mercoledì 28 luglio 2021

Dissing

Continua a imperversare su internet la gara di freestyle fra novaxxer e provaxxer, sembra di stare a Rozzano, i provaxxer tronfissimi nel loro guscio di "evidenze scientifiche" (si sono formati su internet, leggono Il Post, fanno le bimbe di Draghi), i novaxxer chiusi a testuggine come falangi di fanteria romana. Non si smuovono di una virgola, abbaiano eccitati da una parte all'altra della staccionata, in compenso fanno molta scena. I più forsennati sono i provaxxer di formazione democratica che forti del raggiunto riconoscimento sociale si battono il petto e si divertono a vincere facile contro i sostenitori del complotto pluto-sanitario-massonico avendo per istinto di scegliersi avversari che sono alla loro portata (temono più degli altri di non apparire abbastanza intelligenti). Alcuni sprovveduti tentano di sollevare l'interessante questione della discriminazione sociale su base sanitaria ma vengono subito risucchiati dall'incalzante coglioneria della sessione di dissing. Quando avranno finito lasceranno i cocci e come sempre toccherà pulire a qualcun altro.

lunedì 26 luglio 2021

Fotoromanza

È tutto narrato oggigiorno, narrato nel senso di contraffatto, e questo in un'epoca che si fa vanto della correttezza dell'informazione, che ha imparato la lezione del passato (si lanciano moniti sui pericoli della società orwelliana ma in buona parte e del tutto pacificamente lo siamo già, con il concorso incurante di quegli stessi mezzi che la denunciano), non c'è notizia che non puzzi di apologo morale, che non sottintenda una qualche tesi politica/sociale/economica; sottolinea questo, tralascia quell'altro, la sensazione è sempre quella di combattere contro la disonestà di fondo del cronista, una disonestà automatica e interiorizzata, come una seconda natura. La pluralità dell'informazione si riduce a pluralità della disinformazione, campane dissonanti forniscono i mezzi sicuri non già per comprendere la realtà quanto per confonderla definitivamente. Sarà pure che ogni cronista coltiva sottotraccia le sue velleità di scrittore, ma se è così lo dica, tanto vale che scriva romanzi.

domenica 25 luglio 2021

Nietzsche: volontà di potenza

Capire Nietzsche sarebbe già un'ambizione. Sempre in Umano, troppo umano, Nietzsche insiste sull'equivoco del credersi liberi:

"Guardando una cascata, nel vario incurvarsi, serpeggiare e rifrangersi delle onde noi crediamo di vedere libertà del volere e libera scelta; ma tutto è necessario, e ogni movimento matematicamente calcolabile. Così è anche per le azioni umane; si dovrebbe poter calcolare in anticipo ogni singola azione, se si fosse onniscienti, come pure ogni progresso della conoscenza, ogni errore, ogni malvagità. Anche colui che compie l'azione vive nell'illusione del libero arbitrio; se all'improvviso la ruota del mondo si arrestasse e un'intelligenza onnisciente e calcolatrice fosse là per utilizzare questa pausa, essa potrebbe raccontare il futuro di ogni essere sin nei tempi più lontani e indicare ogni traccia su cui quella ruota dovrà ancora passare. L'illusione che colui che agisce nutre su di sé, l'ipotesi della libera volontà, appartiene anch'essa a questo calcolabile meccanismo."

Ne consegue che:  

"Nessuno è responsabile delle proprie azioni, né del proprio essere; giudicare equivale ad essere ingiusti. Ciò vale anche quando l'individuo giudica se stesso. La proposizione è chiara come la luce del sole, eppure qui tutti tornano più volentieri nell'ombra e nella menzogna: per paura delle conseguenze".

Dunque: 

"Dunque l'uomo prova rimpianto e rimorso perché si considera libero, non perché lo sia".

Il non essere i responsabili delle nostre azioni, lungi dal liberare la volontà di potenza, ci terrorizza e quindi costruiamo il recinto della morale per nasconderci la verità ("la bestia che è in noi vuole essere ingannata; la morale è la menzogna necessaria perché essa non ci sbrani"). "La volontà di potenza", questo aspirare a creare nuovi valori, il sentirsi in grado di farlo sovvertendo quelli del proprio tempo. Vi fu in origine anche una volontà di potenza del Cristianesimo, quando venne a spazzare via i valori del mondo antico divenuto ormai decadente. Liberare la volontà di potenza significa lasciarla fluire, ma non spetta a noi deciderlo. Qui a confondere è il termine "volontà": non si può agire se non perché si è destinati a farlo, per costituzione, perché i tempi sono maturi ("Oh Zarathustra, i tuoi frutti sono maturi, ma tu non sei maturo per i tuoi frutti!"). C'è questa continua tensione in Nietzsche, del volere quel che si vuole, dell'essere quel che si è. E quindi parrebbe ai lettori superfluo spendere intere pagine a biasimare i deboli se questi sono destinati ad esserlo, come ad attribuire loro una colpa che per l'appunto non hanno. Ma, si sa, in Nietzsche convive il logos e l'hybris, l'apollineo e il dionisiaco, malgrado lui propendesse per Dioniso.

A seguire: l'eterno ritorno.

sabato 24 luglio 2021

La reductio a novax

La democrazia è quella forma di bon ton al quale si può derogare con ampia discrezionalità indossando l'abito giusto, è l'abitudine a cui non si fa più caso, è lì, ci assicurano che c'è, dietro al vessillo che sventola sul Quirinale, c'è e ha ricevuto gli azzurri, lo abbiamo visto alla televisione. D'altro canto tutto è stato fatto secondo regola perché "Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza". Se qualcuno osasse sollevare un'obiezione circa i motivi che hanno stabilito queste "limitazioni in via generale" e i criteri di democraticità di questa "legge che stabilisce" apriti cielo, scatta come una ghigliottina la reductio a novax: che fai, non vuoi vaccinarti? Vuoi ammazzarci tutti? Non credi alla scienza? Ti curi con l'omeopatia? Questi individui sono fra le persone più assertive e fastidiose del pianeta e infestano la rete fin nei suoi più reconditi recessi. Bisogna muoversi con gran circospezione per non incorrere nei loro strali, si muovono a sciami e le loro punturine sono il segno tangibile del loro altissimo senso di giustizia. A questo flagello non c'è rimedio, non c'è che da chiudere porte e finestre e aspettare che passi.

venerdì 23 luglio 2021

Gli sdraiati

Se un domani il plenipotenziario che sta ai piani alti si sveglia e decreta che dobbiamo rifare l'esame di quinta elementare giù di scroscianti applausi, bene! bravo! bis! gliela ha fatta ai novax! (i novax ormai c'entrano sempre, sono il dito che guarda lo stolto quando il saggio indica la luna). La stampa, in compenso, completamente sdraiata, mette il cappello dove gli dice il padrone, che non è poi niente di mistico questo padrone, è solo l'umore del momento, una specie di consensus omnium gentium e sapientium - sapientium si fa per dire - attorno a cose o persone. In fondo a noi lo stato di emergenza piace, piace avere al comando il magistrato straordinario fornito di imperium che ci bacchetta sulle dita, che ci ricorda quanto siamo stati cattivi e ci manda a letto senza cena, un popolo di cani che abbaiano e si mordono fra di loro accorciandosi di volta in volta la catena, e noi incolpevoli che ci andiamo di mezzo.

mercoledì 21 luglio 2021

Storia dei non vaccinati infami

Il non ancora vaccinato si trova in questo momento in una posizione molto scomoda, non dissimile dall'apostata che ha abiurato la religione dei padri, egli viene del tutto arbitrariamente equiparato ai novax, agli scettici, ai naturalisti, agli untori, agli adoratori dei fiori di Bach, mentre lui, magari, soffre solo di un qualche impedimento burocratico ma questo al non vaccinato non è concesso considerata la nota efficienza dei singoli servizi sanitari regionali. Inseguito dagli alpini, biasimato da Draghi in primis e dal poro Letta in secondis, sottoposto alle forche caudine dei social, Torquemada improvvisati gli cuciono su misura una gran varietà di castighi, dal pagamento del servizio sanitario nazionale, alla revoca del diritto di voto, alle righellate sui diti, io che sono cattivo avevo pensato a cose più malvagie, tipo togliergli i Lego e l'abbonamento a Netflix, che non può più guardarci le sue cacate a puntate, lo stronzo, così che perde tutti i riferimenti etici e culturali.

Nietzsche contro tutti: anche l'ateo è un cretino

È molto bello in Umano, troppo umano il capitolo Delle prime e ultime cose. Qui vi si trova un Nietzsche stranamente molto lucido, meno autocompiaciuto e quindi meno criptico, un Nietzsche molto distante dalla banalizzazione che se n'è fatta in epoca moderna. Qui viene negato il libero arbitrio (Nietzsche non crede nel libero arbitrio, inganno del cristianesimo), l'uomo non è libero di essere quel che è, essere deboli o forti è un destino, un temperamento determinato dalla nascita. Si tratta anche il tema della volontà, da dove arrivi e di come non ci appartenga, di come venga supposta senza ragione l'esistenza stessa di un "io". Parla dell'uomo del futuro ormai impossibilitato a credere in dio e nella metafisica, l'uomo tutto positivo, che crede solo al mondo fatto di atomi. Anche questo tipo di uomo, conclude Nietzsche, è un cretino. L'umanità dovrà percorrere tutta la sua strada fino ad arrivare a un grado di finezza d'ordine superiore, che non si arresti sull'ultimo gradino dello scetticismo ma che discenda ancora più a fondo, fino a scoprire le origini stesse del bisogno di questo scetticismo, di questa supposta superiorità dell'uomo razionale su quello religioso e metafisico. Sì, ma cosa ci attende dunque più in fondo? Infinite ragioni e ulteriori disincanti. Nietzsche descrive il piacere dell'uomo superiore di "sollevarsi libero e senza paura al di sopra degli uomini, costumi, leggi e tradizionali valutazioni delle cose", mentre al cosiddetto libero uomo d'azione riserva la sua derisione "poiché la "libertà" di quello è di un genere affatto particolare".

sabato 17 luglio 2021

Pollaio

Andrea Delmastro Delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia, ci mette in guardia da un grave pericolo insito nel ddl Zan: il ddl Zan "introduce l’identità di genere da tutelare… e questo è il motivo per cui Fallon Fox, che è un lottatore di arti marziali in America, dichiarandosi donna, combatte nei gironi femminili e sfonda il cranio in 30 secondi netti ogni volta che inizia un incontro”. Il ddl Zan sfonda il cranio alla gente. E non solo, qualsiasi figlio di buona donna, dichiarandosi donna al momento di entrare in carcere, potrebbe farsi trasferire nella sezione femminile e qui via di stupri, catcalling e imposizione della vocale neutra. Alla pedanteria del truppone arcobaleno affetto da disturbi grammaticali ossessivo-compulsivi possiamo ben aggiungere anche questa perla di Delmastro, la vecchia tattica conservatrice di evocare l'apocalisse ad ogni cambio di paradigma sociale. Almeno i fascisti, galantuomini, quando menavano rispettavano le barriere di genere. Io non li reggo più, e quelli che vogliono introdurre nelle scuole l'ora di teoria gender, e quelli che si fanno prendere dall'isteria escatologica della fine dei tempi: se ne potessero andare tutti sulla Luna e lì pigliarsi comodamente a sportellate in assenza di gravità, sarebbe un gran sollievo per la terra.

venerdì 16 luglio 2021

Pedanteria

La pedanteria con la quale ormai tutti i mezzi di informazione insistono sull'importanza del vaccino supera ampiamente i termini della contrapposizione pro vax/no vax, i toni si sono fatti paternalistici quando non addirittura arroganti, come se aver prima arato per mesi i campi dell'informazione con il pericolo di trombosi ora quella stessa gente che si era tentata di terrorizzare non fosse autorizzata ad avere anche solo un tentennamento e anzi ora lo facesse ad esclusivo danno della comunità dei sani. Si spreca l'apologo morale, e della peggior tartuferia cattolica: "#Covid, l’infettivologo Puoti: "Ricoverati non vaccinati e no vax, alcuni pentiti"." Si ammalano in prevalenza i no vax, dice, che adesso da ammalati però se ne pentono, ma noi infettivologi siamo buoni e con spirito evangelico curiamo anche le pecorelle smarrite: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo, ma bisogna fare festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" (Luca, 15,31–32). Ti ringraziamo Signor Gesù Cristo, che insieme alla pandemia ci hai voluto punire anche con il flagello dei virologi e dei commissari straordinari per il contenimento dell'emergenza.

giovedì 15 luglio 2021

Gratacül

Oggi più che mai, proprio in ragione dei nuovi mezzi di comunicazione messi a disposizione dal progresso, imperano quelle che già il Leopardi definiva "ciance politiche, fatte per durare un giorno" (Pensieri, LIX). Deprecava, il nostro amabile poeta, la dismisura che si era venuta a creare fra la nitidezza e l'eleganza dei caratteri delle moderne gazzette e il degradamento dell'arte dello scrivere: "È credo che ogni uomo da bene, all’aprire o leggere un libro moderno, senta pietá di quelle carte e di quelle forme di caratteri cosí terse, adoperate a rappresentar parole si orride, e pensieri la piú parte si scioperati". E oggi non va che peggio, ormai è tutto un copia e incolla dal frasario standard di circostanza, dal campionario delle locuzioni di rito: SCATTA L'OBBLIGO. LA MORSA DEL CALDO. GIRO DI VITE. RENZI GIU, MELONI SU, RIDE L'ATALANTA (chissà perché il "giro di vite" me lo figuravo come un traffico di esseri umani e invece era metafora meccanica per intendere un cerchio che si stringe). E con che serietà dibattono nella fascia access prime time, che vuol dire poi dopo cena, attorno all'avvenimento del momento, vanno in fregola seduti in punta di scrivania per l'ultima frescaccia orecchiata al mercato del pesce, scaduta la notizia non se ne sa più niente. Io una volta pensavo che per fare il mestiere bisognava fare lo scrittore e invece bisognava fare il gratacül.

mercoledì 14 luglio 2021

Come si diventa ciò che si è

La libertà dell'individuo è l'ultimo ritrovato con il quale fingiamo di non intendere la verità, che siamo comunque legati gli uni altri da infiniti condizionamenti e da rapporti di forza e che quella che chiamiamo libertà non è che la grida che reclama il diritto di esercitare tali forze. Arriverà ad obsolescenza anche la libertà, che questa corsa al riconoscimento di sempre nuovi diritti non è che un rimandare all'infinito l'incontro con la nuda verità, che liberi non siamo e mai lo saremo, e quando lo capiremo non serviranno più nemmeno i dibattiti in Senato per concederci finalmente il beneficio di essere quel che siamo.

Friedrich Nietzsche, da Umano, troppo umano:

«...Noi pensiamo che tutti i sentimenti e le azioni siano atti di volontà libera: quando osserva se stesso l'individuo senziente considera ogni sentimento, ogni mutamento come qualcosa di isolato, cioè di incondizionato, privo di connessione: essi affiorano in noi senza collegamento con un prima o un dopo. Noi abbiamo fame ma ...non pensiamo che [è] l'organismo [che] vuole esser conservato, quella sensazione sembra farsi valere senza motivo e scopo, essa si isola e si considera volontaria» 

«lo sfrenato orgoglio dell'uomo lo ha portato a rimanere profondamente e orrendamente preso in questa assurdità. L'esigenza di "libertà del volere" ...[che] domina ancora sempre nelle teste dei semicolti, la pretesa di assumere da soli la completa ed estrema responsabilità e liberarne Dio, mondo, progenitori, caso, società... essi non vogliono abbandonare a nessun prezzo la loro "responsabilità", la fede in sé, il diritto personale al proprio merito: appartengono a questo gruppo le razze boriose.»

martedì 13 luglio 2021

Il povero

Al povero gli capitano tutte le disgrazie, non solo il suo stato di indigenza e le rampogne dei signorini di buona famiglia ma anche l'interessamento degli anticapitalisti che di lui fanno il loro caso clinico, lo elevano a concetto, lo riducono a idea trascendentale e ne testano sul lettino il sistema nervoso coi loro falcetti e i loro martelletti. La cosa migliore per il povero sarebbe sottrarsi in toto al genere umano e al suo umanesimo ma ahimè la cosa è impossibile, sicché al povero gli toccherà sempre di incarnare ora il lavativo ora la vittima del sistema di produzione perché il povero non ha scampo, il povero è venuto appositamente al mondo perché gli altri possano - debbano - farsi i cazzi suoi.

lunedì 12 luglio 2021

I due peppini

Così presi dalle vicende del pallone non ci siamo accorti del fatto politico più importante, e cioè che i due peppini hanno fatto pace. Meno male, dopo i calci di rigore era la cosa che mi teneva di più sulle spine. Com'è stato possibile che abbiano fatto pace non si sa ma è bello sapere che l'amicizia trionfa in questo momento di grande euforia per il paese. Ieri Conte era privo di visione politica e capacità manageriale, oggi Conte ha la piena agibilità politica. Domani Grillo può anche annunciare l'invasione della Polonia, tanto è visionario. Pure Travaglio s'è messo a schifarlo e urla "aridatece il Caimano!" e si sa che dove schifa Travaglio traccia un solco.

Vite spericolate

Ieri per festeggiare ci siamo fatti una spaghettata a l'una e mezza, io sulle prime ho cercato di resistere adducendo la ben note difficoltà di digestione ma poi ha prevalso la follia (licet in anno semel insanire). Poi abbiamo letto i Promessi Sposi e Schopenhauer fino alle quattro. In più fra il primo e secondo tempo ho rischiato seriamente di morire perché avevo fatto due nodi ai cordoni dei pantaloncini e mi stava scoppiando la vescica, ce l'ho fatta per un pelo. Oh ragazzi, vivere è un pericolo ma per godere ogni tanto bisogna anche prendersi dei rischi.

venerdì 9 luglio 2021

Dio ci salvi dai benefattori

C'è nell'essere sempre engagè, nell'essere costantemente impegnati socialmente, una certa voluttà, se non proprio un narcisismo del Bene, che è rivolto più a se stessi che agli altri quando addirittura non è finalizzato a un evidente tornaconto personale. Le battaglie cosiddette civili si conducono ormai per automatismi acefali, come acefali sono i luoghi comuni che ne conseguono: se sei omosessuale ti piace Raffaella Carrà, è legge scritta nella pietra. Sull'omosessuale a cui non piace la Carrà grava il sospetto dell'impostura, se sei omosessuale ti piace l'arcobaleno, sei sempre allegro e colorato, come un sambèro in un sambòdromo. Le cose non vanno meglio riguardo la questione razziale: eravamo rimasti che non esistevano le razze ma per sfuggire alla trappola dell'appropriazione culturale ogni cultura si isola sempre più nelle proprie differenze. Ci sono neri che fanno troppe cose da bianchi, dicono, il che vale a rimarcare le differenze invece di vivere semplicemente senza darsene conto. La cura è peggiore del male, l'impegno civile ha fatto tutto il giro e s'è richiuso su se stesso, come in una bolla. Assistenti civici ci insegneranno a breve in che modo dobbiamo essere omossesuali, neri, asiatici, profughi e minoranze etniche, si intende sempre per il nostro bene. Dio ci salvi dai benefattori.

giovedì 8 luglio 2021

Psicopatologia del tifo

Aspettarsi una vittoria in una partita di calcio innesca tutta una serie di fallacie psicologiche, prima fra tutte la vaga speranza che esista da qualche parte, oltre il piano sensibile, un destino riparatore di tutti i soprusi e di tutte le ingiustizie commesse ai danni di un gruppo sociale o di un'entità nazionale, e anche volendola riportare sul piano empirico la credenza che basti una partita di pallone o un incontro di boxe o partita a carte a riparare un torto o a certificare la superiorità di una idea o di un certo clan su quello dell'avversario, una questione che viene da lontano, dalle Olimpiadi greche e dalle gare di carri degli egizi e dei babilonesi, insomma la riproposizione della guerra con altri mezzi, che se è stupida la guerra lo sarà in sé anche la sua trasfigurazione, e che se la mettiamo su questo piano basterebbe anche solo far presente agli inglesi ai francesi agli spagnoli agli americani che noi abbiamo avuto l'impero romano e solo questo basterebbe a sancire per sempre la nostra vittoria a tavolino.

lunedì 5 luglio 2021

Assets

Troviamo buffo noi millennials che il papa faccia ancora notizia, il papa è un mito tenuto in piedi dall'industria dei giornaletti, come Di più, che tiene insieme il topless di Arisa e il poster di San Giovanni. Io credo che il papa sia diventato per noi italiani un asset turistico, tipo la torre di Pisa, solo il folklore ci è rimasto da monetizzare, e i freni Brembo.