Chi vota No non vota tanto per salvare la democrazia quanto per mandare a casa il cattivone, l'arrogante di turno, chi vota Sì per non dargliela vinta a chi vuole mandarlo a casa, la storia si riduce a questo. Poi se vogliamo fare i Zagrebelsky della situazione facciamo pure, ma la storia di ogni elezione è storia di come la bile trova lo sfogo a lei più congeniale, altro che ratio, cherchez la bile. In altre parole le elezioni sono come una lavanda gastrica collettiva in cui i più disparati disturbi della personalità vengono evacuati in pubblico elevandosi a questioni nazionali. Burp.
Vero, ma solo in parte.
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