Tutti i giorni dopocena in televisione trasmettono l'antifascismo, e pare che ne avremo ancora per molto, almeno finché dura in carica questo governo fascista, anche se occorre precisare fascista moderno, filoatlantista, filoisraeliano, in altri termini, antifascista. Anche il postprandiale è territorio antifascista, la grande storia in chroma key, Paolo Mieli immerso dentro grandi tesseratti e ipercubi quadridimensionali che ci spiega il fascismo con l'aiuto dei filmati di techetechetè. A forza di farne intrattenimento, tutti i santi giorni mattina e sera, in assenza del fiato sul collo del fascismo vero, l'antifascismo si sterilizza, non riesce più a fare quel che dovrebbe fare. Senza dimenticare, di passaggio, che anche all'antifascista preserale e postprandiale gli esce tutto l'ur-fascismo che gli cova dentro se posto di fronte a un'emergenza planetaria (pandemie, riscaldamenti globali, bombe atomiche, ultimi giorni dell'umanità).
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