Era il povero Bonhoeffer che parlava di Dio sempre più ridotto a "tappabuchi" (Lückenbüßer), cioè soluzione che interviene nei casi ancora irrisolti dell'esistenza, come nel caso dello scatenarsi delle forze della natura che ci rammenta come nemmeno la terra su cui abbiamo costruito la casa ci appartiene: nella misura in cui l'uomo diventa impotente cresce il bisogno di Dio, quanto più diventa potente tanto più Dio viene messo da parte. Noi non credenti diremmo che questo elastico è la prova lampante che Dio non è che una proiezione delle nostre aspirazioni frustrate, Bonhoeffer era uomo di fede e intendeva invece riportare Dio al centro e non più ai margini dell'esperienza umana, con quali risultati non sapremmo dire. Io devo ammettere che più passa il tempo e più sono indulgente nei confronti della fede, fosse anche un tappabuchi, che la vita è davvero troppo terribile per non concedersi una scappatoia, chiamala pure debolezza, l'importante però è che resti una cosa intima e personale e non ceda alla tentazione di diventare visione organica e politica del mondo, che la fede non venga confusa con la religione, insomma, che della fede è il risvolto più contingente e secolare e per questo più irrilevante ai fini di un'ipotetica salvezza (io, più che in Dio, confido come saprete nel rimedio ontologico).
Ultimamente sui giornali inglesi e forse americani sta ricevendo una certa attenzione la "simulation hypothesis"[1]. L'idea non è nuova né alla filosofia, né alla fantascienza, tuttavia adesso sta acquisendo sempre più plausibilità perché le simulazioni computazionali che noi eseguiamo diventano via via più fini e realistiche (seppur ancora oggi simulare il comportamento di una singola proteina per qualche millisecondo è un problema, figuriamoci di un mondo intero). Un filosofo norvegese dell'università di Oxford, Nick Bostrom, ha formalizzato l'ipotesi in un trilemma [2].
RispondiEliminaSe un uomo educato alla scienza moderna generalmente rifiuta l'idea di dio, di fronte alla simulation hypothesis diventa più possibilisita, perché è una estrapolazione di qualcosa a lui più famigliare, al contrario di vergini che partoriscono, reincarnazioni etc. Quindi, l'idea di dio potrebbe ritornare non più come figura misericordiosa e onnisciente, ma come studentello di dottorato dell'universo superiore, che ha lanciato in parallelo N simulazioni prima di andare a pranzo e quando ritornerà farà un'analisi statistica di quello che nel frattempo è successo.
[1] https://www.theguardian.com/technology/2016/oct/11/simulated-world-elon-musk-the-matrix
[2] http://www.simulation-argument.com/simulation.html
io invece più invecchio e più divento anticlericale. e ho 25 anni
RispondiEliminaMattteoZ
Anticlericale lo sono sostanzialmente anch'io, non riconosco l'autorità delle chiese
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