venerdì 9 luglio 2021

Dio ci salvi dai benefattori

C'è nell'essere sempre engagè, nell'essere costantemente impegnati socialmente, una certa voluttà, se non proprio un narcisismo del Bene, che è rivolto più a se stessi che agli altri quando addirittura non è finalizzato a un evidente tornaconto personale. Le battaglie cosiddette civili si conducono ormai per automatismi acefali, come acefali sono i luoghi comuni che ne conseguono: se sei omosessuale ti piace Raffaella Carrà, è legge scritta nella pietra. Sull'omosessuale a cui non piace la Carrà grava il sospetto dell'impostura, se sei omosessuale ti piace l'arcobaleno, sei sempre allegro e colorato, come un sambèro in un sambòdromo. Le cose non vanno meglio riguardo la questione razziale: eravamo rimasti che non esistevano le razze ma per sfuggire alla trappola dell'appropriazione culturale ogni cultura si isola sempre più nelle proprie differenze. Ci sono neri che fanno troppe cose da bianchi, dicono, il che vale a rimarcare le differenze invece di vivere semplicemente senza darsene conto. La cura è peggiore del male, l'impegno civile ha fatto tutto il giro e s'è richiuso su se stesso, come in una bolla. Assistenti civici ci insegneranno a breve in che modo dobbiamo essere omossesuali, neri, asiatici, profughi e minoranze etniche, si intende sempre per il nostro bene. Dio ci salvi dai benefattori.

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