lunedì 27 febbraio 2023

Tramonto della democrazia

La democrazia diventa sempre più un'ideologia vuota, un galateo che permette scelte prese sempre meno democraticamente. Dicono sia l'unica via, e poniamo che sia vero, ma se quest'unica via democratica, approfittando del fatto che sia l'unica, degrada sempre più in senso antidemocratico, finiremo di crederci democratici anche se non lo siamo più. La democrazia tramonta non solo per la scarsa qualità dei suoi interpreti (un sintomo, più che una causa), la democrazia tramonta perché le questioni su cui chiama a decidere i suoi elettori sono sempre più tecniche e sempre meno delle vere scelte, anzi, sono piuttosto dei passi necessari da compiere all'interno del meccanismo imprescindibile dello stato-nazione e delle entità sovranazionali. Una sola politica economica, una sola politica estera, una sola ipotesi di alleanza, le scelte sono sempre più fittizie, gli elettori sono chiamati ad esprimersi su finte alternative. Impossibile per un paese uscire da un sistema sempre più avvolgente, le varie ipotesi di exit sono di fatto impraticabili. Una sola scelta sarà giudicata come giusta, e le democrazie assomiglieranno sempre di più alle elezioni dei soviet, dove i candidati potevano darsi battaglia all'interno di un'unica e imprescindibile idea di società. Posizioni statali protette e debitamente remunerate, del resto, non fanno che alimentare una vasta clientela, intesa qui nel senso antico, e la democrazia potrà dunque continuare a tramontare senza che nessuno o quasi se ne dia pensiero. Se la democrazia si riassume nella libera scelta degli elettori, lo spazio della scelta sembra sempre più restringersi, riducendo la libertà a una questione di forma.

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