sabato 30 novembre 2024

Eccone un'altra: l'educazione sentimentale insegnata a scuola con voti che fanno curriculum e la pagella a fine quadrimestre. Qui ci vorrebbe Schopenhauer, sì, il misogino Schopenhauer a metterci un bel carico con la sua proverbiale arte di insultare. Come può non far orrore quella "educazione sentimentale" affiancata a "curriculum"? Ma sarò io che sono un libertario, che pensavo ingenuamente che non si danno i voti, non si inquadrano in un sistema di valutazioni i sentimenti. Della sinistra, io che sono socialista, mi fa paura questa specie di buona fede, questa vis edificante (e un po' bigotta) che pensa che tutte le cose si devono imparare sotto il patrocinio di professori selezionati per concorsone statale. Contro la sinistra hegeliana.

Ho letto di questo divieto australiano dei social per i minori di 16 anni, solita ipocrisia: prima crei i social e incoraggi i contenuti per deficienti, poi ah no, attenti, i social sono pericolosi per la crescita dei ragazzi, vanno proibiti fino a 16 anni (a 17, invece, tutti membri della Scuola di Francoforte). Io sono della modesta opinione che o li togli a tutti o a nessuno, che casomai i social andrebbero tolti per primi ai genitori, perché sono loro i più imbecilli, che per giunta non hanno nemmeno la scusa di essere ragazzi.

venerdì 29 novembre 2024

Gli dei ci si presentano nell'Odissea nella placida agiatezza dei ricchi borghesi che amabilmente discorrono fra di loro di politiche aziendali, la loro ditta sono i mortali, e il capofamiglia, il commendator Zeus, non si esime dal lamentarsi della loro ingratitudine: 

Ahimè sempre gli uomini accusano gli dei: dicono che da noi provengono le sventure, mentre è per i loro errori che patiscono e soffrono oltre misura.

Noi mandammo Hermes messaggero, dice il commendatore, ad avvisare Egisto di non unirsi alla sposa legittima del figlio di Atreo, ma quello ha voluto fare di testa sua ed ecco i risultati. Certo anche il commendatore, quando gli prende l'uzzolo, è dio di grandi passioni e non esita a pescare nel grande cesto delle sue sottoposte le più succulente primizie, ma egli ne ha la potestà, e il possesso brutale della femmina mortale è sempre da leggersi come la più alta forma di onorificenza. 

Ma a questo punto prende la parola la figlia prediletta Athena, a cui il padre ha affidato il ramo sapienza, arti & mestieri e strategia in battaglia. Athena è l'unica dea che può concedersi qualche licenza con il padre, sapendo che con lui l'avrà sempre vinta. L'ha generata divorandone la madre, per cui in lei ha trasmesso tutte le sue sostanze. Athena dà certamente ragione al padre, ma ecco che c'è una questione che sottopone alla sua attenzione, c'è questo povero Odisseo, che sempre ha mostrato grande rispetto per il principale, che langue di nostalgia sull'isola di Ogigia tenuto prigioniero dalla bella Calipso, la ninfa dai bei capelli, figlia di Atlante che sorregge la terra. Zeus si dimostra subito accondiscendente nei suoi confronti, e approfittando della momentanea assenza del suo terribile fratello Poseidone, ospite d'onore presso un banchetto organizzato dagli Etiopi, maestri nell'arte del catering, ne approva il piano di salvataggio (Poseidone ha una vecchia ruggine con Odisseo, egli gli ha accecato suo figlio Ciclope e adesso fa di tutto per contrastarne il ritorno).

Veramente questa vicinanza degli dei olimpici alle forme della vita mortale, quasi una confidenza, è la cosa che più sorprende nei poemi greci, ma alla fin fine è la stessa volontà frustrata di potenza che genera gli dei e quella scimmiottatura della loro vita beata fra le nuvole che è la fede nel benessere terreno. Ma negli dei, che sono grandi, trova posto anche un'umanità quasi "cristiana":

Stranieri e mendicanti vengono tutti da Zeus, ciò che ricevono, anche se poco, è gradito. Allo straniero offrite, ancelle, da mangiare e da bere, fatelo lavare nelle acque del fiume, al riparo dal vento. (Nausicaa, che parla ispirata dal dio)

Avevamo appena finito di leggere come ogni sera prima di dormire:

Sulla riva del mare la gente di Pilo sacrificava dei tori neri a Poseidone che scuote la terra, il dio dai bruni capelli.

e avevo anche pensato quando sarebbe toccato anche a noi che non avevamo sacrificato dei tori, che un boato, come un fortissimo colpo di vento, ci ha squassato la casa e il letto, riportandoci immantinente alla realtà di mortali in balia di forze più grandi e potenti di noi. Tutto si è svolto quasi come in una premonizione, e nemmeno la scienza, che come l'hegeliana nottola di Minerva arriva a darci nozione dell'epicentro solo a fatti già compiuti, non può farci un bel niente e ci è in questo caso di scarsa consolazione, tanto che valeva pensare che fosse stato davvero Poseidone e in che modo avremmo potuto ingraziarci la sua benevolenza.

giovedì 28 novembre 2024

Ho appena disegnato una bella Alfa 155 DTM degli anni '90, quella portata al successo da fior fior di piloti tra cui Larini, Nannini, Tarquini e Christian Danner. Perché disegno soprattutto Alfa? Per una questione affettiva, probabilmente, ricordi dell'Alfasud e dell'Alfa 33 Quadrifoglio Oro del nonno che mi scarrozzavano in giro quand'ero ragazzo, e perché come macchine hanno quella allure da muscle cars italiane che mi piace tanto. Poi L'Alfa 155 DTM fu un progetto felice, un campionato nel 1993 e poi tante vittorie nel Gran Turismo tedesco, il Deutsche Tourenwagen Masters, che fra tutti i campionati è il più ignorante di tutti ("ignorante" nel senso di eccessivo, genuinamente esagerato): minigonne, spoileroni assurdi, prese d'aria, assetto ribassato, penumatici giganti, insomma, il sogno di tutti i bambini omaggiati di macchinine della Bburago, azienda fondata dal cav. Mario Besana di Burago di Molgora, e oggi venduta, come tutto quanto a questo mondo, ai cinesi. Che gioia, che felicità, sono ritornato bambino.

venerdì 22 novembre 2024

Oggi qui è arrivata la buriana, la tempesta perfetta, piove e tira vento che sembra di stare a Capo Horn, abbiamo chiuso i boccaporti e ammainato le vele, orzato gli orzaioli e sodomizzato gli ombrinali, siamo pronti per affrontare la tormenta. In poche ore cadrà la pioggia che normalmente cade in un secolo, è come se su un letto a due piazze si riversassero in una volta sola le intere cascate del Niagara: la Sila ci osserva imponente avvolta nelle brume, dal ventre di Erebor sale sinistro il ruggito di Smaug (va be', mi sono fatto prendere un po' la mano...).

giovedì 21 novembre 2024

Venti di guerra

Siccome è capitato che l'Ucraina ha sconfinato in territorio russo con un Lince italiano, Putin si riserva il diritto di lanciare un ICBM sull'Iveco per ritorsione, è così, occhio per occhio, dente per dente. Ora, se avete fornito armi all'Ucraina, anche solo una fionda o una cerbottana, io vi consiglio vivamente di fare baracca e burattini e andare a stare per un po' dalla suocera, almeno finché si calmano le acque. Voi mi direte: ma proprio dalla suocera? Capisco l'obiezione, ma credetemi, meglio una suocera in casa che un ICBM all'uscio.

martedì 19 novembre 2024

Giorni fa ho aperto un profilo DeviantArt dove raccolgo i miei disegni safe for work. Sono acquerelli digitali fatti a Photoshop ma che hanno tutto il sapore di acquerelli veri, più veri di quelli spacciati per veri dall'intelligenza artificiale. Per chi vuole curiosare, l'indirizzo è: https://www.deviantart.com/t-annhauser. Col tempo conto di variare i soggetti, ho l'ambizione di ritrarre anche rovine, monumenti e altri ruderi della modernità e non, come i veri romantici (anche se la mia vera passione sono le macchine e gli aerei della seconda guerra mondiale). Per consultazione aggiungo il link nella colonnina di destra. Non ho l'ambizione di entrare all'Accademia di Belle Arti di Vienna.

domenica 17 novembre 2024

Il nostro ecosistema artificiale si chiama civiltà, che come dice la parola stessa è la presunzione di vincere la natura chiudendosi entro le mura della città, dove si crea quella natura diversa che è la legge positiva contrapposta a quella naturale. Pur amando la vita di città, non mi illudo più di tener fuori dal computo la potenza della natura, e per potenza della natura intendo tutti gli aspetti che sfuggono alla presunzione di poterla dominare, compresa la presunzione, ormai tramutata in nevrastenia, di poter rimediare ai guasti del riscaldamento globale.

Quando Erodoto lesse le sue Storie alle Olimpiadi, l’entusiasmo fu tale che ai nove libri furono imposti per acclamazione i nomi delle nove muse. Non s’immagina uno storico dei nostri tempi, Johan Huizinga per esempio, che legge il suo Autunno del Medio Evo alle olimpiadi di Anversa, o di Berlino, o di Los Angeles, e ottiene altrettanto successo. Perché quello che era possibile 'allora’, ora non è possibile?

Savinio, Nuova enciclopedia, alla voce Deliberazioni

La tecnologia, a cui, come quasi tutti, sono grandemente riconoscente, ha però il vizio di insinuarci nella mente che ogni cosa si può risolvere per schemi razionali, e che anzi solo lo schema razionale porta a veri risultati; ecco, questo è un pregiudizio vetero-illuminista, una sorta di superstizione che ha preso il posto delle antiche devozioni, ma una volta liberati dalla tirannia di questo luogo comune, l'uomo che è in noi torna a vivere secondo la naturale espressione delle sue umanissime qualità. Ho in progetto di tornare a credere negli dei greci.

venerdì 15 novembre 2024

Ormai non basta più definirsi atei e credenti nei diritti e nelle politiche green per marcare la differenza che passa fra l'intelligenza di sinistra e l'ignoranza di destra. La civiltà di internet ha creato una massa di mediocremente istruiti* che in realtà non pensa e non comprende, e che rumina in continuazione le medesime cose in modo acritico, pensando tuttavia di esservi giunta nel modo più critico e consapevole. E siccome non è nella natura di questi finti istruiti il ricredersi, come non è nella natura degli altri lo smettere di disprezzare la conoscenza solo per fare dispetto ai primi, si può ben prevedere che tutto andrà sempre peggiorando e che per una meno superficiale comprensione del mondo sarà sempre inverno.

*Savinio: "ben più pericoloso è l’uomo mediocremente istruito, il quale, ingannato dal lumino della sua minuscola sapienza, crede di possedere il faro che illumina il mondo e scopre tutte le verità, e sulla scorta di questo lumino è tratto a ragionare, a dedurre, a fondare teorie".

giovedì 14 novembre 2024

Li ho visti oggi Biden e Trump, i due grandi nemici, scambiarsi cordialmente una stretta di mano e parlottare amabilmente fitti fitti davanti al caminetto, "Ma tu che colla per dentiera usi?", "Polident!", "anch'io!", e insomma alla fine la pace trionfa e l'amore vince ogni cosa.

Il mondo è cambiato, i ricchi votano a sinistra e i poveri a destra, ma si continua a pensare il contrario per una specie di pigrizia mentale o di ignavia, che per chi ci crede è pure peccato capitale, si finisce all'inferno, anzi, nell'antiferno, anche se ignavia non è la parola giusta perché significa timore di schierarsi, di decidere, e invece la gente si schiera fin troppo facilmente senza sapere quel che sta facendo, dove sta andando su questa terra, e io nel frattempo ho perso il filo e se voglio vedere la partita è meglio che vado a lavare i piatti, bon, vado, non mi ricordo più quel che volevo dire. (anzi, forse l'ignavia è proprio questo schierarsi troppo facilmente, senza far la fatica di ragionarci sopra).

sabato 9 novembre 2024

Dice che è ridicolo che critico Elon Musk io che non sono nessuno, lui che è il fondatore di PayPall, Space X, X-Files, X-Factor, ecc., e questo mi ricorda mio zio che tutte le volte che criticavano Andreotti lui diceva che almeno Andreotti aveva creato un sacco di posti di lavoro, mentre i comunisti no, e io di fronte a un argomento tanto cogente rimanevo giustamente umiliato e fritto nello strutto della verecondia e della sconfitta.  È così, non contiamo proprio un cazzo e per questo non ci meritiamo altro che l'oblio e l'eterna punizione degli improduttivi. AMEN.

venerdì 8 novembre 2024

SDENG!

Mi chiedo se si stanchino mai di pensare sempre le stesse cose: che i neri votano per i neri, gli ispanici per gli ispanici, che chi crede in Dio è un fesso, che il progresso sia quello definito e promosso solo da una parte politica, e gli altri sono tutti misoneisti. A ogni catastrofe democratica (vale a dire quando non vincono, che in democrazia è un fatto possibile), tirano in ballo la fine dei tempi e della civiltà. Il guaio grosso è che gli slogan del progresso sono per loro natura discutibili, quello che si ritiene civile o non civile è oggetto di disputa, e nella disputa si vince e si perde. Anche il progresso è una fede, non appare se non nelle speranze dei progressisti e non lo si può quantificare sulla presenza o meno di internet in un dato momento storico, pensare che gli antichi fossero per questo arretrati è un pregiudizio da moderni, una misera consolazione da mortali: ehi, sfigati, siamo davanti a tutti!... SDENG!

giovedì 7 novembre 2024

Ci vuole qualcosa di più della sapienza dei campus e delle accademie per spiegare l'ineffabile realtà, tutta l'intellighenzia demoscopica, con alle spalle i suoi alti studi di sociologia e antropologia, non riesce a ricondurre alle sue regole un fenomeno anche semplice come il trumpismo. Gli scienziati umanistici si specchiano nelle loro teorie che regolarmente vengono smontate dal popolaccio ignorante, come fosse una variabile impazzita caduta dal cielo, di origine aliena, che non dovrebbe trovare posto nella realtà. Eppure l'ignorante esiste, e ha la sua logica e la sua razionalità, perché tutto è logos, e, come dice il filosofo, il reale è razionale, sicché l'ignoranza può cadere sul capo a tutti, inattesa e inaspettata, perché il mare dell'ignoto è vastissimo e la conoscenza il guscio di noce che ci naviga sopra. Scusate il tono elegiaco.

L'eterna lotta fra l'urbs e il pagus

I pagani, gli abitanti del pagus, l'unità amministrativa rurale dell'impero romano, erano rimasti affezionati agli antichi dei, e quando nelle zona urbane si diffuse la moda cristiana, i pagani continuarono per molto tempo a seguire i vecchi riti e il pagano diventò il miscredente, il politeista legato ai riti magici. Così oggi la fede tutta cittadina nel processo di globalizzazione trova la sua opposizione nelle periferie e nelle zone rurali, che in America come altrove votano in preferenza i conservatori, i miscredenti del cambiamento climatico. Questi non-cittadini sono il popolaccio ignorante e retrogrado che vota i candidati populisti: l'eterna lotta tra l'urbs e il pagus.

[Results by county, 2020]

mercoledì 6 novembre 2024

L'ultimo sondaggio, dicevano, dava in vantaggio Harris di tre punti su Trump, ci sarebbero voluti giorni per sapere chi avrebbe vinto. Tutte balle. È come dice il mio lettore in un commento, l'informazione è un gigantesco mock-up della realtà, un finto prodotto in esposizione che ha la stessa corrispondenza col vero di certe pubblicità dei biscotti, dove le messi d'oro svolazzano soavi piegate dal vento e i frollini sono fragranti come torte appena sfornate, poi quando apri la confezione sanno di olio total.

lunedì 4 novembre 2024

Primum vendere, deinde verificare

Per giorni hanno continuato a martellare, allarmati, che c'era a Valencia un parcheggio sotterraneo allagato con 5.700 posti auto, un gigantesco cimitero, facendo intendere che c'erano un morto o due per ogni posto auto, 11.400 morti, i sommozzatori al lavoro con le idrovore, la conta dei dispersi che non venivano più contati, ecc., che poi in realtà si scopriva che erano 1.800 posti auto sotterranei  - per carità, sempre un numero ragguardevole - nel centro commerciale "più grande d'Europa" (ci sono svariati centri commerciali più grandi d'Europa anche da noi in Italia), oggi per fortuna si viene a sapere che nelle 50 macchine che hanno trovato lì sotto non ci sono vittime. Da 5.700 a 0 passando da 1.800, numeri in libertà, poi dicono che la gente non crede più a quello che legge e diventa complottista.

Così titolava l'Ansa, un capolavoro di capziosità, vendevano tragedia prima ancora di accertarsene.

Tragedia nel parcheggio del centro commerciale allagato a Valencia. I sub: 'Ha 5.700 posti auto. È un cimitero'

Primum vendere, deinde verificare.

La gonna a matita

Dice Vogue Italia che è tornata la gonna a matita, un classico di eleganza senza tempo, ma per indossare la gonna a matita ci vuole una donna a matita con i fianchi a matita, e chi li ha invece a viola d'amore dovrà in qualche modo procedere piuttosto speditamente alla matitizzazione della sua figura se non vorrà ritrovarsi tagliata fuori dal trend del momento (alla donna moderna è richiesto il cambio della silhouette con cadenza stagionale FW/SS, una stagione va la donna chiatta, quella dopo la donna piatta; "chiatta" si fa per dire, perché gli stilisti, per deformazione professionale, guardano alla donna essenzialmente come un'esile gruccia su cui appendere le loro striminzite taglie 38, perché gli costa la stoffa). A noi cultori delle culottes de cheval queste miserie fanno sorridere, noi sacerdoti del culto di Afrodite Callipigia e della Venere di Willendorf (che poi, a dispetto del nome altisonante, sembra essere stata realizzata nella zona dell'Alto Garda, specialità i canederli in brodo). La gonna a matita mi mette una mestizia, ma una mestizia, che per riprendermi dovrò disegnare per un mese solo donne cannone (e con le mani amore, per le mani ti prenderò, e senza dire parole nel mio cuore ti porterò).

sabato 2 novembre 2024

Gli altri tre candidati delle presidenziali americane, i minus habentes, non si meritano gli onori della cronaca perché non sono riusciti a guadagnarsi visibilità con le proprie forze, è giusto che perdano, è un principio di libera concorrenza. Quando poi questa concorrenza sia davvero libera è vexata quaestio, solitamente la concorrenza è davvero libera soprattutto per chi la vince, anche grazie all'aiuto di lobbies e comitati d'affari in cui gli uomini sono dopotutto liberi di riunirsi. La libera concorrenza è un miraggio perché un miraggio è in fondo anche la libertà, la libera concorrenza è vera quanto gli enti metafisici dell'Iperuranio, ma voi fate conto che esiste certamente, soprattutto in questo momento in cui la democrazia è così fragile e ha bisogno di tutto il nostro sostegno: votate quella buona, liberamente, per la meno peggio. Poi un giorno discuteremo, a bocce ferme, quando non ci sarà più pericolo per la democrazia, quanto sia democratica una democrazia in cui ci vengono davvero presentate solo due alternative quando in realtà ce ne sono tre, e che le alternative non esistono nella misura in cui si vuole che non esistano. (mi correggo, le alternative non sono tre, perché trattasi pur sempre della stessa solfa, ma se ci sono, almeno che partecipino ai dibattiti, tanto per salvare le apparenze).

venerdì 1 novembre 2024

La dignità del gatto

Penso che sia un po' umiliante per i gatti mangiare i nostri avanzi, loro non ce lo fanno notare perché sono animali sensibili e per non farci osservazione mangiano tutto senza far storie, solo delle volte, quando pecco di troppo ottimismo e gli getto nel piattino i cocchi delle noci, ecco, allora lì si voltano indietro e con l'espressione più dignitosa che hanno è come se ti dicessero: deh, i cocci de e noci te li magni te, a tutto c'è un limite.

I fervorini dell'homo interneticus hanno sostituito i bisogni dell'operaio dickensiano

Ero di sinistra poi ho notato proprio in quelli di sinistra un certo disprezzo per il proletariato, di più, un vero e proprio scherno nei suoi confronti, essendo noi della sinistra internettiana raffinati uomini di cultura ("coltura" come scriveva Tomasi di Lampedusa ne La sirena, che è più fine); e in special modo durante la pandemia, quando il proletario che chiedeva di lavorare era diventato un vile untore e sterminatore dell'umanità perché attaccato ai suoi miseri piccioli. I marxisti di oggi, con amabile sinteticità, usano dire che l'uomo di sinistra è sempre più utile idiota del capitale. Nell'attuale crisi dell'automotive ("automotive" fa più fine di "industria automobilistica", perché possiede allure internazionale), l'operaio che chiede di continuare a produrre motori termici (leggi "motori a scoppio") è equiparato al troglodita con la clava, mentre si rende obbligatoria per legge la doggy bag "per evitare gli sprechi" (gli avanzi per il cane, detta papale papale, cosa che noi qui tra l'altro si fa tutti i giorni, ma per i gatti, senza sentirci eroi dell'etica nicomachea): i fervorini dell'homo interneticus hanno sostituito i bisogni dell'operaio dickensiano e riverberano via cavo le loro fesserie su tutto il globo terraqueo.