incontro che si doveva tenere non so dove perché le sue posizioni sull'Ucraina sono state giudicate "controverse" (salvo forse ritrattare). Io non voglio vivere in un mondo in cui bisogna presentare il patentino di filo-ucrainismo per essere giudicati idonei ad esprimere un qualsiasi pensiero, questa è ideologia, non è più libertà.

Da piccolo non prestavo molta attenzione al mangiare, anzi, ero particolarmente difficile, "al magna minga sto putìn!" ("putìn" con l'accento sulla "ì"), e per forza che non mangiavo minga, guardavo al cibo con sospetto, mi sembrava innaturale mettere dentro delle cose che prima erano state là fuori, in mezzo a tutte quelle cose sporche e pericolose, e poi non avevo mai fame, mangiare era un contrattempo che interrompeva i giochi e le fantasticherie, e adesso che sono vecchio mi rendo conto di ritornare a poco poco a quell'antico stato di inappetenza speculativa. Non prestavo molta attenzione al mangiare perché le cose che mangiavo mi sembravano cose ovvie e date una volta per tutte, mica mi immaginavo che un giorno non le avrei mangiate più, per esempio i tortellini della nonna, i favetti, il sugul, i cotechini, le granite fatte in casa con il macinino del ghiaccio, una specie di ovone di Pasqua a manovella, tutto colorato come una carabattola del Sottsass, la poltiglia di ghiaccio ridotta a schegge (per avere un'idea delle schegge vedi "Il naufragio della speranza", Caspar David Friedrich) condita con gli sciroppi Fabbri all'orrida menta o alla fantastica amarena. Mia nonna, che da buona mantovana non conosceva l'uso del sugo di pomodoro, si era fatta dare la ricetta dalla nonna di Scalea, che il guagliunello mangiava solo la pasta cu u zugo. Perché la mia nonna di Mantova era una perfetta custode delle tradizioni ma era anche aperta alle novità pur di far mangiare il suo putìn. Mi manca adesso, per esempio, il sapore degli gnocchi alla veneta, con lo zucchero e la cannella e il parmigiano reggiano, affogati, sguazzanti nel burro come i turtei sguasarot sguazzavano nella riduzione di vino rosso e chiodi di garofano (il ripieno di castagne). È brutta cosa la modernità quando significa solo cancellazione cretina dell'antica sapienzialità cucinaria, in quest'epoca di pazzi ci mancavano solo gli idioti del progresso.

mercoledì 10 maggio 2023

The Biggest Ball of Twine

Prima di dormire giochiamo a quel gioco dove bisogna indovinare gli stati americani, scopriamo un sacco di cose interessanti, per esempio che Topeka è la capitale del Kansas e che la maggior attrazione dello Stato è il più grande gomitolo di spago, the Biggest Ball of Twine, conservato a Cawker City, luogo di interesse nazionale. In molti rivendicano il record mondiale del più grande gomitolo di spago e tutti si trovano entro i confini degli Stati Uniti. Per esempio a Bruxelles nessuno si è mai preso la briga di mettersi a filare il più grande gomitolo di spago, e nemmeno a Ceprano o a Busto Arsizio, ci troviamo al cospetto di una vera eccellenza americana. A Darwin, Minnesota, è possibile ammirare il più grande gomitolo di spago in fibra vegetale avvolto da una sola persona. A Lake Nebagamon, Wisconsin, un signore ha lavorato dal '79 fino alla sua morte (gennaio 2023) al più pesante gomitolo di spago del mondo, il suo peso sfiora gli 11,000 kg (24,160 libbre). Dopo la sua morte la comunità ha chiesto e ottenuto tramite una raccolta fondi il trasferimento della preziosa reliquia presso le sale del locale municipio cittadino. Il gomitolo ha anche un suo fratellino minore che si chiama "Junior". Per il più grande gomitolo di filo di nylon bisogna invece recarsi a Branson, in Missouri. Siamo nelle mani di un branco di pazzi.

martedì 9 maggio 2023

Ormai il green washing è diventato una tecnica di marketing, addirittura sul sito dell'OVS si premurano di farti sapere quanta acqua è stata consumata per produrre quel certo modello di pantaloncino, fatto sta che io quel pantaloncino poi non l'ho comprato e mi sono sentito pure in colpa, perché ormai quell'acqua è stata consumata ed è come se a causa mia fosse andata sprecata (fra l'altro non esiste più il cotone leggero, per qualche remota ragione è stato deciso che il riscaldamento globale lo dovremo affrontare in pantaloncini di fustagno felpato). Io capisco che otto miliardi di persone devono trovare il modo di convivere in equilibrio col pianeta, ma qui siamo alla millanteria interessata, fanno tutto per il pianeta ma giusto per farci sentire filantropi, psicologia elementare, mentre io vorrei trovare semplicemente dei pantaloncini di lino possibilmente che non pizzichino troppo il sedere, e invece trovo solo pigiami. 

sabato 6 maggio 2023

L'aria è de tutti

Anni fa ho lavorato con un venditore per cui gli uomini si dividevano principalmente in due categorie: quelli che ti vogliono fregare e quelli che in effetti ti fregano. Il suo mondo era popolato da sempre incombenti manici di scopa che volteggiavano come spiritelli attorno al capo in attesa di consustanziarsi in colossali inculate. È legge di natura che qualcuno ti vuole fregare, soprattutto nel mondo degli affari, che perlopiù è popolato da gente rispettabile. Io ai suoi occhi dovevo apparigli come appena sceso dalla montagna del sapone, non c'era neanche gusto ad accanirsi contro di me, come allo scemo del villaggio che dopo un po' ti fa perfino un po' pena. Si deve vivere davvero male con la sensazione sempre incombente di qualcuno che ti rincorre con un manico di scopa, e non per dartelo in testa. Era romano ("Che te sto a toccà?" scherzava agitandomi il dito a un centimetro dalla faccia, "l'aria è de tutti").

mercoledì 3 maggio 2023

Tecniche di lavaggio del mondo libero

Su internet c'è questa ridicola corsa a ridefinire ucraini tutti gli artisti russi, perfino a quelli che ucraini non sono tentano di affibbiare qualche antenato ucraino, l'ucrainità è diventata improvvisamente una virtù, anche Gengis Khan, a guardare bene, aveva degli antenati ucraini. L'operazione è molto semplice per Bulgakov e Gogol, e per Kazimir Malevich, "un pittore, insegnante e urbanista russo poi sovietico, di origini polacche, nato nel Governatorato di Kiev dell'Impero russo", che tuttavia ha la grave colpa di aver fondato la corrente artistica del Suprematismo (russo). Con Nabokov invece non ci sono problemi perché "naturalizzato statunitense" e per giunta esule con padre assassinato da generici attentatori "antiliberali". Finirà che quando avremo finalmente conquistato la Russia alla causa del "mondo libero", dalle Nazioni Unite partirà l'ordine di cambiarle nome in Asia Occidentale perché si perda definitivamente ogni memoria di questo popolo di mostri che non ha mai smesso di mangiarsi i bambini.

lunedì 1 maggio 2023

La nausea

La nausea di scrivere di primo maggio il primo maggio, di venticinque aprile il venticinque aprile, di cavar ogni volta il sugo dalla ciccia esausta, i doodle di Google, le giornate mondiali del [segue stronzata mondiale a caso], i discorsi scipiti delle alte cariche dello Stato, gli accenti romaneschi ministerialeschi (ora l'inverno del nosdro sgondendo è divendado gloriosa esdade soddo quesdo sole di Yorg), l'articoletto di routine scritto uguale cambia solo l'anno (l'AI già scrive gli editoriali del Corriere, e sono già più brillanti di Severgnini). Che il lavoro intellettuale finisca per essere sostituito dagli algoritmi è la logica conseguenza di un impoverimento generale del materiale cerebrale che è stato progettato e perseguito negli anni con scientifica perseveranza.

venerdì 28 aprile 2023

L'alacrità settentrionale

La notte, qui al nord, quando è ora di dormire iniziano i lavori i grossi. Ieri notte rifacevano le strisce, quando non sono le strisce è la spazzatura, quando non è la spazzatura lavano la strada, anzi mi sa che ieri lavavano la strada perché stamattina le strisce erano le stesse dell'altro ieri, la lavavano o passavano il cif sui bottoni dei semafori perché io ho sentito distintamente il suono di uno spray, uno spray che elimina il 99,99% dei batteri. Poi passa la macchina pulitrice che fa il rumore di un phon, pulisce la strada con i suoi spazzolini e ripassa il filo interdentale fra i lampioni, è come se il settentrionale dovesse occupare con la sua alacrità anche la notte, una specie di horror vacui coglie il settentrionale che si trova all'improvviso con le mani in mano, io gliele taglierei quelle mano, ci sarà pure una via di mezzo fra l'iperattività settentrionale e l'accidia meridionale, ci deve essere, forse in Umbria che sta al centro, ma non c'è da sperarci. Forse stanotte rifanno la strada, lavori grossi, io mi ricordo quando hanno rifatto la strada alle tre di notte, passavano coi rulli, dalle tapparelle vedevo la luce dei lampeggianti, sembrava di stare in una puntata di CSI, non stanno mai fermi qui al nord, chissà cosa vogliono dimostrare, bisogna legarli alle sedie porca di quella troia.

venerdì 21 aprile 2023

Miserie della scienza ridotta a rotocalco

Anche la programmazione scientifica destinata al grande pubblico ha le sue colpe, questa rimasticazione televisiva dei grandi temi della scienza, con spargimento a profusione di Big Bang e di buchi neri, ha finito per formare delle false nozioni che si avvicinano molto al concetto di fake news. Qualcuno di voi si ricorderà la ormai sempre meno citata "Teoria delle Stringhe" che andava molto di moda negli anni '90, come spesso accade, la sua improvvisa celebrità l'aveva ormai tramutata in una legge dimostrata della fisica, cosa in effetti non vera, tanto che oggi si stanno tentando nuove strade. Così come accade per l'odierna "Teoria del Big Bang" che appunto è solo una teoria, una cosmogonia alternativa ad altre ipotesi ma che viene fatta passare per versione ufficiale dell'origine del mondo. La scienza seria, invece di flirtare con la televisione per cercare popolarità, dovrebbe mettere in guardia da tanta faciloneria. Per non dire del Cicap e di altre associazioni equivalenti, ormai schematicamente ridottesi a duellare con i terrapiattisti o a provare scientificamente l'inesistenza di Dio, com'è per l'Uaar. La scienza non è una commissione di lotta alle eresie.

Mentalità positivista

Mi è dispiaciuto per il missilone di Elon Musk, lo abbiamo guardato in diretta, mi è dispiaciuto per tutti quei cablaggi, quei quadri strumenti, quei tubini e tubicini, quei finestrini e seggiolini che con tanta pazienza avevano assemblato con una passione da modellisti, svampati in una manciata di secondi: puf. Ovviamente Musk fa buon viso a cattivo gioco e al grido di Fail Fast, Succeed Faster si è già messo al lavoro per costruire un dildo ancora più grande. L'assetto capitalistico-progressistico che trascina il mondo, le magnifiche sorti e progressive, abbisognano di questa frenesia acefala e iperpositivista per raggiungere i loro obiettivi, fosse stato per me avrei mandato tutto a cagare e mi sarei dato a collezionare tappi di birra.

mercoledì 19 aprile 2023

La battaglia demografica

Voglio proprio vedere come faranno a convincere gli italiani a fare più figli e a promuovere l'italiano, parlato tra l'altro assai male dalla nostra premier che come tutti sanno si esprime con accento da salumaia. Voglio dire, persino Mussolini aveva imparato a parlare italiano, non è difficile, per non dire di D'Annunzio che io pensavo fosse di Rho. La prima leva contro il declino demografico sono gli stanziamenti, questa volta alle famiglie. Non sarà romantico ma il governo deve muoversi sul piano della concretezza. La seconda leva è lo spauracchio della sostituzione etnica: ti svegli una mattina e come in un sogno sudato attorno a te vedi solo italiani abbronzati e occhi a mandorla (per non dire dei romani che di tanto in tanto ti ritrovi anche qui in Insubria a cercare le puntarelle, al mercato coperto, guarda caso di epoca fascista. È da mo' che a noi padani tentano di sostituirci etnicamente con i meridionali, io stesso nascondo molto bene la mia metà calabrese parlando con accento di Felonica). Io che sono un pervertito mi immaginavo più una leva di questo tipo: una fila di gagliardi stalloni italiani, sguainati i prepuzi, che ingravidano in batteria generose matrone romane incatenate ai letti come delle andromede (non lo fo per piacer mio…). Ma secondo me son tutte cazzate, nessuna curva si invertirà, alla gente normale di fare figli importa una sega.

domenica 16 aprile 2023

Micromachia

A Renzi e Calenda manca tutta la gigantomachia del Berlusconi commendatore e capitano d'industria, Berlusconi riassumeva nella sua figura tutta la grandeur della commedia all'italiana, Renzi e Calenda riflettono tutt'al più la micromachia dei gioppini che se la giocano a calzini pieni di melma (Gioppino è una maschera carnevalesca che da noi è sinonimo di traffichino di poco conto). Non nascondo che provo un certo piacere, una certa Schadenfreude, nel vederli bisticciare come bimbini viziati, è quello che il "vero liberalismo" si merita, luogo di piccoli opportunismi da fine impero, di sderenate energie per l'Italia, di "il mio papà è meno indagato del tuo, gnè gnè gnè". Se Calenda non la pianta scommetto che verremo a sapere che Renzi non si fa neanche il bidè.

giovedì 13 aprile 2023

Internet si sta sempre più uniformando nelle sue espressioni di creatività, un po' come accade nel cinema o nella musica, come se a un certo punto avesse prevalso l'ordine di regolamentare a scapito della libertà di espressione. Avevano cominciato con la lotta alle bufale, ma poi la buona intenzione si è arenata nelle secche di una sbrigativa difesa del senso comune, poi è arrivata la condanna dei discorsi d'odio ma anche lì si è finito per farci rientrare un po' tutto ipocritamente e indistintamente. Siamo arrivati al punto che oggi le uniche personalità emergenti sono quelle costruite attorno alla figura dell'influencer, meglio se shampista o spacchettatore di telefonini, discipline neutrali propinabili a tutti, agli occidentali liberal-democratici come ai comunisti cinesi (influenzare sì, ma esclusivamente in senso commerciale). Questa sterilizzazione sistematica della creatività, sempre più regolamentata e incanalata dentro precisi paletti, produce noia e monotonia in quantità industriali, appiattisce i giudizi e non abitua la mente a spaziare, a produrre idee nuove: al cinema tutti supereroi, nella musica tutti trapper, su internet tutti rappresentanti di cosmetici e specializzati in pillole di cultura da vendere ai turisti: alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla.

martedì 11 aprile 2023

Attraverso un periodo di scazzamento per la scrittura che come potete vedere si manifesta in un piccolo cabotaggio, in una manutenzione ordinaria dello strumento blog. Con i social va ancora peggio, lì davvero ci vuole una susta (tenere in susta = tendere, eccitare) da rincoglioniti. Non dispero di riprendere a scrivere con più regolarità, ci vogliono delle idee, al momento ne sono sprovvisto. O forse mi interessa scrivere cose più private. Ci vuole pazienza. Prima o poi mi tornerà la voglia di scrivere. Nel frattempo non prometto nulla, sforzarsi sarebbe deleterio.

lunedì 10 aprile 2023

C'è il consueto articolo su internet che ci aggiorna sull'andamento dei sondaggi elettorali, e davvero mi metto nei panni del poveretto, magari non ancora assistito dall'intelligenza artificiale, a cui tocca scrivere "torna a crescere Fratelli d'Italia con un +0,1% seguito a ruota dal PD di Elly Shlein che tuttavia non va oltre il 20.2% (+0,1), mentre cala ancora il Movimento Cinque Stelle (-0,1%). Da segnalare la crescita di +Europa e Italexit che fanno segnare un +0,1%". Quali significativi vaticini dovremmo ricavare da tali millimetrici spostamenti del consenso forse lo sa solo Mentana o qualche altro qualificato retroscenista del nulla specializzato in Zeitgeist e moda mare. Liberare i server da tutta questa spazzatura velocizzerebbe la connessione di un milione di megabigoli al secondo.