Dopo il covid non credo più nell'umanità, dev'essere intervenuta una strana sostituzione, una notte in cui eravamo tutti impegnati in visioni apocalittiche, dell'intero genere umano. Io mi sento sempre lo stesso, ma chissà che anch'io non sia stato sostituito nel sonno, impiantato l'intero mio io su un cervello positronico; un domani mi troverò anch'io uno sportellino nel braccio, come in quel racconto di Philip Dick che lessi da ragazzo, La formica elettrica, un cilindro traforato, come quelli dei carillon, che mi fa pensare di vedere certe anatre dove invece non ci sono. Ma insomma, tutto questo lungo giro di parole per dire che prima del covid pensavo anch'io a una possibile soluzione, dopo ho smesso: non ci sono soluzioni, formule teosofiche o filosofiche, niente di niente, l'unica salvezza è evitare il genere umano, eccitarlo il meno possibile, non fissarlo mai negli occhi, non fargli capire che hai paura, altrimenti sei fritto.
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