Per godere la nostra pax occidentalis altri popoli soffrono la guerra, pazienza: per fare una frittata bisogna rompere le uova. A tal proposito ho trovato traccia di un saggio di Hannah Arendt, Le uova alzano la voce (una critica del totalitarismo comunista). In un altro suo saggio, Gli ex comunisti, Hannah Arendt conclude laconicamente: “Nell’azione, rompere le uova non porta mai a nulla di più interessante che al semplice rompere le uova. Il risultato è identico all’attività stessa: uova rotte, non una frittata.” Io, nel mio piccolo, vedo la storia come un intreccio organico di fatti imprescindibili, vedo il grande mollusco occidentale che si agita e muta forma per rispondere al suo istinto di conservazione, e chi ne sta al di fuori lotta da par suo per lo stesso principio. È pur vero che il grande mollusco occidentale si presenta più o meno candidamente al mondo come soluzione universale e non come semplice tentativo di dominio di una cultura sulle altre. Tant'è: tutti lottano e per lottare rompono le loro uova, pensando che dalle uova ne uscirà un'omeletta, cioè una struttura ordinata, con una sua logica formale. Qualcosa pure ne esce sempre, ma forse aveva ragione Arendt: non è una frittata, sono uova strapazzate.
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