giovedì 30 novembre 2023

E Turetta ha fatto questo e Turetta ha fatto quello, e ha chiesto dei libri (che ci vuole fare, uccidere le guardie?), è andato in bagno, ha dormito bene, ha preso un caffelatte, piange, ride, mangia composto, si è rifatto il letto, dorme con due cuscini, improvvisamente il popolo di internet sembra aver scoperto l'esistenza del mostruoso che si annida nel nostro quotidiano e abbia elevato l'indagato a paradigma della mostruosità tutta, il circo Barnum. Mostruosi pure quelli che guardano, visto da vicino, diceva Basaglia, nessuno è normale. Jannik Sinner invece fidanzato d'Italia (l'isteria è di moda, chi non l'ha ripudiato sarà).

Vado a sbirciare gli account twitters dei veri liberali e li trovo regolarmente pieni di certezze, vedono sempre tutto chiaro, senza sfumature, si muovono in solido come una monade che non ha finestre ("la monade è chiusa in se stessa e non comunica con le altre, non subendo nessuna influenza dall'esterno, perché è una sostanza semplice"). Ci sono tante di queste sostanze semplici su internet: la monade dei veri liberali, appunto, filoatlantisti e filoamericani, la monade di sinistra, quella woke e arcobaleno, la monade dei mattonisti, quella dei sovranisti col tricolore e la ن, ce n'è per tutti i gusti, tutte monadi che non comunicano fra di loro, mondi chiusi e perfetti che non vogliono aprirsi a idee alternative, quasi che a mettersi in dubbio temessero di perdere forza e padronanza di sé, come dei sansoni che temono di perdere i loro capelli, e per ogni riccio un capriccio (Sansone tradito da Dalila che svelò il segreto ai filistei, nemici di Israele). Sono insomma parti di realtà e si credono la realtà tutta, ne va della loro autostima, non c'è da soprendersi se poi il mondo è tutto un casino.

martedì 28 novembre 2023

Fin da ragazzo, cioè da adolescente, mi guardo allo specchio e non mi riconosco, devo fare un certo sforzo per ammettere che quell'immagine che vedo riflessa nello specchio sono io. Tra me e la mia immagine c'è un intoppo, e la sensazione di quell'estraneità è qualcosa di straordinario. Ricordo ancora la prima volta che l'ho provata: Moglia di Sermide, metà anni ottanta, specchiera del bagno di nonna, mi guardo e improvvisamente sento che quello che mi restituisce lo sguardo mi è completamente estraneo, che io sono altro, non un altro, ma totalmente altro. Non mi feci prendere dal panico, non mi pensai più di tanto pazzo, era una questione personale tra me e me, qualcosa di numinoso ("numinose fantasime non irreali, tangibili", Montale). Con la depressione questo fenomeno si acuì, ricordo che vagavo per Milano quando andavo all'università in preda alla derealizzazione. Ne ho passate delle belle. Ricordo anche che in piazza Duomo vidi Di Pietro, e una volta Fabio Fazio sbucare dalla Rinascente, perché almeno gli altri li ho sempre riconosciuti. Comunque, se non associato a particolare ansia, dicono sia un fenomeno nemmeno così raro. Io lo considero un segno di intelligenza.

Venire al mondo, ho sempre pensato, non è una bella cosa, il primo degli atti non volontari, si viene al mondo a motivo di due esseri già ampiamente inguaiati con la vita che, rispondendo a un impulso totalmente involontario, instillato nel loro essere come una sequenza di istruzioni (routine), inguaiano un altro esserino che di suo non aveva chiesto niente. A volte mi soffermo a pensare la celeste beatitudine del non essere ancora, una cosa di per sé impossibile e quindi impossibile anche da immaginare, una beatitudine anche superiore a quella del non essere più, perché a priori, priva di tutto il commercio che si è dovuto intrattenere con la realtà: meglio non conoscere l'esistenza, meglio non averla mai conosciuta. Le vie della saggezza Zeus aprì ai mortali, facendo valere la legge che sapere è soffrire, dicevano gli antichi, dei veri tragici, i mortali par excellence, come avrebbe detto Nietzsche. Fanno grandi progetti i mortali, parlano come se non dovessero passare mai, guardano all'avvenire con fiducia considerando l'umanità un grande essere immortale. Il Budda, sant'uomo, aveva pensato il concetto di dukkha, la sofferenza che accomuna tutti gli esseri intrappolati nel ciclo delle vite, e la sua soluzione era quella di uscirne una volta per tutte, da questo ciclo, e non semplicemente morendo, ma dissolvendo la volontà di vivere già in vita (o forse era Schopenhauer): soluzione raffinata. Venire al mondo, ho sempre pensato, non è una bella cosa.

È normale ciò che è a norma ma la norma poi emerge per convenzione e non perché la norma è in sé emanazione del giusto, e d'altronde dove si troverebbe questo giusto, in quale iperuranico anfratto della realtà? La fede dice che la fonte del giusto è in fondo al cuore di ognuno di noi, ma la fede è più la speranza che vi si trovi che l'evidenza che ci sia. Non è allora per capriccio che siamo costretti al relativismo: la connessione fra giusto e norma che lo traduce in pratica è qualcosa di magico, il giusto è fantasmatico, per dirla come il professore, è l'effetto di molte convinzioni circostanziali, l'unica certezza è il destino, e cioè quel che accade per come accade e per come viene creduto che accada. (questo è quello che penso, non vuole essere una lezioncina).

"reinfetazioni" fantasmatiche

Letta un'intervista a Recalcati su Avvenire che al di là del solito compiaciuto birignao (gergo) psicoanalitico ci mette sulla buona strada per comprendere il fenomeno del bravo ragazzo che si trasforma in assassino per l'impossibilità di affrontare il proprio fallimento, lo dico mettendo da parte il mio naturale fastidio per Recalcati e riconoscedogli un discorso sensato sebbene il narcisismo anche in lui scorra potente e sia ormai sulla buona strada per trasformarsi nel nuovo Alberoni, cioè il professore che ci insegna nientepopodimeno che l'amore riducendo la disciplina a una sorta di "posta del cuore".

È sulle ceneri del patriarcato, dice il professore, non sul patriarcato stesso che nasce il problema: "La cultura maschilista, come figlia naturale dell’ideologia del patriarcato, non è più in una posizione dominante". Poi arriva la parte che mi piace di più, che fa un tutt'uno con la parte che mi piace di meno: "La cultura del successo individuale e del principio di prestazione rende, infatti, difficile l’elaborazione del fallimento e dello scacco e stimola la nascita di rapporti rifugio, adesivi, simbiotici, di nicchie narcisistiche separate dal mondo, delle specie di “reinfetazioni” fantasmatiche, riparo da una realtà precaria, minacciosa, spaesante...". A quel "reinfetazioni" io già mi sento mancare, seguite da quel "fantasmatiche" che il professore usa sovente come le famose due gocce di Chanel N. 5.

Mi viene allora da pensare che il professor Recalcati abbia trovato pure lui la sua personale cura al proprio naturale narcisismo facendo dell'esposizione mediatica la sua nicchia, non più separata dal mondo. È proprio questo il carattere dei tempi moderni: che tutto il mondo è diventato la nicchia narcisistica di personalità narcisistiche che si sentono così naturalmente libere di esercitare il proprio narcisismo assumendolo a norma: i cosiddetti "sani" sono quelli che assumono il mondo come propria nicchia narcisistica. Ma tant'è, considerate questo sfogo come una concessione al mio, di narcisismo.

domenica 26 novembre 2023

"almeno"

Ci fregano con questa storia che "almeno da noi c'è la libertà", però questo "almeno" diventa sempre più sottile, come del burro spalmato su una fetta di pane troppo grande. La dittatura è brutta: in Iran uccidono le donne, in Russia ammazzano i giornalisti, a lamentarsi da noi si passa per viziati, per capricciosi. Se siamo tristi la colpa è solo nostra che non ci basta più Netflix, il calcio, le cianfrusaglie che possiamo ordinare su Amazon. Su internet ci possiamo addirittura rivendere le mutande e farci anche dei bei soldini: siamo incontentabili. Occidentale fatti un esame di coscienza e stai attento, che a forza di "almeno" un bel giorno ti ritroverai anche senza le mutande, e poi che ti vendi? 

Nell'occorrenza dell'emergenza attuale il mio gestore telefonico mi informa che è contro la violenza sulle donne, e meno male, perché se fosse stato il contrario mi sarei visto costretto a passare indignato a un altro operatore. A cosa possono servire ora queste solenni dichiarazioni, soprattutto proferite da grandi aziende di profitti che subito dopo si premurano di informarmi che il mio credito è insufficiente e la mia offerta è stata temporaneamente sospesa, questo è un mistero, o forse no: lo fanno per captatio benevolentiae. Questi appelli cadranno regolarmente nel vuoto, è come dire al ladro di non rubare, però l'azienda intercetta la benevolenza dei buoni di spirito. Immagino che anche Trenitalia sia contro la violenza sulle donne, e così anche le banche e tutte le altre aziende di telecomunicazioni che ci fregano i centesimi con i numeri verdi farlocchi che poi si rivelano gratuiti solo da numero fisso (cosa molto pratica soprattutto quando devi segnalare un guasto sulla linea fissa). Rischio sdilinquimento altissimo anche qui sui social, riporre nel tascapane della pubblicità frasi con angeli caduti dal cielo, tesori, meraviglie, gioielli dei tuoi occhi, ecc. Non se ne esce.

Abbiamo calcolato una durata media di permanenza delle emergenze di una, massimo due settimane, questo per i fatti di cronaca, per i conflitti armati si va invece da un minimo di tre settimane a svariati mesi salvo epidemie o cambiamenti climatici, il mondo è insomma sotto minaccia della fine a intervalli periodici che seguono più o meno l'andamento delle stagioni, si rovesciano equilibri geopolitici, si chiudono ambasciate, si decide il destino di popoli nel giro di qualche giorno, e chi volesse appassionarsi seriamente a una causa fa appena in tempo ad appuntarsi al petto la bandierina che subito gli tocca di rincorrere l'urgenza successiva, le fatiche di Sisifo.  

sabato 25 novembre 2023

Ogni mattina un twittettaro si sveglia e sa che deve urgentemente dire la sua sul caso del momento (dico twitter perché "ics" non si può sentire, è monosillabo). Passata la sbornia del covid dove ci eravamo reinventati tutti virologi, oggi siamo diventati tutti psicologi forensi dopo una breve parentesi geopolitica, è un mestiere duro quello che siamo chiamati a fare, occorrono competenze vastissime e conoscenze interdisciplinari, menti rinascimentali che sappiano spaziare da una materia all'altra. I professori me lo avevano detto: questo ragazzo può fare tutto, e proprio per questo mi sono ridotto a non fare niente. Io ve lo posso anche dire: la legge e le scarpette rosse non fermeranno i femminicidi. Ma detta da me suona come un dispetto, un'opinione fra le tante, non è autorevole. Perché l'autorevolezza mica si guadagna con la bontà dell'argomento, eh no, per tutti, per gli intelligenti di sinistra come per i drittoni di destra, l'autorevolezza è una convenzione: è autorevole l'opinione in cui tutti si immedesimano per comodità, quando non proprio per fare sfoggio di virtù. Sicché possiamo dannarci l'anima a voler risolvere i problemi del mondo, alla fine ci ritroveremo a fissare il muro.

venerdì 24 novembre 2023

Siamo tutti Gregor Samsa

Se c'è un risvolto buono dell'essere completamente fuori dai giochi, fuori dalle consorterie alle quali è bene aderire per avere una seppur minimo supporto in qualche ramo della moderna divisione del lavoro, è che non devi prendere partito e non devi niente a nessuno. Prendere partito è l'inizio di tutte le relazioni tossiche che si possono intrattenere con la realtà, da lì comincia la lunga discesa verso la deferenza obbligatoria e cointeressata che è la fonte di ogni cronica perdita di amor proprio. Perdere l'amor proprio sembra una cosa da niente, ma quando questa perdita si cronicizza e l'immagine che si ha di sé comincia a distanziarsi troppo dalla propria volontà per aderire alla volontà altrui, si finisce senza accorgersene per diventare cinici e distruttivi, carichi di odio e di risentimento. Gregor Samsa una bella mattina si risveglia scarafaggio, noi ci risvegliamo zerbini: certe colleghe mi raccontavano cose assurde riguardo alle loro precedenti esperienze di lavoro, umiliazioni alla "diavolo veste Prada" che oggi fanno così spettacolo per esempio nelle dinamiche sadomasochiste dei vari Masterchef e derivati, dove godiamo a vedere la gente trattata male e sotto pressione: be', alla fine si erano convinte che per umilianti che fossero state quelle esperienze di lavoro erano pur sempre servite a formargli il carattere, e ne andavano anche fiere, se le appuntavano al petto come spillette degli scout. Sia detto questo comprendendo che tutti noi, per poter vivere di qualcosa, dobbiamo pur trovare dei compromessi, ma la perdita di amor proprio è la madre di ogni sciagura e purtroppo abbonda in questo mondo moderno che in superficie fa grande sfoggio di rispetto e di inclusività, e dietro ai grandi paroloni ci sommerge da mattina a sera di pubblicità idiote e ci persuade con modelli culturali a dir poco fantozziani (il lavoratore di Amazon come paradigma: ho trovato lavoro grazie ad Amazon così posso curare la mia sorellina malata, sia lode a Bezos, sempre sia lodato).

mercoledì 22 novembre 2023

Su twitter è tutto un rincorrersi a fare le battute più clamorose, è proprio il mezzo che le chiama, è fatto per quello, radicalizza a prescindere, io, per esempio, pur con l'affetto che mi lega a qualche contatto di vecchia data, mi sono stufato sia dei libertari che dei normies, ma proprio per il modo in cui abbaiano dietro le cancellate delle loro rispettive echo-chambers senza smuovere nulla; forse, mi dicono, basterebbe solo cambiare il modo di usare il mezzo, che in sé è neutro, e discutere più rilassati delle cose, ma poi di nuovo mi richiedo: è proprio così neutro il mezzo? Non lo so, vattelapesca. Partiamo già tutti decisi per principio a fare la guerra, il più delle volte già ci pensiamo in anticipo e a turno novax, filorussi o filo-hamas (new entry: filo-patriarcato), è un disturbo ossessivo-compulsivo, una cosa che ti mette a disagio però lo fai lo stesso per stress o per qualche ragione surrogata alla onicofagia. Be', io ho smesso di farlo.

domenica 19 novembre 2023

Ora sradichiamo il patriarcato. Ma che significa? Da Schlein a Meloni, uomini o donne che siano, si lanciano proclami senza capo né coda. Povere donne vengono uccise da uomini possessivi, la politica deve agire: si metta fuori legge la possessività. E non basta una comune base di rispetto personale per non farsi del male, senza bisogno di infilarci dentro i massimi sistemi? La pretesa della politica di poter condizionare e indirizzare i comportamenti e le pulsioni degli individui, una forma ulteriore di violenza. Ma ripeto, questo è quello che sento io, un'opinione personale.

Per i miei gusti circola un po' troppa fiducia di potersi emancipare dal condizionamento culturale della società in cui si vive, esserne consapevoli si può, pensare di poter sfuggire alla presa del condizionamento è pia illusione. È questo dannato occidente che pensa che la libertà sia qualcosa che è in nostro potere, è una specie di sostanza psicotropa che offusca il giudizio e innesca interminabili conflitti, ma visto che consola, ha la forza di una fede. Ma appunto, ho detto "per i miei gusti" e ognuno segua il suo karma (destino, fato, idea fissa o come la volete chiamare).

sabato 18 novembre 2023

Patapàm

(breve sintesi del conflitto israelo-palestinese così come ci viene riferito dai media)

Patapàm! Colpo di avvertimento: avete dieci minuti per abbandonare l'edificio dopodiché tiriamo giù tutto, chi c'è c'è. Ok, ma c'è nonno che si è chiuso in bagno, non vuole uscire. Frega niente di nonno, c'è una base di Hamas nel seminterrato, questioni di sicurezza nazionale. Ok, ma mica ce lo abbiamo messo noi Hamas, sono venuti loro. Frega niente, dovevate ribellarvi, siete complici. Ok: per piacere signori di Hamas, andate ad accamparvi da un'altra parte, siamo complici, ci tirano giù il palazzo. Hamas: sì sì, ce ne andiamo via subito signora, e ci scusi tanto per il disturbo. Morale della favola: Israele non fa vittime fra i civili, Hamas sta dalla parte del popolo, la Striscia è una banlieue che richiede solo un po' di riqualificazione.

giovedì 16 novembre 2023

Sono in emergenza, sto usando un paio di vecchi occhiali da miope risalenti a qualche era geologica fa, taglio tondo anni novanta, pesanti una cifra, che mi cadono costantemente sul naso già gravato dalla sinusite (setto nasale deviato): ma come facevamo a portare tutto il giorno questi accidenti cromati infilati sul naso? Ti credo che dopo ci venivano sempre le mezzelune rosse sul dorso. I formidabili occhialoni sui nasi delle mie compagne di classe in quarta analisti contabili, descrivevano giri concentrici di hula hoop attorno agli occhi arrossati, mesmerizzati, non si poteva guardarle negli occhi senza cadere in trance. Portavo occhiali a goccia alla Silvester Stallone nel film Cobra, folti capelli scuri spettinati con la riga in mezzo ricadevano a fontana sui lati del bel viso tenebroso, le mie compagne mi cercavano, ma io, timidone, lasciavo cadere come sempre la cosa ingenerando l'illusione di un mio disinteresse nei loro confronti, che invece era tutto il contrario. È il mio karma: karmacobra. Sicché non ho mai considerato le lenti a contatto perché mi privavano di quel sintomatico mistero.

lunedì 13 novembre 2023

Dice Beppe Grillo che ha peggiorato l'Italia, complimenti per il mea culpa, ma che sarà mai? L'Italia è come un'auto in panne sul ciglio della strada e tutti quelli che passano si improvvisano meccanici: uno dice che è la batteria, l'altro che è il carburatore, i più esperti che è un problema di elettronica, arriva uno che le tira una martellata e dopo fa sconsolato: guardi, è rotta, la porti dal meccanico. Il guaio è che non ci sono più i meccanici, funziona finché funziona, e dopo si butta.

martedì 7 novembre 2023

Zelensky annuncia il rinvio delle elezioni causa guerra, è comprensibile, solo che lo fa con toni un po' bizzarri: «Tutti comprendiamo che ora, in tempo di guerra, quando ci sono così tante sfide, è assolutamente irresponsabile gettare nella società il tema delle elezioni in modo scanzonato e giocoso». E che, la democrazia è forse un pesce d'Aprile? Inoltre, un evergreen: le elezioni potrebbero creare discordia, questo è il momento di difendere lo Stato, non di disintegrarsi nelle polemiche politiche. Be', certo, anche questo è un odioso risvolto della democrazia, tutti uniti è meglio, in un unico partito... E se Zelensky fosse come...? no, non si può dire, non può essere, ci stiamo sbagliando, ragazzi.

παιδεία

È veramente triste quando un bambino si rende conto per la prima volta che nel mondo esistono le ingiustizie, e allora lì solitamente esce il filosofo morale che c'è in me e gli faccio un discorsetto del tipo: "Vedi Pierino, le ingiustizie nel mondo ci sono sempre state e bisogna accettarle così come sono, quando poi diventerai grande allora potrai commettere delle ingiustizie anche tu, però bada bene di commettere ingiustizie solo contro le persone più deboli, così non si possono vendicare". Sarei stato un ottimo educatore, meglio di Kissinger.

lunedì 6 novembre 2023

Sembra che finché una guerra è costantemente sotto l'occhio della fregola mediatica sia perlopiù disdicevole prendere in considerazione una qualsiasi soluzione che possa evitare il dispendio di vite umane; quando quella stessa guerra passa in secondo piano, scavalcata da altre che nel frattempo hanno assunto più cogenti condizioni di inderogabilità, allora quella guerra ormai invecchiata può senz'altro terminare, e anzi deve, per non distrarre troppo le energie dalla nuovissima guerra che tiene tutti col fiato sospeso. La cartina di tornasole è l'accenno alla bomba atomica: dove spunta la bomba atomica, quella è la guerra più attuale, lo spettacolo più acclamato in città.

sabato 4 novembre 2023

Twitter/X ormai l'ho tolto anche dal telefono, ma mica perché è arrivato Elon Musk (ci sono quelli che sono migrati offesi su Mastodon, cioè, come da etimo, su "denti a mammella", i "mammelloni"), è più per un'idiosincrasia, una saturazione per il mezzo in sé, per la tipologia del micro-social che si dà arie da agorà, sono diventato agorafobico. Ma che cosa ci dobbiamo dire di così importante, noi, perché ci arrivino dei messaggi tipo "fai conoscere il tuo post, passa a premium", per carità di dio, più ne conosci e più non capiscono una mazza, preferirei scegliermeli io uno ad uno i miei lettori, un club della lettura (dei miei post, ah vanità...), un tavolino di affini per gusto e leggerezza in un angolino del Florian. Via dalla pazza social.

mercoledì 1 novembre 2023

(opinione di un pessimista)

Leggo che per mantenere in piedi una vera democrazia bisognerebbe fare una rivoluzione ogni volta che il potere imputridisce in oligarchia legata a schiaccianti interessi economico/finanziari, io al riguardo sono ancora più pessimista e radicale: la democrazia è un equivoco, esiste solo come parola il cui significato letterale è impossibile da tradurre in pratica, un gigantesco lost in translation. Si possono fare dei tentativi e questi tentativi sono quelli attuali, ma il cosiddetto "potere del popolo" è un concetto tanto bello quanto vago, significante in sé poco o niente, perché anche il popolo non è di per sé portatore di un genuinità originaria, la sua opinione, come ogni cosa degli uomini, è già corrotta ab ovo da mozioni tutt'altro che ideali. Ma non fate caso a quel che penso, sono un pessimista.