mercoledì 19 giugno 2019


Quando stravinse Renzi si lamentarono che il liberismo aveva corrotto per l'ennesima volta (questa volta la definitiva) lo spirito originario della sinistra, sicché si buttarono sui grillini, web e rivoluzione, i più ortodossi su “Potere al Popolo” perché quelle due paroline buttate lì, “potere” e “popolo”, gli avevano prodotto un tale sommovimento alle ovaie che manco Robbie Williams ai tempi dei Take That, e va bene. Quando poi rimasero delusi dai grillini, costretti a stringere alleanza di governo con il Male Assoluto, s'attaccarono praticamente al cazzo, non essendo giunti nel frattempo il loro soccorso altri organi più raziocinanti a tamponare il repentino crollo delle illusioni, e con quelli intendo il cervello. Nel frattempo, i due amici napoletani che da Forza Italia erano passati ai Cinque Stelle e che mi ritrovavo regolarmente al seggio a fare opera di proselitismo questa volta invece al seggio non si fecero vedere, voci di popolo li danno ormai passati armi e bagagli al campo di Salvini. Il pentastellato resiste ormai solo nelle regioni dove è più forte la cultura dell'obolo di stato, che a questo punto e quasi quasi un pensierino ce lo faccio pure io.

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