In Messico la guerra dei cartelli di Sinaloa fa centinaia di vittime al giorno, se si ha la perizia di spulciare la cronaca se ne trova notizia qua e là, ma senza troppa convinzione, dopotutto è un filone già ampiamente sfruttato dal cinema e dalle serie di Netflix, ci fanno dei videogiochi e forse delle magliette spiritose, magari ci scappa un po' di gloria anche per i tatuatori, ma poca roba. Sono tragedie, queste, molto localizzate, per noi europei non hanno il fascino di una guerra nucleare con la Russia, dei droni e dell'Iron Dome di Israele, l'europeo in questo momento cerca il cyberpunk, l'intelligenza artificiale applicata all'accoppamento, la droga è ormai argomento vieto e vetusto come la comunità di San Patrignano e tutt'al più ci si può spremere un po' di sugo quando c'è da fare un pezzo sui rave e sulla gioventù bruciata. È un po' come quando disegnavo i motivi per tessuti: quest'anno vanno le geometrie, per i fiori aspettiamo il cambio di stagione.
Nessun commento:
Posta un commento