venerdì 22 giugno 2012

Per uscire da un angolo occorre molta forza di carattere, occorre capire che la salvezza ci sta davanti. Inutile intavolare un dialogo con l'impossibile, è più conveniente sperare nel possibile. A volte ci prende però la stanchezza, non vogliamo più sperare, come se la speranza fosse un impostore, così il voler essere a tutti i costi onesti con se stessi ci affossa invece che sollevarci, meglio illudersi che un giorno cambierà. Ma sì, cambierà. Si vive male nel maelstrom dell'insoddisfazione e del patimento, si viene sballottati da una parte e dall'altra, completamente alla mercé dei flutti, non è una cosa piacevole, mi piace pensare di poter avere un minimo di controllo sulle cose che faccio. Un diario minimo della quotidianità, questo potrebbe dare senso alle cose che farò in questo fine settimana. Devo stirarmi le magliette, con il caldo che fa minimo saranno già asciutte. Devo stirarmele perché un uomo che voglia trovare moglie non può certo andare in giro scapigliato e in disordine, deve pur mantenere un certo decoro. Mangiare non mi interessa più tanto, al momento, apparecchiare per me solo mi mette tristezza, oggi mi arrangerò, domani pizza al taglio. Ci sarà pure una partita alla televisione? Se c'è me la guardo però devo stare attento, devo fare tutto quello che c'è da fare prima di divanarmi perché poi finisce che mi addormento e mi sveglio tutto sudato verso la una. C'è stato un tempo in cui avevo compagnia sul divano, le partite si finiva per non vederle, ma non per via del sonno. Bei tempi.

1 commento:

  1. non trascurerei il cibo e per il resto: rintracciare il caso ma con calma, senza affanno

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