martedì 1 ottobre 2024

Mr Bloom e la terra promessa

[Ripropongo qui un pezzo pubblicato l'anno scorso per riprende da capo il discorso delle origini del moderno conflitto arabo-palestinese]

In Calipso, l'episodio della colazione di Mr Bloom, viene citata questa ebraica "compagnia di piantatori", Agendath Netaim, che nel 1904 attraverso annunci sui giornali prometteva di (qui è il flusso di coscienza di Mr Bloom che parla): 

"Acquistare dal governo turco tratti di sabbia abbandonati e piantarci alberi di eucalipto. Eccellenti per fare ombra, legna combustibile e da costruzione. Aranceti e immensi campi di meloni a nord di Giaffa. Paghi ottanta marchi e loro piantano per te un dunam di terreno con olive, arance, mandorle e cedri. Le olive sono più economiche: gli aranceti necessitano di irrigazione artificiale. Tutti gli anni ti spediscono una parte del raccolto. Il tuo nome iscritto a vita come possidente nei registri dell’associazione. Puoi pagare dieci subito e il resto a rate annuali. Bleibtreustrasse 34, Berlin, W. 15." 

L'impero Ottomano, dunque, già vendeva suolo palestinese a scopi commerciali.

Viene citata la figura di Mosè Montefiore (1784-1885), miliardario sefardita italiano, poi naturalizzato inglese, che fece fortuna a Londra come banchiere, nominato poi baronetto dalla regina Vittoria, quindi filantropo nella seconda parte della sua vita con lo scopo di migliorare la condizione generale degli ebrei nel mondo, di emanciparli, di restituire loro dignità e libertà.

"Sul finire degli anni Trenta [del 1800] compì un nuovo viaggio in Terra Santa, dopo aver attraversato le principali città italiane e soggiornato a Roma, dove studiò le condizioni della locale comunità ebraica. Obiettivo di questo secondo viaggio in Palestina fu introdurre nuove tecniche agricole e favorire lo sviluppo economico." (Treccani)

Alla ricerca della sua personale terra promessa ("la fattoria modello a Kinnereth, sulle rive del lago di Tiberiade"), Mr Bloom fantastica quadretti orientali da cartolina, esotismi alla Jean-Léon Gérôme, il pittore dei mercanti di schiave. 

"Da qualche parte in oriente: mattino presto: partenza all’alba. Viaggiando per il mondo anticipando il sole, rubandogli un giorno di cammino. Avanti così e tecnicamente non si invecchia mai di un giorno. Camminare lungo una spiaggia, terra straniera, raggiungere una porta della città, [...] Vagare per strade piene di tende. Facce inturbantate che passano. Antri scuri i negozi di tappeti, un grande omone, Turko il Terribile, seduto a gambe incrociate, che fuma un narghilè. Per le strade i richiami dei negozianti. Bevono acqua aromatizzata al finocchio, sorbetto."

Rifugio sicuro, la terra promessa, frutta esotica, palmeti, caldo, mollezze orientali: il mito delle origini.

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