«Se adesso va tutto male, forse facendo tutto il contrario ce la caveremo»
Il guaio sta a monte e lo sanno tutti, nell'aver condiviso la stessa moneta pur nella diversità delle politiche di bilancio, ed ora i tanto odiati parametri, i tanto odiati diktat, stanno lì a far le veci di un'unità politica e finanziaria che non esiste ma che si tenta ugualmente di imporre facendo leva sulle necessità delle leggi economiche: e la volontà popolare? I movimenti antagonisti pensano che la volontà di autodeterminazione dei popoli abbia diritto di precedenza su tutto, il più compassato club dei paesi virtuosi non comprende, confidando che la volontà popolare abbia prima di tutto a cuore la buona salute della cosa pubblica e dello stato dell'economia in generale, è uno scontro fra due filosofie di vita. Ora, con tutto il bene che si può volere al popolo e alla democrazia, e al netto delle perfide stime del Fmi, alla Grecia serve prima di tutto una montagna di soldi per sostenere il suo debito, e allora si pone la domanda: a che servono tante moine? Volenti o nolenti, a un certo punto una vaga idea di sostenibilità finanziaria bisognerà pur farsela, tutto questo parapiglia è solo una commedia.
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