venerdì 13 gennaio 2023

C'è ancora spazio per la critica?

A me pare che nel nobile sforzo di far trionfare la giustizia planetaria le democrazie occidentali si stiano oggi abbruttendo al punto che nemmeno tutta la chirurgia estetica della transizione ecologica e della cura per l'ambiente sarà alla fine in grado di nascondere la magagna. I canoni estetici si possono imporre, ma davanti allo specchio non si potrà mentire all'infinito. Per vincere l'ingiustizia e far trionfare il Bene, la democrazia sembra ormai derogare con una certa nonchalance a certi suoi principi, facendo passare imposizioni arbitrarie per scelte deliberate che guardano al futuro, un futuro, com'è ovvio che sia, di pace e di prosperità. Ma è in grado di esercitare ancora un'autocritica l'Occidente, o nell'occorrenza della guerra globale contro i suoi nemici ha deciso di derogare ai suoi stessi principi e di trasgredire a qualche regola fondamentale in vista della vittoria finale? Io non vedo più autocritica, e anzi ogni tentativo è soffocato sul nascere mediante un trattamento di reductio ora a Hitler, ora a Putin, ora a Trump, quando si è in guerra la libertà di opinione diventa diserzione, e la discussione una cosa sospetta, e la sola libertà che è concessa è quella elargita molto interessatamente agli aedi delle magnifiche sorti e progressive. Ma alla fine il cerone cola, speriamo solo non troppo tardi.

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