Da quando ho divorziato dal mio essere di sinistra non tengo nemmeno troppo in considerazione l'etica, soprattutto l'uso smodato che se ne vorrebbe fare, come si trattasse di erigere eroicamente un argine contro il malcostume che conduce necessariamente al declassamento antropologico, solitamente del politico di destra (la reductio a Gasparrum). E dunque, direte, cosa ci proponi, un generico relativismo giustificazionista che finisce per non fare più alcuna differenza fra il bene e il male? Io non propongo proprio nulla, ma quelli che sulle pagine di Repubblica vengono spesso presentati come mali assoluti a ben guardare poi si riducono a mali molto più relativi, mali dai quali poi non sono esenti gli stessi "uomini civilissimi" che pontificano al grido di Giustizia e Libertà: veramente vi credete migliori di Gasparri? Occhio che potreste peccare di superbia.
Tutti pecchiamo di superbia, non è questione di appartenenza, ma Gasparri, siccome mi è antipatico pecca un po' di più e, se poi la vogliamo dire tutta, come la destra in generale.
RispondiEliminaQuesta pare essere la didascalia del post, però.
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