domenica 28 aprile 2013

Dov'era quello che doveva fermare gli squilibrati? Grillo e Crimi non dovevano fare scudo con il loro corpo elettorale alle tentazioni eversive e terroristiche? O non è più realistico pensare che la folla s'agita e le cellule si organizzano se c'è qualcuno che glielo suggerisce? E' come gridare "al fuoco!" a una seduta dei piromani anonimi (i servizi segreti l'avranno organizzato, per ricompattare l'opinione pubblica attorno al governo sotto assedio).
Che ci siano sette donne (è record), fra cui la prima ministra di colore (una paraculata), non dovrebbe fare alcuna differenza. Ne abbiamo visti di governi e di entusiasmi alla presentazione, i conti si faranno fra un paio di mesi, sempre che duri o addirittura che parta. Ormai non mi trovo d'accordo nemmeno sulla cittadinanza per chi è nato sul suolo patrio, bisogna distinguere, ci sono turchi e turchi, magrebini e magrebini, c'è chi si apre alla società occidentale e chi invece si chiude o si autoesclude, magari inventandosi la sua personale jihad per motivi di bullismo, come è successo a Boston. Se si vuole una sinistra vincente bisognerà pure andare oltre questa logica da centro sociale e l'allegro volemosebbene alla Dario Fo (quelli vivono solo il meglio dell'integrazione, il peggio ce lo cucchiamo noi dei quartieri-casbah). Le quote rosa, poi, solo una foglia di fico, donne e uomini sono così uguali, soprattutto di fronte al potere, che potrebbero benissimo sorprenderci con un governo di sole donne e l'Italia sguazzerebbe in ogni caso nella merda, la politica è sia maschia che femmina secondo la bisogna, e la donna si adegua di conseguenza, questo è quello che penso.

sabato 27 aprile 2013

La vita mi ha definitivamente preso nella sua morsa, m'è passata tutta la poesia. Più vivo e più si spegne la bellezza delle cose, non sento niente. Non so, o non ho capito, se sono io che mi spengo poco a poco o è una cosa comune a tutti gli esseri morenti, questa perdita di felicità o del lumicino di speranza, non provo emozioni. Meccanicamente mi dedico al mio lavoro come se stessi giocando una partita a Monopoli, peraltro perdendo una barca di soldi, stretto fra il salasso del Parco della Vittoria e la disperata difesa del Vicolo Stretto. E' una gran rottura di coglioni che non passa mai, che non ha mai fine. Un giorno forse, per la naturale consunzione del corpo e della coscienza, ma non è detto.

domenica 21 aprile 2013

Presto ad ognuno sarà data la sua porzione di PD, secondo la bisogna. Chi è celiaco potrà scegliersi quello senza glutine, chi ha la glicemia alta quello senza zucchero, chi ha il colesterolo quello scremato. Chissà se prima o poi a sinistra cucineranno qualcosa di mangiabile, il PD era un mappazzone.

sabato 20 aprile 2013

#tuttiaroma, già, perché non teniamo un cazzo da fare. L'entusiasmo dei capipopolo che non tengono in considerazione le situazioni contingenti: mi scoccia spendere anche i soldi del treno, mi brucio tutto il reddito di cittadinanza. E poi lunedì torno a lavorare. Se l'assalto alla Bastiglia fosse cosa breve, forse ad abitare ad Ostia o a Palestrina, si poteva fare, ma per questa volta passo. Tutti a Roma! Tutti a Bruxelles e alla Nazioni Unite per dire no all'inciucio! Oh, ma costa spostarsi con i mezzi.
Il PD ha in odio i personalismi, crede nel gioco di squadra contro l'individualismo populista di Berlusconi e Renzi. Solo che questo gioco di squadra ha espresso nel tempo solo mediocrità ed estenuante lentezza, l'immagine di una classe (aspirante) dirigente che non sa prendere decisioni rapide ed efficaci. Il PD, dicono, vive in una bolla, costruisce le sue campagne elettorali attorno a certi temi anche piuttosto estemporanei, come, ad esempio, la violenza sulle donne. Voglio dire, per carità, poniamoci tutti contro la violenza sulle donne. E la lotta alla povertà mentre l'Italia inesorabilmente impoverisce e non c'è concertazione che tenga. Ci vuole un leader, ma il leader deve pur sempre far i conti con il partito, se alza troppo la cresta diventa uno sporco individualista che complotta contro la bocciofila. Ve lo ricordate Bersani che voleva il partito-bocciofila? Gli iscritti giocano a bocce con l'iPad fra una fumata nera e l'altra. Bersani, che cazzo dici, anzi, che cazzo dicevi? Altro che bocciofila! Ci vorrebbe il leader che sappia trasmettere un certo senso d'appartenenza alla modernità, alla contemporaneità, ci vuole un individuo eccellente là dove l'eccellenza individuale è sempre stata sacrificata all'idea dell'organicità. Non c'è più speranza, non ce n'è stata mai.

venerdì 19 aprile 2013

Sono riuscito a riconfigurare un modem wireless dopo un nubifragio, diciamo che i problemi di autolesionismo del PD mi sembrano piccola cosa al confronto. Predire l'implosione del PD non è stata una gran fatica, speriamo che a implodere non sia tanto la ditta quanto il consiglio di amministrazione. Oppure, che volete che sia, morta una ditta se ne faccia un'altra. Certo che ritirare Marini per rifilarci ancora Prodi... ci vuole una grande testa di cavolo per riproporre ogni santo giorno un nuovo harakiri, forse ha ragione Grillo a dire che questi non sanno più che cazzo fanno, è triste, oppure è allegro, non lo so più. Ho problemi personali anche più seri, diciamo che lo stoicismo, con la sua quieta accettazione del destino, ultimamente mi è di grande conforto (e pensare che Paolo Fox mi ha detto che dalla seconda metà di Aprile sarebbe andato tutto per il meglio... te possino).

giovedì 18 aprile 2013

Il PD sta dando una grandissima mano all'M5S, non è che la gente non vota Bersani e i grandi elettori non votano Marini perché sono degli ignoranti. Il PD si dovrà svegliare o si ritroverà presto col culo per terra. La vocazione a perdere del PD è proverbiale, come sparare sulla croce rossa. Non c'è nessun quid, nessuna qualità umana e politica superiore ad un Alfano qualsiasi nelle varie Finocchiaro, nei vari Marini e in tutta la pletora di candidati "perbenino" che continuamente esprime il partito quasi per inerzia, pare quasi che ci dicano: noi vi abbiamo dato la possibilità di votare queste eccellenze, questi assoluti campioni dell'umanità, se non li votate significa che Berlusconi vi ha fritto il cervello con le sue televisioni (non si sono ancora resi conto che la nuova friggitrice è internet). Quasi con rabbia reagiscono ad ogni delusione elettorale, come se la vittoria gli fosse stata soffiata da sotto il naso dalle forze del male in combutta contro le forze del bene. Ci vorrebbe un vero figlio di puttana. E non sarebbe nemmeno Renzi se non fosse che contro di lui si sono messi a starnazzare istericamente come le oche del Campidoglio. Renzi è espressione pur sempre del PD, come figlio di puttana è assai scialbo e modesto, questo gran starnazzare contro di lui pare più un regolamento di conti fra bradipi gelosi. La gelosia dei bradipi, inerti di fronte all'albero che brucia ma disperatamente aggrappati al loro rametto, lo difendono dalle bramosie dei loro simili come se quello fosse l'ultimo rametto sulla faccia della terra. E' intanto quel deficiente di Grillo gongola, con tutte le sue coglionerie da survivalista del terzo millennio, a rimorchio di quella sottospecie di William Gibson della via Gluck che si è scelto per Guru. Non c'è più speranza, non ce n'è stata mai.

domenica 7 aprile 2013

Non dobbiamo scordarci che i leghisti sono vivi e lottano con noi. Su Radio Padania Libera il morale delle truppe è altissimo dopo il raduno di Pontida.

Militante leghista: "Premetto che sono credente e ho deciso di mettere Dio al centro della mia vita, volevo solo dire che adesso so che noi leghisti ce la faremo perché anche Dio lo vuole."

Conduttore radiofonico: "Certamente abbiamo bisogno dell'aiuto di Nostro Signore ma anche di quello degli uomini che devono mettere la croce sul simbolo giusto nella cabina elettorale".

A Maroni e a Dio, che teneri.

(un altro conduttore cita Emanuele Severino sul nascodimento della morte e della vecchiaia nella cultura occidentale).

venerdì 5 aprile 2013

Com'è possibile che un uomo stremato da un Satyagraha, per giunta "Grande", abbia la forza di spaccare tutto in uno studio radiofonico? O ho inteso male io le modalità di questo ennesimo Satyagraha, e in quel caso me ne scuso, o davvero l'uomo in questione possiede un'aura mistica e una fonte di forza interiore sovrumana che lo colloca ben al di sopra di Casaleggio e Gandalf presi assieme.

martedì 2 aprile 2013

Volevo dire, l'essere buoni è una forma di vanità, così come l'essere cattivi, eventualmente. Più un movimento, un gruppo di persone, un'idea di partito, si specchia nell'idea della bontà (e non sto parlando solo dei grillini, ma soprattutto e anche del Pd), più perde di vista la praticità dell'azione e ricade nella sterilità della forma, il compiacersi per compiacersi, tipico del fabiofazismo e del robertosavianesimo, e di tanti altri pretini della sinistra o dei sedicenti e rivoluzionari movimenti giovanili che partono dal web. La politica dovrebbe essere fredda come la morte: mi andrebbe benissimo anche un apatico - inteso come privo di pathos (e guai a togliere il pathos ai popoli latini, se non sai arringare le folle sei un signor nessuno) -, un poco incline all'empatia, un aperto nemico della ggente, se questo significa far funzionare a dovere uno Stato, un tecnico... ecco, un tecnico, l'Italia è invece la morte dei tecnici, anche i più saggi dei saggi, i più professori dei professori, si rivelano tosto degli inutili e vanitosi tromboni una volta elevati agli onori delle cronache. No, la politica dev'essere fredda come la morte, kälter als der tod, più amoreggia con il popolo e più trasforma la democrazia in un adescamento di minorati.
Gino Strada presidente, i grillini hanno cacato l'uovo. Io non ne voglio sapere niente, eleggano pure Gino Strada, Moni Ovadia o Ascanio Celestini, non ne voglio sapere niente. Non ho niente contro Gino Strada, ma già l'idea di questo neopauperismo no global, che si sposa a meraviglia con l'altro neopauperismo di quel lavapiedi di Bergoglio, mi fa venire i brividi. Ma se ne volete uno veramente povero, un povero cristo, un povero vero, il candidato noi ce l'avremmo già, se non mi sbaglio in queste ore starà giusto facendo un satyagraha pasteggiando a pipì e popò, ne sarebbe capace. Continuo a sperare che possa esistere una via di mezzo fra la stupidera dei grilli (o dei grulli) e la sterilità dei saggi, ma non sono molto ottimista.