Eco era una caricatura dell'uomo colto, grande collezionista di nozioni, lettore di Topolino, non dico una figura alla Bouvard e Pécuchet, però quasi. Non ci mancherà particolarmente perché in fondo non diceva nulla di particolare, con i suoi pensierini banali sulle masse zotiche e incolte e i suoi calembour semiotici da quarta liceo. Roba da gruppo Espresso-La Repubblica, tale e quale. Per scrupolo lessi anche il suo contributo al dibattito sul nuovo realismo, una roba talmente insulsa che nel corso del trasloco mi sa che è finita direttamente al macero, perché dovevo ottimizzare lo spazio, ma soprattutto perché i libri inutili mi indispongono. Pace all'anima sua, che la nostra si è già messa in pace.
ammazza.
RispondiEliminauno che ti piaceva; anzi proprio un riferimento culturale, a quanto sembra.
ah; calembour culturali da quarta liceo se permetti me la segno, che anch'io c'ho un paio di personaggini cui appiccicarla)
RispondiEliminaUn altro sopravvalutato che ci saluta. Vabbè, ma in fondo tutta l'umanità si sopravvaluta ...
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