giovedì 23 marzo 2023

Killing me softly

Emblematica l'attuale polemica sui proiettili all'uranio impoverito inviati dal Regno Unito a Kiev.

I russi, poverini, chiagni e fotti, fanno le vittime: siamo a tanto così dalla guerra nucleare, inquineranno le campagne, metteranno in pericolo la salute delle persone. E capirai, spianano intere città e si preoccupano della salute della gente, dei filantropi. L'occidente buono, dal canto suo, minimizza: non si tratta di armi atomiche, si tratta solo di proiettili con la punta rinforzata con uranio impoverito, per perforare meglio i carri armati, sono praticamente innocui per le persone, i nostri proiettili rispettano l'ambiente. E comunque li usano anche i russi. Toh, al limite sono nocive le polveri generate dall'impatto, ma di solito, quando impattano, le persone nelle immediate vicinanze sono già morte, almeno questa sarebbe l'idea. (i carri prendono fuoco, l'uranio vola nell'aria ma è impoverito, è debolmente tossico).

Ve le ricordate le polemiche sui proiettili all'uranio impoverito usati dalla NATO in Jugoslavia, e quelli usati nelle esercitazioni in Sardegna? La strage silenziosa, ne parlava l'Espresso: "Silenzio di piombo: le basi militari in Sardegna e quelle morti senza risposte". Ne hanno fatto anche un film, Le ultime 56 ore, che "è stato dichiarato di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e, nonostante la tematica trattata, ha ricevuto il sostegno del Ministero della Difesa."

Ma minimizziamo, siamo attualmente in guerra contro l'Impero del Male, tutto passa in cavalleria. Se lo dice anche Wired che sono innocui (tutto ok, non sono armi vietate dalle convenzioni internazionali), bisogna fidarsi, mica vogliamo andare contro la scienza, mica vogliamo credere al nemico? 

"A brigante, brigante e mezzo", la verità si fa valere per persuasione, tutto è falso ma è opportuno che sia vero.

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