mercoledì 29 dicembre 2021

Adattare a Draghi la Costituzione e non viceversa

Nell'attesa del Pnrr si sono fatti tutti keynesiani, destra e sinistra ci vuol poco a convincerli, il Pnrr è quella coperta potenzialmente infinita che copre tutte le ambizioni di ricrescita, dalla messa in sicurezza del territorio alla elettrificazione della linea ionica passando per la ristrutturazione del bagno di casa, da fare rientrare rigorosamente nel discorso della conversione ecologica, per salvare il pianeta. Per la sanità il discorso è diverso, non sia mai che finita la pandemia, la quale è da almeno un anno che ha i giorni contati, ci ritroviamo con un ospedale in più, sossoldi. Questa faccenda del Pnrr, per giunta, è presa a giustificazione del fatto che Draghi non può cadere, cioè non lo si può nemmeno contraddire, anzi, qualora venisse eletto Presidente della Repubblica qualcuno dovrà inventarsi un modo per adattare a lui la Costituzione e non viceversa. Fortuna che non c'era Salvini al governo.

martedì 28 dicembre 2021

Un'irrazionalità perseguita scientificamente

Cos'è che non quadra? Non quadra che la cosiddetta "lotta al Covid" ormai da tempo non procede più sui binari di quella razionalità scientifica tanto sbandierata ma su quelli della ritorsione fine a se stessa contro le categorie che non vogliono collaborare. Per esempio è ormai evidente che il vaccino non ha la funziona di evitare il contagio, eppure ancora si persegue l'obiettivo del "Covid zero" con il varo di greenpass che di fatto lasciano aperta la possibilità di diffondere il morbo fra vaccinati, con il placet della legge. Nemmeno la terza dose immunizza, abbiamo il caso dei due noti influencer freschi di tridosaggio partiti per le vacanze e ritornati positivi, e sempre quello di Israele che sta più avanti di noi, dove sono già alla quarta e non se ne vede ancora la fine. I criteri di scientificità completamente saltati, per la fretta si diminuiscono del tutto strumentalmente quarantene e tempi di somministrazione, ormai la regola è fare qualcosa purché niente, ma rigorosamente a caso. Anzi. La regola aurea è quella di accontentare il popolo, che chiede misure e allora bisogna dargliele, come obbligo di mascherine all'aperto, ulteriori restrizioni di circolazione, tamponi su tamponi e ancora tamponi, che uno si prende il Covid solo a stare in fila, insomma, la fiera dell'irrazionalità, ma perseguita scientificamente.

martedì 21 dicembre 2021

Rapporto sullo stato delle cose

Qui non si capisce più da che parte arrivano le fake news, se da misteriosi enti che operano nell'ombra o da un governo che alla luce del sole è tutto concentrato a costruire la sua versione ufficiale dei fatti, in ogni caso, non proprio la versione veritiera dei fatti, che la verità è pericolosa in tempo di guerra. Data la situazione, conviene ragionare per conto proprio, mettersi l'elmetto e praticare lo scetticismo in via precauzionale, che non è tempo in cui fidarsi, se mai lo è stato. Io, prima della pandemia, credevo nei valori della Repubblica, ci credo tutt'ora, ma a forza di "a brigante, brigante e mezzo" non vedo in giro altro che briganti, nel senso che tutti brigano per un qualche tornaconto e il rapporto di fiducia tra lo Stato e il cittadino è andato a gambe all'aria. Benissimo, sacco in spalla e resilienza, tenere botta senza mai derogare al nostro impegno, che sarebbe la ricerca della verità: conosci te stesso, possiedi il necessario, apprendi il superfluo, potrebbe tornarti utile.

Considerazioni su una liaison

Il sogno di un mondo guidato con giustizia dalla scienza fallisce nel momento in cui la scienza tradisce il suo mandato di imparzialità per mettersi in affari con la politica, lì la scienza gonfia il petto ergendosi a giudice e per mantenere la sua carica si accorda di volta in volta con l'ente erogatore del potere al solo scopo di conservarlo. È un problema antico, la fonte di sapienza che di volta in volta viene considerata la più autorevole viene piegata all'interesse politico, e la fonte di sapienza, da par suo, volentieri si fa piegare. Ci sono eventi che più di altri mettono in risalto questa liaison, come per esempio una pandemia, ma la questione scorre sotterranea anche quando sembrerebbe non essere all'ordine del giorno. La cacofonia degli esperti da talk-show preserale è solo l'ultimo sintomo di questo malanno. La trasformazione dell'uomo di scienza in uomo di potere e di avanspettacolo è ineluttabile, resta da capire quanto ne guadagni in autorevolezza e quanto invece ne perda, ma il richiamo del potere è irresistibile, se c'è un diavolo, è lì che ci ha messo il suo zampino. 

lunedì 20 dicembre 2021

Cambio di narrazione

Aggiornamenti dal twittercovid: a che punto siamo della narrazione? Siamo al punto in cui si osa dire impunemente alla televisione che "il vaccino non deve impedire il contagio perché non è il suo lavoro, il vaccino deve salvaguardare dalla malattia grave" (l'infettivologo Massimo Andreoni). Siccome noi bravi cittadini ci siamo tatuati nella memoria che "Il Green pass è una misura con cui gli italiani possono continuare a esercitare le proprie attività, a divertirsi, ad andare al ristorante, a partecipare a spettacoli all'aperto, al chiuso, con la garanzia però di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose" (Mario Draghi, Conferenza Stampa della Presidenza del Consiglio, 22 Luglio 2021), siamo quantomeno spiazzati. Ma forse questa inversione di rotta è dovuta alla variante Omicron, che a motivo del suo elevatissimo grado di contagiosità ha messo fuori uso anche la narrazione del Green pass. Così la variante Omicron da un lato ci ricorda che dobbiamo mantenere alta l'attenzione e che il Covid esiste ed è ancora pericoloso, svolgendo così al meglio la sua funzione pedagogica, dall'altro erode alla base il pilastro morale della società, cioè il Super Green pass. Signora mia, non se ne esce. Quel 70% di immunità al contagio, inoltre, pare fosse garantita solo per la variante Delta, per Omicron è tutta un'altra storia. Restiamo dell'opinione che il Green pass non aveva basi sanitarie così solide da giustificare una discriminazione civile di tale portata.

giovedì 16 dicembre 2021

Cacotopìa

Fu un martedì, o forse un giovedì, comunque un giorno della settimana, quando le agenzie di stampa batterono la notizia che la Repubblica Italiana era stata venduta a una ditta cinese. La cosa non fece scalpore, la notizia era nell'aria, si aspettava solo l'annuncio. Era partito tutto in sordina molti anni prima, quando un'altra ditta, sempre cinese, aveva comprato in stock un set di sei stati africani, dal più piccolo al più grande, poi, con un rapido balzo oltreoceano, appoggiandosi su Cuba, aveva attaccato a fare shopping in America Centrale: Nicaragua, Costa Rica, Haiti, e poi in America Latina (Ecuador, Venezuela, Perù, quest'ultimo ceduto dai giapponesi che volevano concentrarsi sulla produzione di penne d'oca). L'occidente all'inizio aveva lasciato fare, convinto che non sarebbero mai arrivati a comprare degli stati di prima categoria, il vero shock fu quando la Compagnia di Chengdù "Bellezza & Felicità" annunciò l'acquisizione degli Stati Uniti d'America e riuscì a mettere in Vaticano un Papa di sua fiducia. Lì successe il finimondo, un cambiamento epocale, uno di quei momenti che cambiò letteralmente il corso della storia, come dopo l'avvento del W.C. Ma dopo lo shock inziale, piano piano tutto aveva ripreso il corso di prima, la gente, anzi, nemmeno si ricordava più di quell'annuncio e se anche la cosa veniva fuori in un discorso non ci badava più di tanto e liquidava la cosa con un'alzata di spalle. D'altronde non era cambiato niente, i cinesi non avevano apportato nessun cambiamento all'assetto costituzionale della nazione, tutto era esattamente come prima, solo che il consiglio di amministrazione decideva più o meno alla luce del sole chi doveva vincere e chi doveva perdere di volta in volta alle elezioni presidenziali. Quando annunciarono anche l'acquisto dell'Italia si era già così avanti nel processo di acquisizioni che qualcuno non si ricordava nemmeno più cosa volesse dire e liquidava la cosa come un'astruseria della finanza. Di solito, quando compravano qualcuno, c'era sotto un interesse, lo facevano per soldi. Dell'Italia fecero un villaggio turistico per milionari, fu limitato l'accesso a Venezia e fecero pagare per entrare nei posti più belli, la cosa fu fatta passare come una scelta del governo di unità nazionale per valorizzare il patrimonio culturale. Nel frattempo la bad company, quella che imbarcava debiti, restava all'Europa. La Germania, invece, era stata da un pezzo comprata dalla Svizzera, lo si evinceva dal modo in cui era tenuta, il ricco paesino elvetico potè così allargare il suo spazio vitale verso nord e far pagare tranquillamente gli espressi venticinque euro senza che venissero quegli straccioni di italiani a lamentarsi del carovita. Discorso diverso per la Russia, che era stata comprata da una misteriosa ditta che aveva la sua sede fiscale alle Bahamas. Anche lì, tutti dicevano che c'erano dietro i cinesi, i quali avevano celato la loro identità dietro una complessa struttura di scatole per l'appunto cinesi, ma i russi rivendicavano la paternità dell'operazione lasciando intendere che la struttura fosse invece a matriosca. Non se ne venne mai a capo, anche perché chi per scrupolo o per semplice curiosità andava a ficcarci il naso, per una serie di formidabili coincidenze finiva in un modo o nell'altro al creatore. Tutto questo accadde più o meno negli anni 2000.

martedì 14 dicembre 2021

Il mondo nuovo

Sono tempi in cui il progresso civile si misura solo a parole, di fatto si lascia correre tutto, garantita la bolla in cui scambiamo meme ed esce l'ultimo dei radiohead, tutto s'aggiusta, tutto è ok, magari anche con un senso di fastidio per chi vorrebbe viverne al di fuori, come se fosse una pretesa, oltretutto pericolosa, visti i tempi. Nel frattempo, il bel concetto di libertà si estingue, si restringe lo spazio, cessa di esisterne il bisogno. È il metamondo che si avvicina: quando l'umanità smetterà di vivere in questo, diventerà più vero quell'altro e le verrà somministrata un altro tipo di libertà, la libertà degli insetti nell'ambra. Magari è proprio quello che piace, pur di credersi al sicuro si rinchiuderanno dentro delle scatole, salvo poi lamentarsi dello spleen e degli attacchi di claustrofobia, perché gli uomini non sono mai contenti, a qualcuno devono pur dare la colpa. Di solito a quelli sbagliati.

"Oltre non si può andare"

Un articolo de Il Giornale ci informa sulla proroga dello stato di emergenza:

"La legge prevede che lo stato di emergenza possa restare in vigore per un tempo massimo di 24 mesi: 1 anno rinnovabile per un altro anno. Il termine è fissato al 31 gennaio 2022 quando saranno scaduti i 24 mesi. Il governo può con un atto amministrativo allungare la durata oltre i due anni per un massimo di due mesi. Da qui la decisione del premier Draghi di prevedere una mina-proroga di 60 giorni fino al 31 marzo 2022. Oltre non si può andare con gli attuali strumenti normativi."

La proroga si sarebbe resa necessaria perché altrimenti si sarebbe privato il Super Green Pass della necessaria copertura giuridica:

"La proroga del «regime eccezionale» era un passaggio obbligato. Altrimenti, dal primo gennaio 2022, il green pass rafforzato non sarebbe stato più valido. [...] L'obbligo è scattato il 6 dicembre scorso e resterà in vigore fino al 15 gennaio. C'era una lacuna, che andava colmata: lo stato di emergenza, ombrello giuridico necessario per introdurre l'obbligo di green pass per accedere ai luoghi pubblici, scadeva il 31 dicembre 2021. Per due settimane, dal primo gennaio al 15 gennaio, il green pass sarebbe stato senza copertura giuridica."

 E dopo il 31 marzo? Si inventeranno qualcosa. Del resto è un modello che ci invidiano in tutto il mondo.

venerdì 10 dicembre 2021

Papale papale

Io non ho nulla contro i vaccini e penso che il vaccino vada fatto prima di tutto per sé stessi prima che per gli altri, è una scelta individuale. Personalmente mi sento più tranquillo da vaccinato ma non penso che scegliendo di non vaccinarmi avrei messo in pericolo la vita altrui aumentando il rischio di chi mi sta attorno. Il virus, ahimé, circola anche tra vaccinati con doppia dose e con green pass e io temo soprattutto loro, ipocrita e pericoloso favorirne gli spostamenti creando una discriminazione priva di fondamento fra cittadini di serie A e di seria B. Chi non lo comprende è il vero irresponsabile. Da vaccinato mi sento esattamente come gli altri, con una speranza in più, quella di scamparla in caso di positività. Ma tutto è comunque nelle mani di Dio, del caso o del destino a seconda dell'intima convinzione di ciascuno. Sentirsi i favoriti e mettere in croce gli altri è da cretini, papale papale.

giovedì 9 dicembre 2021

Principio di cautela

I sentimenti ci precedono, istintivamente prendiamo partito contro qualcosa o qualcuno e facciamo in modo di costruirci attorno i nostri argomenti. Però c'è il caso in cui l'argomento prende valore per se stesso e non ha più importanza se nasce da un'avversione personale o meno, l'argomento è valido, è trattabile al di là del peccato originale, se così si può dire. A me, per esempio, disturba a pelle questo clima da caccia alle streghe, questa lenta e inesorabile invasione della vita privata in nome del bene comune, e chi non collabora è un ladro o un assassino, a me interessa capire qual è il punto oltre il quale i presupposti sui quali si fondano le restrizioni smettono di fondarsi su necessità reali e iniziano a poggiare su distorsioni cognitive ed errori di valutazione. A me pare che chi ha da decidere su queste cose così importanti, lungi dall'essere un illuminato, si comporti come quel tale narrato dal Manzoni che a un certo punto della sua impresa non poteva, per non perdere il lustro e la faccia, né uscire, né mollare, né tornare indietro e allora si risolve di andare avanti ad ogni costo, anche se questo comporterà causare ancora più guai. Si può e si deve continuare a discutere il potere che viene esercitato sopra di noi, è un principio di cautela, altrimenti tutto è perduto.

sabato 4 dicembre 2021

2021 d.C.

2021 d.C. Cacciari dovette difendersi dalle accuse di corrompere i giovani, non riconoscere gli dèi della città e di introdurne di nuovi. Si erano già mossi da più parti gli aristofani che lo mettevano in ridicolo rappresentandolo come un pensatore dedito a discorsi e a ragionamenti inutili. Quando un filosofo dice quel che è inviso alla Polis è sempre inutile, l'utilità è una categoria che precede la ragione. La categoria dell'utilità, a sua volta, è preceduta da quella del partito preso. Per Cacciari non c'era posto nella Polis. Per decisione unanime si votò per l'ostracizzazione, si appesero le reputazioni di Cacciari e dell'Agamben suo sodale a testa in giù perché tutti le potessero schernire e così la Polis fu salva e rinchiusa nella perfezione della sua sfera ben rotonda, perché la sfera della Polis è indice di sublime perfezione ed è data dall'opinione, non dalla ragione.

venerdì 3 dicembre 2021

Renzo a Milano

Lorenzo, insomma, detto Renzo, ha appena partecipato ai tumulti di Milano (i tumulti di San Martino, per il rincarato prezzo del pane), però dalla parte giusta, dalla parte di quelli che non volevano menar le mani, e anzi contribuendo attivamente al salvataggio del vicario di provvisione, facendo perfino ala al gran Cancelliere Antonio Ferrer ("Adelante Pedro, con juicio"), testé giunto per risolvere il tumulto con diplomazia promettendo in pubblico di condannare il vicario, colpevole di affamare il popolo, e rassicurandolo allo stesso tempo in privato che si trattava solo di un espediente per trarlo in salvo. Disperso l'assembramento, consegnato il vicario, se così si può dire, alla giustizia, Renzo si ritrova stanco per i fatti della giornata e, desideroso di metter qualcosa sotto i denti, chiede dunque a un gruppetto di uomini se conoscono un'osteria dove passar la notte. Renzo è un appassionato peroratore della causa del popolo, fa dei gran discorsi politici ed è quasi sul punto di lasciarsi sfuggire il caso suo con Don Rodrigo, un uomo più interessato degli altri esce dal drappello e si offre di condurlo in un'osteria sicura. Ma Renzo ha fame e così si infila nella prima osteria che incontra per la strada, nei pressi di Piazza Duomo, con quel suo cortese compare sempre appresso, qui mangia e si fa servire del vino che finirà per dargli alla testa. Gli si chiedono ripetutamente le generalità, lui non cede, ma alla fine, con uno stratagemma, il suo compare riesce a farsi dire il suo nome. Lasciato solo, Renzo si arrende al sonno ormai ubriaco e viene trascinato nel letto dall'oste, il quale subito dopo esce per andare a fare il suo dovere alla questura poiché il gentile compare di Renzo non era altro che un poliziotto in borghese e lui non voleva finire nei guai. All'indomani, il povero Renzo, ormai scambiato per un sedizioso, viene malamente svegliato da due birri e dal notaio incaricato di trarlo in prigione. Questi, vedendo che i tumulti stavano già riprendendo e desideroso di chiudere la pratica nel più breve tempo possibile, cerca di convincere Renzo con le buone, ma il nostro montanaro questa volta ha capito tutto e approfittando dell'animo bellicoso della gente si mette a fare chiasso durante il tragitto facendosi alla fine liberare. Ormai svanita l'ipotesi di rifugiarsi nel convento in cui inizialmente avrebbe dovuto trovar riparo, Renzo fugge via a piedi da Milano in direzione Gorgonzola e del bergamasco, dove troverà casa presso un cugino e dove prenderà a lavorare sotto falso nome.

Il Manzoni, fuori dall'obbligo di leggerlo a scuola, è assai spassoso perché non è cosa per ragazzi e obbligarlo a scuola è un delitto.

Nichilisti

Non scrivo nemmeno più di filosofia, la tengo per me, come una cosa preziosa, al riparo dalla scoglioneria dei nichilisti che hanno letto Russell e si sentono tutti impregnati di ateo-razionalismo, occupati nella missione di sfasciare ogni cosa. Se una cosa non la possono avere, allora nemmeno gli altri. Vagano per il mondo, questi nichilisti, come orfani in cerca della mamma, cioè della verità, che loro intendono impossibile perché hanno deciso che è una cosa antiquata. Più si dannano a dimostrare che non c'è più verità e più te la fanno pesare, la desiderano anche di più e ne soffrono, non possono farne a meno e si costringono a farne senza. Alla larga. Tenersi dentro il proprio giardino ben coltivato, oggigiorno, è diventato qualcosa di eroico.

giovedì 2 dicembre 2021

Io diserto

D'altronde siamo ormai tutti rimbambiti dal cannoneggiamento costante della Wehrmacht mediatica, unica salvezza la diserzione, e allora chi per sfuggire si dà alla pesca (con mascherina), chi alla cucina, chi al fai-da-te, chi all'analisi tecnico-tattica di Pistoiese-Fidelis Andria, io personalmente mi sono dato al disegno e ascolto tanta retrowave per ritornare ai tempi del Cremino a 150 lire, anche se io preferivo la Coppa Rica, quella alla stracciatella con la pralinatura di nocciole, sembrava di mangiare il Nurofen però era buona lo stesso perché non avevamo i riferimenti, capisci? Quel sapore, dicevano, era quello del gelato, e noi lo prendevamo per buono. Come adesso che ti convincono che questo è il sapore della libertà e tu lo prendi per buono perché altrimenti ti fanno storie a rinnovare il tesserino di circolazione. Insomma, la fuga dalla realtà la fa da padrona, e non è un caso che Zucchenberg abbia lanciato proprio adesso il suo metaverso, è tutto un complotto plutofotonico, è così. Io diserto, goodbye Vietnam.

mercoledì 1 dicembre 2021

Risposta a Mogol

Come può uno scoglio arginare il mare? Be', considerando uno scoglio largo 14 km, con un'altezza media dal fondo di 400 metri e un picco massimo di 1000, esso scoglio potrebbe tranquillamente colmare l'ingombro dello stretto di Gibilterra arginando di fatto il Mar Mediterraneo e trasformandolo nel più grande lago salato del mondo. Quindi, sì, potrebbe arginarlo, in questo modo.

La minore carica virale

E per giunta la necessità di vaccinare tutti, compresi i bambini che iniziano a reggersi sulle loro gambe (questo infatti segna il passaggio del bambino all'età della contagiabilità, perché quando iniziano a camminare sulle loro gambe è un attimo che ti ritrovi un untore a piede libero che ti lecca una mano o ti bauscia i cartoni della pizza), è giustificata dal fatto che la trasmissibilità fra i vaccinati è più bassa, e con la speranza che abbassandola il contagio si spenga come una stufa privata del pellet. Ora non stiamo qui a spiegarci il perché, non siamo virologi e d'altro canto anche i virologi hanno contribuito non poco a confonderci le idee, sappiamo che il vaccinato, per questioni legate alla minore carica virale, contagia di meno. Bene. E allora perché Israele? E allora perché l'Islanda? Paesi con altissimi tassi di vaccinazione in cui la circolazione del virus è ripresa a ondate esattamente come prima. La risposta è bella che pronta: per via della variante Delta, che era molto più contagiosa. Non vi dico cosa potrebbe accadere ora che è arrivata la variante Omicron, che contagia MILLE volte di più della Delta. In tutto questo affannarci per indurre a vaccinare il 120% della popolazione e raggiungere così l'agoniata "immunità di gregge" [risate del pubblico], nessuno che dica: alt, un momento, il vaccino è efficace almeno per contrastare il decorso grave, c'è meno pressione sugli ospedali, c'è posto per tutti, implementiamo le strutture sanitarie (sì, ciao pippo). Macché, la narrazione vuole che anche al 7% dell'occupazione delle Terapie Intensive ancora si debba fare l'ammuina al malato di Covid che toglie il pane a chi ne ha bisogno e che si dovrebbe pagare le cure perché reca danno alla società, come l'alpinista che muore in montagna e che rimanga pure lì e non ci venga a rompere i coglioni che gli dobbiamo pure pagare l'elicottero.

Vacciniamoci allora pure tutti, e di nuovo e poi ancora e di nuovo ancora, tanto il virus continuerà a circolare a ondate e per casi suoi, minore carica virale o meno, variante Omicron, Sigma, Tau, Ypsilon, Phi (Rho no perché discrimina i rhodensi) o meno, amen.

lunedì 29 novembre 2021

Governare la natura

È da giorni ormai che piove a scrosci violenti di pioggia e di grandine, poi esce il sole e poi di nuovo gradine, una cosa mai vista, colpa senz'altro della crisi climatica. Solo che, così com'è folle inquinare il pianeta, è altrettanto folle pensare che si possa metter mano alla meteorologia e governare la natura in modo che torni indietro a uno stato pre-crisi in cui ai bravi giorni di sole seguono piogge gentili come gocce d'aceto balsamico sull'insalata. Folli gli uni e folli gli altri, non c'è più ragione a questo mondo.

domenica 28 novembre 2021

Ribaltamento di paradigma

Adesso che si sono beccati la variante omicron anche con greenpass e doppia vaccinazione, a noi con doppia dose ci fanno ridiventare novax nel giro di una settimana. Il vaccino doveva principalmente servire, se contagiati, a limitare il danno eventuale della malattia, la sua funzione di abbattimento del contagio continua invece ad essere strumentalizzata politicamente creando false aspettative di eradicazione. Come con il bastone e la carota, l'obiettivo ci viene ogni volta sbandierato sotto il naso e noi ci spostiamo con lui, asintoticamente irraggiungibile. Che il vaccino debba essere fatto per proteggere gli altri è una dichiarazione utile all'ingegneria sociale, la verità è che il vaccino andrebbe fatto per proteggere noi stessi nella speranza che l'egoismo di ciascuno possa diventare utile ai molti, ma questo non c'è modo di spiegarlo, occupati come siamo a sentirci eroi virtuosi della collettività.

sabato 27 novembre 2021

Omicron

Omicron minaccia un più alto rischio di reinfezione rispetto alle altre varianti, potrebbe perfino bucare con più facilità i vaccini. Con queste premesse, in un paese normale, la logica di tutta la governance anti-covid andrebbe a gambe all'aria, da noi no, da noi si procede spediti verso la promozione della casta degli eletti, gli immuno-vaccinati che sono sempre meno immuni, casta di cui fra l'altro mi onoro di far parte. Se Omicron buca i vaccini allora non si vede perché dedicarsi a creare con così tanto accanimento due caste separate di uomini, tanto che anche all'oggi fra un non vaccinato che si tampona ogni due giorni e un vaccinato di sei mesi fa non si sa chi sia il più pericoloso. E sia detto questo al netto degli studi ancora da effettuare sulla nuova variante, sempre allarmistici all'inizio, ma per prudenza (la Delta, per esempio, prometteva sfracelli, oggi s'è ridotta a spauracchio di serie B). Morale della favola: non ci si capisce niente, as usual.

giovedì 25 novembre 2021

Quarta ondata

È ufficialmente cominciata la quarta ondata, ci troviamo nuovamente nella necessità di salvare il Natale. Potremmo a questo punto porci le seguenti domande: il nuovo aumento dei contagi significa che non funziona il greenpass o senza greenpass ci sarebbero stati più contagi? Quest'ultima affermazione è la più comoda perché inverificabile, e poi il greenpass è diventato ormai incriticabile, come la dottrina marxista ai tempi dell'Unione Sovietica. E questo vaccino così leaky, cioè penetrabile, aiuta davvero ad arginare i contagi o serve solo a offrire protezione contro la malattia? Confrontando le curve dei nuovi casi e quella delle ospedalizzazioni parrebbe più vera la seconda ipotesi. E se fosse che il virus non scompare, che continua a girare anche in presenza di alti tassi di vaccinazione (abbiamo il caso scuola di Israele), non si potrebbero forse concentrare gli sforzi sulle cure ospedaliere? La narrazione spinge verso l'idea che il virus vada eradicato con la vaccinazione, è davvero così? Domande che non si possono fare per non mettere in cattiva luce l'operato del governo, col rischio di passare per sabotatori o alla peggio essere gettati nella fossa dei novax. E dunque ecco il supergreenpass, a cui seguirà probabilmente un megagreenpass e un ultramegagreenpass con rata finale, e una terza, una quarta e una quinta dose di vaccino. Un giorno il virus allenterà la presa per casi suoi e qualcuno ci verrà a dire, trionfante, che sarà stato tutto merito della sesta. Il legno è storto, ormai non si può fare più niente per raddrizzarlo.

mercoledì 24 novembre 2021

Il covid dei parrucchieri

Ormai il covid è diventato discorso da parrucchieri, quello che sei seduto in attesa del tuo turno e spunta il tizio che vuole fucilare tutti e tu annuisci per buona educazione annuendo in segno di approvazione. "... e poi bisognerebbe ammazzare tutti i bambini". "Giusto". "Legittimo". "Finalmente una persona di buon senso". Si dicono cose terribili dai parrucchieri, il guaio è quando quelle stesse cose le dicono anche i ministri e i presidenti però in forma tale che lo sproposito sembra del tutto plausibile e giustificato. Parlo di ministri e presidenti in astratto, sub specie aeternitatis, sotto l'aspetto del concetto generale. Per fortuna quelli che ci governano attualmente sono invece fra i più seri e competenti che si siano mai visti sulla Terra. Dico sul serio. Arrivederci e alla prossima.

giovedì 18 novembre 2021

Zilaohu, tigre di carta/2

Questo greenpassi, come s'è detto, è una tigre di carta, apparentemente sembra lo scudo di Zeus ma in realtà non risolve niente, serve per lo più a fare segnalazione di virtù e a fornire all'ipocondria delle persone una facile quanto pericolosa rassicurazione sul loro stato di salute e di quella degli altri, uno stato comunque non certificabile da un pezzo di carta o da un codice QR. In più, lo abbiamo visto, è un formidabile catalizzatore di frustrazioni, uno strumento di divisione dal quale si irradia tutta una serie di storture e di ubris (hỳbris, ὕβρις), o al meno una coccardina di distinzione, una spilletta di quelle che si danno agli scouts quando fanno i bravi e accedono un fuoco o costruiscono una corda con i lacci delle scarpe. Io l'ho stampato e ne ho ricavato una plastificatura improvvisata piegandolo sui bordi e infilandolo dentro una busta perforata formato A5, che è esattamente la metà di un A4, da esibire come si faceva una volta con la carta di identità o la patente in formato cartaceo, perché sono antico e adoro il vintage.

martedì 16 novembre 2021

Aruspice

Comincia qui la caduta dell'impero draghiano, la mancata qualificazione diretta al mondiale di calcio è il segno che stavamo aspettando, lo Spirito della Storia che aveva posato nel corso delle sue insondabili peregrinazioni il suo sguardo benevolo su di noi ora rivolge altrove le sue attenzioni, ai migranti, chissà, che ne avrebbero più bisogno, anche se sul senso di umanità del suddetto Spirito non ci metterei la mano sul fuoco. Niente più rinascita italiana, dunque, addio sogno di fare da guida al mondo (sic), il clima di fiducia si sta poco a poco dileguando come l'ultimo filo di fumo dopo i botti di capodanno, il popolo, privato anche del circo, comincerà a non vederci più così chiaro e rimetterà di nuovo tutto in discussione. Niente di più facile che leggere il futuro negli scarpini.

Zilaohu, tigre di carta

Sarebbe veramente carino, giunti a questo punto, se si potesse dimostrare anche una correlazione fra i no greenpass e la crisi climatica, che so, uno studio sulle emissioni dei cortei, Stefano Puzzer sorpreso a guidare un SUV a carbone, sarebbe la chiusura del cerchio, in aggiunta agli accertamenti fiscali, ai daspo, ai divieti di sosta nei centri storici e l'obbligo di firma per navigare su internet. Io non esterno più le mie perplessità sul greenpass perché non vorrei dare l'impressione che sto istigando a violare la legge, considerato che in casa ho anche un Mein Kumpf ("trovati in casa una confezione di varechina e un Mein Kumpf"), per cui ragazzi mi raccomando, fate il greenpass e mostratelo alle guardie. Detto questo: il greenpass è una tigre di carta, apparentemente sembra lo scudo di Zeus ma in realtà non risolve niente, purtroppo.

sabato 13 novembre 2021

I nostri dubbi etici

Le pillole antivirali di Merck e Pfizer andranno in ogni caso somministrate con parsimonia e preferibilmente a soggetti già vaccinati per non dare l'impressione che sia troppo facile guarire dal Covid. L'elevata capacità di evitare i decessi ospedalieri e la facilità di assunzione anche da casa potrebbero instillare nelle persone la sciagurata idea che il Covid sia una semplice influenza che si può curare anche da soli. Se non usati con criterio questi ritrovati della scienza potrebbero insomma andare a compromettere, complice un'eccessiva fiducia nell'autodeterminazione, quel clima di concordia e di pax sociale così faticosamente conquistato dopo anni di indulgenza della politica. Dunque attenzione quando vi proporranno di assumere la pillola, potreste innescare una serie di eventi che nelle sue più estreme conseguenze potrebbe portare a vanificare la ripartenza del paese.

martedì 9 novembre 2021

L'ultimo dei romantici

L'informazione, lo dico da appassionato, richiederebbe non solo l'esposizione veritiera dei fatti, ma anche un'autonoma capacità di elaborazione, un ragionamento, una capacità di argomentare che per lo più va perdendosi e si accoda alla logica della pagnotta quando non del partito preso, per cui di fatto l'informazione non informa più ma ciancia sempre delle stesse cose all'ordine del giorno, tutto e il contrario di tutto, inizi l'anno parlando di una cosa, che sembra per opinione generale la più sensata del mondo, a fine anno quella stessa cosa è diventata eresia. Per non dire del livello degli argomenti. La notizia di stamattina, fresca fresca che arrivava direttamente da Glasgow, dove per intenderci si stanno ingegnando di salvare il pianeta, era la scorreggia di Biden e il resoconto che ne ha fatto Camilla Parker Bowles. E taciamo del Covid e della consueta caccia al novax, che non si sa più cosa togliergli per convincerlo a vaccinarsi, resta solo di proibirgli l'accesso ai beni alimentari. L'informazione fatta in questo modo non aiuta la democrazia, anzi la peggiora. Io, per esempio, non ho l'ambizione di informarvi, ma una piccola ambizione di ragionare ce l'avrei. Sono l'ultimo dei romantici, io.

lunedì 8 novembre 2021

L'immunità di gregge

Ma dell'immunità di gregge, poi, s'è saputo qualcosa? Doveva essere l'uovo di Colombo, la fine di tutto, un secolo fa, prima del vaccino, con l'80% dei vaccinati. Poi, quando il vaccino è diventato anche un fatto politico, si è iniziato a dire col 90%, poi, forse, col 100% (con la vaccinazione di tutti gli esseri viventi, anche dei neonati, se possibile anche degli embrioni), ora dicono che è impossibile. Troppo tardi. Non si sa per colpa di chi, forse dei novax. Sì, è colpa dei novax. Se il gregge non è diventato immune è colpa loro. Però... però attenzione a fare dei novax la foglia di fico che nasconde tutte le magagne, tutte le bubbole che si sono sparate e si continuano a sparare tutti i santi giorni a mezzo stampa e alla televisione ("Cos'è, anche tu mi sei diventato agambendianoh?". No no, par l'amor de la Madona, adesso ritratto subito): e se non fosse colpa di nessuno?

venerdì 5 novembre 2021

Bla Bla Bla

Pensavano di essersela lisciata la ragazzina, di essersi rifatti il trucco cavalcando l'hype della green economy, e invece la ragazzina non gliele manda a dire: non avete fatto niente, facce di serpente. Ben gli sta: chi se curca coi pupi se susa cacato. Bettino Craxi non avrebbe mai trattato coi pupi, lui, l'uomo d'acciaio che fece i conti con l'ala massimalista del partito socialista, questi qui, invece, questi lanciatori di monetine nella fontana di Trevi, per qualche punto di gradimento in più si sono calati le brache davanti alla giustizia climatica. Che spettacolo indecoroso. Diteglielo a Greta che per caricare le Tesla ci vogliono le centrali nucleari, basta mica attaccare le pinzette ai limoni. Ven giò dalla pianta, direbbe il lombardo edotto di questioni pratiche. Quanto a me, io sono carbon neutral come Google, ma questo già dal 1973.

Chiamatemi spinoziano

Potete chiamarmi spinoziano, non mi offendo, conscio degli infiniti condizionamenti della natura umana non credo nel libero arbitrio, e proprio per questo mal digerisco la tracotanza. Certo la tracotanza, pure lei, non è libera di accadere, insomma è necessaria, ma così come il mio fastidio. Provo anch'io l'irresistibile impulso di uscire di casa ed esporre il famoso cartello, "i più barbari dei barbari", serve a niente, ma non posso fare altrimenti. Di fronte a un morbo ormai esteso globalmente prima ancora che esistessero i vaccini la politica insegue il fantastico obiettivo di debellarlo mettendo in croce chi non vuole partecipare al suo programma, con una ferocia solo in parte mitigata dal fatto che per un uso ormai consolidato a queste latitudini, ahimè, non li si può più bruciare. Siamo regrediti civilmente, questo il lascito principale di questa pandemia.

martedì 2 novembre 2021

Contro la caccia

È giusto, dice il prefetto di Trieste, comprimere la libertà di manifestare qualora, ed è un qualora decisivo, metta a rischio la salute pubblica. Arrivano, testuali parole, "persone organizzate fuori regione ad appestarci" (le colonne infami), quindi si faccia pure la Barcolana, manifestazione che si svolge secondo le indicazioni sanitarie, ma non quella no green pass. La Barcolana, en passant, non è manifestazione di protesta a carattere politico, lo sono state invece quelle LGBT e le manifestazioni per il clima, grandi assembramenti, anche quelli, ma evidentemente giudicati composti da persone vaccinate e responsabili. Si fa qui notare che i giovani che protestano per il clima sono per la maggior parte gli stessi che vanno a scuola, luogo tenuto sommamente sotto controllo, focolaio di eventuali contagi. Questa contraddizione non dà pensiero alla maggioranza delle persone perché la battaglia, da sanitaria, è diventata perlopiù politica: perché in un paese in cui viaggiamo attorno all'80% dei vaccinati noi vaccinati abbiamo così tanta paura di contrarre la malattia? Nemmeno la scienza, evidentemente, ci convince come vorremmo far credere. Ripetiamo, la malattia da polmonare è diventata politica, malattia morale (chi prende il Covid è moralmente compromesso), è una caccia all'untore che ormai esula da qualsiasi principio di ragionevolezza. Io non mi unisco a questa caccia.

Discorso sul clima

Ma la giustizia climatica è quando a sette giorni di pioggia seguono sette giorni di sole? Venti grandi della Terra si sono ritrovati a Roma provenienti dai sette continenti emettendo in pochi giorni CO2 da bastare fino a Natale dell'anno prossimo e hanno concluso, termostato alla mano, che la temperatura della Terra non dovrà salire oltre il grado e mezzo. Che il sistema climatico della Terra, nella sua intera complessità, possa essere regolato a piacimento come un termosifone è già una grande notizia per la scienza. Il panel scientifico dell'Onu sul cambiamento climatico (Ipcc) era stato chiaro: la crisi climatica è irreversibile ma possiamo limitare i danni, l'obiettivo è quello di contenere l'innalzamento delle temperature entro il grado e mezzo nel corso di "tot" anni principalmente limitando l'emissione di CO2. Intanto si spostano gli scienziati per i convegni internazionali, si spostano i G20, si sposta Greta Thunberg, e non lo fa sempre in barca a vela, l'anidride carbonica che a parole vogliono limitare, in concreto la producono loro stessi e in abbondanza, è come svuotare il mare con un cucchiaino. Posto che esista una sicura e diretta connessione fra l'emissione di anidride carbonica e l'innalzamento delle temperature la natura ci guarda indifferente e trae le sue imparziali conseguenze (in barba anche all'Accademia della Crusca che vorrebbe tratte solamente le conclusioni).

venerdì 29 ottobre 2021

Tradimento di Socrate

Insegnano la vita di Socrate a scuola, di questo eroe della verità che fu ucciso per via delle sue idee che instillavano il dubbio nell'uomo incontrato per la strada, e poi fanno tutto il contrario: partono dall'idea di verità che più li accomoda e poi ci fondano sopra le loro prediche. Umberto Galimberti, per esempio, ma come lui tanti altri, come per esempio quei cento professori che hanno firmato un appello contro il povero Agamben, che a prescindere dal torto o dalla ragione avrebbe almeno il diritto di dire la sua senza essere ostracizzato dalla polis, cos'hanno capito di Socrate questi professori solo dio lo sa, qualora esistesse. È una situazione che somiglia molto a quella congiura dei mediocri di cui parlava il sempre acuto Schopenhauer che immaginiamo anche lui ormai definitivamente liquidato per via delle sue inappropriate opinioni sulle donne.

mercoledì 27 ottobre 2021

Fallimento del progresso

A forza di non farla ragionare la gente e darle solo la solita sbobba a portata di click si è creato anche in questi tempi moderni e così progrediti un esercito di dogmatici che non vedono mai oltre il naso della propria parrocchia, e questo al netto di tutto lo sforzo che abbiamo fatto per sconfiggere l'analfabetismo. È  un altro alfabeto quello che dovremmo imparare, quello dell'apertura all'argomento straniante e inaspettato, ma probabilmente sono io che ho idealizzato troppo la filosofia, l'agorà in cui tutto è argomentabile e degno di discussione, e in verità la gente non vuole altro che sentirsi nel giusto a prescindere da tutto e da tutti, amen. Però poi non ci si lamenti.

lunedì 25 ottobre 2021

L'uso dei pollici opponibili

Ho momentaneamente perso l'uso dei pollici opponibili, un'infiammazione delle articolazioni dovuta all'umidità, ho letto che bisogna immergerle nel natron, quello che usavano gli egizi per sfiammare le mummie, in alternativa sale grosso, anche non iodato, voltaren, arnica montana, la sera vado a letto con i pollici alzati, tipo Fonzie. È la vecchiaia, unita a una certa predisposizione familiare per l'artrite reumatoide e le dita a scatto, soprattutto la mattina appena svegli, ma niente paura, finché mi resta l'uso dei diti indici niente è perduto. 

sabato 23 ottobre 2021

Nuova democrazia

La pandemia ci avvicina un po' al modello democratico cinese, un panopticon in cui ogni detenuto è anche il sorvegliante entusiasta del suo prossimo. La democrazia cinese non ha bisogno di elezioni perché il governo risponde esattamente ai bisogni del popolo e il popolo è convinto che quei bisogni gli corrispondono, la democrazia occidentale in tempo di pandemia mantiene l'uso delle elezioni ma di fatto non concede altro che una sola soluzione obbligata, chi detiene il controllo dello stato emergenziale ha anche il potere di dosare il grado di libertà concesso al cittadino sulla base di parametri che egli stesso via via stabilisce. Ma forse questo è il nuovo senso della democrazia e noi dovremmo farci semplicemente l'abitudine.

mercoledì 20 ottobre 2021

Cassandra

Cassandra, la bella figlia di Priamo, re di Troia, menava gramo, tuttavia non menava gramo per colpa sua, anzi, la facoltà della prevveggenza le era stata data in dono da Apollo, il quale però non donava mai gratis e infatti in cambio pretendeva di fare l'amore con lei. Cassandra, ricevuto il dono, non se la sentì di concedersi al dio e quello per vendetta le sputò sulle labbra condannandola così a non essere mai creduta. Prevedere, tuttavia, non significava per forza menar gramo, Cassandra vedeva semplicemente il futuro, colpa non sua se il futuro si metteva sempre male. Quando il cavallo di Troia entrò in città Cassandra tentò di avvertire i troiani del pericolo ma per l'appunto non venne ascoltata. Le diede ascolto solo Laocoonte che tuttavia fu destinato a perire assieme ai figli stritolato da un serpente marino poiché gli dei avevano deciso che a quel giro avrebbero vinto gli achei. Quando hai contro le istituzioni c'è poco da fare. Sicché Troia venne distrutta e la povera Cassandra fu violentata, quindi fatta schiava da Agamennone che se la portò a Micene con l'intento di farla sua. Cassandra mise in guardia Agamennone, che in quella casa c'era poco da star allegri, che qualcosa di grosso stava bollendo in pentola, ma Agamennone aveva una sola cosa in testa, sicché entrambi, lui e la cosa che aveva in testa, trovarono la morte in seguito alla congiura ordita da Egisto e Clitennestra. Il mito vuole significare che a non essere ascoltati ci si perde sempre tutti ma l'unico che si prende la colpa è sempre quello che te lo fa notare.

martedì 19 ottobre 2021

Delenda Carthago

É passato il messaggio, fuorviante, che chi non è vaccinato sia contagioso a prescindere, untore per antonomasia, e per contro che chi ha il green pass sia dotato automaticamente dell'immunità per decreto universale: le cose non stanno così. Questo accade quando il calcolo politico sopravanza il dato scientifico proprio con la connivenza di quella scienza che a paroloni si vorrebbe costituisse la vera guida. Il non vaccinato è un pericolo per la società; il vaccinato è medaglia d'oro al merito civile. Non è così ma fa comodo pensarlo, è uno schema semplice che capisce anche un bambino. Gli schemi semplici vincono le battaglie, quelli complessi le perdono. Basta fare leva sulla paura: vittoria assicurata. Aggiungici anche la polarizzazione politica, illuminati di sinistra contro populisti di destra, e il gioco è fatto, il messaggio viene amplificato mille volte con la forza delle masse. Oltrettutto i vaccinati dimostrano una schizofrenia evidente sentendosi a tratti più che immuni con certificato di benemerenza e dall'altro temendo più di tutti di essere contagiati dai novax. Il coperchio è saltato, le istituzioni soffiano sul fuoco. E comunque io ho il green pass, ma la cosa non dovrebbe riguardare, excusatio non petita (come Catone la frase andrà ripetuta alla fine o all'inizio di ogni discorso: Ceterum censeo Carthaginem esse delendam, con il virus al posto di Cartagine).

domenica 17 ottobre 2021

Liberi dentro

Non solo è stupida l'informazione, ma anche noiosa, sicché mi ingegno a riscrivere per conto mio le notizie in modo da renderle meno irritanti, è una cosa divertente che faccio per sopravvivere, se guardo un telegiornale faccio in modo di trasformarlo in un circo volante, alla Monty Phyton. Non occorre un'intelligenza speciale, in realtà basta poco, è già tutto lì, alla luce del sole, basta guardarla dal lato giusto. Oggi in particolare i tg hanno tutti questo andamento da Istituto Luce: "il vaccino fa bene al vino" ho sentito oggi di sfuggita su Rainews24, e già mi era partita una fantasticheria divertente sui viticoltori che siringa alla mano vaccinano i grappoli acino per acino, acini felici, che possono esibire il green pass. Alla propaganda si reagisce con umorismo, se non è permesso in pubblico niente vieta che si possa esercitarlo nel chiuso della propria coscienza, nel chiuso della propria coscienza vige almeno la libertà assoluta, si può praticare l'urgenza di essere ciò che si è, senza il timore di essere guardati con sospetto o additati come traditori della causa comune. A questo siamo arrivati.

sabato 16 ottobre 2021

Abbaiare

Un cane abbaia dalle sei di questa mattina, è il cane dei vicini, avrà visto un gatto, degli altri cani, i saraceni, abbaia di rimando con gli altri cani di vedetta, in questo modo la loro informazione può propagarsi a grandi distanze, attaccare a Cosenza e arrivare fino a Sibari, forse a Crotone. Nel silenzio della campagna il latrato di un cane è come un petardo in una camera anecoica. Il cane abbaia quando si sente minacciato, come quando urliamo nei sogni contro un nemico immaginario, ognuno abbaia al suo, come in questi tempi di pandemia in cui abbaiamo tutti assieme contro i cattivi e ci pare bello, abbaiare in compagnia ci dà coraggio. Il cane abbaia finché si stanca l'ugola, adesso pare se la sia stancata, ma era già un pezzo che andava avanti così, per inerzia. L'inerzia ci fa vedere le cose anche quando non ci sono più. Finalmente ritorna la pace, riposano le orecchie, la minaccia, quale che sia, è stata respinta. Il giorno che arriveranno i ladri non se ne accorgerà nessuno.

venerdì 15 ottobre 2021

Guerra incivile

Come sia stato possibile infilarci in questo cul de sac da guerra (in)civile andrebbe studiato a scuola. Viaggiamo su percentuali di vaccinazione prossime all'ottanta per cento, sulla soglia di quell'immunità di gregge che doveva in teoria farci disinteressare del non vaccinato eppure si è decisa la strada della politizzazione del suo stato sanitario, dello stato sanitario di tutti, per cui si viene ostracizzati, per legge ma non solo, per il semplice fatto di non aver fatto un vaccino in assenza di obbligo vaccinale. Il cretino di sinistra, definizione non mia ma di Sciascia, s'è messo a competere con il cretino di destra per vincere la coppa della stupidità. Io sono vaccinato ma la cosa non dovrebbe neanche riguardare, excusatio non petita. Non fermano i fascisti "per non creare disordini" che poi immancabilmente si verificano e tornano addirittura utili (è da quando sono nato che devono mettere fuori legge i partiti fascisti, è il leitmotiv della Repubblica). C'è una evidente asimmetria tra un'immunità totale che il vaccino comunque non garantisce e il diritto di lavorare in un ipotetico ambiente sicuro che non esiste. Della malattia stessa si è fatto uno stigma sociale quando la ratio stessa del vaccino è quella di attenuarne gli effetti, non di esserne immuni. In questo sonno della ragione mantenersi lucidi è un'impresa.

mercoledì 13 ottobre 2021

La fabbrica dei santi

Per fare un santo o un beato bisogna attribuirgli un miracolo, se n'è rimediato uno anche per Papa Luciani: ha guarito nel 2011 una bimba argentina colpita da una grave forma di encefalopatia, l'iniziativa di rivolgersi al venerabile servo di Dio era stata presa dal parroco del barrio a cui faceva capo il complesso ospedaliero, alle sue preghiere si era unito anche il personale infermieristico presente in rianimazione: fu stabilito il nesso di causalità. Sia chiaro che i santi e i beati guariscono solo una tantum e in via del tutto straordinaria, perché il miracolo deve avere carattere di eccezionalità, se i santi miracolassero in batteria, come polli da allevamento, lo stupore verrebbe meno per la legge dell'utilità marginale decrescente: all'aumentare del consumo di un bene, l'utilità marginale di quel bene diminuisce. Anche Bergoglio, a pregarlo, potrebbe guarire tutti dal Covid ma per non svalutare troppo l'istituto del miracolo si ingegna per mantenerne sul mercato una certa scarsità, e così il mondo va avanti.

Due cappelle

La destra, si sa, è generalmente in lotta con la modernità, accetta della modernità, e di buon grado, solo ciò che può essere utile alla produzione su ampia scala del profitto, e allora ben vengano le macchine e i più avanzati ritrovati della tecnica se possono aumentare il plusvalore, sempre al netto della caduta tendenziale del saggio di profitto (sia presa quest'ultima parte in senso allegorico, e un po' umoristico); quanto al resto, che tutto resti com'è, Dio, Patria e Famiglia sopra tutti, che far soldi è già una bella impresa senza dover occuparsi anche dei figli arcobaleni e dei loro turbamenti esistenziali. La sinistra, per contro, è animata da una tale volontà di salvare il mondo che di fatto finisce per coincidere con una forma apocrifa di cristianesimo, ogni suo migliore rappresentante è un Cristo, ogni suo eroe una trasfigurazione ideale del santo, anche se per lungo tempo ha finto di bisticciare con questa sua natura teologica per questioni di ripicche che potremmo definire adolescenziali, perché al figlio in genere scoccia molto assomigliare in tutto e per tutto al genitore (Nietzsche, per esempio, lo aveva capito che le due parrocchie di fatto coincidono). Poi, si dirà, c'è anche la destra moderna e liberale, ne sono piene le urne, e per contro anche la sinistra moderna e liberale, attenta al mercato ma pietosa con i bisognosi, tutte benefattrici, chi più e chi meno, del popolo e del cittadino. La destra farebbe studiare solo economia, e le materie scientifiche ma solo qualora conducano ad applicazioni pratiche e remunerative; la sinistra è tutta una sociologia, ogni libro un testo sacro, ogni scuola una chiesa del sapere, tanto che a moralismo ormai ha doppiato la destra, lasciando a questa la parte vecchia e arrogando a sé quella più nuova. Di queste due cappelle non ci libereremo mai.

lunedì 11 ottobre 2021

Piove, punto di vista limbico

Tutto questo scrosciare d'acqua piovana stimola la vescica, soprattutto di notte quando ti entra di soppiatto nel sistema limbico e ti svegli che devi fare tanta plin plin, puoi compensare non bevendo più niente dopo le 20:00 assumendo solo pan grattato e fette biscottate, rigorosamente secche, ma così poi rischi di rovinare la pelle che perde di elasticità. Mi raccomando non ripetetelo a casa, bevete tanto che l'acqua è salute, che non sia mai che leggete le cose su internet e poi vi portano al pronto soccorso tutti disidratati: "come le è venuto in mente di non bere più niente dopo le 20:00?", "l'ho letto su internet!", per carità d'Iddio.

Sipario

Ormai la demonizzazione del non vaccinato è giunta al suo compimento, in un ultimo scatto di reni si è trovato il modo di equipararlo al fascio assaltatore della sede del sindacato e dove non è il fascio ripassa il servizio d'ordine dei kompagni a menare chi è rimasto in piedi. Non basta nemmeno più dichiararsi vaccinati per sperare di scamparla perché bisogna mostrare anche una certa compartecipazione entusiasta alla campagna di vaccinazione, altrimenti si rischia di passare per un apostata o per una spia, e dunque, chi siamo noi per opporci al volere della storia? Prendiamo atto e ne usciremo migliori.

venerdì 8 ottobre 2021

Piove, punto di vista scientifico

Fu Tor Bergeron della scuola di Bergen, fra i principali collaboratori di Bjerknes, papà della meteorologia, a definire il ciclo della pioggia, prima di lui la pioggia stava su nel cielo come gli angeli. Evaporazione, condensazione, precipitazione, una volta l'acqua sta sotto, un'altra volta sta sopra, non ti puoi sbagliare. La pioggia è il sudore della terra, la terra fa il bagno nel suo sudore: Meteorologia (meta-ouranós, "di cose ulteriori al cielo", da non confondere con meteorismo, da meteōrismós ‘gonfiamento’, der. di meteōrízō ‘sollevo’). Il cielo a Bergen doveva essere fantastico, di ispirazione agli scienziati come quel sublime nel senso dell'estensione che aveva concepito Kant nella sua trattazione sull'estetica. Se una massa d'aria calda incontra un fronte d'aria fredda è probabile che venga a piovere. Al pescatore norvegese faceva comodo saperlo. Anche agli aerei che incominciavano a volare faceva comodo saperlo. Al primo meteorologo che aveva scoperto le sue equazioni sarà parso di avere in mano il martello di Thor: le vaste praterie dei cieli con le sue greggi di nuvole che si spostano sospinte dai cani pastore alisei imbrigliati dalle forze di Coriolis. Quando piove penso alla scuola di Bergen e mi sembra più bello.

giovedì 7 ottobre 2021

Quando c'era Weinstein

Quando c'era Weinstein i film erano più belli, Via col Vento, L'Angelo Azzurro, Marcellino Pane e Vino, poi è stato beccato per sesso e adesso abbiamo un maniaco sessuale in meno ma un Fast & Furious 9 in più. Io lo farei lavorare lo stesso dal carcere, tanto da lì chi molesta, le guardie? Un film con Kevin Spacey che fa un biopic su Michael Jackson. L'artista va tenuto separato dall'uomo, per decreto ingiuntivo. Senza Weinstein un film bello come Arma Letale non si sarebbe potuto fare. Anche perché non l'ha prodotto lui Arma Letale. Once Upon a Time: Le Crociate, domani sera alle 21:00, su Iris.

mercoledì 6 ottobre 2021

Quella volta che incontrai il professor Parisi

Incontrai il professor Parisi sulle rive del Dnipro durante la campagna di Russia dell'agosto 1941, stavamo attraversando un campo di grano nel Tscherkassy Oblast', nel punto in cui il fiume si restringe per poi prendere corso di lago, fu molto gentile con me, ci scambiammo le gallette e lui mi spiegò l'equazione complessa [math]ζ(x) = {n=1}^{\infty} \frac{1}{n^x} =0[/math]. Ovviamente non ci capii un tubo ma preferii assecondarlo annuendo meccanicamente col capo nella speranza che mollasse uno di quei cremini che si diceva conservasse gelosamente nelle giberne assieme ai calibro 6.5 del suo Mod. 91/41 Mannlicher-Carcano-Parravicino a otturatore scorrevole. Nel frattempo si era alzato il vento, le messi d'oro ondeggiavano come le onde di un mare di spighe, di russi ancora non se n'erano visti e non se ne videro almeno fino a dicembre, quando il Generale Inverno ci avrebbe aggredito con le sue terribili armate di ghiaccio, ma allora si era ancora nel dolce termidoro e noi soldati si fraternizzava amabilmente con le giovani mogli dei mugichi ucraini ignari che un giorno sarebbero ritornate con noi non in veste di prigioniere ma ahimè in quella ben più caritatevole di badanti. Il professor Parisi mi guardò dritto negli occhi e mi disse con espressione sorniona: "se sono i cremini che cerchi mi dispiace ma l'ultimo l'ho finito a Leopoli". Mentiva, ma la sua gentilezza mi colpì e ritornai a marciare con gli altri in quel infinito mare dorato fissando fiducioso l'avvenire.

martedì 5 ottobre 2021

Cosa vuoi che sia un temporale?

Anche un bel temporale, arrivato al momento giusto, ha la sua bellezza. Il cielo si colora di luci speciali che sembrano preannunciare un'invasione aliena. Il rumore della pioggia carezza il sensorium come un massaggio shiatsu. falsa credenza che esista un dentro e un fuori, come se le sensazioni fossero messaggi inviati dal mondo esterno da una fabbrica delle emozioni. Che il brutto tempo sia brutto è un'opinione personale, una forma di condizionamento sociale. Che la distruzione del pianeta sia una catastrofe è opinione degli uomini, a poterne assistere da lontano sarebbe uno spettacolo straordinario, come l'esplosione di una supernova. Gioia e disperazione piccole parentesi emotive in un grande spettacolo pirotecnico. E dunque cosa vuoi che sia un temporale? 

giovedì 30 settembre 2021

Il medium è il massaggio

È troppo ben congegnata questa vicenda del guru social della Lega per essere priva di una regia, sembra congegnata da servizi segreti bulgari in combutta con Ferzan Özpetek solo perché Kubrick non era più disponibile, manca solo che si venga a sapere che il guru fosse sotto sotto anche un po' comunista. Tutte le declinazioni del contrappasso racchiuse in una formula: festino gay con ragazzi rumeni e abuso di sostanze stupefacenti, c'era perfino la "droga dello stupro" che è il trend del momento. Troppe coincidenze. A cercare proprio il pelo nell'uovo forse i ragazzi sarebbero potuti essere africani ma la perfezione, si sa, appartiene soltanto alla Madonna. Perfino per Google il guru non figura come guru ma come "rugbista a 15", è una congiura. Sesso con uomini non è reato, l'ha fregato la droga. Ha delle fragilità esistenziali, e giù a ridere. Tutto spiattellato ai quattro venti a pochi giorni dal voto come faceva lui con i poveri cristi, più contrappasso di così si muore. No, qualcuno deve aver approfittato della sua fragilità, altrimenti non si spiega. (Oh, comunque il medium è il massaggio, "Massage"/"Mass Age").

mercoledì 29 settembre 2021

Salvaci dal bene

L'esperto in materia, investito pubblicamente della sua autorità, tenderà a strafare, orgoglioso di poter sbandierare finalmente la sua competenza e di farla pesare su decisioni di portata nazionale, tenderà a ingigantire gli effetti per stupire la platea come un mago prestigiatore che tira fuori a ogni sentenza il proverbiale coniglio dal cilindro, e non privo di quel certo sadismo afferente al numero dell'Audemars Piguet preso prima a martellare e poi ricomparso magicamente nel taschino del babbeo di turno pescato fra il pubblico. Non s'è mai vista in tempi recenti una campagna così aggressiva di persuasione delle masse, forse solo ai tempi della guerra fredda, con gli interventisti impegnati a perseguire ogni ipotesi di neutralismo, deleterio per il conseguimento della vittoria finale. Non c'è droga più potente di sentirsi investiti di una missione umanitaria planetaria, Signore Iddio salvaci dal bene.

martedì 28 settembre 2021

Io penso

Io penso che la politica preceda le leggi nel senso che se si è così abili da creare le giuste condizioni si riuscirà a imporre tali urgenze ben congeniate che non ci sarà legge o principio, nemmeno il più saldo, che non potrà essere aggirato. E non parlo in specifico dei famigerati certificati verdi, ma anche e soprattutto di tutti i nemici della causa democratica in cui occasionalmente incappiamo, che siano i comunisti, i cattivi capitalisti, i Berlusconi, i Trump, i pericolosissimi sovranisti, i non vaccinisti e compagnia bella. Di fronte al nemico mortale deroghiamo volentieri al principio che la legge è uguale per tutti perché nulla regula sine exceptione, soprattutto se il nemico è giudicato in grado di sovvertire quel principio. Allora la deroga ci prende la mano e cadiamo in uno stato di euforia tale che la ritrovata libertà dalle leggi, giustificata dallo stato di eccezione, finisce per produrre ancora più disastri di quelli che si erano paventati, in un innesco di concause di cui non si vede più la fine. Io penso questo e penso di non sbagliarmi.

giovedì 23 settembre 2021

Comunicato Tecnico Scientifico

A me dà così fastidio tutto 'sto paternalismo e che devi pure esibire il certificato per lavorare da casa, che il tuo medico ti guarda solo col cannocchiale per non dire dei virologi affetti da disturbo narcisistico della personalità che ti danno del puzzone su twitter come i bambini dell'asilo, e i giornali, i telegiornali, i conduttori dei talk show tutti, e tutta questa infinita piaggeria finto salutista: se non volete fare il vaccino pazienza, non siete solo voi che spargete il contagio, ci siamo anche noi col green pass che entriamo dappertutto da asintomatici, manteniamo le distanze. Fortuna che il virus non partiva dal culo sennò ci vietavano anche di andare a cagare.

Invito a pensare

Io non ho nulla da eccepire sulla competenza, è sul modo in cui questa competenza viene fatta valere che ho qualcosa da eccepire. C'è modo e modo, e questo non è modo. È nella logica della democrazia che uno possa dissentire, discutere, che possa essere preso in considerazione quando i suoi argomenti sono portati civilmente. Ma che modi sono? Uno, per esempio, non può nemmeno chiedere quando e in base a quali parametri si intende revocare lo stato d'emergenza, per tentare di vederne una fine, che subito viene apparentato ai traditori della Patria, bullizzato dagli esperti, tacitato dai conduttori di talk show (che, ricordiamo bene, significano pur sempre "spettacolo di chiacchiere"). L'emergenza non può essere usata come una clava da dare in testa a chiunque tenti di definirne i limiti. Se l'emergenza viene continuamente reiterata in via precauzionale allora si fonda su motivi che non hanno più fondamento di un oroscopo. Questo non è un farsi guidare dalla scienza, è farsi guidare alla cieca da valutazioni di carattere ipotetico. Sulla valutazione poi che è meglio tacere piuttosto di vedersi annoverati fra i nemici della società si fondano tutte le peggiori deviazioni dal civile corso degli eventi. Pensiamoci.

martedì 21 settembre 2021

La gente scema

Inutile fare discorsi troppo filosofici, la gente va presa direttamente per il culo, è il metodo migliore, però deve essere una presa per il culo intelligente, che ci deve restare spaesata, con l'idea che è proprio scema per davvero. Intesi che non tutta la gente è scema, c'è anche tanta brava gente a 'sto mondo, è solo che non raggiunge mai l'immunità di pecora. E poi essere scemi è un diritto, un diritto che serve a fare esperienza, il primo uomo sulla terra non lo sapeva mica che a gettarsi di testa sui sassi fa male, c'è dovuto arrivare da solo, per riempire la tabula rasa che aveva nel cervello con le nozioni di pericolo e di commozione cerebrale. Insomma, essere scemi va bene, è perseverare che è diabolico.

Vox clamantis in deserto

Abbiamo riesumato l'illustre categoria degli incolonnati infami, non che ce ne fosse bisogno, c'è la portiamo appresso da sempre, solo che riemerge più evidente in occasione delle epidemie, sono così rare ormai che ogni volta per rispiegare bisogna ricominciare da capo. Il bisogno di accanirsi contro un colpevole è un'occorrenza antica, ad ogni why deve corrispondere un suo because ("be-cause", essere la causa di). Il Manzoni, brav'uomo, faceva parte della grande tradizione illuminista lombarda, quella garantista, quella di nonno Cesare, e aveva la sensibilità per capire certe cose, quella che abbiamo smarrito noi uomini civili augurando la morte ai non vaccinati e la loro eradicazione economica e sociale, propedeutica, dicono, all'eradicazione del virus influenzale. È un rito apotropaico: si colpisce un nemico ben individuato in sostituzione di quello più sfuggente stabilendo una connessione magica fra i due. Dico magica perché il non vaccinato non è di per sé contagioso, ma l'affascinato ingigantisce la minaccia. Sono tutti affascinati oggigiorno, vox clamantis in deserto.

domenica 19 settembre 2021

Gogne

Il settimanale Oggi, RCS MediaGroup di Urbano Cairo, partecipa con zelo alla campagna di rieducazione civica del cittadino mettendo alla gogna le mamme novax: mamma novax muore mettendo alla luce il suo bambino, salvato per miracolo il neonato. Che il biasimo sociale si abbatta su queste poco di buono: convertitevi! Se non vi vaccinate andrete tutte all'inferno! Il settimanale Oggi, quello dei poster lato zinne e lato Padre Pio, fonte di diritto morale. Di queste gogne, probabile aferesi di vergogne, se ne allestiscono oggigiorno un po' ovunque quali pilloline da consumarsi al volo fra una googlata e l'altra. Una gocciolina di veleno oggi, un'altra domani, e l'organismo si abitua a produrlo da sé per proprio conto. Ve l'ho detto, il Covid-19 ha fatto il salto di specie e da patologia polmonare è diventata anche malattia morale, come l'Hiv.

Un giurista

 Atteniamoci al Fatto, nel senso del giornale: 

“È giusto che ci sia un confronto sereno, serio, in Parlamento. Non voglio far pesare la mia opinione personale: da giurista e da cattolico mentre non ho dubbi che esista un diritto alla vita, perno di tutti i diritti della persona, dico che è da dubitare ci sia un diritto alla morte. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, in un’iniziativa organizzata da Affaritaliani.it.” Esiste un diritto all’autodeterminazione per cui scelgo le mie cure ma scegliere di essere avviato alla morte e chiedere l’ausilio di personale qualificato può essere un po’ dubbio”

Non esiste un diritto alla morte. Non si intende qui il diritto di dare la morte all'altro, senza il suo consenso informato, diciamo, si intende il diritto di decidere sulla propria. Da giurista e da cattolico, dice, questo diritto non esiste, e premette: non voglio fare pesare la mia opinione personale, e mentre lo dice, in pratica, lo fa.

Ogni diritto esiste nella misura in cui lo si fa valere, anche i peggiori fra i diritti, anche quelli che non ci piacciono. A meno che il giurista, da cattolico, non intenda che esistano dei diritti naturali, posti come inviolabili dal Creatore. Eppure in natura tutto muore, se non morisse, non potrebbe funzionare. Deve essere chiaro che i diritti sono delle convenzioni stabilite dagli uomini, se al giurista questo non è chiaro, allora ci muoviamo su piani diversi.

Se un medico vuole obiettare, dunque, obietti, ma che il diritto, una volta stabilito, sia comunque praticabile. Può andare bene per il giurista o il diritto non è praticabile, a monte, per ragioni di principio che vanno a precludere la possibilità di reclamare anche solo quel diritto? Perché se è questo che si intende allora abbiamo un grosso problema con questo giurista.

Sicuri che vada tutto bene?

Ma se Draghi introducesse, che so, la legge marziale per i non vaccinati, non otterremmo maggior effetto annuncio? Chiedo. Ormai è chiaro che la questione da sanitaria si è spostata sul piano personale, vogliamo fare scuola, essere un modello per tutte le nazioni, anche per i talebani, si capisce, che si trovano così indietro nella campagna vaccinale. Non è tanto l'obiettivo, nobile, si sa, ma il metodo. Draghi l'ha presa sul personale: se non ti vaccini ti tolgo il lavoro, quello che hai per vivere. Brunetta, pure lui, il vostro odiato Brunetta, partecipa anche lui alla frenesia generale: viviamo un momento magico, anche per lo smart working ci vuole il green pass, potreste infettarvi da casa. Sembra una barzelletta, lo fanno perché potreste approfittarne per non vaccinarvi. Lo fanno per il bene di tutti, si dirà, per creare ambienti sicuri. Non lo so. In nome di questa sicurezza molto sui generis accettiamo cose che non si sono mai viste, il panico ci ha preso la mano. Sicuri sicuri che vada tutto bene? Se non vi viene anche solo un piccolo dubbietto su questo modo di fare non è che perdo la stima, però un po' di diffidenza nei vostri confronti comincio a nutrirla, mi sorge spontanea.

venerdì 17 settembre 2021

Carriere

I filosofi non si aspettino di essere ben voluti, di solito quelli ben voluti sono quelli che per una ragione o per l'altra parlano di cose che non si trovano molto distanti dal chiacchiericcio della gente, meglio ancora se avallate dal Pericle di turno; se un filosofo pensa diversamente, anche qualora non spari cazzate, finirà per essere ridicolizzato, è la regola. Meglio sarebbe stato fare gli odontotecnici. Mio nonno mi avrebbe voluto odontotecnico, gli uomini non smettono mai di perdere i denti, diceva, un lavoro che non passa mai. Lui faceva il calzolaio, gli uomini persero le calzature. Piuttosto di farsele riparare, a un certo punto, se ne compravano di nuove. È una scommessa scegliersi la carriera, a noi in famiglia è sempre andata male. Col senno di poi avrei scelto il miliardario.

C'è una logica che muove i novax

C'è una logica che muove i novax: non possiamo disporre dei dati sui futuri effetti dei vaccini, quindi, non sapendo quantificare il rischio futuro, potenzialmente infinito, preferiamo rischiare il male attuale, quantificabile, finito. Di fronte a questo argomento i battaglioni governativi e della scienza ufficiale oppongono un argomento debole: piuttosto che rischiare di morire di Covid oggi accettiamo il rischio imponderabile di domani, ma è proprio lì che l'argomento scientifico non riesce a penetrare la resistenza del nemico perché proprio nel momento in cui intende respingerlo lo alimenta. Il governo, dal canto suo, non si scompone, procede con la forza, quel che invece mi lascia perplesso è l'incapacità dello scienziato di non rispondere al novax con argomenti più decisivi. Noto una mancanza di intelligenza nella scienza che non è ignoranza, è mancanza di finezza. Si ingegna moltissimo per raggirare le proteine spike ma quando si tratta di persuadere gli uomini è tetragona e ottusa, come una statua di sale. Non ci si meravigli se siamo al punto in cui siamo.

La vita non ha valore

Anche la vita, di per sé, non ha valore, nessun valore morale, almeno, che ne garantisca incontrovertibilmente l'inviolabilità. "Morale" indicava per i latini il costume dell'epoca ("o tempora, o mores!"). Il valore morale nasce e muore con l'uomo. È come il discorso fatto per i diritti umani: la vita ha un valore in quanto gliela si vuole dare, e quando la decisione è affidata alla volontà non può avere carattere universale perché non c'è garanzia che una volontà rimanga fedele a se stessa e in se stessa. La persuasione della fede ci dice che il valore morale è infuso negli uomini da Dio. Venuta meno la fede si è tentato di fondare laicamente il valore morale della vita sulla ragione umana: la vita ha un valore perché è ragionevole pensarlo, ma questa ragionevolezza costituisce un'extrema ratio, un'ultima spiaggia. In natura purtroppo la vita si perpetua in modo prettamente funzionale, se la natura dovesse porsi anche il problema morale del valore della vita tutto il suo intero meccanismo sarebbe già saltato da un pezzo. Per convincere l'altro del carattere inviolabile della vita umana ci vuole ben altro che la ragione, ci vuole un esercito, o una mozione d'affetti.

2024

È andata così: hanno cominciato a dire che erano loro a diffondere il contagio, che lo facevano per dispetto, che erano tutti matti da legare. Oddio, non che non ce ne fossero di originali, ma pure i normali, quelli che passano per tranquilli, sotto sotto sono dei carognoni uguali, solo che hanno l'accortezza di non fartelo sapere; quegli altri no, anzi, si vantavano pure delle loro genialate, si fregavano praticamente da soli. Era per troppo amore che si fregavano, davano tutto per la causa, senza fare calcoli. Presto anche quelli che se ne stavano per i fatti loro finirono per entrarci di mezzo. Cominciarono i giornali, ci si misero anche le alte cariche istituzionali, presto non ci fu più un incolpevole fra i non allineati. Si usarono tutti i mezzi per non obbligarli e allo stesso tempo per costringerli, multe, sospensioni, pagamento degli oneri sanitari, finirono addirittura per arrestarli. Nessuno si scomodò per difenderli, anzi, la gente sfogava su di loro tutta la rabbia per essere costretta a vivere ancora sotto sorveglianza, anche quando non ce ne fu più in giro uno, ancora se la prendevano con loro perché i sani non erano ancora usciti dallo stato di emergenza. Quando gli facevi notare che non ce n'erano più, che li avevano tutti assimilati, ti prendevano per matto, il sospetto si era così ben insinuato nei loro organi che li vedevano da tutte le parti, come se la sagoma del nemico gli fosse rimasta impressa nella retina. Finì che si abituarono ad essere sorvegliati e nessuno si ricordò più il motivo né il perché.

giovedì 16 settembre 2021

Democratici

Ma davvero non abbiamo alcun problema a farci restringere un pezzetto alla volta le facoltà di movimento salvo presentazione di un certificato di circolazione? I miei interlocutori di un tempo si sono fissati tutti coi novax e non vedono altro, adesso ci serve un certificato per andare dappertutto ma fa nulla, l'importante è che costringano anche i novax a farselo. Non sono della tua opinione ma farò di tutto perché il governo ti riduca la libertà di movimento. E si dicono democratici, si dicono. (e non venite a dirmi che sono i novax che ostacolano la soluzione dell'epidemia perché è una barzelletta, tipo quella sui runner).

mercoledì 15 settembre 2021

I diritti umani non esistono in natura

Si ragionava, l'altro giorno, sulle dittature che fanno del vittimismo e denunciano che sono le democrazie che vorrebbero imporre loro i diritti umani, che detta così sembra una battuta, ma è una cosa seria invece, perché i diritti umani, per bellissimi che siano, non sono un fatto naturale, sono un prodotto della società, e se una società non li intende recepire, i diritti non hanno la capacità di imporsi per loro iniziativa, per imporli ci vuole un gran lavoro di persuasione. Ci si è dati molto da fare in occidente per persuadersi che i diritti umani sono collegati a quella razionalità universale che sarebbe il segno evidente di una comune base civile sulla quale tutti conveniamo. Ma no, questa comune base razionale, pure lei, è un prodotto culturale, è valida finché la si condivide, non c'è prova che esista per davvero. Se vogliamo salvare una persona dai soprusi della dittatura, appellarsi ai diritti umani non è che un espediente meno cruento e culturalmente più sofisticato rispetto all'antico modo di redimere la questione, ma rimane pur sempre un espediente. Perché i diritti umani non esistono in natura, in natura esistono il dolore, la pena, la sofferenza inflitta agli uomini dagli altri uomini, e i diritti umani sono lo strumento culturale che ci siamo dati per tentare di respingerli quando tentano di abbattersi su di noi.

domenica 12 settembre 2021

Overthinking

Davvero il green pass s'è gonfiato di proprietà fantasmagoriche che vanno ben al di là del suo reale significato, si tratta semplicemente di un certificazione di avvenuta vaccinazione che non certifica uno stato di immunità, non è una garanzia di sterilizzazione, non un certificato di appartenenza a un fantomatico club di sani opposto a una masnada di untori zombi e attentatori della salute pubblica. Stiamo smarrendo il senno. Di questo passo il Covid rischia di diventare uno stigma, una malattia etico-morale proiezione della stupidità del genere umano, quando non addirittura una malattia politica ("muore di Covid a diciott'anni, ma era leghista"). State andando in overthinking, non pensate più bene, la baruffa politica vi ha fatto perdere il lume della ragione. Ripetiamo insieme: muovere rilievi al green pass non comporta il marchio dell'infamia, muovere rilievi al green pass non comporta il marchio dell'infamia. È un impazzimento generale, ritornate in voi.

venerdì 10 settembre 2021

Tranquillo

Però come gestiscono bene le emergenze ai piani alti, e come reggono bene la pressione, io per esempio prima di rilasciare una legge che va a limitare le libertà delle persone mi farei venire una colica, loro invece niente, sono dei veri professionisti. Per decretare di confinare in casa una persona, di indurla a fare qualcosa che non vuole con una semplice firmetta in calce a un dpcm, ci vuole del pelo sullo stomaco, bisogna davvero avere molto a cuore il bene comune per compiere un atto del genere. Tanto di cappello a chi ci governa. Io dormo sonni tranquilli perché so che all'occorrenza, in caso di falso positivo, non esiterebbero a fermarmi con ogni mezzo pur di non mettere in pericolo la comunità e di questo li ringrazio, e per questo sono più tranquillo. 

giovedì 9 settembre 2021

Ne usciremo più sani

Come dice il professor Ricolfi, siamo in guerra contro il Covid, e in guerra bisogna combattere contro il nemico comune, chi non lo fa è un traditore, chi solleva dubbi un disfattista. Se non abbiamo ancora vinto è perché non abbiamo abbastanza soldati, ad ogni disfatta ne serve un battaglione in più. Non sono ammesse critiche, si continua ad eseguire gli ordini, se non funziona è solo perché ci vuole più disciplina. Partiti all'assalto siamo finiti a marcire in trincea, colpa degli imboscati e dei disertori. Andranno a stanarli casa per casa i renitenti alla leva, gli toglieranno la paga, provvederanno al rancio a proprie spese. Dicono che ne usciremo più sani.

martedì 7 settembre 2021

Sulla riduzione dei nemici a caricature

L'abbiamo fatta anche su questo blog la profilazione del nemico, in passato coi berlusconiani, con gli omofobi, coi difensori dei valori non negoziabili, poi con i grillini e dopo coi renziani, prima ancora coi neocon e più indietro coi craxiani, si parte da un'idea di detestabilità e ci si costruisce attorno un tipo d'uomo, lo si è sempre fatto, oggi è venuto il turno dei novax. Non è che queste persone non esistano e non possano dire fesserie, il fatto è che a un certo punto i loro caratteri si staccano dagli individui e assumono vita propria, per così dire trascendentale, allontanandosi dagli originali nella misura in cui si trasformano in caricature. Questi simulacri dicono più di noi che dei nostri nemici: solo con l'aiuto della scienza sconfiggeremo il pericolo, quindi il novax deve essere irrazionale, irragionevole, irresponsabile, pericoloso, matto da legare. Tendiamo a proiettare nell'altro i caratteri che più ci inquietano, per espellerli da noi e trasferirli nel capro che ci confermi la nostra innocenza: se qualcosa dovesse andar male sappiamo di chi è la colpa, non sarà di certo per causa nostra. Ora, quando questa fallacia informa l'azione di governi interi, in Italia come altrove, non dico che ne scaturirà una sicura sventura, però potrebbe portare a qualche errore di valutazione indotto da una pervicace volontà di sicurezza. Chi vuole intendere intenda.

lunedì 6 settembre 2021

Contare niente

Che noi non si conti niente, in democrazia, è naturale, il guaio è quando lassù se ne accorgono e allora cominciano a inseguirti con la loro idea di società fin dentro il bagno. La miglior cosa sarebbe non dare nell'occhio, una vocazione alla resilienza, insomma, ma purtroppo accade che, dai e dai, nel suo oscuro scrutare, il cono di luce dell'autorità verrà comunque a scovarti, e allora sei fritto. C'è poi il caso che a forza di non contare niente e nell'ansia di sentirsi almeno una volta nella vita dalla parte della storia ci si convinca di pensarla esattamente come questa o quella carica istituzionale, comprese le più alte che sono le più autorevoli, in sintonia con il corpo elettorale, principalmente quello proprio. Un caldo fiotto di paternalismo vi scorrerà allora nelle vene come l'acqua calda dentro la boule e la democrazia vi sembrerà vera per davvero. La democrazia è invece una bella idea che ahimè non può mantenersi all'altezza delle sue nobili intenzioni e ci appare decente fintanto che fa al caso nostro (e non mi venite a dire che voi avete a cura il bene pubblico che a malapena sapete badare a quello vostro).

venerdì 3 settembre 2021

La cura occidentale

Il tipo d'uomo occidentale ha perso da tempo l'abitudine di sentirsi minacciato giorno e notte nella sua integrità fisica, quando in tempo di guerra vibravano i "lunghi fili d’acciaio intricati che tracciano i proiettili che cercano di ucciderti, nell’aria calda dell'estate", e al primo grattacapo che viene a mettere in pericolo la pianificazione del suo inviolabile destino invoca le leggi speciali. Smartphone alla mano, invocherebbe il green pass anche davanti al plotone d'esecuzione se gli fosse necessario. Guarda all'Afghanistan come un problema di scuola, si può permettere di farne accademia: chissà adesso coi talebani come si farà col covid, come se sotto la cura occidentale fosse stato fatto qualcosa di diverso (0.6% della popolazione vaccinata, 2% con una dose, praticamente il personale di servizio). Siamo diventati dei relatori di grandi leggi sui diritti universali ma che si lamentano in privato di doversi lavare da soli le mutande. Il nostro problema è l'essere costretti a sedersi dentro perché fuori si siedono i novax. Questa biomassa genera una coglioneria infinita che convertita in energia potrebbe illuminare mille milioni di campi da calcio. Se un giorno trionferemo sul male la nostra pace sarà bellissima.

L'invenzione del nemico

I famosi novax di cui ogni giorno si narrano le imprese, paradigma della stupidità, nemici del popolo, destinatari dei due minuti d'odio, comprensivi di apologhi morali del tipo "è morto in terapia intensiva chiamando la mamma e implorando i medici di salvarlo, i medici impassibili: non ha voluto fare il vaccino, doveva pensarci prima, mi dispiace". Sono dei vigliacchi, l'ha detto chiaro Mario Draghi che è competente in tutti i campi dello scibile, detentore, lui sì, del barile unico e centrale dell'intelligenza, i novax sono terroristi che sono capaci di bloccare i treni, che inseguono i primari sotto casa, che possono fare una strage, il loro ideologo è Montesano. I sivax non sono meno imbecilli, solo più pedanti.

martedì 31 agosto 2021

La Neolingua

C'è anche la Neolingua in 1984, "l'unica lingua al mondo in cui il lessico si restringe ogni anno". Zelanti linguisti si dedicano alla distruzione programmata di nomi, aggettivi e i loro contrari per ridurre il vocabolario all'essenziale.

"Prendi “good”, ad esempio, che bisogno c’è di “bad”? “Nongood” farà lo stesso al caso nostro – meglio, perché è un opposto preciso, e l’altro no. O ancora, se vuoi una versione più forte di “good”, che senso ha avere una serie di parole come “excellent” e “splendid” e tutto il resto? “Plusgood” copre il significato; o “dualplusgood” se vuoi qualcosa di ancora più forte."

Lo scopo è politico: meno vocaboli e più parole univoche ridurranno il numero dei crimini mentali e le occasioni per pensare diversamente.

Somiglia un po' alla neolingua di internet con i suoi lol, i suoi rotfl, lmao, imho, ecc., solo che questi "vocaboli" (chiamiamoli così, sarebbero acronimi) non hanno intento politico e si producono spontaneamente da soli per partenogenesi. E poi noi del XXI secolo non abbiamo bisogno che ci impongano di ridurci il vocabolario, si riduce già da sé per il fatto che tutto deve essere di facile e immediata comprensione. Scrivi semplice, mi dicevano, come esortazione, non come asserzione (dove già pensare la differenza fra esortazione e asserzione può mettere a dura prova la mente più pigra).

Di nuovo, Orwell ci aveva sottovalutato.

lunedì 30 agosto 2021

Orwelliana

Leggevo i primi capitoli di 1984, del grande marchingegno chiamato Dipartimento Archivi dove le notizie sui giornali, i libri, le poesie, tutto il passato veniva puntigliosamente aggiornato alle mutate necessità propagandistiche del momento, cancellando di fatto dalla memoria individuale e collettiva le notizie scadute o divenute sgradite. Pensavo che oggi non c'è nemmeno bisogno di fare tutta questa fatica, che quella distopia orwelliana suona un po' ingenua alle orecchie dei contemporanei immersi nella realtà di internet, anche qui, nelle cosiddette "democrazie occidentali", dove tutto è vero e falso alternativamente e contemporaneamente e già di per sé contraffatto, verità debole che risente di una descrizione occasionale della realtà e in cui ciascuno è nella pratica il Grande Fratello di se stesso. In un contesto del genere, che qualcuno chiamerebbe liquido, tutto è già mistificato all'origine. Come per esempio l'enfasi con la quale oggi, dopo vent'anni di oblio, improvvisamente i media tornano a palpitare per gli attentati terroristici in Afghanistan e a fare la conta giornaliera degli attentatori colpiti dai droni, come se nei vent'anni precedenti in Afghanistan fosse regnata la pax augustea. Bello Orwell, ma stiamo già facendo di meglio senza nemmeno bisogno dell'IngSoc (il partito unico o del "Socialismo Inglese"): le democrazie sono già di per sé macchine mistificanti che a pieno regime superano in efficienza gli incubi delle più fantasiose distopie.

venerdì 27 agosto 2021

Il fascino delle regole

In realtà la gente corrisponde al bisogno di limitare la libertà anche con un certo entusiasmo, perché è tutt'altro che naturale voler essere liberi, anzi è il contrario. Le comprovate esigenze di sanità pubblica sono solo le ultime in ordine di tempo di una lunga serie di occasioni che vengono offerte a questo intimo desiderio di normazione che l'uomo si porta appresso da sempre come il suo naso. Si troveranno sempre degli uomini ben disposti verso le regole, sentirsene parte li gratifica. Che la regola poi porti a un reale beneficio è un fatto puramente occasionale, quel che conta è il fascino che suscita. Appassionano le regole, gli uomini ci vedono sempre di più di quel che contengono, un tempo ci vedevano magari la volontà di Dio, poi quella del popolo, oggi magari la verità scientifica. Non finirà mai questa storia.

mercoledì 25 agosto 2021

Domanda agli illuminati del secolo XXI

Quel che succede è che di fronte a un grande panico collettivo, a maggior ragione se amplificato scientificamente e in modo martellante giorno e notte, notte e giorno, da stampa e istituzioni e guide morali e spirituali tutte, vengono a spuntare come funghi attentatori della salute pubblica e nemici della patria su cui scaricare tutto il peso formidabile dell'ansia accumulata dalla società. E badate che qui non si intende negare la gravità della pandemia, si vuole notare che l'evocazione del capro espiatorio è qualcosa che puntualmente si verifica date certe premesse e che il povero capro è espiatorio proprio perché espia colpe che non sono sue: e allora perché, benedetti illuminati del secolo XXI, ricadete ancora in questi errori elementari?

martedì 24 agosto 2021

Operazione San Pietro

Forse a Joe Biden converrebbe per cancellare la figuraccia rimediata in Afghanistan invadere Città del Vaticano, anche lì non c'è democrazia ma il territorio è più raccolto e presenta meno asperità, certo in Vaticano le fazioni in lotta sono più numerose che nella sola provincia di Kandahar ma l'operazione si potrebbe risolvere nel giro di un quarto d'ora al massimo previa accerchiamento del colonnato del Bernini e fraternizzazione con la locale guarnigione elvetica, per poi instaurare al posto della monarchia assoluta uno Stato libero associato sul modello di Puerto Rico con un Papa eletto dal Congresso. Ma secondo me non gliela fanno lo stesso.

venerdì 20 agosto 2021

Un allarme al giorno

Ha dell'incredibile che a tutt'oggi, ore 15:40 mentre scrivo, non sia ancora esplosa una nuova emergenza, di quelle belle che fanno impazzire il web, che ci escono milioni di click. Vivere nel mondo dei media è come farsi frullare continuamente il cervello da nuovi allarmi, solo il sonno interviene a interrompere la terribile consecuzione dei problemi del mondo, al netto dei sonniferi. Problemi che tra l'altro sono appositamente tarati sulle nostre esigenze: del morto di fame in Nuova Guinea non ci viene reso conto, interessa nulla, meglio l'emergenza del cinghiale che grufola sotto casa perché lo si può collegare al problema rifiuti. La bolla è questa: la potente lobby delle benzodiazepine è in combutta permanente con i giornali. Chi si volesse informare serenamente giusto per arricchire la sua esperienza del mondo, deve prima scremare le notizie dal loro surplus di emotività, altrimenti finisce dall'analista (che guarda caso è in combutta con quelli delle benzodiazepine: sarà un caso?). Sono scoccate le 15:59 e tutto va bene, mi sta venendo un po' d'ansia, confidiamo stasera in un aumento dei contagi.

giovedì 19 agosto 2021

Rave

Dopo la Delta, i novax, i talebani, adesso è il turno dei rave party: ma lo sapete che i giovani si drogano per settimane in queste feste clandestine che diventano tutti degli zombi? Cioè, la droga è brutta, dov'è Galli della Loggia quando serve, perché non ci dice qualcosa a questi delinquenti? Hanno ammazzato anche le pecore al contadino, secondo me fanno dei riti satanici. Secondo me sono talmente bruciati che non sanno nemmeno più cos'è un rito satanico. Mangiano le pecore crude, senza nemmeno lardellarle con l'aglietto, non hanno rispetto per niente. Ma perché i giovani si drogano che hanno tutto il futuro davanti a loro? Forse è proprio per quello. Bisogna capirli i giovani, la loro smania di vivere, di bruciare in un attimo come stelle cadenti, sarai stato anche tu uno dei mods, quando papà ti voleva far studiare e tu pensavi alla Lambretta. Ecco, i ravers pensano alla droga. È una moda che viene dall'Inghilterra, vengono tutte le schifezze dall'Inghilterra, hanno attaccato i Beatles a drogarsi e infatti sono rimasti solo in due di quattro che erano. C'è niente da fare, la droga è brutta. Per fortuna che a forza di parlarne è arrivata la polizia a sgomberare, gli ha tagliato i viveri a quei lazzaroni, li ha identificati tutti, gli ha notificato che non avevano il green pass. Potevano rimanere offesi.

mercoledì 18 agosto 2021

L'esportazione della democrazia

Toh, chi si rivede, l'esportazione della democrazia. Certi slogan non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano: indipendentemente dalla struttura sociale e dalla storia di un paese, la democrazia deve attecchire ovunque perché è un valore positivo universale, conviene a tutti, rappresenta il Bene. Erano stati i neocon a farsene i paladini, cioè una pattuglia di delusi del partito democratico che avevano inteso che i buoni valori liberali andavano imposti ad ogni costo, con le buone o con le cattive, a costo di ammazzare tutti gli antidemocratici. L'Afghanistan doveva fare da buon esempio, democraticizzarne uno per educarne cento: un trilione di dollari in spese militari non sono bastati a istruire un popolo sovrano. Sì, però il principio era giusto, si dirà. Per carità, sarebbe stato sicuramente meglio se gli afgani avessero potuto scegliere di avere il problema del green pass invece che farsi sparare alla testa per strada, ma chiedere la luna non è sempre il metodo migliore per ottenerla. Ma con l'Europa la cosa era riuscita, il D-Day, lo sbarco in Normandia, il piano Marshall! Come no, e vogliamo dimenticare i chewing-gum, le calze di nylon, la cioccolata? Che fesserie, l'Afghanistan non era la Francia di de Gaulle: vaste programme. È questo scarto fra la nobilissima intenzione e la pochezza della proposta per concretizzarla che crea l'hybris.

lunedì 16 agosto 2021

Il pippone di geopolitica

Gli americani se n'erano già accorti, che a mantenere quel popò di guarnigione in Afghanistan gli andava via più in antidifterici che in benefici, i locali erano refrattari e indisciplinati, inutile insistere con l'addestramento, era solo per salvare le apparenze. E poi c'è sempre un oleodotto che passa da qualche altra parte, un motore che inizia a funzionare a patate invece che a idrocarburi, in vent'anni cambia tutto. Sicché si era deciso di optare per la formula "il nostro lavoro qui è finito, le forze afgane ormai c'è la possono fare da sole", questo già sotto Trump, Biden s'è trovato solo il cerino in mano e se l'è giocata nel peggiore dei modi ("pericolo di un ritorno dei talebani? Zero su zero, abbiamo addestrato un esercito coi fiocchi", tradotto: that's all folks, scappiamo a gambe levate). L'esportazione della democrazia è roba vecchia, tutte quelle fanfaluche sui valori occidentali, roba d'antan come le maniche a Raglan, tutt'al più la si poteva far passare per una questione di sicurezza nazionale. E la popolazione civile? Tranquilli, i talebani hanno assicurato che "garantiranno una transizione incruenta" (giustiziano la gente per strada, stuprano donne e bambine, ma in via ufficiosa), e comunque il portavoce dei talebani mantiene un proprio account su Twitter, se non glielo tolgono vuol dire che godono del riconoscimento internazionale. E i diritti universali dell'uomo? Ah, quelli sono un prodotto occidentale IGP, ornamento di cui non tutti aspirano a fregiarsi: se la democrazia non si può esportare non si può nemmeno pretendere che emerga di propria iniziativa per partenogenesi, se non attacca non attacca, ci va tutto un certo percorso storico e culturale per suscitarne l'urgenza. Morale della favola: Goodbye Afghanistan, buon proseguimento, alla prossima.

L'Afghanistan

Improvvisamente i media si sono accorti che ci sono i talebani in Afghanistan, era vent'anni che non se ne parlava, giusto a ferragosto hanno deciso di concederci una pausa dal covid e di sbloccarci questo ricordo nell'occasione del ventennale dell'11 settembre (sembrava ieri), così magari ci escono dei long reading, dei gran pipponi di geopolitica con le cartine colorate: qui ci stanno i talebani, qui i pashtun, e qui vai capirlo ma per intanto la coloriamo di giallo con le striscioline verdi. Anche il dottor Watson aveva fatto la guerra afgana, l'Afghanistan deve averci un qualche ascendente sugli stati maggiori occidentali, un certo fascino per l'avventura che noi civili non comprendiamo, forse per via dei panorami, per i campi di papaveri o per la foggia dei vestiti. A proposito: qualcuno sa che fine ha fatto quello col cappellino da imbianchino, quello che sembrava il principe cerca moglie? La gente scappa mettendo in salvo figlie e suppellettili, gli occidentali in elicottero, i locali con le carriole.

Buongiorno

I Canadair fanno la spola da stamattina fra la montagna e il mare, starà bruciando qualcosa, arriva l'odore. C'è sempre quell'odore appena si alza un po' di vento, mattina e sera, odore di sterpaglia, un odorino pepato che pizzica il naso. Abbiamo visto anche le fiamme, e il fumo un paio di volte, vicino. C'è da premettere che non è solo colpa del riscaldamento globale, c'è sempre una mano che fa da innesco, che agevola, per così dire, l'autocombustione. Il suono dei motori radiali Pratt & Whitney è inconfondibile, adesso c'è anche un elicottero, sembra zona di guerra, sembra di stare a Kabul. Fa un po' meno caldo rispetto ai giorni scorsi, quei 4 o 5 gradi che si mantengono comunque sopra i 30. È l'estate, da che mondo è mondo d'estate fa caldo, c'è una ragione se gli uomini hanno inventato le canottiere. Adesso gli aerei non si sentono più, avranno spento l'incendio o sono andati a fare benzina, consumano quei motori, saranno 8.000 di cilindrata. Raffreddamento: ad acqua. Battuta. Eccoli che riattaccano. Spero che in cabina abbiano l'aria condizionata, magari anche una merendina che da qui a sera è lunga, mica possono staccare, parcheggiare l'aereo in cortile e salire per pranzo, io spero ardentemente che abbiano anche un bagno per fare la pipì. L'arrivo dei pompieri quando c'è fuoco è la cosa più bella dopo la proclamazione di un vescovo, c'è un'urgenza diversa, una partecipazione più sentita. Se i Canadair non fossero gialli non farebbero la stessa scena.