domenica 10 gennaio 2021

Un bilancio dell'amministrazione Trump

Mancano ancora dieci giorni alla data ufficiale del cambio della guardia alla Casa Bianca, e in questi dieci giorni Trump potrebbe ancora riservarci qualche fuoco d'artificio dei suoi trovandosi di fatto ancora in possesso dei codici nucleari, ma possiamo ugualmente tentare di stilare un bilancio del suo mandato concentrandoci in particolare su ciò che ha fatto di buono: per cominciare Trump non ha fatto guerre, non ha destabilizzato il Medio Oriente preferendo dedicarsi alla destabilizzazione degli Stati Uniti dal loro interno, un merito che gli verrà senz'altro riconosciuto dagli storici. Inoltre, non ha voluto cani alla Casa Bianca risparmiandoci così tutto quel melenso battage mediatico che di solito accompagnava la scelta del "first dog". Aveva inoltre sconfitto la disoccupazione prima che la pandemia intervenisse a rompergli le uova nel paniere, tutti gli americani avevano un lavoro, ad esclusione di quei pochi facinorosi che stavano sempre a manifestare davanti al Congresso o erano impegnati ad abbattere le statue di Lincoln e del generale Custer. Il newyorkese e cittadino Trump ha inoltre stabilito uno stretto legame con le zone rurali, tanto che alla Casa Bianca arrivavano tutti i giorni centinaia di uova fresche e tonnellate di verdure di stagione che Melania prontamente si metteva a pulire prima che si guastassero, certe mangiate di broccoli... Ha inoltre lanciato il blondage ("blond-orange"), la celebre tinta di capelli che costituisce ormai il suo marchio di fabbrica restituendo lustro e dignità alla pratica del riporto. Nel bene e nel male Trump ha dunque dato una sterzata all'immagine americana nel mondo, tanto che si può ben parlare di un prima e un dopo Trump, before and after Trump. In attesa degli ultimi botti, le porgiamo un sentito e caloroso Goodbye, Mr. President, è stato divertente.

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