Rari furono gli imperatori romani morti di vecchiaia, privilegio che spettò a pochi, Ottaviano Augusto, Vespasiano, Diocleziano, Antonino Pio, per dirne alcuni, molti caddero in battaglia e altrettanti vennero assassinati, e pure oggi che ci troviamo, a detta di tutti, all'apice del progresso civile, un progresso civile mai realizzato prima nel corso della storia umana, non sono infrequenti i tentativi di assassinio nei confronti dei candidati e dei presidenti americani, i quali, per potenza e per influenza politica, sono da considerarsi a tutti gli effetti i sovrani elettivi del grande impero democratico occidentale (lat. imperator, "detentore del potere militare", "detentore del potere coercitivo"). La carica di imperatore mette in moto certi malanimi che sono la vera maledizione del potere, in parte è lo stesso imperatore che li suscita, e in parte è il suddito che li cova dentro come una nevrastenia, e in tutto questo la violenza regna sovrana, più sovrana ancora dell'autorità imperiale, che se ne serve e poi fa la vittima, quando è lei a farne le spese. "In America non c'è posto per la violenza!": e meno male, figuriamoci se c'era!
non c'è [più] posto perché già satura
RispondiEliminaGiusto.
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