Perché sono sempre stato poco coraggioso, anzi, direi che ho sempre avuto troppo pudore di imporre la mia volontà sugli altri, ma se fossi diventato io il re del mondo avrei per prima cosa sistemato il clima, avrei stabilito per decreto 15 gradi di minima e 25-26 di massima, con piogge moderate ma gentili giusto ogni 10-15 giorni, e mai nei fine settimana, e magari solo un periodo di freddo sottozero la settimana di Natale, con abbondante nevicata, per ammazzare la cocciniglia sui fichi e gli acari dei tappeti. Ecco, questo io farei per prima cosa se fossi il re del mondo, votatemi votatemi votatemi, con me al comando tutti felici.
giovedì 31 ottobre 2024
domenica 27 ottobre 2024
È impossibile pensare in grande in questa società piccina, si diventa piccini pure noi, per aver grazia di sirene bisogna vivere in fondo agli oceani, completamente e salutarmente avulsi dall'organizzazione sociale, la quale, maturata fino a marcire, da tollerante è diventata sopportante, di impaccio alla felicità degli uomini, e non d'aiuto. Siamo quello in cui viviamo, e se viviamo dentro internet finiremo per diventare come internet, cistifellici.
venerdì 25 ottobre 2024
In ogni caso di cronaca nera, a maggior ragione all'apertura del processo (oggi le news ci servono in palinsesto il caso Turetta) riemerge quell'atavico residuo di linciaggio presente in ogni rispettabile società: un tempo, prima che gli impedimenti delle leggi ci incipriassero con la loro patina di civiltà, questi casi venivano risolti virilmente, pestando seduta stante il colpevole a morte o ideando sagaci metodi di tortura, quali lo smembramento e il taglio degli organi sessuali, cose che oggi ci fanno giustamente orrore ma che il circo mediatico trasfigura nella sua morbosità in altre fogge, trattenendo a stento i suoi istinti nell'ipocrita formula del "presunto colpevole" che di quando in quando i redattori si sforzano di ripetere tanto per salvare la forma. Nello schifo dell'opinione pubblica che si erge a giudice riverbera insomma lo stesso schifo dell'azione violenta dell'assassino, innocenti e colpevoli si tengono per mano, amandosi segretamente l'un l'altro, come due fratellini che si menano per gioco.
mercoledì 23 ottobre 2024
Io voglio tornare, voglio compiere l'azione del tornare, non in un luogo del mondo, ho un luogo dentro che mi chiama e voglio tornare in quel luogo.
lunedì 21 ottobre 2024
Vedo GPA e leggo GTA, Gran Turismo Alleggerita (o Gran Theft Auto per i più giovani). La GPA che è diventata RU in tutti il paesi del MO. Voglio interpretare RU alla lettera, che se una cittadina CH, per ipotesi, chiede a una cittadina SWE di fare una GPA in RCB, la MI avrà il dovere di perseguire le cittadine CH e SWE anche in RCB, altrimenti che RU è? Un CMDP.
[legenda: GPA: Gestazione Per Altri. RU: Reato Universale. MO: Mondo. CH: Confederation Helvetique. SWE: Svezia. RCB: Repubblica Del Congo. MI: Magistratura Italiana. CMDP: Casino Mica Da Poco]
sabato 19 ottobre 2024
Generare, come non ci fosse un domani
L'antico testamento è tutto un infoiamento, una frenesia procreativa senza fondo, padroni con schiave (Abramo e Agar), figlie con padri (Lot e le sue figlie), suoceri con nuore (Giuda e Tamar), non si salva nessuno, primum procreare, e con quale accanimento vengono enumerate le genealogie, puntigliosamente, compulsivamente, per non trovarsi mai sprovvisti di una pronta risposta alla fatidica domanda "a chi sei figlio?". È vero che c'era da riempire un mondo dopo il grande reset del diluvio universale, ma che il filo rosso di un libro così importante e sacro si dipani tutto dentro il bassoventre invece che nello spirito è qualcosa che a noi atei colpisce profondamente, mentre sembra ben digerito dagli uomini di fede. Ti si attacca addosso un atavismo a leggere l'antico testamento che dopo bisogna correre a leggersi la dichiarazione dei diritti umani per sentirsi di nuovo aedi del progresso (beninteso, io che piglio in giro anche loro, che si attaccano alle dichiarazioni dei diritti universali come alle favole di Andersen, oh come siamo bravi noi moderni e com'erano brutti e arretrati gli antichi!).
venerdì 18 ottobre 2024
Report sul tonno
Viviamo immersi in questa forma di ideologia tipicamente occidentale che predica che c'è un posto per tutti, per tutti c'è un futuro, una casa, una macchina, un cane che ti aspetta in giardino, ma non è vero, è un modello commerciale, non è vero che c'è posto per tutti, una parte del mondo deve per forza lavorare per noi in condizioni miserrime, per ogni mulino bianco ci sono un'infinità di pozzi neri, e puoi benissimo vederlo da te cercando semplicemente su Google Map una qualsiasi factory vietnamita di inscatolamento del tonno segnata in minuscolo sul retro delle confezioni del discount, delle catapecchie con il tetto in lamierino ondulato che manco le favelas, poi noi ripuliamo il lavoro sporco dei vietnamiti con un packaging accattivante in linea con le direttive europee.
"Secondo Eurostat, il Vietnam è diventato il principale fornitore di tonno fresco, congelato e secco al di fuori dell'Unione Europea per l'Italia."
Non andate a fare indagini per conto vostro, meglio non sapere e farsi il segno della croce.
(anche una delle più note marche italiane lavora il tonno in loco in factories tailandesi, però poi ci mettono sopra la bandierina italiana per fare fessi i sovranisti)
giovedì 17 ottobre 2024
[proseguo con le metafore calcistiche] Ci sono certi allenatori avvolti nella loro aura di profeti come gli involtini nel burro che a un certo punto del "progetto", visti i risultati che non arrivano, la prendono sul personale: la società non ha mantenuto i patti, i giocatori non mi ascoltano, quando c'ero io qui era tutta campagna, se non c'ero io stavano ancora a farsi la doccia sotto le grondaie, ecc., personalità narcisistiche che non ammettono critiche e scaricano tutto all'esterno perché il loro ego ne risulterebbe altrimenti sommamente ferito, i periti la chiamano "sindrome di Fonzie", che non riusciva a pronunciare la frase "mi scuso, ho sbagliato, colpa mia". Voi sostituite pure la parola "allenatori" con "politici", "capiufficio", "colleghi" e "datori di lavoro" e vedrete come l'argomento continui a tenersi in piedi, perché si tratta di un topos, cioè non di un roditore, ma di un tema ripetuto che è la causa principale di un'infinità di inutili complicanze che avvelenano la vita dei cristiani (e anche quella di altre confessioni). ("io, io!... il più lurido di tutti i pronomi.", cit.). (in Brianza si diceva: "cià i me cic ca vù a cà", qua le mie biglie che me ne vado a casa, cioè mi sono offeso, mi porto via il pallone).
martedì 15 ottobre 2024
[disamina calcistica] Formidabili le analisi del nostro ct: "è huel tipo di giohatore llì che mi va dentro il hampo a tener su la linea del gioho a livello umano e haratteriale", chissà che voto aveva in italiano, ma si sa, la scuola non serve a niente se si capisce di calcio, il calcio sta sopra tutta la grammatica, se si sa di pallone, ci escono delle belle villette, e anche degli appartamentini in centro, da vendere o affittare, o da farci dei B&B. Meno male che, pare, finalmente si siano compresi fra di loro, adesso abbiamo una bella linea pulita di cinque centrocampisti, ognuno nel ruolo suo, un unico ruolo, mica due come agli europei, quando si chiedeva a Frattesi di fare la mezzala e il trequartista, e se gli avanzava tempo anche il portiere, era un 4(3)-3(4)-2-{½}-1(2) di movimento, che se veniva capito avrebbe fatto sfracelli, ma ahimè, nun s'è hapito. E anche Dimarco, finalmente liberato dall'astruseria dell'impianto logico-formale, ti fa di quei tagli "hon huei piedi llì da topp plaier" da tagliarti fuori tutta la difesa avversaria come i tedeschi nelle Ardenne con la linea Maginot, abbiamo insomma in mano il nostro destino, Anánkē permettendo.
Non me la sento di partecipare al festivàl delle opinioni sul caso Israel-Unifil-libanocentrico, è proprio oggi che mi accorgo di quanto davvero mi manca quel master in geopolitica con Prodi e Lamberto Dini che avrei potuto frequentare nel lontano '96 quando mi proposero di fare l'usciere alla Farnesina, è lì che mi sono giocato davvero la mia carriera diplomatica e ahimè oggi posso ben scordarmi di capire veramente il mondo e le sue grandi rivoluzioni, e lo scacchiere mediorientale, che rappresenta un po' la cintura nera della diplomazia, compreso quello, compreso tutto del mondaccio infame, anche come si fa a sostituire il rotolino della carta igienica quando ci si trova seduti sul w.c. col deretano impegolato e non c'è nessuno a portata di voce né Unifil che tenga a garantire la pace, caro mio aspirante diplomatico, e insomma mi basta sapere, a parziale consolazione, che gli abbiamo spezzato le redini sul campo di gioco, quattro a uno con doppietta (di) Di Lorenzo e un Dimarco spettacolare e un Retegui oriundo di San Fernando a tutto campo e un giovane Daniel Maldini che già si intravede quant'è elegante come il padre, e per ultimo che il Libano non partecipa nemmeno alla Nation League, quindi secondo me non bisogna dargli troppa importanza a questi qui con tutto il loro carico di odio, altrimenti non la piantano più: nelle cose che contano veramente siamo più forti noi, non c'è partita.
giovedì 10 ottobre 2024
La ragione insegna che il libero arbitrio non è qualcosa che si manifesta, è qualcosa che si vuole, si manifesta come volontà ma non come incontestabile facoltà di scelta, così come i princìpi morali, che non si manifestano come princìpi ma a seconda dei casi come fastidi o piaceri a cui si dà corso di leggi universali. Nella battaglia tra moralità e immoralità vince un'autorità che li precede e sovrasta, l'ineluttabile necessità di quel che accade: "Nemmeno gli dei combattono contro Anánkē" (Simonide di Ceo).
lunedì 7 ottobre 2024
Lo stato del progresso
Se avessimo avuto twitter x ai tempi della peste bubbonica e delle guerre mondiali, certamente l'umanità avrebbe avuto la sua bella vagonata di expertise; periti analisti contabili, scienziati politici, avrebbero trovato certamente le soluzioni più adatte, ma, ahimè, noi umanità abbiamo vagato nel buio per millenni e solo di recente, diciamo da poco meno di un ventennio, disponiamo di strumenti di conoscenza superiori, della possibilità di condividere idee più velocemente con persone all'altro capo del mondo, sicché, se un singaporiano, per ipotesi, scopre una mattina che si è buscato un raffreddore, uno di Cuneo, in Piemonte, con un po' di fantasia può vederci anche i segni di un'imminente epidemia di febbre gialla e farsi sovranista per tentare di fermare l'itterico flagello alle porte dell'Europa. Siamo figli dell'agorà globale, un endorsement in Pennsylvania può guastare la bile di un pacifico dem di Vedelago nel giro di un minuto, e questo, pare, è lo stato del progresso attuale.
domenica 6 ottobre 2024
Questi fascisti che abbiamo al governo sembrano addirittura meno fascisti di certi democristiani del dopoguerra, la loro fascistità è più dentro di noi che dobbiamo trovare argomenti per riempire i nostri profili social, altrimenti vuoti di ogni passione civile. Io sarei più preoccupato, al momento, dall'impoverimento della democrazia, che scivola sempre più verso una specie di dirigismo burocratico che si arroga il diritto di decidere ciò che è bene e giusto in nome del popolo sempre meno sovrano. Ora, per sgomberare il campo dagli equivoci, il sovranista che oggi va tanto di moda in qualità di villain della attuale commedia umana, è proprio colui che ha fiutato questo pernicioso andazzo e cinicamente lo monetizza in termini elettorali, e il dem suo antagonista lo segue a ruota accusandolo della socratica ignoranza del bene. Insomma, si è capito: come la giri giri, la commedia è scadente, e il pubblico abbandona le sale (con grave danno per il cinema).
mercoledì 2 ottobre 2024
La guerra arabo-israeliana è uno di quei conflitti tra suocera e nuora che non troverà mai una fine, o uno decide di esaurire le proprie energie nella minuziosa enumerazione delle rispettive ragioni, cosa del tutto inutile ai fini di una soluzione che peraltro non sarebbe gradita, oppure con un po' di fatalismo e tanta saggezza si dovrebbe semplicemente dire: ecco, prendete nota e guardatevi bene dal non infilarvi in certe situazioni, non fatevi compatire.
martedì 1 ottobre 2024
Mr Bloom e la terra promessa
[Ripropongo qui un pezzo pubblicato l'anno scorso per riprende da capo il discorso delle origini del moderno conflitto arabo-palestinese]
In Calipso, l'episodio della colazione di Mr Bloom, viene citata questa ebraica "compagnia di piantatori", Agendath Netaim, che nel 1904 attraverso annunci sui giornali prometteva di (qui è il flusso di coscienza di Mr Bloom che parla):
"Acquistare dal governo turco tratti di sabbia abbandonati e piantarci alberi di eucalipto. Eccellenti per fare ombra, legna combustibile e da costruzione. Aranceti e immensi campi di meloni a nord di Giaffa. Paghi ottanta marchi e loro piantano per te un dunam di terreno con olive, arance, mandorle e cedri. Le olive sono più economiche: gli aranceti necessitano di irrigazione artificiale. Tutti gli anni ti spediscono una parte del raccolto. Il tuo nome iscritto a vita come possidente nei registri dell’associazione. Puoi pagare dieci subito e il resto a rate annuali. Bleibtreustrasse 34, Berlin, W. 15."
L'impero Ottomano, dunque, già vendeva suolo palestinese a scopi commerciali.
Viene citata la figura di Mosè Montefiore (1784-1885), miliardario sefardita italiano, poi naturalizzato inglese, che fece fortuna a Londra come banchiere, nominato poi baronetto dalla regina Vittoria, quindi filantropo nella seconda parte della sua vita con lo scopo di migliorare la condizione generale degli ebrei nel mondo, di emanciparli, di restituire loro dignità e libertà.
"Sul finire degli anni Trenta [del 1800] compì un nuovo viaggio in Terra Santa, dopo aver attraversato le principali città italiane e soggiornato a Roma, dove studiò le condizioni della locale comunità ebraica. Obiettivo di questo secondo viaggio in Palestina fu introdurre nuove tecniche agricole e favorire lo sviluppo economico." (Treccani)
Alla ricerca della sua personale terra promessa ("la fattoria modello a Kinnereth, sulle rive del lago di Tiberiade"), Mr Bloom fantastica quadretti orientali da cartolina, esotismi alla Jean-Léon Gérôme, il pittore dei mercanti di schiave.
"Da qualche parte in oriente: mattino presto: partenza all’alba. Viaggiando per il mondo anticipando il sole, rubandogli un giorno di cammino. Avanti così e tecnicamente non si invecchia mai di un giorno. Camminare lungo una spiaggia, terra straniera, raggiungere una porta della città, [...] Vagare per strade piene di tende. Facce inturbantate che passano. Antri scuri i negozi di tappeti, un grande omone, Turko il Terribile, seduto a gambe incrociate, che fuma un narghilè. Per le strade i richiami dei negozianti. Bevono acqua aromatizzata al finocchio, sorbetto."
Rifugio sicuro, la terra promessa, frutta esotica, palmeti, caldo, mollezze orientali: il mito delle origini.