martedì 30 gennaio 2024

Genesi/2

"Non mi era piaciuta l'ultima parte della Bibbia perché è quasi tutta predica e non c'è vera lotta e non c'è più tanto su e giù. A me piacciono le parti in cui quei vecchi ebrei si picchiano di santa ragione e poi sturano alcune bottiglie di israeliano e si infilano a letto con le damigelle delle mogli. Io ci campavo su quel libro." (Alex, Arancia Meccanica)

Inutile ricordarlo, la Genesi è tutta un gran giacere e fornicare, e non può essere altrimenti, c'era da riempire un pianeta, a maggior ragione dopo il grande reset del diluvio universale, tutti a copulare. Ora, giacere è l'atto lecito e anzi doveroso, fornicare è invece l'atto sessuale proibito. Prendiamo per esempio l'episodio delle figlie di Lot. Già offerte vergini ai sodomiti in cambio dell'incolumità degli ospiti, a Sodoma distrutta si trovano prive di uomini con cui "coricarsi", per cui pensano bene di:

33 Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò. 34 All'indomani la maggiore disse alla più piccola: "Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va' tu a coricarti con lui; così daremo vita a una discendenza da nostro padre". 35 Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò. 36 Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. (Genesi 19, 33-36)

Secondo l'esegesi biblica questo episodio è un modo per mettere in cattiva luce i popoli dei moabiti e degli ammoniti, attuali giordani, generati da quella immorale copula: e non bastava scrivere "stronzi" sopra un muro? "Romani ite domum". Il Vecchio Testamento è testamento di popoli ferini e brutali, adusi ai costumi più abietti. Vanno contestualizzati.

lunedì 29 gennaio 2024

Genesi/1

Parte solenne la Genesi: sia la luce, e la luce fu. Poi lentamente lo spirito di Dio cala sempre più dentro cose umane, troppo umane: gelosie, maledizioni, predilezioni di popoli su altri popoli, solenni promesse di abbondanti discendenze, entrano cioè in gioco lo spirito dell'allevatore e le vicissitudini della sua roba, la quantificazione della ricchezza segno del favore di Dio, una gran tratta di schiave e di mogli, di figli, di pozzi, di bestiame, un vademecum di crematistica (si veda il complicato metodo adottato da Giacobbe per moltiplicare la sua ricchezza a scapito del suocero Làbano, Genesi 30). Ogni apologo, anche il più apparentemente meschino, va letto fra le righe, dicono che contenga una morale. E tuttavia, il più delle volte, anche a leggere fra le righe, la morale che emerge non sembra essere nulla di trascendentale, quanto piuttosto un compendio di astuzie  e di furberie: Rachele, che ha rubato gli idoli al padre, li nasconde nella sella del cammello e ci si siede sopra: 

35 Ella parlò al padre: "Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che avviene di regola alle donne". Làbano cercò, ma non trovò gli idoli. (Genesi 31, 35).

Salvata dalle mestruazioni.

Làbano e Giacobbe, dopo essersene fatti di tutti i colori, decidono di metterci una pietra sopra: erigono un mucchio di pietre e giurano solennemente:

51 Soggiunse Làbano a Giacobbe: "Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho eretto tra me e te. 52 Questo mucchio è testimone e questa stele è testimone che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte, per fare il male. 53 Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi". Giacobbe giurò per il Terrore di Isacco suo padre. (Genesi 31, 51-53)

Il cananeo Giacobbe e l'arameo Làbano vengono a patti, decidono un confine, due popoli in due stati (gli aramiti abitavano quelle che oggi si chiamano alture del Golan). La Bibbia suggerisce, i moderni non colgono.

domenica 28 gennaio 2024

Berkeley in Dedalus

Il buon vescovo di Cloyne estrasse il velo del tempio dal suo cappello a saturno: velo dello spazio con emblemi colorati tracciati sulla sua superficie. Resisti, tieni duro. Colorati su una superficie piana: sì, giusto. Piatto io vedo, poi penso la distanza, vicino, lontano, piatto io vedo, est, dietro. Ecco, la vedo! Si ritrae istantaneamente, bloccata in stereoscopia. Detto fatto. Voi troverete le mie parole oscure. Ma l'oscurità giace nel fondo delle nostre anime, non trovate? 

(Ulisse, episodio tre, Proteo)

Il buon vescovo di Cloyne è George Barkeley, che dal suo cappello a saturno estrasse il coniglio dell'immaterialismo. La realtà che percepiamo, secondo Berkeley, prima ancora di essere vista è pensata. Quel che tocchiamo è la sensazione immateriale degli oggetti, quel che vediamo sono dei segni colorati su una superficie piana, al pari di una trasmissione "televisiva". "Piatto io vedo", la stessa profondità è una sensazione immateriale, un pensato, prima ancora che un percepito (perché noi percepiamo sempre nella mente, e la mente elabora la nozione della distanza prima ancora della distanza in sé). Poi Stephen Dedalus ha la sua epifania: Ecco, la vedo! Si ritrae istantaneamente, bloccata in stereoscopia, con riferimento alla realtà. 

Io non so come sia stato possibile per molti leggere l'Ulisse senza i più elementari riferimenti filosofici: impossibile. Voi troverete le mie parole oscure, dice Stephen Dedalus, nomen omen, guazzabuglio di astruserie medievaleggianti (ha studiato teologia dai gesuiti il povero Dedalus/Joyce). In realtà le sue parole sono chiarissime, basterebbe solo una spolveratina di filosofia. Detto fatto, che ci vuole?

sabato 27 gennaio 2024

Oltre a lavorare alla traduzione dell'Ulisse sto leggendo anche la Bibbia, ma nella versione CEI. A casa ho una Bibbia avventista, curiosa perché il nome Dio non vi è proferito, sostituito da Geova, YHWH. Si cita sempre la Bibbia ma non la si conosce affatto. Per esempio la si cita in continuazione in uno dei miei libri preferiti, il Moby Dick, che è impastato di Bibbia da capo a piedi. Chissà se qualcuno di voi ha da indicarmi una traduzione della Bibbia che non sia riveduta e corretta dal Vaticano, oppure quella Bibbia che ho a casa, avventista, è già il massimo che si può avere. Peccato non aver studiato il greco o ancora meglio l'ebraico, che altrimenti, folle come sono, me la sarei ritradotta io: se vuoi fare le cose per bene falle da solo, fuori dal controllo della lunga mano episcopale.

Anche la scuola, pubblica o privata che sia, è una costante educazione alla mediocrità. Si può mai "insegnare" a scuola un libro come l'Ulisse? Non sia mai, già ci hanno rovinato Manzoni e Leopardi, confinati nei loro luoghi comuni (il "pessimista" Leopardi), non ci rovinassero pure Joyce. Anche questo verbo, "insegnare", tradisce una gran vanagloria. Di Joyce sull'antologia delle superiori c'era un pezzo ovviamente edulcorato dai riferimenti sessuali. Imbarazzo dei professori chiamati a spiegare, eventualmente, le inclinazioni masochiste di Mr Bloom, le mammelle di capra di Molly. Funzionari della mediocrità, i professori di scuola sono costretti a diffonderla in tutte le sue forme, annoiando, ammazzando meticolosamente la curiosità, ogni possibile sprazzo di qualità, anche negli studenti più promettenti. Schopenhauer e Nietzsche se la prendevano con le scuole, non invece Hegel, che nella scuola aveva intravisto qualche sua incarnazione dello Spirito Assoluto, Dio, nientemeno, fatto carne, fatto lavagna, fatto cancellino, bacchettata sulle dita, dibattito sul femminicidio (non me ne vogliano, il tema in sé è funesto, è la risposta "culturale" che è ridicola). La scuola è magister taedium vitae (non so se si dice così, non ho fatto il classico, ma sono ugualmente alla ricerca costante della qualità).

Diceva Mr Bloom seduto beatamente sul cesso come il re nella sua tesoreria (allusione a una canzoncina dell'epoca che faceva "The king was in the counting-house/Counting out his money/The queen was in the parlour/Eating bread and honey"): pubblicano tutto oggigiorno, epoca cretina, silly season. Ebbene, dopo un secolo e più dove siamo arrivati, noi, con tutto il nostro portato di progresso? Stessa epoca cretina, stessa fuffa editoriale, impossibile leggere un nuovo Ulisse, non ce n'è. Epoca senza qualità. La placida civiltà occidentale si coccola la mediocrità come un prodotto da vendere. No, non è la guerra igiene del mondo che rinnoverà la civiltà spossata dalla c(u)ltura intensiva, è proprio il destino: siamo sempre gli stessi e medesimi cretini, mediocri, meschini, sdentati, per tante commodities, per tanti iPhone, AI, giornate della memoria che ci possono rifilare.

venerdì 26 gennaio 2024

Curiosità scientifica da mostrare: eseguita in Alabama la prima condanna a morte con l'azoto. Dettagliata ricostruzione della procedura: il condannato viene legato al lettino, il funzionario incaricato attende l'esito dell'ultimo appello (respinto), concesse molto magnanimamente le ultime parole al condannato (l'Alabama, ricordiamo, è uno stato di diritto), gli viene applicata una maschera sigillata sul volto, la maschera viene collegata a una bombola di azoto, dopodiché il funzionario incaricato aziona la valvola da remoto e i polmoni del condannato vengono saturati di azoto privandoli dell'ossigeno. Con l'azoto si sopprimevano i maiali. Se non eseguita correttamente la procedura potrebbe portare allo stato vegetativo del condannato. Inconvenienti del mestiere: non si può fare una frittata senza rompere le uova. A chi abbia un po' di sale in zucca tutto il meticoloso apparato tecnico di soppressione potrebbe ricordare la fredda e impersonale lucidità dei funzionari dei campi di sterminio, ma il sale in zucca ormai è merce rara, per cui tranquilli: Caino è morto, ucciso da un Caino più grande di lui, il popolo sovrano.

martedì 23 gennaio 2024

Quando facevo i disegni per abbigliamento c'era il genere sciura ("A Sciura is an elderly lady from the city center of Milan, who is essentially rich, elegantly dressed and often easily recognizable by her careless attitude", wikipedia), era il più divertente da fare, un mimmorotellesco patchwork di animalier (zebra, leopardo, gattopardo, leopardo nebuloso, zibellino delle nevi), optical, motivi classici e barocchi, cravatterie, effetti graffiati, luoghi romantici (in genere Venezia e Tour Eiffel) e chi più ne ha, più ne metta. Era come la ribollita, serviva a riutilizzare gli avanzi. Erano i motivi destinati alle signore di una certa età che si sentono ancora delle pantere, come diceva un mio principale con piglio da motivatore da marketing piramidale: dai, robe esagerate per signore tettone! Le nostre sciure non erano precisamente di Milano e non erano né ricche né particolarmente eleganti, erano delle signore abbondanti vestite in modo sgargiante. I disegni dovevano attirare l'occhio della sciura in cerca di cose allegre: bei colori sfacciati, optical sfarzosi, una bella spataffiata di animalier piazzata nel punto giusto all'altezza delle tette. Seno numero uno: animalier. Seno numero due: motivi pieni per fare da contrasto. Tettone dentro reggipetti plus size sottoseno 115 giroseno 140. Optical che si allargavano come lenti gravitazionali, Tour Eiffel che raddoppiavano la loro altezza sulla trama incurvata della coppa spaziotemporale. Sottogenere: il genere sciura tedesca. Stesso concetto per i motivi, ma colori più spenti. La sciura tedesca è ugualmente maggiorata ma maggiormente votata all'understatement: ecrù, ecrù chiaro, ecrù scuro, mauve. Ton sur ton. Grigio. Smorto. Soprattutto. Smorto. La produzione tessile tedesca in mano ai turchi: si andava in Turchia per vendere i disegni da piazzare sul mercato tedesco. Base a Istanbul, hotel Pera Palace, dove alloggiò Agatha Christie. Un giorno a Bursa, battello per il Bosforo, tornare indietro in giornata. Grandi mangiate di pesce del Bosforo. Turchi simpatici come i napoletani, ammesso che il napoletani siano simpatici. Le stamperie turco-tedesche stampavano motivi per le tettone di mezza Europa, dalla Germania verso il mercato dell'est fino in Russia. Coppe C ed etica di mercato, sulle generose zinne delle sciure appoggiava il mercato tessile europeo.

sabato 20 gennaio 2024

Figging

Avete notato che infilano lo zenzero dappertutto? In tutte le ricette pronte, sughi, zuppe, dolci, salati, patatine fritte, analcolici biondi, manca solo che te lo infilano nel, la potente lobby dei produttori di zenzero. Distratti dal cambiamento climatico, zitte zitte le multinazionali dello zenzero ci gingerizzano il menù nazionale, manie esotiche: sushi, wasabi, kasundi, basmati, quando abbiamo il nostro pesto alla genovese e il nostro ragù alla bolonnese e il Vialone Nano e i nostri profumi mediterranei che ce li invidiano in tutto il mondo, tenui, delicati, equilibrati, noi sì gli unici legittimati a contaminare la cucine degli altri, per migliorarle, per coprire l'odore d'ascella della cucina indiana e neutralizzare gli effetti difterici del curry color Vov.

Dal 2010 la produzione mondiale di zenzero è più che raddoppiata passando da 1,72 milioni di tonnellate a 4,33 milioni di tonnellate del 2020.

La Cina è il più grande produttore di zenzero al mondo e ha notato un aumento della domanda di questo prodotto a causa della pandemia.

Hanno scatenato una pandemia di covid solo per venderci più zenzero, quando vi domandate il perché delle cose non avete che da rivolgervi a me, la verità, vi spiego, sullo zenzero.

giovedì 18 gennaio 2024

Beatus homo qui invenit sapientiam

Un filosofo, è il suo mestiere, deve essere saggio, sono saggio io? Sapimu. Io sono come Socrate che più avanza negli anni e più sa di non sapere, ignoti sauton, tanti saluti. Certo è che saggezza e conoscenza non sono esattamente la stessa cosa, uno può essere saggio senza sapere molte cose, ma le cose importanti, quelle le sa. Io ho ripreso a studiare da Cartesio, lo scetticismo iperbolico di mettere in dubbio perfino la realtà: che non sia tutta sognata? Così come nel sogno tutto ci appare solido, e afferriamo gli oggetti e attraversiamo lo spazio, così potremmo essere noi, sonnambuli nel mondo, sognatori che non sanno di sognare. Però io sogno: sogno dunque sono. Era partito bene Cartesio, poi, com'è noto, il suo progetto di ripartire dalle idee chiare e distinte si arenò subito al secondo ostacolo, un centometrista che inciampa dopo lo sparo. La realtà del pensiero è certissima e vera, io la penso, dunque c'è, sulla realtà materiale occorre fidarsi del buon cuore di Nostro Signore. Però grande merito va a Cartesio: quello di aver pensato la realtà come problematica, separando la percezione del reale dal reale in se stesso. Gli antichi perlopiù pensavano il problema in termini fisici:

"Per Aristotele la visione di un oggetto avviene mediante un corpo trasparente (diafano) come l'aria o l'acqua che fa da mezzo tra l'oggetto e l'osservatore. Se in questo corpo c'è presenza di luce, l'oggetto trasmette all'occhio dell'osservatore la figura e il colore."

Con la filosofia moderna l'occhio che vede, la mano che tocca, vede e tocca solo all'interno del proprio sensorio, e fuori rimane una realtà ulteriore, ora irraggiungibile (Kant) ora del tutto irrazionale (Schopenhauer), ora bisognosa dell'imprimatur divino per esistere (Cartesio).

È dunque saggio il filosofo? Mah, sapimu.

mercoledì 17 gennaio 2024

Quello che scrivo non ha valore veritativo, è soltanto un gran liberazione, un passatempo per dare corso al flusso di incoscienza che costantemente mi affligge e che deve uscire come materiale espettorato, pena una gran costipazione delle cervella e il conseguente formarsi di immagini ipnagogiche che mi scombinano la percezione della realtà. Io devo scrivere, devo in qualche modo espettorare, è una terapia che quest'anno compie giusto i suoi vent'anni, visto che il mio primo blog risale al 2004. Vent'anni di espettorato: sono bei traguardi.

Amor est titillatio, concomitante idea vaginae externae

C'è tante famiglie rovinate dal sesso senza amore, fa bene Francesco a stigmatizzarlo, se ne vanno in giro a infilare gli uccelli in cose che non sono loro, la cosificazione della ficazione, non va bene, non va bene per niente.

Era conveniente che la donna fosse formata dalla costola dell'uomo. Primo, per indicare che tra l'uomo e la donna ci deve essere un vincolo di amore. D'altra parte la donna «non deve dominare sull'uomo», e per questo non fu formata dalla testa. Né deve essere disprezzata dall'uomo come una schiava: perciò non fu formata dai piedi. (San Tommaso, Summa Theologiae)

Tra i valori della destra ci sono gli Hobbit, non si capisce da dove viene 'sta fissa per gli Hobbit, una roba equivalente alla fissa della sinistra per Corto Maltese. Non sono tutti raccomandabili gli Hobbit, prendi i Sackville-Baggins, per esempio, c'è un detto del Decumano Ovest che recita: meglio un Nazgûl in casa che un Sackville-Baggins all'uscio. Eppure devono avere qualche qualità intrinseca questi Hobbit, i probiviri del movimento sociale all'epoca devono averci visto dentro qualcosa: forse i piedi pelosi? Gli Hobbit nelle intenzioni di Tolkien dovevano essere una bonaria parodia degli inglesi di campagna, quelli che si vedono dentro L'Ispettore Barnaby, mangioni, crapuloni, pettegoli, salopette e cappello di paglia. Non avrebbero fatto prima a prendersi direttamente i cotter per modello invece degli Hobbit che francamente non c'entrano una sega? Il cotter, l'abitante del cottage, "residente semi-indipendente di un maniero che aveva certi diritti di residenza dal signore, e che nella gerarchia sociale era un grado al di sopra dello schiavo, che non aveva diritto di possesso e lavorava a tempo pieno agli ordini del signore." È forse l'ammirazione per gli Hobbit un'ammirazione per la servitù della gleba? La società pacificamente organizzata, stai nel tuo e accontentati di mangiar patate. Ham Gangee, comunemente noto come il Gaffiere, grande esperto di patate, si rivolge così ai suoi interlocutori al Cespuglio d'Edera:

Elfi e Draghi! Gli ho detto. Cavoli e patate si addicono meglio alla gente come noi. Non ti immischiare nelle faccende delle persone importanti, o finirai in guai più grossi di te!, gli ho detto. E potrei dirlo anche a certi altri,

O forse quella per gli Hobbit è l'ammirazione per i comuni cittadini che si sobbarcano l'onere di salvare il mondo? Da chi? Dai comunisti? Perché invece i fascisti erano buoni, te li raccomando. La critica di Tolkien in realtà sembra rivolta molto pre-raffaellisticamente alla modernità e all'industrializzazione che devasta la natura e i verdi praticelli dell'Oxfordshire, erano forse i missini dei pre-raffaeliti? C'è poco da sperare da un pre-raffaelita, addio Ponte sullo Stretto. Grande è la confusione sotto il cielo, scambio un Aragorn con un Lancillotto e Gandalf con Mago Merlino.

martedì 16 gennaio 2024

"Croste di vario aspetto"

La più grande democrazia del mondo, almeno così dicono loro per autocelebrarsi, non riesce a esprimere candidati nuovi e anzi rimane bloccata da una decina d'anni in uno scontro tra ottuagenari ormai portatori di tutti i sintomi della degenerazione democratica, almeno per come concepivano la democrazia gli antichi greci. La democrazia in purezza è un miraggio, d'accordo, ma anche queste democrazie molto tarde, molto invecchiate, ritualmente stantie, e in special modo autocelebrantisi, esprimono sempre meno l'idea di una vera scelta in mano agli elettori. Ritorna Trump e vince il cous cous, pardon, il cucai, pardon, il caucus, dello Iowa con distacchi abissali sugli altri due, DeSantis (non ti sputo sennò ti profumo) e Nikki Benz, pardon, Cox, pardon, Haley, sosia ufficiale di Jane Rizzoli, che è sostenuta dal Post (non il Washington, il nostro Post, il faro della verità, l'eticamente ineffabile Post). Ora si dirà che Trump è pericoloso, sì sì, sono d'accordo, solo che io lo vedo pericoloso esattamente come gli altri, che non si tenga fuori da questo schifo il poro Biden, come se avesse una coscienza, lui, il poro Biden, una coscienza addirittura "progressista". Diffido di questi paroloni che ci rendono così tristi (Stephen Dedalus, episodio due). Insomma, non mi si venga a celebrare la più grande democrazia del mondo, sfatta e impomatata come il ciuffo muffito di Trump.


(come escono dai colletti immacolati, inamidati, i colli incartapecoriti di tartaruga, più in Trump, Biden invece stoccafisso, sembra tenuto insieme dal natron, "carbonato di sodio idrato, Na2CO3•10H2O, monoclino. Si rinviene in natura in croste di vario aspetto, come rivestimento o in effluorescenze nei depositi lacustri dell’Egitto, del Nevada, della California, dell’Ungheria, associato a terminatrite, trona, gaylussite e calcite." Giacche e cravatte potrebbero benissimo essere vuote e concorrere autonomamente alla presidenza senza che questo infici la correttezza delle elezioni: 48° presidente degli Stati Uniti Completo Classic Fit da Uomo taglia XL in flanella pettinata. Gli occhi a zampette di gallina, fessurine blefaroplasticate vaginoplasticate, tarda malattia gerontologica degli uomini di Stato.)

Affascinato dai grandi velieri, da L'Isola del tesoro, da Moby Dick, dalle storie di mare di Patrick O'Brian, oggi finalmente posso disegnarmeli, almeno disegnarmeli, io che sono così scarso a fantasia e che non riesco a scrivere niente che non sia autobiografico o che tragga solo spunto dalla realtà. Scricchiolare di legni e di sartiame, il vento nei capelli, ottoni lucidi, la razione di grog (acqua allungata col rum per non farla imputridire), ticchettanti cabine foderate di mogano, se ne avessi come Elon Musk non butterei i soldi nei social ma mi ci comprerei un veliero per viverci dentro, ancorato stabilmente in qualche porto riparato dalla procella, a guardarmi il mare dal cassero di poppa in vestaglia di lana. (qui l'Amerigo Vespucci con il suo caratteristico rostro/bompresso e le murate a strisce bianche e nere). ("t-" è la firma del mio blog di disegni, t-skizzenbuch)

lunedì 15 gennaio 2024

Mi sembrano tutti matti, e non che io sia normale, au contraire, plutôt l'inverse, ma io ne sono consapevole e quindi mi defilo, per pudore, e invece i matti che dico io sono matti ma si reputano perfettamente normali, e ti fanno la morale, a te che te ne stai in disparte consapevole delle tue tare, loro no, normalissimi si sentono, sani come pesci (eppure ne muoiono di pesci, di malattia, tutti i giorni). I matti che dico io non fingono nemmeno di essere sani, questo almeno implicherebbe una consapevolezza, no, questi qui sono sicuri di esserlo e sono questi matti che comandano, in tutte le posizioni apicali, perché è una follia molto richiesta nel mondo della produttività organizzata, anzi fa curriculum. Brrr. 

mercoledì 10 gennaio 2024

Non solo tutto è ormai capitalismo, ma siamo anche immersi in rapporti necessari di condizionamento che vanno ben al di là del condizionamento ormai pervasivo del mercato. Possiamo ben pensare di vincere il capitalismo, solo che anche qualora lo si riesca a vincere nessuna libertà verrà ristabilita, perché la libertà, semplicemente, non esiste. La libertà è un volere, per dirla cartesianamente, che conduce all'errore: 

"Quando il pensiero è evidente, chiaro e distinto, è talmente vero che non può sbagliare; ma se c'è un errore, ciò dipende dalla volontà, un elemento estraneo al pensiero, che ci ha spinto a dare il nostro assenso ad un'idea che non era evidente ma confusa."

Non c'è idea più confusa della libertà, eppure tutti vogliono che esista, ma non c'è cosa più chiara, distinta ed evidente di questa verità: che la libertà non esiste. 

Tutti i giorni dopocena in televisione trasmettono l'antifascismo, e pare che ne avremo ancora per molto, almeno finché dura in carica questo governo fascista, anche se occorre precisare fascista moderno, filoatlantista, filoisraeliano, in altri termini, antifascista. Anche il postprandiale è territorio antifascista, la grande storia in chroma key, Paolo Mieli immerso dentro grandi tesseratti e ipercubi quadridimensionali che ci spiega il fascismo con l'aiuto dei filmati di techetechetè. A forza di farne intrattenimento, tutti i santi giorni mattina e sera, in assenza del fiato sul collo del fascismo vero, l'antifascismo si sterilizza, non riesce più a fare quel che dovrebbe fare. Senza dimenticare, di passaggio, che anche all'antifascista preserale e postprandiale gli esce tutto l'ur-fascismo che gli cova dentro se posto di fronte a un'emergenza planetaria (pandemie, riscaldamenti globali, bombe atomiche, ultimi giorni dell'umanità).

lunedì 8 gennaio 2024

"Negli anni ’20, quando la radio cominciò a diffondersi negli Stati Uniti, era considerato inopportuno mandare in onda annunci pubblicitari: sarebbero stati trasmessi nelle case dei cittadini, che erano considerate uno spazio privato. Poi un programma di successo, Amos ‘n’ Andy, infranse il muro della correttezza e cominciò a trasmettere interruzioni pubblicitarie."

Dove tutto ebbe inizio: sarebbe bastato metterci una pecetta quella prima volta, tappare quella singola falla da dove è passata poi tutta la fiumana della reclame che ormai ci telefona anche a casa a tutte le ore, e invece non è stato fatto ed eccoci qua, con gli articoli di giornale che si sono ridotti a opuscoli pubblicitari con la notizia per corredo.