Un giorno, per lo stesso principio del tacchino induttivista, un uomo smette di morire. Miliardi di uomini sono già morti sulla faccia della terra, fra tutte le osservazioni, la più sicura sembra proprio questa: che tutti gli uomini devono morire. Ma quell'uomo non muore. Continua a vivere, cento, centoventi, centotrenta, centoquaranta anni, ma non si decide a morire. La scienza si mette allora a studiarlo ma non ne cava un ragno dal buco. Ormai il caso dell'Uomo Eterno ha fatto il giro del mondo. Per il principio del tacchino induttivista, per tante osservazioni che possiamo fare di un fenomeno, il fatto che esse si ripetano costanti nel tempo non implica che un giorno quelle osservazioni registrino un caso contrario, e così in effetti accade: quell'uomo, contrariamente a tutte le osservazioni precedenti, non muore. Dibattiti, teorie, studi comparati, per lui si inventa addirittura una nuova patologia, l'eternite, intanto l'Uomo Eterno vive e se la ride, non si sente per niente malato, malati sarete voi, dice, ormai comincia a credere che non morirà più, un bel giorno arriva però un fanatico e gli spara e alla domanda della polizia risponde che l'ha fatto per dimostrare che nessuno è eterno. Morale della favola: c'è sempre un cretino che rovina tutto.
Nessun commento:
Posta un commento