giovedì 5 gennaio 2023

La società ben regolata

L'occidente, con tutte le sue raffinatissime tecniche economiche, sta diventando sempre più un marchingegno che permette al massimo di vivacchiare, a sempre meno outsider verrà data la possibilità di emergere e rompere questo schema perché niente dovrà disturbare la governance delle élite, ovviamente ispirata al bene comune. Una qualsiasi futura invenzione comporterà un tale dispiego di mezzi e di conoscenze che una sua emersione spontanea dal basso sarà pressoché impossibile, e la vita organizzata soffocherà a poco a poco il talento individuale, mentre gli slanci di creatività saranno visti con sospetto e inquadrati in una legislazione regolatrice allo scopo di impedire l'eventualità di ogni concreto cambiamento. È un processo in atto, non c'è una volontà precisa, è un percorso automatico conseguente allo sviluppo delle società. Prendetela come una distopia, nel caso mi sbagliassi, tanto meglio.

7 commenti:

  1. un po' di apocalisse ci sta bene - lo diceva anche De Man di Benjamin - pero' non mi diventare come Fusaro, sei praticamente rimasto l'unico degno di essere letto

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    1. Anche Nietzsche sarebbe un Fusaro secondo questo metro di giudizio, secondo me sbagliate a vedere Fusari dappertutto al minimo tentativo di critica. Spiega pure qual è il punto che non ti trova d'accordo.

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  2. "occidente" - qualifica, e' quello collettivo di Putin, oppure Europa+USA, oppure Europa+USA+i paesi nella loro orbita economica?

    "la governance delle elite" - parliamo dei meccanismi sovranazionali che sottrarrebbero democrazia ai singoli paesi? allora dovresti indicare una possibile via d'uscita, autarchica o meno.

    "un percorso automatico" - quindi non vi e' piu' spazio per alcuna emancipazione, per alcuna soggettivazione differente, per alcuna mediazione produttiva? E allora a cosa serve la critica se tali meccanismi sono inscritti all'interno di una procedura organizzativa che, grazie a raffinatissimi mezzi di propaganda, ha raggiunto livelli di assoluta inscalfibilita'?
    allora forse sarebbe piu' utile immaginare una propaganda alternativa a questo punto, una sorta di coscienza di classe inoculata dall'esterno?

    non e' che il contributo non fosse interessante, ma se resti sul generico allora si' sembri Fusaro, nei tuoi post migliori usi il bisturi come quasi nessuno. a proposito, se mi dai il nome e cognome voglio metterti nei ringraziamenti del mio prossimo libro, non e' che posso scrivere 'un grazie sentito al Sig. Forma'...

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  3. L'occidente è il luogo delle democrazie liberali.

    La governance delle élite è la presunzione di poter governare dall'alto la produzione della ricchezza senza tener conto delle dinamiche che si creano nel basso.

    Il percorso automatico. Io prima di cambiare il mondo mi accontenterei di capirlo. A un livello più profondo, e quindi originario, siamo tutti agiti dal mondo, e non viceversa. La critica serve a capire. Agire, trasformare, è già qualcosa di più presuntuoso.

    Quali sarebbero questi migliori post in cui faccio il chirurgo?

    Nome e cognome potrei anche darteli ma vorrei prima avere un'idea dei libri che scrivi, sapere chi mi trovo di fronte.

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  4. i post dove fai il chirurgo sono quelli in cui non vi e' un livello di astrazione come quello di cui sopra: anche io mi accontenterei di capire ma accomunando tutte le cosiddette democrazie liberali in una sola categoria secondo me si lascia indietro piu' di quello che si guadagna.

    se siamo agiti dal neoliberismo, dalla finanza cattivona, dalla dittatura commissaria, dal capitalocene, dalla biopolitica del controllo etc. mi chiedevo quale potesse essere la via d'uscita appunto per produrre la ricchezza diversamente e per non stare sotto la 'dittatura del pil' (cit.).

    nei paesi che non sono democrazie liberali la ricchezza viene prodotta senza governare dall'alto? quando il mercato sara' mondato della sua falsa spontaneita', a cosa assomigliera' se ci sara' ancora un mercato?

    https://www.clemson.edu/caah/academics/languages/people/facultybio.html?id=83

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    1. No, quello che tu chiami "neoliberismo, finanza cattivona" è una riduzione parodistica della questione che poi finisce per impedire la comprensione, quasi a rifiutarsi di capirsi perché tanto ci si liquida come fissati o strampalati. Diego alla fine è pur sempre una persona, non un insulto, può anche indugiare sulle tesi di Preve, sulla sacra famiglia (marxisticamente parlando e non), compiacersi delle sue invenzioni linguistiche ("turbocapitalismo"), ma merita di essere lo stesso compreso almeno astrattamente (astraendo tutto il circo della parodia).

      Quello che dicevo, per farla breve, è che il sistema economico e sociale in sé, indipendentemente dalla volontà dei "turbocapitalisti" (che non conta nulla, perché appunto siamo tutti originariamente agiti dalla realtà e non viceversa, e qui con Fusaro siamo agli antipodi), va nella direzione di indicarci teoricamente una libertà che invece viene soffocata in concreto dalla "megamacchina" tecno-economica (il termine come sempre si presta a fraintendimenti, come se implicasse una possibilità di lottare contro di lei per farla crollare e far trionfare il popolo: no, nessun giudizio di valore, la "megamacchina" non è né buona né cattivona, è un processo necessario date certe premesse e necessariamente avrà lo sbocco che le compete in ragione del suo destino).

      Io non discuto la liceità di governare dall'alto, è l'attuale destino dato il punto in cui ci troviamo, indico il rischio che questa governance dall'alto si faccia involontariamente strumento di oppressione malgrado tutti i bei proclami sulla libertà.

      Mi metterò in contatto con te privatamente via mail, grazie (posso scriverti a quella del link che mi hai mandato?)

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