domenica 4 ottobre 2020

L'eterna lotta fra populisti e liberal

Il conservatorismo dei Pence e dei Rush Limbaugh de noiartri - e mi riferisco ai Salvinii e agli Adinolfi Marii e in generale a quelli che sfoggiano nei loro profili le bandierine italiane e le lettere "nun" per "Nassarah", Nazareno, a significare la loro cristianità perseguitata -, è più reazione agli automatismi fessi e pedanti dei cosiddetti "liberal" che vera contezza di quel che vanno dicendo. Il meccanismo è il seguente: tu vuoi fare il professorino saccente con me dandomi del troglodita se non mi allineo alla tua lezioncina pedante sul rispetto delle culture e la fraternità dei popoli? E io per ripicca te dico che noi cristiani semo mejo, che gli omosessuali fanno schifo e le donne se sono troppo allargate, tiè. A questo punto i liberal non ci vedono più e iniziano a fumare dalle orecchie, aprono il libro di scienze delle medie e vanno a scovare la citazione di Einstein dove dice che la razza è una sola, quella umana. Al conservatore - o al "populista", nella più recente accezione del termine - gli si chiude la vena a sua volta e ricomincia il giochino da capo finché tutti s'azzuffano a livelli sempre più elevati di incazzatura finendo per darsi reciprocamente dei "Wikipardi da Vinci", amen.

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