sabato 15 giugno 2019

Mi si chiede di scrivere e di raccontare, ma cosa volete che racconti di questa collettività che insegue il gesto e ha smarrito il contenuto, se dovessi raccontarvi per filo e per segno i fatti, gli accadimenti, di una serata passata fuori con gli amici, ne rimarreste sgomenti, atterriti dalla vacuità della pratica, tanto vale restare a casa ad attaccarsi al piffero, che c'è più gusto, e meno perdenza. Fatti e accadimenti poi ne avrei anche da raccontare, vissuti in prima persona e per sentito dire, ma sarebbero comunque troppo riconoscibili anche da rimaneggiati, non basterebbe cambiare i nomi e i luoghi, che se per un caso fortuito i diretti interessati venissero a leggerlo e si riconoscessero, altro che materassai di via Merulana, qui ci scapperebbe la denuncia a piede libero! Sono un cronista davvero da poco, sono uomo di concetto più che da narrazione, dentro di me s'agita un Carlo Dossi, uno scapigliato, ma più che giocare con le idee non sono fare, e mi dispiace, avrei voluto essere il nuovo Chiara, un Simenon, e invece non sono nemmeno un Fabio Volo, e meno male.

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