venerdì 22 aprile 2016

Discorso sull'etica (seconda versione)

E se dunque la libertà di accadere non appare ma appare di fatto solo l'accadere, e se ci atteniamo a questa evidenza senza fantasticare sull'esistenza di ulteriori dimensioni di libertà prive di riscontro, l'etica ci appare non tanto il luogo della libera volontà quanto il progressivo mostrarsi della necessità. Ora, ogni cosa che appare è come intessuta nella trama del mondo, e dunque perché non commettere un qualsiasi reato semplicemente scaricando la responsabilità sulla necessità? Ogni azione sarebbe permessa ma proprio per questo perderebbe di significato, per esempio lo stesso pensiero anarchico, per darsi un significato, deve porsi il limite di non avere limiti, e non si tratta di un limite da poco, anzi, si tratta del più invalicabile dei limiti. Questo per dire che è impossibile non darsi un'etica, e darsi un'etica significa porre necessariamente una qualche forma di libero arbitrio, ed eccoci ritornati da capo: anche la libertà è necessaria, nel momento stesso in cui incominciamo ad agire non possiamo non pensarci liberi: tutto si regge, non avanzano viti.

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