venerdì 13 ottobre 2023

Sulla questione israelo-palestinese cerco una via impossibile al buon senso, impossibile perché le posizioni negli anni si sono meticolosamente incancrenite, non si capisce nemmeno più se sia davvero una questione razziale, sembra piuttosto una di quelle faide che ogni tanto si innescano tra fratelli dello stesso sangue, e che la prossimità del sangue sia proprio l'elemento scatenante, finendo poi per coinvolgere parenti e vicini di casa, e i vicini partecipando attivamente allo scontro, a parole o con i fatti, un'antica ruggine ormai trasformata in guerra senza quartiere, con ingiunzioni, sfratti, atti violenti, erezioni di muri e avvelenamento di cani e di gatti. Mi prende una grande mestizia, l'idea concreta che non ci sia scampo.

2 commenti:

  1. effettivamente non c'è scampo. ma la faccenda è molto diversa da una faida familiare. hanno creato uno Stato che non esisteva in un territorio dove viveva un altro popolo. penso che su questo dato storico nessuno possa sollevare dubbi, e invece sono in molti a negare l'evidenza con la fiaba che 2000 anni prima quella era la terra degli ebrei. pensavano finisse come in america e quasi ci sono riusciti: sterminare gli autoctoni e i superstiti rinchiuderli in riserve.

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    1. Diciamo che sono due fratelli che litigano per chi deve abitare la casa di famiglia, ci sono di mezzo i rogiti.

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