lunedì 28 marzo 2016

Parlare al vento

Qui troverete il solito articolo del Foglio sull'autodistruzione dell'Occidente che si è consegnato alla guida acefala dello scientismo, tirando in ballo l'immancabile Cartesio e pure Leibniz, secondo il parare e l'opinione di René Guénon, intellettuale francese ed esoterista convertito all'Islam, non il primo e nemmeno l'ultimo di una lunga serie di casi umani. Manca all’Occidente “un principio di ordine superiore”, esso vive in uno stato di “anarchia intellettuale”, come un organismo decapitato che continui a muoversi meccanicamente (ecco, ci mancava la metafora splatter). Insomma, tagliando corto, filosoficamente parlando ho ben chiara la faccenda della pretesa scientifica di farsi sapere assoluto, la questione della tecnica, che assume (dicono loro "presuntuosamente") il mondo dei fenomeni come unico possibile o quantomeno più utile, ma detto questo non che l'alternativa sia il monoteismo, nella sua versione islamica o giudaico-cristiana che sia. E poi molto umilmente farei notare al Foglio, il quale fieramente ribadisce le sue simpatie per il libero mercato, che il liberismo è agente fondamentale della secolarizzazione, e che è impensabile un liberismo senza tecnica e fede nel progresso. Da una parte, dunque, un colpo al cerchio dello scientismo e dall'altra uno alla botte del libero mercato, i due movimenti si annullano e sempre da capo stiamo. Una volta per tutte: se accetti il liberismo devi accettare anche la tecnica, tutta quanta, non si ritorna ai "bei vecchi tempi" gettando via lo scientismo e tenendosi stretto il liberismo, non arrivarci denota scarsa intelligenza.

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