mercoledì 6 novembre 2024

L'ultimo sondaggio, dicevano, dava in vantaggio Harris di tre punti su Trump, ci sarebbero voluti giorni per sapere chi avrebbe vinto. Tutte balle. È come dice il mio lettore in un commento, l'informazione è un gigantesco mock-up della realtà, un finto prodotto in esposizione che ha la stessa corrispondenza col vero di certe pubblicità dei biscotti, dove le messi d'oro svolazzano soavi piegate dal vento e i frollini sono fragranti come torte appena sfornate, poi quando apri la confezione sanno di olio total.

2 commenti:

  1. I giornali per sopravvivere devono vendere. E ognuno compra le notizie che vuole sentirsi riferire: la destra è incivile, la sinistra è sotterrata.
    Un giorno un meteorite cancellerà questo minuscolo pianetino che gira intorno a una stella, fra miliardi di miliardi di altre stelle. E in tutto l'universo il ricordo di Donald Trump lascerà una traccia inferiore a quella dell'attività neuronale del cervello della zanzara che in questo momento mi sta rompendo i coglioni.

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  2. "Due argomentazioni in contrasto sono formulate anche intorno a ciò che è menzogna e verità: un gruppo sostiene che altro è il discorso mentitore, altro quello vero.
    Anche io affermo la stessa cosa: in primo luogo perché sono espressi on le stesse parole, poi perché quando viene espresso un discorso, se il discorso è pronunciato in modo aderente a come sono andati i fatti, il discorso è veritiero; se i fatti non sono andati così, quello stesso discorso è falso"
    (Dissoi Logoi, Anonimo 450-400 a.C.)

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