sabato 31 ottobre 2020

Bagatelle

La scuola è un falso mito di progresso, questa urgenza di mandarceli a studiare è per via che non sanno a chi lasciarli i loro premi Nobel. Via, tolti quei tre o quattro che sono stati così sfavoriti dalla vita da sentirsi in dovere di studiare, a tutti gli altri importa meno di un sega della scuola, son degli animaletti senza scopo a quell'età, hanno una sola entelechia, quella di far i gradassi coi loro simili, il che comporta una bella quantità di scherzi crudeli verso quei pochi che invece si salverebbero. Leggere e scrivere è fin troppo per certa gente, saltassero anche due anni non cambierebbe niente, e quelli che invece davvero ci tengono avrebbero tutto da guadagnarci dall'esserseli levati finalmente dalle palle, fine dell'intemerata.

mercoledì 28 ottobre 2020

Il discorso del padre

Un giorno mio padre mi prese in disparte e mi disse: sappi figliolo che arriverà il giorno in cui tutto ciò in cui hai creduto, tutto ciò per cui hai lottato, che hai ottenuto nella vita col tuo lavoro e il sudore della fronte ti verrà tolto all'improvviso e sotto i tuoi piedi si spalancherà il baratro della rovina laddove prima albeggiava radiosa la terra della opportunità, e allora sarà proprio in quel preciso istante che tu dovrai scegliere se comportarti da vero uomo o da cagasotto piscialetto privo di spina dorsale, e allora io oggi l'ho guardato fisso negli occhi, gli ho posato la fidata mano sulla spalla e con voce calma e sicura gli ho risposto: sì babbo, ho scelto di essere quel cagasotto piscialetto privo di spina dorsale, e siamo scoppiati a piangere.

Miniera

Ci avete fatto caso che adesso i bambini hanno tutti il pediatra? Sì, i bambini, quelle cose lì che si chiamano tutte Greta e Mattia. Ho avuto culo io a venire su col medico della mutua, il mio era bravissimo, quando veniva a casa a disinfettarmi i ginocchi mi dava da mordere un pezzo di stoffa imbevuto nel whisky. Adesso guai, adesso hanno lo specialista anche della cacchina, povere stelle, si mettono lì col catalogo del Pantone® a vedere se l'hanno fatta giallina color senape o camoscio foca e dalla copromanzia deducono gli stati alterati del pancino e i disturbi del ciclo del sonno, ma siamo proprio all'assurdo, guarda. La miniera ci vorrebbe.

lunedì 26 ottobre 2020

Pietà

Mi chiedo che senso abbia proibire a spizzichi e bocconi, come se per non sfruculiare troppo i negazionisti prescrivessero le mascherine al 50% invece che al 100%, come la DAD, acronimo fichissimo col quale si riempiono la bocca tutte le mammine del web. L'economia o l'ammazzi o non l'ammazzi, il mondo degli esercenti si attiene alle regole della fisica classica, non s'accomoda alle sottigliezze di Schrödinger, tanto l'economia è già moribonda, finitela, per pietà, datele il colpo di grazia, e non se ne parli più.

Anche i Radiohead al settimo album han cominciato a far cagare

Ma chi ci capisce più niente nei decreti Conte? Un'involuzione signora mia, sono saltati tutti i sillogismi. E togli gli esercizi e metti gli esercizi. Le consumazioni in piedi? No. Da seduti? Sì ma solo fino alle diciotto. In ginocchio? Dipende: quanti siete? Sette. Allora mi dispiace ma uno andrà eliminato, ecco la Luger. Grazie. Prego, si figuri.

domenica 25 ottobre 2020

Pronostici americani

Premessa: il giornalismo vive di narrazioni, le redazioni si riuniscono e decidono che taglio dare al filotto degli articoli. Se vince ancora Trump spataffiata di articoli sull'apocalisse zombi prossima ventura, un paese fuori controllo che ha perso la sua egemonia a livello globale, diviso da un profondo odio razziale e in cui la gente muore per strada per via della scellerata politica di sottovalutazione del Covid; se vince Joe Biden, be', ha ereditato una difficile situazione dall'amministrazione precedente, sta facendo tutto il possibile per riappacificare una nazione divisa da un profondo odio razziale e dei veri salti mortali per ridurre la propagazione del Covid che a ben guardare, dopotutto, non è nemmeno colpa sua, è un brav'uomo, povera stella. E poi c'è Kamala Harris. Kamala Harris è una fuoriclasse, gente, ha fatto un sacco di cose per le donne e per le minoranze, Kamala Harris è la Presidenta in pectore degli Stati Uniti d'America. A posto così.

sabato 24 ottobre 2020

Cartesio

Nel 1634 Cartesio si trovava ad Amsterdam ospite di un librario inglese, Thomas Sergeant. Approfittando della sua ospitalità mise incinta la sua domestica, Helena Jans van der Strom. Cartesio confidò a un amico la data precisa del concepimento: il 15 ottobre. Dalla relazione con la domestica nacque Francine, la sua unica figlia, che morì quattro anni dopo per un attacco di scarlattina. L’aveva riconosciuta ufficialmente seppure sotto falso nome, in pubblico la chiamava “la mia nipotina”. Cartesio rimase in buoni rapporti con la madre, quando fu in procinto di sposarsi le garantì una dote e versò alla famiglia dello sposo un compenso a mo’ di risarcimento per l’infortunio che aveva deprivato la sposa della sua illibatezza. Era un vizio dei filosofi quello di mettere incinta le domestiche, nelle lunghe ore dedicate allo studio, quale indennizzo per le meningi, nasceva talvolta in loro il bisogno di un tè caldo, di un grembo ospitale sopra cui sostare, era un privilegio compreso nei benefit del rango.” 

CARTESIO su Narrate, Uomini

venerdì 23 ottobre 2020

Narrate, Uomini

Nuova veste grafica per Narrate, Uomini, Nuova Formula, più cremosa! Rinnovato nel look e nei contenuti, ampliati, depurati delle sciocchezze, integrati delle parti mancanti, insomma, un lavorone. Siti così nei paraggi è raro trovarne, soprattutto frutto di una persona sola, soprattutto gratis, bisognerebbe che comincio a farvi pagare qualcosa.

https://narrateuomini.wordpress.com/


E da oggi il menù con le immagini!! Che tanto lo so che tirano più le figure di un carro di buoi, vi siete abituati male con Instragram e adesso anche la filosofia deve corrervi dietro invece di correre voi dietro alla filosofia. Baci.

giovedì 22 ottobre 2020

Le parole del Papa

Non bisogna dare troppo peso a quel che dice il Papa, domani se ne esce che è meglio l'amuchina dell'acqua santa e tutti a stupirsi di com'è moderno, di com'è vicino ai problemi della gente, giusto Alessandro Gasmannn su twitter ci poteva cascare, e forse Lapo Elkannn, ma un Ugo Tognazzi non ci sarebbe mai cascato, e qui vedi la différence. Sono tempi così, impalpabili, privi di esprit de finesse. Ma non lo vedete che è disperato, che non sa più a che santo votarsi? La gente non crede più, la gente non ci crede più, ormai è il Papa che deve dire quel che vuole la gente e non la gente a dire quel che vuole il Papa, e poi è un'intervista vecchia, non stava bene, è un fotomontaggio, hanno manipolato le sue parole, era appena tornato dall'oratorio, aveva judo, insomma, non è vero niente. Che fatica.

Protocollo anti-Covid

Giacciono in quarantena le cose del supermercato, se ne staranno lì almeno fino alle sette, di domani mattina. Le cose deperibili le ho già messe in frigo previa cottura, anche le mozzarelle, solo bisogna avere l'accortezza di tirarle fuori dall'acqua prima che si sciolga la confezione. Metto a bollire anche i flaconi dei detersivi e la carta igienica che dopo va lasciata ad asciugare e i fogli staccati uno ad uno con una pinzetta, come i papiri del Mar Morto. Voi dite che può entrare anche dalle tubature? In effetti ne hanno parlato, che hanno trovato tracce di Covid anche nelle acque reflue, io spero che ci dobbiamo fidare degli impianti di depurazione. Mi sono studiato su Wikipedia tutte le fasi della depurazione delle acque: grigliatura, dissabbiatura, disoleatura, equalizzazione e lavaggio con sale e aceto. Dopo puoi bere anche la cacca. Dal canto mio lavo anche l'acqua con cui mi lavo le mani, la strofino bene col sapone, solo che poi ne faccio scorrere giusto quel po' dal rubinetto per risciacquarla, che altrimenti mi restano tutte le mani insaponate.

venerdì 16 ottobre 2020

Recenti studi

Secondo un recente studio della Società americana di Ematologia le persone con gruppo sanguigno 0 avrebbero meno possibilità di ammalarsi di Covid, e il segno del Cancro. Secondo gli autori della ricerca, questo sarebbe dovuto alla presenza nel sangue dei segni d'acqua di Isoagglutinina, un anticorpo che reagirebbe con un isoantigene presente sulla superficie dei globuli rossi che impedirebbe al virus di restarvi isoancorato. I ricercatori tuttavia suggeriscono prudenza per non ingenerare razzismo nei confronti dei segni di terra, di aria e di fuoco. E comunque non si illudano i cancerini, essi possono comunque ammalarsi di coronavirus a causa di altri fattori quali l'età, il fumo e l'assunzione di affettati dopo le 18 e 30. Comportamenti antisociali, quali chiudersi in bagno a piangere o alzarsi da tavola prima che tutti abbiano finito di mangiare, possono altresì ridurre di molto il rischio di contrarre la malattia.

mercoledì 14 ottobre 2020

Tradimento di una generazione

Possibile che nel 2020, che dovremmo già avere le macchine volanti e gli scanner a scansione quantistica, il Covid si possa rilevare soltanto infilando uno stecco nel naso e che ci vogliono tre giorni per il risultato, ma che siamo ancora nel medioevo? Sono molto deluso dal futuro. Chi pagherà per il tradimento di una generazione che aveva visto l'invenzione degli walkman e delle Nike autoallaccianti di Marty McFly? Invece di mandare nello spazio tutti quei missili bisognava concentrarsi su questa terra, che ancora stiamo a lottare contro i microbi come ai tempi di Koch e di Pasteur, ma vergognatevi se avete ancora una coscienza.

martedì 13 ottobre 2020

Fastidio

È il paternalismo di Stato la cosa che dà più fastidio, non è tanto il virus, è quel certo narcisismo del potere che vuole essere ammirato per il suo bel ammaestramento, è una cosa che tocca alcuni nel profondo, come una puntura di spillo. Si aggiungano poi quelli che rilanciano l'editto per sentirsi membri dell'ordine dei giusti, quelli che ingiungono sui social "mettete le mascherine, idioti!", che sono poi i delatori di assembramenti, i segnalatori di nasi, sì, insomma, i pedanti, i primi della classe di cui abbonda una certa parte politica che ben sappiamo, vien voglia di contraddirli solo per dispetto. Ogni sciagura se ne porta appresso un'altra, e cioè l'esercito dei suoi fattorini. C'è poi quello in buona fede che è un tipo a posto e quello che scrive queste righe che la mascherina se la mette volentieri senza particolari impedimenti di ordine politico e morale, tanto più che gli evita anche l'impiccio di farsi la barba. Ci siamo capiti.

Non ci sono banane

La scienza ha dei vuoti dove s'infila la politica, sulle mascherine è facile essendo l'argomento poroso per antonomasia, ma sulla legge di gravità nemmeno il più duro di comprendonio ci può mettere becco, l'argomento è a prova di idiota: se sputi in aria ti ritorna indietro, la forza è proporzionale al prodotto delle masse e inversamente proporzionale al quadrato delle distanze.

  

A noi profani la formula potrà anche non dire niente, ma è indubbio che funziona e per di più è scritta in caratteri eleganti. Non abbiamo bisogno di un dpcm per imporla. Con il virus è un altro paio di maniche: non ti entra dal naso ma dalle fossette, te lo ritrovi nei capelli, ce l'hai negli occhi, ti gratti un orecchio e hai dato inizio a una pandemia. E poi anche i virus sono soggetti alla legge di gravità, ci stanno attaccati, e il loro modo di volerci bene. Certo non tutti possono vantare un fisico alla Trump, qualcuno ci rimane secco. Ma se domani ti svegli e hai deciso che l'uomo è cattivo e fa del male al pianeta allora spingerai affinché la scienza dia dimostrazione dei cambiamenti climatici. Se il contagio sale e non sai più che pesci pigliare allora la scienza produca studi che mettano in buona luce le mascherine, ci sta. Ma con la forza di gravità non si scherza, non ci sono banane.

sabato 10 ottobre 2020

Containers

Lo sanno tutti che è colpa delle scuole, dei ragazzini moccolosi bellamente ignari dei più elementari rudimenti di virologia, formidabili spara droplets a tradimento, gli hanno appena insegnato a starnutire nei gomiti che subito li trascinano sui banchi come formaggini spalmabili, ma a chi vogliono darla a bere? Le lezioni andrebbero tenute dentro container da abbandonare ad almeno due chilometri dalla costa per essere recuperati a ogni fine quadrimestre col favore delle tenebre. E le lezioni di educazione fisica, non farmici pensare: «Il sudore non è veicolo di infezione, ma resta il problema delle goccioline emesse da naso e bocca durante lo sforzo», ma allora ditelo che ci volete tutti morti.

giovedì 8 ottobre 2020

Bandiera bianca

Diciamo la verità, è una guerra persa quella contro il Covid, ormai le mascherine non sono niente di più che un rito apotropaico, una consustanziazione del piuttosto che niente meglio piuttosto, solo le tute in latex ci possono salvare, e anche quelle a chiusura ermetica, con solo il boccaglio da subbaqui per respirare. Bisogna che ne prendiamo atto, ce lo prenderemo tutti, tutte queste precauzioni sono solo per frazionare meglio i ricoveri, un mega triage tarato sul modello della lotteria nazionale, che mica tutti possono vincerla, sennò va in bancarotta lo Stato. E quelli che fanno le manifestazioni contro le mascherine le fanno solo per beccarselo più in fretta, così via il dente, via il dolore. È tutto finito, inutile resistere, è come stringere le chiappe sulle montagne russe, non serve a niente. Ma mi raccomando, mantenere l'aplomb.

mercoledì 7 ottobre 2020

Kamala Harris

Kamala Harris è dipinta dai media nostrani come una santa, praticamente impossibile parlarne male, ma noi faremo del nostro meglio.

Kamala Devi Harris nasce a Oakland, California, nella parte più hippie e fricchettona degli Stati Uniti d'America. Fin dalla nascita incarna il modello perfetto del melting pot: la madre, studentessa di medicina, è indiana del Chennai, il padre è uno studente giamaicano di economia. Entrambi studiano a Berkeley e si incontrano ai raduni dei movimenti studenteschi. Più che dell'America profonda, incarnano le aspirazioni del sogno americano. Il nome Kamala significa “loto” e rimanda alla dea Lakshmi, la divinità indù della bellezza, della prosperità e della buona sorte, “Devi”, “colei che risplende”, è invece il termine in cui generalmente vengono indicate le divinità femminili in lingua sanscrita: Kamala è una dea, praticamente predestinata al successo.

I genitori divorziano quando lei ha 7 anni. Lei e la sorella seguono la madre a Montreal, Quebec, dove frequentano le scuole primarie francofone e quindi la prestigiosa Westmount High School, che fra i suoi allievi ha annoverato Leonard Cohen, il poeta. Ritornati negli Stati Uniti, Kamala consegue il dottorato in giurisprudenza all'università di Berkeley.

Comincia la sua carriera come vice Procuratore Distrettuale nella contea di Alameda, presso Oakland. Frequenta Willie Brown, portavoce dell'Assemblea della California e futuro primo sindaco di colore di San Francisco. Di trent'anni più vecchio di lei, Kamala cerca in Brown la figura paterna, lui la nomina nel Consiglio di Stato per i ricorsi sull'assicurazione contro la disoccupazione e successivamente nella Commissione per l'assistenza medica. Brown è noto per aver messo in piedi durante gli anni della sua amministrazione un vasto sistema di clientele e favoritismi, interrogata in merito Kamala chiarisce: "Whether you agree or disagree with the system, I did the work". È il sistema, bellezza.

Nel 1998 diventa Assistente Procuratore Distrettuale di San Francisco e comincia a occuparsi di casi di omicidio, furto con scasso, rapina a mano armata, violenza sessuale, assalto con armi da fuoco e da taglio e possesso illegale di temperamatite. Sei anni dopo diventa Procuratore Distrettuale. Nel 2011 completa la scalata ai vertici del sistema giudiziario diventando Procuratrice Generale della California. È in questo periodo che si costruisce una fama da dura, fra i suoi sostenitori figurano Donald Trump e la figlia Ivanka che ne finanziano la campagna donandole complessivamente la misera somma di 8.000 dollari.

Nel 2017 decide di compiere il grande salto e darsi alla politica: viene trionfalmente eletta al Senato fra le file dei democratici. La sua azione si caratterizza per l'attenzione ai diritti delle minoranze e delle donne. Da ex “sceriffo” modello “law and order” addolcisce via via le sue posizioni fino ad armonizzarle con i temi più cari alla sinistra liberal. Le frange più radicali però non dimenticano, le ricordano di quando ricorse contro una sentenza di un tribunale federale che giudicava incostituzionale la pena di morte e di aver bocciato l'obbligo di body cam a garanzia dei fermati sulle uniformi della polizia; o di quando si oppose al cambio di sesso per i detenuti transgender; e la vicenda di Daniel Larsen, ingiustamente condannato a 27 anni per possesso di arma da taglio e contro la cui sentenza di scarcerazione Harris comunque si oppose adducendo vizi procedurali, e ancora di quando varò una legge che perseguiva penalmente i genitori degli alunni che saltavano troppi giorni di scuola. A mali estremi, estremi rimedi.

Nel 2020 partecipa alla corsa alle presidenziali ma si ritira ben presto per mancanza di fondi. Decide allora di sotterrare l'ascia di guerra con Biden che aveva accusato nei dibattiti di intrattenere rapporti cordiali con senatori che si erano opposti negli anni '70 al movimento di integrazione, lui la premia scegliendola come sua vice per intercettare i voti della comunità di colore.

Frequenta la chiesa battista, è sposata con un avvocato di origine ebraica, adora le patatine fritte. Studia da Michelle Obama anche se punta al ruolo che fu di suo marito. Veste elegante, in blazer con décolleté a punta o tailleur con collana di perle nere, all'occorrenza in sneakers per dimostrare vicinanza al popolo (“for the people” era lo slogan della sua campagna presidenziale). Tuttavia in America niente si improvvisa, nemmeno la vicinanza al popolo. I giornali italiani la dipingono come una pasionaria, in realtà è una lucida calcolatrice. Non possiede animali domestici ma dice di amare i cani: sono tutti bravi con i cani degli altri.

martedì 6 ottobre 2020

Covid di destra e Covid di sinistra

Massimo Giannini non ha preso lo stesso Covid di Trump perché ce n'è di due tipi, quello che colpisce la sinistra, che è più contagioso e sintomatico, e quello che colpisce la destra, che ringiovanisce di vent'anni.

domenica 4 ottobre 2020

L'eterna lotta fra populisti e liberal

Il conservatorismo dei Pence e dei Rush Limbaugh de noiartri - e mi riferisco ai Salvinii e agli Adinolfi Marii e in generale a quelli che sfoggiano nei loro profili le bandierine italiane e le lettere "nun" per "Nassarah", Nazareno, a significare la loro cristianità perseguitata -, è più reazione agli automatismi fessi e pedanti dei cosiddetti "liberal" che vera contezza di quel che vanno dicendo. Il meccanismo è il seguente: tu vuoi fare il professorino saccente con me dandomi del troglodita se non mi allineo alla tua lezioncina pedante sul rispetto delle culture e la fraternità dei popoli? E io per ripicca te dico che noi cristiani semo mejo, che gli omosessuali fanno schifo e le donne se sono troppo allargate, tiè. A questo punto i liberal non ci vedono più e iniziano a fumare dalle orecchie, aprono il libro di scienze delle medie e vanno a scovare la citazione di Einstein dove dice che la razza è una sola, quella umana. Al conservatore - o al "populista", nella più recente accezione del termine - gli si chiude la vena a sua volta e ricomincia il giochino da capo finché tutti s'azzuffano a livelli sempre più elevati di incazzatura finendo per darsi reciprocamente dei "Wikipardi da Vinci", amen.

sabato 3 ottobre 2020

Mike Pence

Animo, che se Trump si ammala per davvero toccherà a Mike Pence, il primo in linea di successione.

Nato a Columbus, nell'Indiana, da famiglia cattolica di origini irlandesi (i genitori gestivano pompe di benzina). Il suo nome completo è Michael Richard Pence. Da ragazzo è di idee democratiche, i suoi idoli sono John F. Kennedy e Martin Luther King. Si guasta al College, dove abbraccia la fede evangelista dei rinati in Cristo, o qualcosa del genere, con gran disappunto della madre, cattolicissima. Cristo lo avvolge tutto nella sua luce e lo allontana dalle cattive frequentazioni, rimane invece affascinato dal common-sense conservativism di Ronald Reagan. Degli anni del College ricorderà: «Ma se penso agli ultimi cinquant'anni della mia vita, niente può essere comparato all'inesprimibile gioia che provai in una notte di Aprile del 1978 quando donai la mia vita a Gesù Cristo», amen.

Si laurea in legge, tenta per due volte di entrare al Congresso ma viene battuto in entrambi i casi dallo sfidante democratico. I tempi non sono ancora maturi. Pence utilizza le donazioni elettorali per pagare l'ipoteca sulla casa, l'iscrizione al golf club e la macchina della moglie, ma la cosa non desta troppo scalpore in quanto a quei tempi la pratica non è ancora ritenuta illegale. Durante la campagna elettorale la stazione radiofonica WRCR-FM di Rushville gli concede uno spazio settimanale di mezz'ora, “Washington Update con Mike Pence”. Fra lui e la radio è un colpo di fulmine: Pence inaugura un talk show tutto suo, il “The Mike Pence Show” che condurrà fino al 1999. Si autodefinisce un “Rush Limbaugh decaffeinato”, grande umorismo. Intanto il programma sbarca anche su una televisione locale, Indianapolis WNDY.

Nel 2000 riesce finalmente nell'impresa di entrare al Congresso sfruttando le elezioni suppletive. Il suo slogan elettorale, perfezionato in anni di conduzione radiofonica, è «sono un cristiano, un conservatore e un repubblicano, in quest'ordine». È il sogno di una vita che si realizza. Il primo anno, in qualità di cristiano, si dà subito da fare per limitare l'estensione dei farmaci su prescrizione nella riforma sanitaria di George W. Bush. È perfino più a destra dei repubblicani.

Ma il meglio di sé lo dà a partire dal 2012 quando diventa Governatore dell'Indiana. Emana il "Religious Freedom Restoration Act" che permette «a singoli individui o società denunciate per discriminazione di appellarsi al rispetto delle proprie convinzioni religiose». È in atto una persecuzione dei cristiani, dice, che devono essere liberi di rifiutarsi di servire ai tavoli chi non la pensa come loro se questo lede la loro sensibilità religiosa. Insorgono le associazioni, la legge viene corretta in senso antidiscriminatorio. Si dichiara contro l'evoluzionismo ed è creazionista convinto, se la scienza contraddice le Sacre Scritture la priorità va data alle Sacre Scritture, salvo complicazioni. Sostiene Trump nella decisione di ripristinare il divieto, precedentemente abolito da Obama, di inviare finanziamenti federali a cliniche che offrono servizi di aborto. In compenso è marito fedele e uomo irreprensibile. Nel 2017, da vicepresidente, scatena un dibattito tra i conservatori sull'opportunità o meno per gli uomini di cenare con donne con cui non sono sposati, è il panico fra i repubblicani. Inizialmente non supporta Trump ma Ted Cruz. Il suo gelato preferito è il Moose Tracks, gelato alla vaniglia con coppe al burro di arachidi e cioccolato fondente. Il suo film preferito è Il mago di Oz.

Che Dio ci aiuti, anzi, no.

venerdì 2 ottobre 2020

Clamoroso al Cibali

Clamoroso al Cibali! La positività di Donald e Melania è un turning table pazzesco che piomba a razzo in una campagna elettorale già scoppiettante. Adesso si fa davvero dura per Biden, gli servirà almeno una pleurite per controbattere. È risaputo che fatta salva la gente cattiva la malattia mette tutti d'accordo e che un bigliettino di auguri non lo si nega a nessuno. Io sono convinto che adesso anche Bergoglio smuoverà quel suo cuoraccione di pietra per fargli gli auguri, Renzi avrà già provveduto, è boyscout. Non è tanto importante ammalarsi quanto partecipare.

giovedì 1 ottobre 2020

The great debate

Dovrei interessarmi alle elezioni americane, è da una settimana che faccio training autogeno, mangio leggero, faccio lunghe passeggiate all'aria aperta, insomma, cerco l'ispirazione: niente. Ho letto Punzi su Atlantico Quotidiano, gli invidio la sua capacità di appassionarsi ai dettagli, deve essere caduto nel pentolone della pozione da piccolo e da allora persegue i candidati democratici con una tigna da procuratore distrettuale. Biden appariva sempre troppo vecchio e attonito sebbene fosse fresco di barbiere, un taglio più giovane, alla Brad Pitt, avrebbe giovato all'immagine. Non si muove, Biden, se ne sta lì fermo come un palo del semaforo, senza peraltro avere l'appeal di un Romano Prodi. Trump invece il solito guitto, con le sue faccine esagerate e quella boccuccia inquietante, il volto sempre troppo arancione che a pensarci è una cosa incredibile vista la gran varietà di fondotinta che esistono oggi in commercio, per dire che Silvio Berlusconi ha risolto da tempo applicandosi sulle guance un semplice correttore Soft Touch Revolution da 4 euro e 99, non mi sembra una cosa così difficile. Questo per quanto concerne l'immagine, per quanto riguarda il contenuto invece niente di nuovo: Biden con il suo bravo compitino liberal, Trump berciando tutto il tempo con fare da bullo, secondo me vince facile.