lunedì 30 ottobre 2023

Mi ero fatta un'opinione troppo alta dei giornalisti, le coscienze critiche del nostro tempo, in realtà è tutto un attaccare l'asino dove dice il padrone, dove il padrone, va da sé, pure lui e un povero mentecatto come tutti gli altri ma con l'ego solitamente raddoppiato per sei o per dodici. I giornalisti della televisione sono quelli che fanno più pena, hanno tutti un'espressione da cani bastonati, ormai sono ridotti a leggersi sui polsini. È così rigidamente regolamentato il libero commercio delle opinioni personali che tutto langue in un sempiterno riciclo di veline usate e strausate (oddio la gente si informa su internet!). La democrazia ha un problema, a forza di inseguire il bon ton ha perso l'estro, l'inventiva, è tutto secco, desertificato, mi chiedo dove si andrà a finire.

Ma siamo sicuri che s'intendono quando si dichiarano pro-palestina/pro-israeliani? Non soffrono anche loro l'usura del tempo queste categorie che ormai occludono ogni possibilità di intendersi invece di trovare la pace? Perché accade come ai tempi della pandemia che l'accusa di essere pro-qualcosa ti cada fra capo e collo come una sentenza, da una parte come dall'altra. E così Moni Ovadia non si intende con Cerasa perché tutti e due sono quadrati come il palazzo dell'EUR, non pensano, si menano soltanto. Questo scontro è il pacifico riverbero di quell'altro più truculento, che si pasce del sangue fresco come il vampiro della Transilvania. Per me sono tutti matti.

giovedì 26 ottobre 2023

Ve li ricordate ai tempi del covid la caccia ai novax, quella agli studenti del sud che ritornavano a casa diffondendo la peste, il famoso green pass che non serviva a niente ma aveva diviso gli uomini, con l'avallo delle istituzioni politiche, in buoni cittadini e nemici pubblici da rinchiudere in casa senza lavoro? Con il covid ci abbiamo fatto proprio una bella figura in quanto genere umano, proprio una figura di palta, e dico palta solo perché non posso dire le parolacce. Dopo il covid la mia fiducia negli uomini è andata perduta, gli uomini vanno evitati accuratamente e il più scientificamente possibile, maschi e femmine e lgbtqi+, gli ignoranti come gli scienziati, senza distinzioni di genere: λάθε βιώσας, vivi nascosto.

martedì 24 ottobre 2023

Sostituire i governi con le intelligenze artificiali

Siccome ormai non si va più in là degli incentivi per le mamme e il bonus biberon al secondo figlio dallo stesso padre, mi chiedevo se a questo punto non fosse più semplice sostituire i governi con le intelligenze artificiali, trasformare tutto lo snervante lavorio della politica in subroutine eseguite al computer e finita lì, e quando cambia la coalizione inserire solo i parametri aggiornati, dove c'era il bonus mamme inserire il bonus donne, dove c'era l'incentivo alle famiglie inserire la tutela delle famiglie arcobaleno, non serve più avere gli uomini quando si ripetono sempre le stesse cose, per quello ci sono le macchine, e in più le premier possono ritornare a fare le mamme a tempo pieno.

domenica 22 ottobre 2023

Zelenski e l'Ucraina giacciono ormai dimentichi in qualche piega dello spazio-tempo, sicuramente da quelle parti si staranno ancora menando ma probabilmente confinati in un'altra dimensione, le notizie pure ci sarebbero ma adesso devi fare tu la fatica di andartele a cercare mentre prima te le lasciavano davanti alla porta, anzi, te le tiravano direttamente contro le finestre avvolte in un sasso, adesso la promozione è scaduta. C'è voglia di terza guerra mondiale, odore di napalm al mattino, si scomoda l'opzione atomica per vincere la noia, ai più basterebbe masticare una cicca, al giornalista ormai rotto a tutte le esperienze gli andrebbe più di vedere una bella catastrofe epocale, qualcosa di inedito come il Covid, ma ci arriveranno prima o poi, non preoccupatevi, ci arriveranno, per lo stesso principio della profezia auto-avverante, alla fine si farà la guerra mondiale, così anche il papa sarà contento, che lui ce l'aveva detto, non gli scappa niente.

venerdì 20 ottobre 2023

Sono intimamente più moralisti quelli di sinistra perché vivono nel mito del pensiero edificante, se non edifica, se non serve a gonfiarsi il petto e a farsi venire i goccioloni per qualche grossolana melensaggine, per loro è male. Quelli di destra invece non sono nemmeno credibili, sono dei moralisti da circo, vorrebbero conservare immutabili le forme della società ma intanto più degli altri sguazzano confortevolmente nella modernità fluida e seducente in barba ai loro stessi principi, che evidentemente valgono giusto nell'orario di lavoro. Non so se sono le mie lenti o è proprio la realtà che appare poverissima e popolata da personaggi sempre più evanescenti che sdilinquiscono al primo accenno di umidità, tempo vent'anni e qui non ci sarà nemmeno più democrazia, sostituta dalle linee guida della community.

Giambruno, Gianburrasca, Giancattivi, Giansenisti, Ginsenghisti, c'è tutta una tradizione di cattivi che presentano un'affinità onomatopeica, che sia poi proprio Striscia la Notizia a fare da braccio armato alla crisi non dico di governo ma quantomeno matrimoniale è uno degli aspetti ridicoli di questo paesucolo che siamo, andiamo avanti a spingere, come si dice in gergo, cioè non abbiamo più forza propulsiva e più che percorrere caracolliamo lungo il corso della storia come ubriachi con i pattini a rotelle (per la cronaca, i ginsenghisti sono i più scellerati).

giovedì 19 ottobre 2023

Ma chi si vendica, poi, che cosa avrebbe da sperare, che l'altro capisca? Con che ratio uno si vendica, se di ratio in questo caso si può parlare? Far capire all'altro che con lui non si scherza, farne una così eclatante da lasciarlo impietrito, terrorizzato al punto da scappare in ritirata... è chiaro che non funziona, chi ha inventato la vendetta pensava col culo podice. (a voi capire se sto parlando di palestinesi o di israeliani, io penso che non si distingue).

"Enunciare una sentenza"

Sul termine "Apoftegma" si veda la relativa pagina di Wikipedia:

Apoftegma (o apotegma, in greco ἀπόφθεγμα, apophthegma, da ἀποϕθέγγομαι: "pronuncio") è un sostantivo di origine greca il cui significato va rintracciato in relazione al verbo apophthénghesthai, che significa "enunciare una sentenza" o "enunciare una risposta in forma definitiva".

mercoledì 18 ottobre 2023

L'occidente non fa vittime fra i civili

Fra i luoghi comuni più in voga da noi nell'occorrenza di una guerra il solenne apoftegma per cui l'occidente (vedi "democrazie") non fa vittime fra i civili, che la nostra guerra è chirurgica in opposizione alla macelleria messicana del nemico, che la democrazia, anche qualora si veda costretta a scendere in guerra, usa sempre la massima cortesia per dare il meno disturbo possibile alle popolazioni civili, che anzi debbono ringraziare per il fatto che noi esportiamo ovunque nel mondo il brand del progresso e della pace giusta e duratura (amen).

Disclaimer: sia detto questo indipendentemente dalla notizia del giorno, su chi abbia bombardato quell'ospedale di Gaza, se Israele o Hamas per far ricadere la colpa su Israele, si legga insomma questo breve sfogo non in media res ma sub specie aeternitatis.

domenica 15 ottobre 2023

Il timer a forma di ovetto non funzionava, lo abbiamo aperto, è saltata la molla, strano, perché era tedesco. Però a qualcosa è servito, ha contribuito a muovere l'economia, i designer di carabattole, gli ingegneri della plastica, le human resources, i tecnici specializzati, le navi portacontainer, i camion a rimorchio, le ditte di import/export, insomma, ha fatto il suo dovere ed è servito a tutti, tranne che a noi. Una cosa doveva fare.

venerdì 13 ottobre 2023

Sulla questione israelo-palestinese cerco una via impossibile al buon senso, impossibile perché le posizioni negli anni si sono meticolosamente incancrenite, non si capisce nemmeno più se sia davvero una questione razziale, sembra piuttosto una di quelle faide che ogni tanto si innescano tra fratelli dello stesso sangue, e che la prossimità del sangue sia proprio l'elemento scatenante, finendo poi per coinvolgere parenti e vicini di casa, e i vicini partecipando attivamente allo scontro, a parole o con i fatti, un'antica ruggine ormai trasformata in guerra senza quartiere, con ingiunzioni, sfratti, atti violenti, erezioni di muri e avvelenamento di cani e di gatti. Mi prende una grande mestizia, l'idea concreta che non ci sia scampo.

giovedì 12 ottobre 2023

Con una mestizia da fine estate gli inviati se ne vanno dall'Ucraina richiamati da fatti più attuali, in un buco dimenticato da dio degli ostaggi vengono torturati, oggi, domani e dopodomani, sopra di loro l'inesorabile tramestio delle ragion di stato prende decisioni che cambieranno il corso della storia, a un'emergenza ne segue un'altra e così via, e in tutto questo l'economia deve crescere e il costo della vita diminuire, non sorprenderebbe che siano tutti drogati, altrimenti non si spiega.

mercoledì 11 ottobre 2023

È una cosa che mi offende quando attaccano ad enumerarmi le atrocità del nemico come se da solo non me le riuscissi a figurare, non sono un cretino, casomai lo sarai tu che senza ascoltarmi parti già prevenuto nei miei confronti e mi fai la telecronaca delle bestialità commesse infiorettandole con i particolari più scabrosi. Non voglio nemmeno nominarla l'atrocità di cui parlano, peraltro sembra smentita da un portavoce dell'esercito israeliano, ma non cambierebbe niente nel mio giudizio, sono apposto così, non mi serve altro.

Come per il Covid, tutto si radicalizza, e anche solo a manifestare preoccupazione per il destino dei civili della striscia di Gaza, a cui è stata tolta da un giorno all'altro luce, acqua e gas con una decisione che a tutti pare più che legittima, si rischia di essere scaraventati d'emblée nella fossa dei fiancheggiatori dei terroristi. Come ai tempi del Covid, bisogna andarci con i piedi di piombo, e presentare, prima di sollevare eventuali questioni umanitarie, il green pass della comprovata fede atlantista e filo-occidentale. Mi hanno detto: il destino dei civili non sia da pretesto per rimandare la distruzione di Hamas. E quando mai, dico io, il destino dei civili è stato da pretesto per rimandare una guerra?

martedì 10 ottobre 2023

A esprimere oggi dei giudizi sul conflitto israelo-palestinese ci si sente vintage come una radio a transistor, si è persa finanche la memoria delle cause, c'è gente che proprio non ne sa nulla e a domandarglielo fa la faccia sbigottita, come se fosse chiamata a spiegare i principi della meccanica quantistica (il cui funzionamento, fra l'altro, è più comprensibile). Non conviene davvero ficcarsi in questo ginepraio, al solo esprimere un giudizio di parte si finirebbe per essere risucchiati all'istante nel 931 a.C., ai tempi della morte del Re Salomone, quando le province del nord e del sud si separarono e un pezzo del regno di Israele confluì nel Regno di Giuda, confinante a ovest con la striscia delle città-stato filistee (Gaza, Ashkelon, Ashdod). Bisogna avere proprio la passione per le questioni bibliche o essere degli impenitenti attaccabrighe per stare ancora a sbatterci la testa, l'unica via di uscita sarebbe la dimenticanza dei torti e delle divergenze culturali, che vedono solo i contendenti, accecati come sono.

lunedì 9 ottobre 2023

Idee per una vignetta

Lo scrupoloso occidentale che come una formichina separa diligentemente la carta pulita dalla carta leccata mentre alle sue spalle il fungo di un'esplosione colossale oscura il cielo mandando all'aria dieci anni di certosina riduzione dell'impronta ecologica.

La storia non è finita e lo comunica attraverso ammazzatine generali che sono il segno tangibile della sua vitalità. Dove non c'è più conflitto c'è fine della storia, uomini e donne annoiati che si danno allo scambismo su internet, ma per fortuna la storia ancora stimola il sistema nervoso centrale organizzando periodicamente delle simpatiche ecatombi al solo scopo di tenere vivo negli uomini il senso e la proporzione delle cose. L'obiettivo è arrivare a una guerra a CO2 interamente compensata entro il 2035.

domenica 8 ottobre 2023

L'odore di treno

Non c'è cosa più appestante dell'odore di treno, si attacca ai vestiti, alla faccia, una cosa indefinibile che si fa fatica a tradurre in parole, una sorta di odore di parti ferrose esposte alla digitazione di centinaia di dita con un retrogusto di urina di cane. Non si capisce da dove emana, se dai binari o proprio dalla Stazione Centrale, che per due terzi è fatta di ferro, e badate che io amo la Stazione Centrale, è l'edificio di Milano che ho più calpestato nella mia vita, più della Statale.

Le tettoie di Milano Centrale

Quando alle viste appare la Stazione Centrale ti senti subito attratto dalle sue grandi tettoie che ti si fanno incontro come cornucopie da cui entrano ed escono i treni come gli zecchini della dea fortuna, ti tengono all'asciutto quando piove, ti scaldano per bene sotto il sole, sono come dei teloni di una serra agricola, però fatta di putrelle imbullonate. Un intrico di binari decide il destino dei treni in misteriose traiettorie, ci sono stati casi di treni avvistati da lontano al binario 2 che si sono arrestati dopo lungo zigzagare al binario 41, alcuni di loro non si sono più ritrovati, finiti chissà dove in una piega del continuum spazio-temporale, all'interno di un tesseratto a cinque dimensioni in cui ancora adesso vagano recuperando all'infinito il loro ritardo di 17 minuti.

Dal pensiero debole al pensiero leggerissimo

Dal pensiero debole al pensiero leggerissimo, dalle battaglie climatiche alla difesa della famiglia tradizionale, teoria di un pensiero, vogliamo chiamarlo "filosofico", che ha la profondità di un'offerta di telefonia mobile. Da sviluppare.

giovedì 5 ottobre 2023

Comunicazione di servizio al mio lettore fedele: dobbiamo salire in questi giorni, non avrò molto tempo per scrivere, ci sentiamo fra qualche giorno, dio volendo.

La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio? Ce l'ho: è un sogno. Se ne parla nel capitolo V de Il Mondo come volontà e rappresentazione che tutti voi avrete certamente letto. Io non l'ho letto tutto, mi lascio delle parti da leggere nell'aldilà, quando avrò molto più tempo per leggere, e si spera anche più volontà. Il mondo è sogno principalmente perché è la stessa cosa che è in ballo, e cioè la coscienza. Ovunque voi la collochiate, che siate materialisti che la collocano nel cervello o poeti che la collocano in cielo, è dentro la coscienza che accade la realtà. Il ricordo delle cose accadute è un sogno. La premonizione delle cose che accadranno è un sogno. E il presente? Il presente è qualcosa di così sfuggente che ad afferrarlo non si riesce nemmeno, è sogno anche il presente. Allucinazione indotta dal materiale chimico delle sinapsi, se siete materialisti (lo siamo tutti), per cui sempre sogno, trip da allucinogeni in piena regola, solo che è il trip di base in cui tutti bene o male ci dimeniamo, per cui più nessuno se ne rende conto. Ah, e i sogni non aiutano necessariamente a vivere meglio, parafrasando il grande scrittore, il sognatore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini.

lunedì 2 ottobre 2023

Qui stamattina ci doveva essere un post su Epicuro ma ho mal di denti e sono costretto a rimandare. Cerco di consolarmi con il tetrafarmakon, convincendomi che se un dolore è lieve non ha importanza, se moderato passa presto e se fortissimo conduce tosto alla morte, che è totale assenza di dolore, ma tutto mi sembra un po' vago e l'assunto finale un po' drastico, farò prima un tentativo con gli analgesici.

domenica 1 ottobre 2023

Contro il logorio dei pontefici moderni

Mi sa che anche Papa Francesco rassegnerà le dimissioni prima di essere dimesso dal padreterno, ormai ha preso quest'andazzo, c'è da capirli, oggi anche i papi giocano ogni due giorni e non ce le fanno più a recuperare, una volta senza le coppe era più facile. Una trasferta in Polonia, una in Mongolia, gli eventi degli sponsor, le conferenze pre-partita, insomma, la Chiesa è diventata un business che non ha più riguardi per i pontefici in perenne tour mondiale, e quando arrivano a fine carriera non hanno neanche più la forza di alzarsi dalla sedia, tocca portarli in giro in carrozzina. Il doping nella Chiesa è una piaga. E va be', pace. Buona santa domenica a tutti.