Per un adeguato compenso in denaro non solo sarebbe disposto a fare campagna per il Sì, ma sarebbe come vincolato al suo mandato, quello del rispetto verso il committente, rispetto che d'altronde si fonda su un reciproco interesse (per me la campagna, per te il denaro). Di questa logica del mercato io una volta ero l'acerrimo nemico, ora invece ci vedo solo una trasposizione esatta di quello che realmente siamo e quindi sono più disposto ad accettarla: l'etica dell'uomo è l'interesse e di conseguenza anche quella del mercato (il gioco si complica solo perché ciascuno ha una sua propria idea di ciò che è il suo interesse).
Rivaluteremo il voto di scambio?
RispondiEliminaMi pare che non abbia mai perso di valore
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