venerdì 12 luglio 2024

"l'uomo moderno soffre di una personalità indebolita. Come il romano dell'epoca imperiale [...] perdette se stesso sotto l'irrompere delle cose straniere e degenerò in mezzo al cosmopolitico carnevale degli dèi, costumi ed arti, così deve accadere all'uomo moderno, che si fa preparare di continuo dai suoi artisti della storia la festa di un'esposizione universale; è diventato uno spettatore gaudente e peregrinante, ed è caduto in una situazione dove perfino grandi guerre e grandi rivoluzioni possono cambiare a malapena qualcosa per un momento. Ancora non è finita la guerra, e già essa è convertita in carta stampata in centomila copie, già gli viene presentata come nuovissimo stimolante al palato estenuato dei bramosi di storia." "così l'individuo si fa esitante e insicuro [...] sprofonda in se stesso, nell'interiorità, cioè in questo caso nel deserto accumulato delle cose apprese che non agiscono all'esterno, dell'erudizione che non diventa vita."

Nietzsche, Sull'utilità e il danno della storia per la vita

2 commenti:

  1. Un filosofo non è certo un medico ma mi piacerebbe che uomini capaci di diagnosi così accurate ci spiegassero anche le possibili terapie. Forse Nietzsche l'ha fatto ma io non me ne sono accorto.

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    1. Diventare Dioniso, questa è la sua terapia. Ma un filosofo non deve indicare terapie, sarebbe già molto comprendere. (Invito a leggere Nietzsche in senso ampio, come uno scrittore sopraffino, liberandolo dal peso di dover dare risposte)

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