lunedì 24 febbraio 2025

Dobbiamo intenderci sui diritti: "io ho diritto a" cosa significa? Che c'è qualcuno che ti riconosce una facoltà, di solito un'autorità, umana, troppo umana, che segue le sorti molto incerte degli umani. A voglia di dire che "io ho diritto", ma ce lo diciamo da soli, o magari facciamo appello a un'autorità che quando riconosce i nostri diritti ci appare giusta e democratica e quando fa valere i diritti degli altri ci appare ingiusta e oppressiva (parrebbe che ognuno ha diritto di produrre i suoi, di diritti). Il diritto che a noi pare una garanzia universale, una conquista della ragione, è insomma alla fin fine una cambiale sempre pronta a passar di mano. In questo senso il diritto non esiste, non esiste in natura, e la cosiddetta conquista di civiltà vale quanto il due di coppe quando regna denari: vale sempre la legge del più forte, occorre sempre esercitare una forza per garantire o far valere un diritto, che sia il più civile dei diritti o il più malandrino, da solo il diritto non si regge.

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