martedì 12 giugno 2012

Tutto si ripete, e subito passa

Mi si sono riaperte le cataratte, voi non potete immaginare quanto mi rode avere smarrito il mio equilibrio, quell'equilibrio che solitamente era l'unico baluardo, il punto fermo sul quale credevo di poggiare la mia vita. Un magone che pare venire dalle viscere, un cane che mi morde da dentro, e faccio una fatica, una fatica innaturale a mantenere la concentrazione e il necessario aplomb sul lavoro, per dare l'impressione che nulla stia accadendo e che su di me si può ancora contare. Ho l'impressione che durerà ancora per molto, sarà una cosa lunga, è meglio attrezzarsi per tempo per non trovarsi disperati alla mercé del caos. Pazienza, tanta pazienza, che forse non ho più ma che ugualmente devo ritrovare, è un vero lavoro da stoici. Per consolarmi mi sono preso uno smartphone, a volte gioco a scopa. E com'è che taglio i pomodori e mi viene da piangere, ma non erano le cipolle?

8 commenti:

  1. tieni, ascolta un po' di afrobeat

    http://www.filefactory.com/file/3iy4rtjoretx/n/fela_kuti_amp_africa_70_-_zombie.zip

    RispondiElimina
  2. Succede con il rosso, colore peculiare.
    A me, per esempio, viene da bestemmiare. Ma forse è l'età.

    RispondiElimina
  3. In effetti i pomodori a giugno sono tristi, promettono un anticipo di estate e non mantengono: acquosi e contestualmente farinosi, sicuramente insapori.
    Zuc e melun ( e tumates) a la sua stagiun. :))

    RispondiElimina
  4. E' che si dovrebbe essere "assertivi", dicono... evitare di anticiparsi cose negative tipo pensare di "aver smarrito l'equilibrio", di essere evitanti (che poi è la classica "profezia che si auto-avvera") al punto da "dare l'impressione che nulla stia accadendo", non pensare di trovarsi "disperati alla mercé del caos"... Il punto è che non è che non sia così... però non sempre... forse si dovrebbe accettare di fluttuare... mollare la presa su "se stessi"... Non contiamo niente in fondo... perché essere "stoici"? Non c'è niente cui resistere... meglio essere gatti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco il tuo punto di vista e non è dei più sbagliati, ma il lavoro che faccio richiede grande capacità di concentrazione, se mi lasciassi fluttuare la perderei in un attimo smarrendo il filo di ciò che sto facendo. Poi in privato mi lascio fluttuare volentieri assecondando la malinconia e lasciandola sfogare.

      Elimina
    2. Allora prova a considerare di cambiare lavoro... o di non lavorare proprio... (magari anche il solo pensiero di farlo potrebbe funzionare...).

      P.S. E poi c'è sempre la possibilità che ti stia bene così... Lavoro repressivo e libera malinconia...
      Se si libera il tuo posto, fammi sapere... :D

      Elimina
    3. Il lavoro oggi è un treno che non ci si può permettere di perdere, soprattutto a causa dei propri problemi personali.

      Elimina