Non me la sento di partecipare al festivàl delle opinioni sul caso Israel-Unifil-libanocentrico, è proprio oggi che mi accorgo di quanto davvero mi manca quel master in geopolitica con Prodi e Lamberto Dini che avrei potuto frequentare nel lontano '96 quando mi proposero di fare l'usciere alla Farnesina, è lì che mi sono giocato davvero la mia carriera diplomatica e ahimè oggi posso ben scordarmi di capire veramente il mondo e le sue grandi rivoluzioni, e lo scacchiere mediorientale, che rappresenta un po' la cintura nera della diplomazia, compreso quello, compreso tutto del mondaccio infame, anche come si fa a sostituire il rotolino della carta igienica quando ci si trova seduti sul w.c. col deretano impegolato e non c'è nessuno a portata di voce né Unifil che tenga a garantire la pace, caro mio aspirante diplomatico, e insomma mi basta sapere, a parziale consolazione, che gli abbiamo spezzato le redini sul campo di gioco, quattro a uno con doppietta (di) Di Lorenzo e un Dimarco spettacolare e un Retegui oriundo di San Fernando a tutto campo e un giovane Daniel Maldini che già si intravede quant'è elegante come il padre, e per ultimo che il Libano non partecipa nemmeno alla Nation League, quindi secondo me non bisogna dargli troppa importanza a questi qui con tutto il loro carico di odio, altrimenti non la piantano più: nelle cose che contano veramente siamo più forti noi, non c'è partita.
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