mercoledì 20 ottobre 2021

Cassandra

Cassandra, la bella figlia di Priamo, re di Troia, menava gramo, tuttavia non menava gramo per colpa sua, anzi, la facoltà della prevveggenza le era stata data in dono da Apollo, il quale però non donava mai gratis e infatti in cambio pretendeva di fare l'amore con lei. Cassandra, ricevuto il dono, non se la sentì di concedersi al dio e quello per vendetta le sputò sulle labbra condannandola così a non essere mai creduta. Prevedere, tuttavia, non significava per forza menar gramo, Cassandra vedeva semplicemente il futuro, colpa non sua se il futuro si metteva sempre male. Quando il cavallo di Troia entrò in città Cassandra tentò di avvertire i troiani del pericolo ma per l'appunto non venne ascoltata. Le diede ascolto solo Laocoonte che tuttavia fu destinato a perire assieme ai figli stritolato da un serpente marino poiché gli dei avevano deciso che a quel giro avrebbero vinto gli achei. Quando hai contro le istituzioni c'è poco da fare. Sicché Troia venne distrutta e la povera Cassandra fu violentata, quindi fatta schiava da Agamennone che se la portò a Micene con l'intento di farla sua. Cassandra mise in guardia Agamennone, che in quella casa c'era poco da star allegri, che qualcosa di grosso stava bollendo in pentola, ma Agamennone aveva una sola cosa in testa, sicché entrambi, lui e la cosa che aveva in testa, trovarono la morte in seguito alla congiura ordita da Egisto e Clitennestra. Il mito vuole significare che a non essere ascoltati ci si perde sempre tutti ma l'unico che si prende la colpa è sempre quello che te lo fa notare.

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