Mi piace questa idea di tornare al proporzionale, ma così, pour parler, in fondo non sarebbe poi cosi male. Introducendo a suo tempo la quota uninominale si era pensato di abituare gli italiani a decidere, o dentro o fuori, ma decidere a noi non piace, oltretutto col rischio di ritrovarsi alla mercé del risentimento altrui, meglio un sistema che addolcisca le sconfitte e che non escluda nessuno a priori. Morale della favola: puoi riformare il paese finché vuoi, siamo noi che siamo irriformabili. E bravi i Cinquestelle che ci tengono allegri con le loro boutade (sul no alle Olimpiadi invece persino il rimbalzato Malagò ha gioco facile a dire che è tutta demagogia, e quella è, demagogia da movimento antisistema che si scaglia contro gli interessi delle lobbies, ma tant'è, è un modo per certificare la nostra inidoneità senza possibilità di appello).
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