sabato 22 febbraio 2025

I diritti

Se i palestinesi hanno diritto ad accoppare, se gli israeliani hanno diritto a reagire, avanti così e ti radono al suolo tutto il medio oriente se li lasci fare, e d'altronde, chi li ferma? Hanno una tale rabbia in corpo, un tal livore così ben incancrenito e sostenuto in pompa magna dai grandi proclami delle diverse fazioni, che nemmeno diecimila benintenzionati, fautori della pace fra i popoli, non possono nulla, perché poi quelli ti calano dal cielo coi passamontagna, gli altri promettono vendetta citando il Padre Eterno, non sono normali, davvero, non lo sono, bisogna pur dirlo che non sono normali, sennò non avrà mai fine. Senonché non siamo normali neanche noi che ci mettiamo così gravemente a prenderli tanto sul serio facendo i puntigliosi sulle questioni di principio: sì ma loro hanno diritto, sì ma gli altri hanno diritto... nessuno ha diritto a un bel niente a questo mondo, i diritti non esistono, i diritti sono gli asini dell'io, sono un essere che "si paralizza in un sacco, in una lercia trippa, i di cui confini sono più miserabili di questo fesso muro" [...] "è allora, proprio, in quel preciso momento, che spunta fuori quello sparagone d’un io… pimpante… eretto… impennacchiato di attributi di ogni maniera… paonazzo, e pennuto, e teso, e turgido… come un tacchino…": non c'è nessun diritto, nessuno ha diritto a un bel niente: se questo lo capissero tutti, tutti si darebbero una bella calmata, ma sarebbe come togliere al cornuto le sue corna, alla scimmione la sua banana (per la citazione La cognizione del dolore).

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