Ho fatto un incubo. C'era questa schiera di donne con dei calendari che eseguivano complesse triangolazioni sul ciclo, e poi una catena ininterrotta di ultraquarantenni a gambe aperte che mi invitavano con parole suadenti di sirena ad approfittare del momento propizio, e allora io a questo punto scappavo, però inseguito da un esercito di mammelle ingrossate e formidabili areole scure, e pance già piene lì lì per erompere, e mentre correvano da sotto gocciolavano come coppe dell'olio da vagine madide e tumescenti, e mi gridavano: "vieni, vieni! VIENI!", e io: "aiuto, aiuto! AIUTO!". No, ragazzi, non si può terrorizzare così una generazione.
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