domenica 27 marzo 2016

Gaia

Non me la ricordavo più la storia di Gaia così come appare ne L'orlo della Fondazione di Asimov, fatto sta che d'istinto, mentre leggevo, mi sono venuti in mente i deliri di Casaleggio. Gaia è un pianeta, o meglio, un "organismo vivente" in cui ogni coscienza individuale è fusa in una superiore coscienza collettiva, una sorta di democrazia totale in cui ogni aspetto della vita e della natura contribuisce per ciò che è strettamente necessario al funzionamento del tutto. Trattasi di un tòpos della fantascienza e della letteratura di genere, nonché della strampalata cultura new-age. Gaia ha una sua memoria collettiva, quando un individuo muore, il suo bagaglio di conoscenze viene trasmesso ai ciottoli e ai ruscelletti, come in un Cloud gestito dalla Rete. Le decisioni vengono prese da Gaia, l'individualità è ridotta al minimo, la sua popolazione consuma pasti frugali, non eccede mai la misura, ogni pasto "non dev'essere gustato, bensì solo consumato" (mito della purezza, eticismo, decrescita, veganesimo). E io che pensavo si trattasse di semplice fantascienza, che stupido sono stato, si trattava invece di un preciso progetto politico, fossi nei discendenti di Asimov chiederei i diritti alla Casaleggio & Associati non prima di avere denunciato il tutto al CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze e sul Paranormale).

8 commenti:

  1. ...ma guarda che tra te e me e gaia non manca mica tanto... basta una slot per l'antenna.

    (visto che ti piace la sf mi piacerebbe tanto leggere una tua opinione su "the marching morons" di cyril kornbluth. si trova in rete in inglese. se ti avanza tempo)

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    1. Ah, forte quella dell'antenna.

      No per carità in inglese non c'è la faccio.

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    2. capisco. peccato.

      (oh, comunque è sf popolare americana anni cinquanta - non è mica milton...)

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    3. Fra l'altro il correttore automatico, pardon, il mio ufficio stampa ha scritto "non c'è la faccio"

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  2. Per favore non confondiamo la fantascienza di Asimov con quella nostrana.

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  3. Da appassionato di fantascienza mi insinuo per dire che Kornbluth è stato tradotto (quasi) tutto.
    Delle sue opere più note (es. i mercanti dello spazio) si trovano traduzioni anche recenti, Gli idioti in marcia è un racconto che ha la fortuna di trovarsi in diverse raccolte, se si ha un libraio di fiducia bravo lo si dovrebbe recuperare senza grosse difficoltà/costi.

    Antonio

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    1. In effetti ho delle raccolte e pure dei vecchi Urania, può darsi pure che ce l'abbia

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    2. Gli Idioti in Marcia, di C. M. Kornbluth Edizioni La Tribuna - Galassia n. 141 ...
      Magari da qualche parte è stato ristampato. Altamente profetico, più di Asimov.

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