martedì 7 febbraio 2023

A proposito della farina di grillo

Già oggi nei prodotti dolciari e da forno su base industriale è possibile riscontrare, a complemento dei comuni ingredienti (farina 100% italiana, olio, lievito, zucchero, sale), la presenza di tracce di elementi esotici quali, per esempio, frutta a guscio, latte, senape, soia, pesce, crostacei, nickel e peltro stagnato, insomma, tutto il filotto dei più comuni allergeni che potrebbero dare corso a una causa di risarcimento danni (immagino perché gli stessi macchinari vengono riutilizzati per produrre più varietà di prodotti, dalla crostatina ai mirtilli alle gallette di soia). Un domani ci dicono ormai prossimo potremmo addirittura trovare sugli scaffali dei supermercati pasta e merendine costituite da farine di soli insetti italiani essiccati e macinati naturalmente senza aggiunta di additivi, e fra gli allergeni delle paste trafilate consigliate dagli chef potrà comparire scritta in piccolo la dicitura: "può contenere tracce di grillo". È il futuro, gente, se non addirittura il presente, dirsi schifati dalla cosa non è possibile, si passerebbe per retrogradi* quando non addirittura per novax (infamia delle infamie), adelante, quindi, i costumi, anche è soprattutto quelli gastronomici, si muovono e mutano assieme alla persuasione che è bene che debbano mutare, così vuole l'industria.

* (se oggi si solleva la questione delle farine di grillo come minimo si passa per difensori dei valori della tradizione e sostenitori di CasaPound).

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